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Autore: Nemesis01    14/12/2018    3 recensioni
Per Levi, Nico è la "spada del sole": un'arma molto difficile da trovare nel suo gdr preferito. Questo è quello che gli ha detto prima di finirci a letto, e la storia si ambienta tra i meandri del suo cervello qualche giorno dopo l'accaduto.
[Quindicesima stagione] - [Nico x Levi] [ Nico Kim / Levi Schmitt ]
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Parole challange: Vinile – imbarazzato – timido

Personaggi: Levi Schmitt / Nico Kim { Grey’s anatomy }

 

 

 

La spada del sole

 

 

Ogni volta che mi guardo allo specchio capisco perché mi hanno sempre preso in giro tutti. Non è per quel bruttissimo maglione con le renne con cui sono venuto in ospedale, né perché ho avuto l’abilità di far cadere gli occhiali nel corpo aperto di un paziente sul tavolo operatorio, anzi… è solo per questa stupida faccia da imbecille che mi porto dietro. E ora con questo labbro spaccato e i due punti che mi sono cucito in maniera approssimativa posso dire che il quadro è completo.

 

Forse dovrei smetterla di pensare a queste cose e farei meglio a tornare nel seminterrato a riunire il vecchio club di D&D, piuttosto che aspettare che una stupida fasciatura possa completare l’identikit del perfetto sfigato. Perché i nerd ora sono diventati fighi mentre io resterò il solito sfigato? Dovrei andarmene, sì, forse se riesco ad allontanarmi prima che il dottor Linc arrivi e… Nico? Nico Kim?

 

- Che… che ci fai tu qui? –

- Ortopedia, - dice lui, indicandomi la targhetta che splende su quella casacca blu, - piuttosto… perché ci sei tu su quel lettino? Non avevi un turno con la Grey? –

 

E lui come fa a sapere che avevo un turno con la Grey? Mi spia? Mi segue? Legge i tabelloni? E allora perché non mi ha scritto o parlato più dopo quella volta in ambulanza?

 

- Schmitt? – mi chiede. Siamo passati ai cognomi ora? Allungo il braccio e trattengo un lamento per il dolore: ci mancava solo quella maledetta caduta, che mi costerà più cara di quanto avessi immaginato.

- Ho una frattura e la Bailey mi ha spedito qui. Non si può contraddire la Bailey, - dico.

 

Lui resta in silenzio qualche secondo e poi si muove, forse per andare a prendere le bende e qualche stecca per fasciarmi il polso. È così bello e mentre assume quell’aria tanto assorta nel fasciarmi è così… sexy… come ha fatto uno del genere a baciare me? Com’è possibile che io abbia veramente fatto sesso con lui? Dio, sono così imbarazzato adesso, perché ci ho pensato? Si vedrà sicuramente che il mio sangue è defluito altrove…

 

- Come te la sei procurata? –

- Cosa? –

- La frattura, - lui parla con tono d’ovvietà, evidentemente non si è reso conto di cosa sta succedendo.

- Sono caduto, - riesco a rispondere.

- Quindi il pugno che ti ha dato Karev non c’entra nulla? –

- E tu come… come lo sai? –

- Le voci circolano, - commenta freddo, senza sollevare lo sguardo dal mio polso semi fasciato.

- Non gli sono simpatico, - mi limito a dire, perché forse aggiungere che mi odia perché sono andato a letto con sua moglie sarebbe quantomeno inopportuno. Anche se, tecnicamente, all’epoca non era sua moglie e non mi è neanche piaciuto, non quanto mi è piaciuto quello che è successo il giorno della tempesta…

 

Nico è silenzioso e quando ha terminato il bendaggio riesce a sollevare lo sguardo. Non guardarmi, Nico! Non farlo, io… cazzo, ha messo i suoi polpastrelli sulle mie labbra. Che belle mani che ha… sono così lisce e curate e… ahi, che male.

- Non dirmi che ti sei messo i punti da solo, Schmitt. –

- Mi chiamo Levi. –

- Lo so come ti chiami. –

- E perché mi chiami Schmitt? –

- Perché tu sei una matricola e io un borsista, se ti chiamo per nome qualcuno potrebbe pensare… -

- …cosa? Siamo solo noi due qui dentro, dottor Kim! –

 

Perché diavolo ho usato questo tono sarcastico?

 

- E tu perché mi chiami dottor Kim? –

 

“Perché sono stupido e timido, mi vergogno di dirti che avrei voluto tu mi chiamassi dopo, magari ci saremmo potuti rivedere e avremmo potuto rifarlo…” ecco cosa dovrei dire ma le parole muoiono sotto la mia lingua e io non riesco ad argomentare. Abbasso lo sguardo e lui scosta la mano dal mio viso.

Perché lo fai? Perché mi tiri a te? Perché non mi baci?

