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Autore: Impostellina    14/12/2018    0 recensioni
Piccola oneshot ispirata all’episodio 2x12 di Glee.
Piccolo avvertimento: ho usato termini molto meno aulici del solito, but passatemi il tutto come licenza poetica.
Enjoy!
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finn Hudson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Piccola oneshot ispirata all’episodio 2x12 di Glee.
Piccolo avvertimento: ho usato termini molto meno aulici del solito, but passatemi il tutto come licenza poetica.
Enjoy!


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Quarterback della squadra di football e capitano di quella di basketball, due cariche importanti a Lima in Ohio, nonostante si tratti di sport liceale. Ragazzo dai capelli mori, occhi color nocciola, naso proporzionato e sorriso così bello da ‘far bagnare’. Altissimo e pure forzuto, uno di quegli eroi delle fiabe che ti portano in braccio oltre la soglia di casa o che ti prendono in tempo se stai per cadere. Un principe azzurro in piena regola: ecco Finn al suo secondo anno di liceo.

Le ragazze lo vogliono perché con le squadre non fa altro che vincere, è single, e si avvicina pure San Valentino. Lui cammina per i corridoi con al proprio fianco altri atleti e sembrano dominare la scuola, la folla si divide in due al loro passaggio. “Finn Hudson mi ha guardata!” urla entusiasta una delle numerose /e temporanee/ fan del giovane *. La scena si muove chissà per quale motivo a rallentatore: quelle spalle possenti coperte da una giacca rosso fuoco ondeggiano a ogni passo del gigante, tutti gli occhi sono puntati su una sola figura, sembra davvero un film e Finn il protagonista della storia.

Ogni giorno è così ultimamente.

Il quarterback si crogiola in tutta quella vana fama, tiene stretto a sé ogni vano complimento o adulazione che riceve. Sorride e si perde davanti a quelle persone che sembrano amarlo, le stesse che qualche mese prima non hanno esitato nemmeno un attimo a ridergli in faccia, a picchiarlo e a farsi beffa di lui.

Ne ha bisogno. Finn ha bisogno di essere apprezzato dagli altri perché, beh, da solo non ce la fa. Si sente grasso, molliccio, non abbastanza in forma. Lui lo sa che non dovrebbe e che quegli individui non meritano nemmeno un cenno di considerazione. Lui lo sa. Sotto sotto lo sa. Forse.

Mesi fa ha avuto un piccolo momento di fiducia in se stesso e ha sfoggiato davanti a tutti il suo costume per la recita scolastica.
𝐆𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨 errore.
Anche in quei momenti tutto sembrava muoversi troppo piano, mentre le persone lo deridevano per essersi mostrato in boxer. Brad Majors in The Rocky Horror Picture Show, un personaggio che ha iniziato a detestare dopo quell’episodio.

Lo hanno distrutto il corpo di quel ragazzo. Giorno dopo giorno ne hanno smontato un pezzettino e lo hanno scagliato dentro al cestino più vicino come si fa con le cartacce.
Gli hanno sparato addosso palle di vernice.
Gli hanno scritto sul viso.
Lo hanno picchiato.
Lo hanno deriso, insultato, sminuito.
Gli hanno tirato granite in faccia, quelle che ti entrano negli occhi e bruciano, che ti fanno piangere per tutto il colorante che hanno, nonostante tutti i tuoi sforzi, perché l’ultima cosa che vuoi è versare una lacrima davanti ai bulli.

“Balenottero”; “budino di vomito”; “bietolone”; “tricheco”; “mago pancione”; “tette mosce”; “ciclope gay”. Attacchi del genere sono normali in una scuola bigotta di provincia. Quasi nessuno si può esprimere, è difficile camminare a testa alta, specialmente per Finn, che è costretto a girare con una maschera addosso ogni santo giorno.

Umiliante. Tutto è umiliante.
Doloroso. Tutto è doloroso.

Scarni apprezzamenti falsi come quelli che riceve ora il moro sono ciò che più aiuta, purtroppo. Perché nessuno lo sa, ma lui ha iniziato a farsi la doccia con una maglietta addosso; non lo vuole nemmeno vedere il proprio corpo. Lontano dagli occhi e lontano dal cuore, no?

Si fa schifo.
Nessuno lo ha mai amato completamente e per quello che è, perché dovrebbe farlo lui?
Spera di riuscire, magari un giorno, a volare più in alto e a piacersi; per adesso deve accontentarsi di quello che raccoglie da sotto i piedi dei suoi compagni.

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* Mi riferisco a questa scena: https://media.giphy.com/media/3o6fIXGefItl69cO4g/giphy.gif

 

  
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