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Autore: TheStanathan    13/12/2018    0 recensioni
La storia di una ragazza da sola per la sua intera vita , diversa dagli altri con capacità mai viste prima .Il suo intento è di fuggire dalla "prigione"in cui ha vissuto per tutta la sua esistenza , ma ci riuscirà così riunendosi con la sua vera famiglia?
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alura In-Ze, Kara Danvers, Lena Luthor, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come avevo compreso i poteri erano riaffiorati, l'unica cosa che restava da fare era quella di attuare il mio piano senza che mia madre fosse uccisa da Selen e ciò mi risultava molto difficile . Sentivo la pressione dello scorrere del tempo sulle mie spalle stavo andando in panico , non sapevo che fare . A quel punto vidi solo una possibilità : fuggire....! così Selen non avrebbe ucciso mia madre e io avrei avuto il tempo per attuare un modo per salvarla. Ero sicura che il mio piano fosse indecifrabile, Selen non si aspetterà mai che io abbandoni mia madre così, ed è questo che mi fa essere in vantaggio su di lei . Senza neanche dargli il tempo di aprire bocca mi innalzai in volo e andai via più veloce della luce . Mi sentivo in colpa ,sapevo di non aver avuto scelta ma la paura che fosse successo qualcosa a mia madre sovrastava ogni mio pensiero , oltre al fatto che non avevo idea di dove rifugiarmi. La nostra casa ,per ovvi motivi, era off-limits poiché sarebbe stato il primo posto in cui i dazamiti mi avrebbero cercato ... Quindi optai per il posto più distrutto e malfamato che c'era su quel pianeta, proprio dove 35 anni prima è atterrata la capsula dei miei genitori ed era lì che mi rinchiusi. Puzzava molto di muffa e vecchio ma non avevo altro posto dove andare , sarei rimasta lì per molto tempo, dovevo sfortunatamente farci l'abitudine , la mia vita orami era stata stravolta ma nonostante ciò non persi la speranza, sapevo che tra tutto quel caos qualcosa di buono poteva succedere. Passarono le ore e con le ore i giorni . Avevo fame e anche molta,non c'era molto cibo se non per qualche scarto che alcune volte riuscivo a rubare ai dazamiti . Ero sola contro tutti loro e nonostante fossero passati delle settimane ancora non avevo pensato a come salvare mia madre . Ma improvvisamente un rumore mi destò dai miei pensieri , mi misi all'erta pronta ad attaccare chiunque si trovasse al di fuori della capsula.. Lentamente uscìi dal mio nascondiglio e con mio stupore non mi ritrovai di fronte uno dei fidati scagnozzi di Selen al contrario di fronte a me ora c'era colui che per primo aveva disobbedito agli origini di Selen ovvero Elia. Pensieri si celavano nella mia testa sul motivo per cui lui era lì , ora di fronte a me e non accennava a fare nessun muovimento ciò mi rendeva ancora poi incerta su cosa volesse fare di me : se aiutarmi a fuggire da quella prigionia o farmi restare lì per sempre. Non volevo aspettare ancora allora decisi di prendere io l'iniziativa introducendo un discorso: "Elia... cosa..cosa ci fai tu qui? Come hai fatto a trovarmi?" Chiesi senza mostrare nessua emozione mi rispose: "Crystal è stata tua madre a dirmi dove ti avrei potuta trovare e a quanto pare aveva ragione ". Ero ilsicura che il mio sguardo dicesse tutto,ero sbalordita , non capivo perché mia madre avesse dovuto dire proprio a lui dove io mi trovavo e di sicuro non l'aveva costretta , poiché mia madre non avrebbe mai ceduto ad una tortura pur di sapermi al sicuro, quindi decisi di chiederlo al diretto interessato. "Perché mia madre avrebbe dovuto dire a te io dove mi trovavo". Dissi mentre mi allenavo da lui che si era avvicinato minacciosamente. Elia iniziò a parlare: "Sapevo che me lo avresti chiesto, allora partiamo dal principio : Selen era indignata per la tua fuga e ha scagliato la sua rabbia contro tua madre torturandola , poi lei mi ha visto , ha detto che il mio sguardo era inequivocabile , aveva capito che io non ero come loro che non volevo che ciò accadesse allora mi ha avvicinato e mi ha chiesto di cercarti e vedere se eri al sicuro e..." "Aspetta "! Lo interruppi . "Tutto questo potrebbe essere inventato , una storia raccontata bene , come faccio a sapere che dici il vero ??" Dissi. "Tua madre aveva pensato anche a questo "disse Elia . "Mi ha detto che se non mi avresti creduto dovevo dirti questa parola : Mo nifẹ rẹ. Non mi ha detto cosa significhi ma solo che avresti capito . "Ti credo " dissi tutto d'un fiato. Sapevo che diceva la verità . Negli anni che abbiamo passato qui da sole io e mia madre abbiamo inventato una sorta di linguaggio tutto nostro . Mo nifẹ rè ,è stata la prima parola che abbiamo inventato , quella che più abbiamo utilizzato :" ti voglio bene ".
   
 
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