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Autore: Magic_potterhead    13/12/2018    2 recensioni
Stiles è un ragazzo che ha appena compiuto diciott'anni iperattivo e logorroico. Derek è il batterista perennemente imbronciato della sua band preferita. E se i due si incontrassero durante un viaggio che sarà determinante per la vita di entrambi?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTRICE
Ciaooo! Come promesso ecco il capitolo; sono tornata ieri notte da una gita a Napoli (città che ho adorato tantissimo!) e ad aspettarmi stamattina c'era la neve. Fatemi sapere se il capitolo vi piace e se anche da voi sta nevicando; dal prossimo inizieremo a vedere le prime conversazioni tra Stiles e Derek (aggiungerei finalmente). Ringrazio tutti quelli che mi seguono e leggono questa storia, siete in moltissimi e vorrei ringraziarvi uno ad uno. Ci vediamo settimana prossima di mercoledì! Baci <3.

CHAPTER V
 
Appena fatta la doccia Stiles uscì dal bagno con un asciugamano legato alla vita, forse non fu una buona idea visto che i suoi carissimi amici avevano deciso di trasformare la nostra camera in una boutique di moda. Lydia e Allison trafficavano con una miriade di vestiti, inondando i loro poveri fidanzati con domande del tipo "mi sta bene?" "secondo te metto gli orecchini di oro bianco, giallo o rosa??". La vista delle facce sconsolate di Scott e Jackson gli fecero ricordare il perché fosse gay. Sbuffò divertito dirigendosi al suo armadio per scegliere la solita t-shirt che avrebbe abbinato a un paio di semplicissimi jeans. Ma a quanto pare Lydia era di un'altra idea visto che abbandonò la sua importantissima scelta per pararsi di fronte al ragazzo -Cosa credi di fare Stiles?- gli chiese con quel suo sguardo indecifrabile che gli metteva paura sin dai tempi dell'asilo -Scegliere cosa mettermi...?- Lydia sbuffò una risata divertita -Certo caro, perché tu credi che la tua migliore amica non abbia pensato a portarti un look favoloso per l'occasione?- -Ehi sono io il suo migliore amico- esclamò offeso Scott con la sua solita adorabile faccia da cucciolo -Migliore amica con un po’ di gusto per la moda, Scott- ribatté Lydia, generando ancora più sconforto in Scott che mise su una faccia degna da Oscar -Dai muoviamoci, non ho intenzione di arrivare tardi alla cena. Come minimo sarà un buffet, e davvero non ho voglia di mischiarmi con tutta quella gente più del dovuto. Perciò prima scendiamo prima finiamo- brontolò Jackson mentre si annodava la cravatta. Davvero Stiles non sapeva perché quel ragazzo doveva essere elegante in tutte le sante occasioni -Smettila di atteggiarti da principe dell'800 Jackson, nessuno farà caso a te credimi- Jackson gli lanciò un'occhiata che avrebbe potuto ucciderlo, e lo avrebbe anche fatto se Lydia non avesse costretto nuovamente il ragazzo nel bagno per cambiarsi e mettersi il vestito che gli aveva dato.
Dopo mezz'ora erano tutti elegantissimi e pronti per scendere alla cena -Non saremo esagerati?? Insomma, non mi vestivo così elegante dalla comunione.- disse Stiles cercando di allentarsi il papillon -Stai fermo o rovinerai tutto. Non siamo troppo eleganti, la cena di stasera sarà all'insegna dello chic, in fondo ci voleva una serata diversa per farmi ricordare che al mondo esiste ancora gente con stile- detto questo Lydia chiuse ogni possibile polemica ed aprì la strada verso la sala da pranzo.
