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Autore: Xandalphon    13/12/2018    2 recensioni
Dopo molti tentennamenti, ho deciso di rieditare e revisionare 'A new Generation' e ripubblicarla da capo.
Per chi si approcciasse ora alla storia, si tratta di una 'what if?' che prende il largo dalla trama del manga dal capitolo 689.
In questa versione della storia, un Naruto ancor giovane si metterà nei panni del sensei per addestrare tre scanzonate ragazzine... Cambiando completamente il mondo ninja (Niente Boruto e Sarada. E più avanti si scoprirà anche perché)
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
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Guess who's coming to dinner - part two

“Ciao nee-san. Sono una genin a tutti gli effetti ora.” Non c'era bisogno di fare lunghi giri di parole. Era una bella notizia, è vero e dopo un potente “Mi fate schifo!” urlato a pieni polmoni da parte di Naruto sensei, non era esattamente definibile con la parola “scontato”.

Per quanto, a casa sua, non si aspettassero niente di meno.

Sotto sotto era felice, e molto, per quello che era successo. Ma, al solito, non poteva mostrarlo troppo apertamente. Passare era naturale, non passare un'onta incancellabile. Come invidiava Haruna sotto questo aspetto! Anche lei avrebbe voluto permettersi di essere al di sopra della 'famiglia' e non pensare a niente, essere libera! Purtroppo, sapeva benissimo di non poterselo permettere.

Doveva comportarsi come una esponente esemplare del 'clan più potente di Konoha', senza eccezioni.

“Oh, che bellezza! vieni Hana-chan, fatti abbracciare!” Rispose con un sorriso smagliante la sorella maggiore.

“Ti prego no, Hinata! Aspetta, così mi soffochi!”. Niente da fare. Sua sorella era sempre così. Non le interessava minimamente di comportarsi da perfetta principessa del clan Hyuga... Come a lei, invece...

“Baka di una sorella!” Cercò di lamentarsi debolmente Hanabi, pur senza ottenere grandi risultati. Da quando Hinata era così? Ma certo, da quando Naruto sensei aveva fatto il tifo per lei al suo primo esame per divenire chuunin. Era stato lui a “liberarla”. Avrebbe potuto diventare così anche lei? No, inutile farsi venire strani pensieri, non sarebbe stato possibile. Ormai era incatenata al suo ruolo di “ninja su cui si posavano grandi aspettative”; “modello di maturità e compostezza” E tutta una serie di di idiozie simili. Se poi pensava che tra non molto le avrebbero probabilmente impresso il segno maledetto...

No, sua sorella non era una baka. Al contrario, era molto più forte di lei, nonostante le apparenze.

“Chissà se Naruto sensei riuscirà a liberare anche me dalla gabbia... Anche se sarà molto più difficile.”

“Scusa Hana-chan, hai detto qualcosa?”

“No, Hinata-nee, non preoccuparti. Piuttosto, andiamo in palestra e aiutami ad allenarmi.”

“Certo!”, le rispose allegra la sorella maggiore. Che aggiunse tra sé: “E spero che il tuo desiderio si esaudisca, Hana-chan.”

Quando fecero scorrere la porta del dojo, rimasero interdette. C'erano Hiashi Hyuga e Naruto Uzumaki che prendevano il the, inginocchiati in posizione seiza l'uno di fronte all'altro. Istintivamente, ad Hanabi venne da controllare quanto sarebbe diventata rossa sua sorella. Va bene che con quello lì ora riusciva a parlarci più o meno serenamente, in giro per Konoha, ma vederselo in casa all'improvviso era tutta un'altra storia. “Se Ako fosse qui, cercherebbe di scommettere con me sullo svenimento di mia sorella”, pensò.

Strano a dirsi, dopo aver preso un bel respiro, Hinata si rilassò (non del tutto, ma almeno era un inizio) e il suo viso si fece leggermente meno paonazzo. Ma Hanabi, distogliendo per un attimo lo sguardo dalla sua nee san, si rese conto che sia le mani di suo padre, che quelle del suo sensei tremavano leggermente. Cosa diavolo era successo?

“Buongiorno padre! Buongiorno Naruto-kun, qual buon vento ti porta a casa nostra?” L'inchino era un po' forzato, ma nel complesso Hinata si era comportata da perfetta figlia del padrone di casa. Sulla scala delle buone maniere, questa volta meritava almeno un otto, dovette constatare Hanabi, dopo aver udito le parole della sorella.

A quelle parole, Naruto si riscosse un attimo, si alzò, si inchinò a Hiashi, che si limitò a rispondergli con un cenno del capo. Poi si girò verso Hinata e, leggermente titubante, le rispose: “Buongiorno a te, Hinata. Sono passato per comunicare personalmente a vostro padre il brillante risultato di Hanabi nella prova (Maddai! ma se ho fatto schifo e me l'hai pure detto in faccia, baka di un sensei!, pensò in quel momento l'adolescente) e congratularmi con lui. Purtroppo starei ancora volentieri, ma ho diverse commissioni da sbrigare, per cui, se non ti dispiace. A-A presto Hinata!”. Poi il biondo fece un piccolissimo inchino e, a grandi passi, si allontanò dalla villa.

