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Autore: lmpaoli94    13/12/2018    0 recensioni
Anno 3542
I nemici stavano per arrivare nel regno degli uomini.
Per proteggersi, i tre re e le due regine della valle di Alandor costruirono una muraglia intorno alla città di Lurcom.
Una piccola muraglia che racchiudeva tutti i tesori, le ricchezze e la storia della città.
Ma la muraglia non sarebbe rimasta in piedi senza l’aiuto della compagnia del Guerriero Orientale.
I sei re avrebbero avuto bisogno di ogni aiuto possibile per distruggere una volta per tutte il male che avrebbe per sempre distrutto l’ultimo reame libero della città antica.
“Sono qui… Stanno per attaccarci…”
P. S.: Storia ambientata nella mia città natale: Lucca. Spero che la mia storia vi piaccia.
Buona Lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Arrivati a notte inoltrata, nessuno aveva notizia di Re Pietro.
Tra i cinque reali serpeggiava la voce che fosse scomparso una seconda volta e che sarebbe riapparso dopo averli traditi.
< Da quando è ritornato, Pietro si comportava in maniera molto strana > fece la Regina Maria.
< Qualcuno sa dove possa trovarsi? > domandò Re Donato.
< Mi dispiace, ma nessuno sa niente > replicò Re Jacopo.
< Io vado a cercarlo. >
< Perché? Che cosa credi di fare? >
< Quel Re non mi è mai piaciuto. Ci ha causato un sacco di problemi… E se stesse tramando con il nemico? Non mi stupirebbe. Ed è per questo che dobbiamo scovarlo immediatamente. A qualsiasi costo. >
< Non so se è una buona idea, Maria. >
< Preferisci rimanere qui senza fare nulla? >
< Dobbiamo prepararci per l’attacco più grande > si difese Jacopo.
< Basta già la compagnia a preparare la difesa della città. Noi dobbiamo renderci utili in altre maniere. >
< E sarebbe andare a cercare Re Pietro? >
< Sai cosa ti dico? Tu puoi fare quello che vuoi. Ma io me ne vado sulle sue tracce. >
< Ma se non sai nemmeno dove cercarlo! >
< Tu dici? >
< Maria, smettila con questi colpi di testa da bambina > la redarguì Jacopo.
< Scusate piccioncini > li interruppe la Regina Elisa < Ma Gandalf ci desidera al suo cospetto. >
< Andate voi. Io ho altre cose da fare. >
< Fermati, Maria! > fece Jacopo prendendola per un braccio.
< Se non mi lasci immediatamente, ti farò pentire amaramente di averti salvato la vita. È chiaro? >
Jacopo teneva molto a Maria.
Ma quando la Sovrana si metteva in testa una cosa, era impossibile fargli cambiare idea.
< Non puoi andare da sola. >
< Posso eccome. >
< E se ti succedesse qualcosa? >
< Non mi succederà niente, tranquillo. >
Ma Re Jacopo non si fidava.
< Allora? Vi muovete? > la esortò Elisa.
< Vai, Jacopo. Ci vediamo più tardi > disse infine Maria dirigendosi verso la Chiesa di San Martino.
 
 
Una volta arrivata in Piazza San Martino, vide un gruppo di esseri radunati all’entrata della chiesa.
In mezzo ad essi, si ergeva una figura alta e oscura.
Era Sauron.
Sauron con il suo esercito di orchetti.
Una volta che il guerriero più temuto si fece strada tra il suo esercito, Maria poté vedere cosa teneva in mano.
Visibilmente sconvolta da quello che stava assistendo, vide la testa di Re Pietro nelle mani di Sauron.
< Il Regno degli uomini è finito… Ora tocca a noi comandare. In nome dell’esercito del male. >
Un forte grido si levò tra la folla degli orchetti.
Erano più determinati che mai a conquistare tutta la città.
Una volta che il Signore Oscuro dette l’ordine, l’esercito degli orchetti incominciò a muoversi verso Maria.
La Sovrana era ben nascosta dall’esercito nemico.
Ma non poteva più indugiare.
Doveva raggiungere gli altri reali e la compagnia per tutto quello che aveva visto.
Una volta che l’esercito oscuro si fu dileguato, Maria poté uscire allo scoperto.
Ma non poteva immaginarsi che il Signore Oscuro la stava attendendo.
< Dove credete di andare? >
Maria rimase di sasso di fronte a lui.
Non riusciva a muoversi dalla paura.
Come poteva combatterlo?
Sembrava una figura fantasma.
