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Autore: Aladidragocchiodiluce    14/12/2018    2 recensioni
Sono passati due mesi da quando i cybertroiani hanno lasciato la Terra, in particolare dalla separazione fra Starscream e Blue.
Ma non c'è tempo per i rimpianti!
La M.E.C.H. è tornata in azione più pericolosa che mai!
Nuovi nemici, vecchie conoscenze e nuovi alleati si uniranno a quest'avventura
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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Blue era seduta sul divano a guardare il vuoto davanti a sé.

Non che facesse altro, erano ormai passati tre giorni dalla sua “bravata”.

La slipter si era fatta venire a prendere da June e Folwer dopo averli contattati dal telefono di un bar.

Inutile dire che erano entrambi su tutte le furie per aver rischiato la vita in quel modo, andando da sola con la mercenaria e non averli contattati dopo la sua apparizione. Essa subì i rimproveri a capo chino, limitandosi a scusarsi e a raccontare l'accaduto, descrivendo l'ibrido ma senza accennare alla discussione finale con Jane.

Da quel momento, Folwer l'aveva congedata a tempo indeterminato, implicando che non avrebbe più partecipato alle operazioni fino a nuovo ordine.

Fu sorpreso quando lei accettò senza lamentarsi.

Forse credeva che avesse imparato la lezione, non poteva immaginare cosa passasse per la testa alla ragazza.

Era shoccata dal fatto che una quasi perfetta sconosciuta fosse riuscita a comprenderla meglio di se stessa, ad intuire qualcosa di sbagliato in lei.

Si era persino ritrovata a guardare Miko, Raf, Jack e Eleven; a chiedersi come facessero ad essere felici mentre lei non riusciva a stare lontano dai conflitti, come se avesse un costante bisogno di lottare.

Non poteva farci nulla.

Essere nel bel mezzo di uno scontro di qualsiasi tipo la riempiva di adrenalina e la faceva sentire viva, come se stare sul campo di battagli fosse il suo unico scopo.

Per questo gli mancavano i giorni in cui era latitante con Starscream!

Non era la compagnia del seeker a mancarle, ma il costante pericolo a cui erano sottoposti che lasciava i loro sensi all'erta, pronti a scattare a qualsiasi minaccia.

Era diventata solo un arma.

Ormai questi pensieri le riempivano la giornata, come un tarlo del quale non riusciva a sbarazzarsi.

Furono i suoi amici ad accorgersi che qualcosa non andava.

Nonostante la slipter si ostinasse a far credere che fosse solo l'amarezza a seguito del fallimento della missione con Jane; si erano accorti del fatto che fosse più silenziosa e fredda del solito e dei suoi lunghi periodi passati a fissare il vuoto davanti a sé, ma la conferma definitiva era arrivata il secondo giorno.

La seeker ritrovata si era svegliata ma quando i ragazzi le avevano proposto di andare a conoscerla si era rifiutata.

Fu quello a spingerli a parlarle, anche se in quei momenti, sembrava irraggiungibile persino quando riuscivano solo farla voltare verso di loro, li guardava come se non ci fossero.

Dovevano trovare un modo per farla reagire.

Blue era ancora immersa nei suoi pensieri quando avvertì un peso sulla spalla che la fece voltare.

Si ritrovò a fissare gli occhi vacui di una rana.

Ci mise cinque secondi a realizzare prima di cacciare un urlo e lanciarla via, rischiando di cadere dal divano.

Ripresa dallo spavento, udì una risata e si girò per scoprire Miko, Eleven, Jack e Raf dietro lo schienale.

-Scusa! Non avevamo altri modi per attirare la tua attenzione.-Si scusò la nipponica, tenendo per una zampa la rana di gomma usata per spaventare la slipter dai capelli blu.

Per tutta risposta, le lanciò un cuscino in faccia e le diede le spalle, incrociando le braccia.

Anche i ragazzi si spostarono, Jack e Miko si posizionarono sul divano mentre Eleven e Raf si sedettero sul tappeto di fronte ad esso a gambe incrociate.

-È da tanto che non ci parli.-Iniziò la slipter dai capelli rosa in tono preoccupato.

-Abbiamo fatto qualcosa che ti ha fatta arrabbiare?-

-Cos...?

No, voi non c'entrate.

Sono solo...pensierosa.-Rispose.

Davvero pensavano questo?

-Riguarda la mercenaria?

È da quando sei tornata che sei più sfuggente del solito.

Ti ha fatto qualcosa?-Chiese Jack.

Non fisicamente.” Pensò mentre scosse la testa.

-No, è un problema solo mio.-

-Allora diccelo.