Naruto sensei merita un undici su dieci per l'interpretazione, ma le balle proprio non le sa dire! Non ho mai sentito tante cazzate insieme. Ma cosa sarà venuto a fare, VERAMENTE? pensò in quel momento Hanabi. E in effetti, finalmente anche la sorellona si era accorta che qualcosa non quadrava.

“Padre, vi sentite bene?”, chiese preoccupata Hinata (Eddài, Hinata nee, non capisci quando non è il caso di insistere?).

“Tutto bene, figlia. Ora, se non ti dispiace, permettimi di tornare nei miei alloggi.” Le due figlie fecero largo a Hiashi Hyuga mentre si apprestava ad uscire dalla palestra. Poi, improvvisamente, questo si fermò davanti ad Hanabi. La fissò a lungo, poi le mise una mano sulla testa e le disse, con un timidissimo sorriso “Hai un sensei coraggioso. Ha avuto l'ardire di affrontare per te un vecchio lupo nella sua stessa tana.” Lasciandola nella confusione più totale, si rivolse poi ad Hinata aggiungendo, questa volta con un sorriso più aperto: “comprendo la ragione per cui quel ragazzo ti ha rubato il cuore, figlia. Spero di averlo presto come genero. E fai in fretta, o potresti perdere il vantaggio.”

Detto questo, si lasciò il portone alle spalle, mentre al suono dei suoi passi si aggiungeva il tonfo di sua figlia maggiore che perdeva i sensi sul pavimento.

***

Naruto aveva passato una delle ore peggiori della sua vita. Poteva essere anche il ninja più forte di Konoha, ma Hiashi Hyuga gli metteva una paura del diavolo. Fosse lui stato anche più potente del primo, di Madara o dell'eremita delle sei vie, lo avrebbe temuto lo stesso!

Ma c'era un sospetto che doveva verificare di persona, per cui non aveva molta scelta, se non parlargli, in qualità di nuovo maestro della sua allieva.

Fosse stato per lui, non gli sarebbe nemmeno venuto in mente, ma Kurama, più attento agli affari degli umani di quanto non volesse dare a vedere, gli aveva detto, dopo il combattimento: Non male la ragazza con il byakugan. Peccato che sia una cadetta.

“Eh?”, replicò perplesso il biondo.

Certo che solo io potevo avere la fortuna di finire in un jinchuuriki così stupido... Sveglia, ragazzo! Cosa aveva Neji sulla fronte?

“Ah, stai dicendo il segno maledetto? Beh, ma Hanabi che c'entra?”

Se potessi, ti darei un pugno. Biondino, è secondogenita della tua spasimante! Significa che è destinata ad averlo. Anzi, mi chiedo perché non ce l'abbia già. Probabilmente, da quando ha l'età della ragione, tutte le mattine la tua allieva si alza con la paura che le venga comunicata la data della cerimonia di impressione. In particolare in questi ultimi due anni, da quando sua sorella è diventata maggiorenne.

A Naruto cadde un velo dagli occhi. Non poteva essere! La sofferenza di Neji non poteva ripetersi. O meglio, non doveva ripetersi!

“Kurama, secondo te perché non gliel'hanno ancora imposto?”

E io come faccio a saperlo? Secondo me, dopo tutta la faccenda di Neji, al vecchio è venuto il cuore tenero, e aspetta perché sotto sotto non vuole farlo.

“E tu che mi hai fatto spaventare per niente! Se non l'ha avuto fino ad adesso vuol dire che Hiashi Hyuga avrà deciso di lasciar perdere con questa stupida tradizione! Dopotutto è il capo clan, può decidere quel che vuole.”

Mmmh. Non ne sarei così sicuro. Te lo spiego con un esempio, così anche una testa quadra come te ci può arrivare... L'hokage è il capo dell'intero villaggio, giusto? Ma quella tua megera delle lumache prende sempre le decisioni che gli vanno?

“Beh, no, gli anziani le mettono parecchi bastoni tra le ruote, a dire il vero...”

Vedo che ci sei arrivato. Hiashi sarà anche il capo del suo clan, ma verosimilmente anche lui ha a che fare con un branco di vecchi bavosi che cercano di imporgli cosa deve o non deve fare, in nome di leggi e tradizioni. La mia opinione è che da quando Hinata è diventata maggiorenne, stia rimandando di mese in mese per evitare di affrontare la questione, magari accampando diverse scuse... E in un modo o nell'altro ci sei dentro anche tu, bel biondino.

“E io che c'entro, scusa!?”