In effetti Lydia aveva ragione. Non appena furono giunti nella sala si aprì davanti agli occhi dei ragazzi l'immagine di almeno cinquanta persone vestite elegantissime. Per Stiles gli uomini sembravano dei pinguini, con quegli smoking neri e le camicie bianche. Sotto questo punto di vista era stato fortunato, Lydia sapeva che non avrebbe mai sopportato un abito del genere, che gli riportava in mente dei brutti ricordi, per questo aveva scelto per il ragazzo un completo blu con i pantaloni a sigaretta abbinato ad una camicia bianca decorata a motivi rossi e blu, alla quale aveva abbinato un papillon rosso e un paio di mocassini decorati blu. In fin dei conti lì in mezzo era il meno formale e stranamente si trovava a suo agio con quei vestiti; anche non volendo il suo sguardo vagò per tutta la sala, alla ricerca di una figura ben precisa, tuttavia dovette accettare che Derek non si trovava lì, così come tutta la sua band. Era molto strano, ma alla fine se lo doveva aspettare, forse i The Wolves non volevano attirare troppa attenzione ed essere disturbati dai fan, in fondo era quella la sensazione che gli aveva dato Derek. Mai affermazione fu più sbagliata. Infatti non appena ebbe terminato il suo pensiero notò che in fondo alla sala vi era un piccolo palco, sopra il quale salì un buffo ometto con un crack che prese a fatica il microfono ed annunciò -Buona sera e buona vigilia a tutti!- esclamò, forse troppo vicino al microfono, attirando l'attenzione di tutta la sala -Questa sera siamo fortunati di avere come ospiti nel nostro hotel i The Wolves, che per allietarvi la serata hanno deciso di esibirsi, dopo cena, in un vero e proprio concerto di Natale!- il pubblico si dilungò in un caloroso applauso -Ora però è giunto il momento dell'apertura del buffet! Buona cena a tutti- appena pronunciate queste parole i camerieri alzarono i coperchi che nascondevano le deliziose pietanze cucinate per l'occasione che si trovavano su un tavolo al lato della sala. Immediatamente tutti i presenti si disposero in una fila ordinata, alla quale si unirono anche i ragazzi. Erano presenti cibi di tutti i tipi e c'erano anche vari piatti etnici, quello che incuriosì di più Stiles era un piatto di provenienza indiana che emanava un profumo delizioso -È molto buono, puoi fidarti l'ho assaggiato in India e davvero me ne sono innamorato- a parlare era stato il ragazzo che si trovava di fronte a lui nella fila, Stiles alzò lo sguardo e per poco non gli cadde la mascella nel piatto. A consigliargli quella pietanza era stato niente di meno che Isaac Lahey, e il ragazzo che credeva non sarebbero venuti! -O mio dio, lei è il signor Lahey- esclamò a corto di fiato -Chiamami pure Isaac, darmi del signore non serve e mi fa sentire solo vecchio, in fondo sembra che abbiamo quasi la stessa età!- disse Isaac ridacchiando -Sisi, scusami tanto, è solo che sono così sorpreso. Insomma, non credevo che avreste mangiato insieme a noi. Oddio non so che dire sono così emozionato! Solo ieri ero al vostro concerto ed ora sto parlando con un membro della band! Potrei seriamente svenire- Isaac ridacchiò di nuovo spostandolo con un braccio per far passare la persona che si trovava dietro di lui, evidentemente scocciata dal suo comportamento da ragazzina e per aver bloccato la fila -Per essere uno a corto di parole parli molto. Allora, come ti è sembrato il concerto di ieri?- Isaac al contrario di Derek gli sembrava così gentile e disponibile che Stiles non riusciva a credere che due persone così diverse potessero essere amiche -Siete stati stupendi. Ascolto tipo da sempre le vostre canzoni ma è stata la prima volta che vi vedevo dal vivo. Però non vorrei disturbarti troppo, sai ieri sera per sbaglio sono andato addosso a Derek e lui non mi sembrava molto in vena di parlare con i fan- appena si accorse di quello che aveva detto si morse la lingua, insomma aveva appena criticato Derek davanti ad un suo amico... perciò abbassò lo sguardo già pronto ad un possibile sfogo dell’altro. Ma Isaac non sembrava arrabbiato, anzi gli dedicò un sorriso divertito e abbastanza rassegnato -Sì lo so, diciamo che Derek ha molto spesso ha la luna storta, ma credimi è un buon amico ed una bravissima persona se solo riesci a guadagnarti la sua fiducia. Ora però devo andare, gli altri mi aspettano. Ci vediamo...- -Stiles! Sì, lo so è un nome un po’ strano ma credimi il mio vero nome è peggio- disse imbarazzato grattandosi la nuca con la mano, sentiva persino le guance rosse, manco fosse una ragazzina! -Bene Stiles, mi aspetto di vederti sotto il palco stasera- -Certo...- sussurrò mentre Isaac si allontanava raggiungendo gli altri membri del gruppo. Si accorse che Derek lo stava guardando con uno sguardo di fuoco al quale rispose con una occhiataccia arrabbiata prima di girarsi a riempire finalmente il piatto e raggiungere al tavolo i suoi amici. Era molto confuso, insomma non capiva perché Derek ce l'avesse così tanto con lui quando non gli aveva fatto assolutamente nulla.