Una figura pronta a scagliarsi contro di lei.
< Non uscirete viva da questa piazza. Parola mia. >
< Voi dite? Allora questo significa che non mi conoscete affatto > replicò la sovrana cercando di essere il più coraggiosa possibile.
< Siete voi che non sapete contro chi avete a che fare… Nessuno è mai riuscito a sconfiggermi. Nessuno. >
< C’è sempre una prima volta, Sauron. Ricordatevelo. >
< Molto bene. Staremo a vedere. >
Sauron sguainò la sua enorme spada precipitandosi a sua volta contro la malcapitata sovrana.
Maria cercò di schivare tutti i suoi colpi evitando di cadere a terra.
< Non riuscirete a resistermi. Sono invincibile. >
Nel mentre provava a schivare gli attacchi del nemico con tutte le sue forze, il Ciondolo dell’Immortalità sbucò da sotto la sua armatura di battaglia.
Una volta che Sauron la vide, rimase alquanto sorpreso.
< Allora siete voi ad avere il Ciondolo… >
Maria lo fissava con sguardo carico d’odio e di sfida.
< Arrendetevi al mio volere e consegnatemi immediatamente il Ciondolo. >
< Prima dovrete passare sul mio cadavere. >
< Ed è quello che farò. >
Maria continuava a difendersi magistralmente.
Ma Sauron era troppo forte per lei.
Non avrebbe resistito molto da sola.
Durante il combattimento, Sauron riuscì a strappargli la catena che teneva saldo il Ciondolo e a farla cadere a terra.
Con scatto fulmineo, il nemico si precipitò per raccoglierlo.
Ma non aveva fatto i conti con un aiuto insperato da parte di Maria.
< Che cosa volete voi?! > tuonò Sauron.
< Aiutare una guerriera coraggiosa contro un mostro come voi. >
< Jacopo! Che cosa ci fai qua? Ti avevo detto… >
< Ricordo bene i tuoi avvertimenti… Ma sai meglio di me che quando voglio posso essere più testardo di te. >
< Ti odio quando fai così > replicò Maria scherzosamente.
< Ne parliamo più tardi, va bene? >
< Molto bene. Ucciderò due dei reali di Lucrom in un colpo solo. >
 Sauron si gettò contro Jacopo, sfoderando tutta la sua energia e la sua cattiveria.
< Dammi il Ciondolo! >
< Non lo avrete mai! >
Ma mentre Jacopo schivò la spada di Sauron che lo stava per trafiggere, il Signore Oscuro prese con la forza il Ciondolo dalla mano del Sovrano.
< Finalmente! Ci sono riuscito! >
Esasperato, Jacopo tentò in tutte le maniere di riprenderselo con la forza.
Ma fu tutto inutile.
Jacopo cadde a terra dopo che Sauron l’aveva trafitto alla spalla.
Essendo stato resuscitato grazie al Ciondolo, Re Jacopo non perse sangue.
< Ora che il Ciondolo è in mano mia, potrò finalmente diventare immortale, uccidendo tutta la vostra razza inutile di esseri umani. >
< Non finché rimarrò io in vita! >
Re Jacopo si gettò contro il nemico strappandogli il ciondolo dalle mani.
Con quella mossa azzardata, Sauron amputò la mano al povero sovrano.
< Jacopo! No! >
Maria stava piangendo dalla disperazione.
Non aveva mai visto niente di simile.
Prima di allora, non aveva mai così sofferto per lui.
< Addio mia dolce, Maria… Ricordati che se faccio tutto questo, lo faccio solo per salvarci tutti. >
Con le sue ultime energie, Re Jacopo gettò a terra il ciondolo schiacciandolo e riducendolo in frantumi.
Sauron non poté nulla per evitarlo.
Era successo tutto in fretta.
Imbestialito, Sauron si gettò contro l’indifesa Maria.
Ma tutta la compagnia e gli altri sovrani accorsero in suo aiuto.
< Sauron! La tua sete di potere si è conclusa per sempre! > tuonò Gandalf.
Grazie alla sua maestria di mago, Gandalf uccise per sempre la figura che contraddistingueva tutte le forze del male.
L’esercito di Sauron non aveva più una guida.
Gli ultimi Uru – Kai rimasti, si sparpagliarono per tutto il regno cacciati dagli abitanti del posto.
La guerra si era finalmente conclusa.
Il Ciondolo era stato distrutto.
E tutto ciò che era stato creato con il suo potere, era stato dissolto per sempre.
   
 
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