Non ci vuole un genio per capire che il capo avrà detto loro che è consuetudine aspettare fino a che la primogenita non si sposi ed abbia un figlio, per evitare che la linea maggiore si estingua. Ma si da' il caso che la primogenita in questione sia una certa persona che ha avuto la pessima idea di perdersi dietro ai tuoi occhioni azzurri, brutto idiota.

A quel discorso della volpe, il volto di Naruto prese tutte le sfumature possibili di rosso. Si rifiutava di credere ad una faccenda tanto complicata! Dopo aver deglutito, e non prima di aver fatto un visibile sforzo per superare la barriera dell'imbarazzo a parlare di una faccenda del genere, farfugliò una risposta:

“A-allora...Hi-Hinata mi ama...P-per c-cui, f-finché i-io n-non f-faccio n-niente, Ha-Hanabi-chan è a-al s-ssicuro...

Per niente, baka. E' da due anni e mezzo che già non fai niente. Dentro a quella casa, l'unica che non si è stancata di aspettarti è proprio quella ragazza. Gli anziani ormai vorranno fatti. O un segno maledetto o un matrimonio, con erede annesso. Anzi, a dirla tutta, si aspetteranno un segno maledetto E un matrimonio con erede annesso. Potrebbero persino indurre Hiashi ad approvare un'unione combinata per la tua morettina...

A mo' di chiusura del suo discorso, Kurama aggiunse, con ben più di una punta di malizia:

Sei un adulto, ormai. Niente di quello che fai...o NON fai... E' privo di conseguenze sul mondo che ti circonda.

Naruto dovette arrendersi all'evidenza che quella maledetta aveva ragione. Era il caso, e subito, di verificare se si trattasse solo di supposizioni di una creatura malfidente o le parole di kjuubi avessero un fondo di verità.

Quando erano entrate nella palestra Hanabi ed Hinata aveva appena finito di “discutere” con loro padre. Dannazione a Kurama, aveva fatto centro in pieno! La sua mente semplice e lineare si rifiutava di comprendere la complessità della situazione politica all'interno del clan Hyuuga. Per lui la soluzione era una ed una sola, che Hiashi tirasse fuori i cosiddetti e mandasse al diavolo il consiglio degli anziani del clan, che pretendevano il rispetto delle tradizioni. Di fronte alla maschera di altezzosa superiorità del suo interlocutore, che ribatteva in modo crudelmente lucido e logico ad ogni sua affermazione, gli aveva urlato in faccia che per lui amare qualcuno e proteggerlo non doveva necessariamente obbedire ad alcunché di “logico”, maledetta quella parola. Che non gli parlasse, poi, di “sacrifici necessari”! Gli sembrava di sentir parlare Danzo. Esasperato, l'aveva persino minacciato di rapire le sue due figlie e portarle lontano da Konoha. Sarebbe stato veramente in grado di farlo? Non lo sapeva, ma gli sembrava l'unico modo per dare una svegliata a quello che secondo lui era un vecchio rincitrullito.

Hiashi non perse neanche allora la sua calma, però la sua risposta fu alquanto strana: “Uzumaki Naruto, non sei padrone in questa casa. Il padrone sono io. E farò di tutto per fare in modo che le volontà del padrone vengano rispettate, per quanto possano sembrare sgradite a qualcuno. Non volevo che questa onta fosse subita da mio fratello, credi che la desideri per mia figlia? Il tempo però non è clemente e scorre inesorabile. Non posso rimandare ancora all'infinito. Se dovesse succedere qualcosa di 'sgradevole', mi auspico che tu porti a termine le minacce che hai avuto la faccia tosta di propinarmi oggi... Sarebbero un male per Konoha... Ma non necessariamente un male per Hanabi. Farò credere agli anziani che tu mi abbia forzato ad un accordo svantaggioso: la tua rinuncia a Hinata in cambio della mia rinuncia ad apporre il sigillo su Hanabi. Va da sé che mia figlia minore rischierà seriamente di essere ostracizzata dal resto del clan, persino esiliata alla prima occasione... Ma confido che se ciò dovesse accadere, lei sia nel frattempo diventata una kunoichi sufficientemente abile per essere autosufficiente.

A dire il vero non amo che gli affari sporchi della mia famiglia si intreccino così spesso con la tua vita, Naruto Uzumaki... Ma se i kami così hanno deciso, non posso farci niente per oppormi al destino da loro tracciato...

Ti prego di portare avanti questa farsa ancora per qualche tempo ed essere pronto al peggio.

E ora, se non ti dispiace, ho ordinato di portare il the del commiato. Perché la nostra discussione termina qui. Spero di avere il piacere di discorrere nuovamente con te per circostanze più felici.”

Naruto uscì dalla villa più confuso di prima. Senza volerlo si era cacciato, per l'ennesima volta, in un enorme guaio.

  
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