I ragazzi, vedendolo arrivare con lo sguardo sognante mlo riempirono di domande, alle quali Stiles rispose a monosillabi. Per tutta la cena continuò a pensare all'incontro con Isaac, così diverso da quello con Derek. Tuttavia il secondo continuava ancora ad attrarlo più del dovuto, forse per il suo sguardo o non so che cosa, ma non  riusciva a toglierselo dalla testa -Okay sfigato, dicci cosa ti prende, non sei mai stato zitto più di dieci minuti e, non che mi manchi la tua parlantina, ma tutto questo è strano- Jackson con il suo solito tatto lo risvegliò dal suo bellissimo mondo dei sogni fatto di pettorali e occhi verdi -Sono solo pensieroso, niente di cui preoccuparvi. Allooora, quali sono i programmi per domani?- domandò per sviare l'attenzione da lui. -Non molti. I telegiornali dicono che sarà il giorno peggiore della bufera, per questo hanno praticamente obbligato le persone a rimanere a casa, ed hanno anche detto che ci saranno frequenti blackout- gli rispose Allison mentre scacciava la mano di Scott che cercava di rubarle un panino dal piatto.
-Io propongo di giocare a Monopoli!- disse Stiles, ridendo con gli altri a Jackson che esclamava -Basta Stilinski non giocheremo mai a quel vortice temporale che è capace di risucchiarti due giorni interi.- in effetti aveva ragione, tutte le volte che avevano giocato a Monopoli si erano inspiegabilmente ritrovati a mezzanotte inoltrata quando avevano iniziato solo alle tre di pomeriggio. -Io avrei un’idea…- disse Scott -Amico, non vorrei rovinarti l’entusiasmo ma di solito le tue idee non sono propriamente grandiose- gli rispose Stiles poggiandogli una mano sulla spalla -Ha ha, se solo mi facessi parlare invece di giungere subito a conclusioni affrettate capiresti che l’aria di New York mi fa davvero bene. Mentre passavo nella Hall ho visto che c’è una sala relax, tipo quelle con i giochi e il bar; potremmo stare un po' lì domani dopo pranzo.- guardarono tutti Scott ammettendo che in fondo non aveva avuto una pessima idea -Anche se passare Natale in una sala relax mi sembra un po’ squallido, devo ammettere che è l’unica opzione, perciò approvo!- disse Lydia. La cena passò tra risate un po' troppo alte (infatti avevano attirato più di una volta gli sguardi furenti degli altri ospiti), e ricordi delle vigilie passate, soprattutto quella dei loro sette anni in cui Stiles aveva ricevuto un aereo telecomandato che era inspiegabilmente andato a sbattere sul naso di Scott, provocando ad uno una settimana di punizione, e all’altro un naso fasciato per tre mesi.
Alla fine della cena si sentivano tutti pieni e con le lacrime agli occhi, ma non gli importava della sonnolenza che lo prendeva sempre dopo pranzo, perché era giunto il momento del concerto di Natale, e doveva ammettere di aver sentito un tuffo al cuore quando Isaac, una volta afferrato il suo basso, gli aveva rivolto un occhiolino. Gesto che, si accorse, venne catturato dei bellissimi occhi di Derek Hale che (contro ogni sua aspettativa) divennero ancora più furenti. Certo che non riusciva proprio a capire il perché della perenne faccia imbronciata, a volte gli ricordava il gatto che spopolava su Internet. In fondo Derek non deveva essere arrabbiato se Isaac gli rivolgeva delle attenzioni visto che per prima cosa non  lo conosceva, e per seconda sembrava che Stiles non gli stesse affatto simpatico. Tuttavia non perse tempo in elucubrazioni mentali inutili, in fondo finita quella vacanza allungata non avrebbe più dovuto vedere i ragazzi, perciò tanto valeva non farsi rovinare la serata dal batterista musone.
Perciò chiuse gli occhi e si preparò ad ascoltare il concerto.

 
   
 
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