Ora siamo una famiglia.

Magari ti possiamo aiutare!- Disse Eleven.

Nonostante l' ingenuità dietro quella frase, espresse esattamente i pensieri dei presenti.

-Ha ragione.-L'appoggiò Raf.

-Non sei obbligata a superare da sola i tuoi problemi.-

-Ti aiuteremo volentieri, ma se non ci dici cosa c'è che non va non possiamo farlo.-Le disse Jack, mettendole una mano sulla spalla.

Essa rabbuiò e la spostò.

Il contatto fisico la infastidiva sin da quando era uscita dal Centro.

-È...difficile da esprimere a parole e non sono sicura che capirete.-

-Non puoi saperlo finché non provi.-La incitò Miko.

La blu li guardò in faccia uno ad uno.

Perché non si mai era accorta del legame che aveva stretto con loro?

Non immaginava nemmeno di crearlo, sapeva di fargli paura sin dal primo momento del loro incontro per i suoi poteri.

Anche se Eleven è come lei, non ha mai ucciso nessuno ed era sicuramente più affidabile.

Chinò la testa.

-I-io...-Mormorò.

Perché era così difficile esprimere ciò che provava?

Forse non era abituata ad esprimere i suoi pensieri, forse non voleva veramente dirlo ad alta voce come se ciò lo rendesse più reale oppure non voleva dirlo proprio a loro.

Forza Blue.

Non hai paura di morire, perché dovresti averla ad ammetterlo?” Pensò, stringendo i pugni.

Una volta trovate le parole, prese un bel respiro e iniziò:

-Come ben sapete, ho passato quattro anni rinchiusa a quel Centro...-

I ragazzi annuirono, invitandola ad andare avanti, intuendo che la faccenda fosse più seria di quanto già sospettassero.

Lei non menzionava mai quel periodo.

-Ciò che non sapete è come mi hanno rintracciata.-

Le fu particolarmente difficile raccontare della perdita del padre e di ciò che aveva sopportato fino a quel giorno.

Con Starscream le era sembrato semplice poiché sentiva che l'avrebbe capita.

Alla fine del racconto, sui volti dei ragazzi vi erano espressioni sconvolte.

Erano già a conoscenza della perdita dei suoi genitori, ma non avevano mia immaginato cosa avesse passato.

-...Da lì mi rintracciarono e mi rinchiusero.-Proseguì.

-Ormai ero sola e i trattamenti che subivo non fecero che peggiorare.

Avevo solo un idea fissa, un ossessione, che mi impedì di impazzire: uscire e tornare a casa.

Ma non importare quante volte tentassi, la fuga sembrava impossibile, almeno fino al mio incontro con Starscream.-

Ricordava come se fosse ieri.

Aveva guardato il cielo per la prima volta dopo quattro anni, giurando a se stessa che nessuno l'avrebbe più intrappolata.

-Ma l'altro giorno...mi sono resa conto...di un segno che quegli anni mi hanno lasciato.

Gli insulti che ho ricevuto...l'essere sola...una creatura non gradita...mi hanno indotto a non dare valore alla mia stessa vita.-

Non aveva mai parlato così a lungo, voleva quasi fermarsi ma non poteva o non avrebbe più continuato.

I suoi compagni la seguivano con attenzione senza fiatare.

-Ci ho pensato e mi sono resa conto che se fossi riuscita a scappare senza l'aiuto di Star, io...non sarei qui a parlavi.-

Tutti ad esclusione di Eleven sussultarono; dal suo tono avevano capito cosa intendesse.

-In conclusione, non mi importa di vivere o morire, non riesco ad apprezzare la vita.-

Finita la frase scese un silenzio tombale.

Blue non trovava la forza di sollevare lo sguardo e vedere l'espressione dei suoi compagni.

Aveva accuratamente evitato il discorso del considerasi solo un arma, non voleva sconvolgerli più di quanto non lo fossero già.

Fu Miko la prima a parlare.

-Cavoli, è un problema più grave di quanto immaginassimo.-Disse.

-MIKO!-Esclamò Jack, indignato dalla mancanza di tatto da parte della ragazza.

Blue sollevò leggermente lo sguardo verso di loro per poi riabbassarlo.

In fondo sapeva che non avrebbero potuto aiutarla.

Non si aspettava di sentire il corvino tirarla per un braccio, costringendola ad alzarsi.

-Ma cosa...?-Balbettò.

-Hai bisogno di distrarti un po'.

Poi riparliamo.-Rispose enigmatico mentre gli altri ragazzi li seguivano fuori casa


 

   
 
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