 

Sì, okay, l’hai sempre fatto tu e… probabilmente è questo il problema. È perché l’hai sempre fatto tu, Nico? Forse dovrei farlo io, dovrei camminare verso di te, invitarti a cena, prendere una bottiglia di vino rosso, scegliere il disco di vinile più importante della mia raccolta e… beh, se avessi una casa lo farei, ma vivo in un seminterrato, ricordi? Lo stesso che occupavo da ragazzino e che è tuttora decorato con i poster di Star Wars, la mia collezione di funko-pop di Harry Potter e le action figure degli Avengers. Insomma, c’è materiale per cui potresti prendermi per culo per anni o secoli e…

- Nico, - un attimo, Levi, sta zitto! Merda, si è girato. Mi guarda. Che devo dire? Che sto facendo? Perché l’ho chiamato?

- Dimmi, Levi. –

- Tu, ehm, ecco, cioè, pensavo che sai, noi… noi abbiamo fatto sesso. –

 

Oh, complimenti Levi, sei un genio. Sei il nuovo Avenger del secolo, “Capitan Ovvio”, Tony Stark ti prenderebbe a pugni e meriteresti di essere polverizzato da Thanos più di quel poverello di Visione.

 

- Sì, ottimo sesso direi. –

 

Penso che le mie guance siano diventate rosse come un pomodoro. Avverto l’istinto di sistemarmi gli occhiali, eppure sono fissati con l’elastico.

 

- E tu ora ti vergogni di me? –

- Levi, che domanda è? –

- È che dopo quella volta non mi hai più parlato e… cioè non sei obbligato a farlo, è solo che… -

- Tu mi piaci, Levi. E mi hai salvato la vita quella volta, di cosa dovrei vergognarmi? Di aver fatto del sesso stupendo con un ragazzo bello, intelligente e coraggioso? –

- Cos… - cioè, è evidente che non parla di me. “Bello, intelligente e coraggioso” ha detto: non sono io, assolutamente, deve essersi confuso con qualcun altro. Se fossi così come dice non mi sarei fatto tirare l’ennesimo pugno in faccia.

 

- E allora perché non mi hai scritto o parlato? Neanche una telefonata e poi mi chiami Schmitt e… - non riesco a finire di parlare perché le sue labbra si sono incollate alle mie. È decisamente un tentativo per zittirmi, volevo mi baciasse ma ora brucia il contatto con le sue labbra su questa ferita non risanata. Dovrei staccarmi, forse, ma le mie mani scivolano sui suoi fianchi. Mi fa malissimo il polso ma Nico mi sta dando un bacio e io mi sciolgo dinnanzi a questa mossa illegale.

La sua lingua accarezza la mia e il mio sangue continua a scorrere verso il basso e io non capisco più nulla; le sue mani si infilano al di sotto della mia casacca azzurra e sfiorano fameliche la mia pelle, lui mi bacia con voluttà e io vorrei che non la smettesse mai, vorrei mi strappasse i vestiti da dosso, vorrei fare l’amore con lui adesso, proprio qui e… merda, la porta!

 

Nico si stacca subito e la dottoressa Grey appare sulla soglia.

- Vedo che sei in buona compagnia, Schmitt, - scherza. Il suo sguardo non è accusatorio e io mi sistemo gli occhiali che, per inciso, non si sono mossi di un millimetro.

- Se hai finito di sbaciucchiare il dottor Kim puoi anche andare a preparare la signora Liberty per l’operazione. –

 

Lei sorride e ammicca verso Nico che rimane impossibile, mentre io scendo dal lettino rapidamente, lasciando i miei occhi a fissare i suoi… sono così belli, quegli occhi a mandorla, così profondi.

- Non ho il tuo numero, - mi dice.

Ah, già. Forse è per questo che non mi ha scritto. Gli sorrido e con la penna che ho nel taschino gli scrivo il mio numero sul palmo della mano, prima di rincorrere la Grey, sperando di non vomitare in sala operatoria

 

Questa volta non hai scampo, dottor Kim.

 

•••••••••••••••

 

Chiacchiere random

 

BOOM! Niente, adoro questi due. Come li ho intravisti nel primo episodio della quindicesima stagione – perché sì, io le ho seguite tutte, - ho pensato a quanto stessero bene insieme. La mia OTP è diventata reale quando alla fine dell’ottavo episodio i due sono finiti a letto – letto, poi – insieme e… questa è la mia OS scritta per il gruppo Boys Love. Spero che abbia rispettato i canoni!

 

Nel frattempo passo ai ringraziamenti, per cui in primis mi tocca citare la mia bravissima fratella/beta Pally93, che non solo ha corretto il mio flusso di pensieri (ma non era quello di Levi? Vabbè, poco importa) ma inconsciamente mi ha molto aiutato con l’utilizzo della prima persona; infine, ringrazio il gruppo Boys Love per avermi dato il prompt a sorpresa e per continuare a ispirarmi con le loro challange. E poi mettiamocelo un grazie a chi ha creato l’Arial, giusto perché ormai adoro questo font che ho sempre snobbato.

 

Dulcis in fundo vi informo che esiste anche una versione inglese della storia che potete leggere qui e che, inoltre, se proprio non volete liberarmi di me, potete seguirmi su facebook.

 

Grazie a tutti per aver letto la fan fiction e anche queste stupide note.

A presto, spero ♥!

 

   
 
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