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Autore: darklove94    15/12/2018    1 recensioni
Caro lettore, sta per immergersi in un mondo di storie e racconti tratto da sogni e pensieri in cui realtà e fantasia sono mescolati in una dilettevole soluzione di vita.
Ho scritto queste pagine per attirare non solo un pubblico adulto ma per far assaporare la creatività del mio animo anche a chi di libri non ne legge e chi è ancora un frutto acerbo dinanzi alle difficoltà e ai momenti di gioia dell’esistenza.
Spero possa essere un prezioso svago e un buon traghettatore della mente verso orizzonti inesplorati di sé stessi.
Si goda il viaggio.
Eugenio Damone
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate” ci sembra di ascoltare ogni volta che varchiamo la linea che separa il mondo esterno dal complesso universitario in cui, quasi ogni mattina, entriamo per adempiere al nostro dovere di studenti.

<< Oggi è davvero uno strazio. >> esordisco.
<< Ancora dobbiamo iniziare e già ti stai lamentando. >> commenta sorridendo Cloudie.
<< Lo sai che se non fosse per la prova avrei preferito il letto. >>
<< E tu lo sai che così non ci si laurea mai, vero Steven? >> ironizza da prima della classe.
<< Ma è mai possibile che parliate solo di studio voi due? >> chiede annoiato Gary.
<< Beh siamo all’università. >> lo guardo << Di cosa vorresti parlare? >> e chiedo.
<< Di tutto ciò che non mi faccia ricordare la prova! >> risponde preoccupato più del solito.
<< Io non la passo ve lo dico nuovamente. >> Cloudie l’ansiosa.
<< E poi io sono quello che si lamenta! >> dico alzando gli occhi al cielo quasi in segno di protesta.
<< Io non sto proprio dicendo nulla >>  fa presente Gary << ma si nota come ti importi poco la prova per non essere così agitato. >>.
<< Invece me ne importa ma se mi agito dimentico tutto e non scrivo nulla. >> inizio << Poi lo sai che il mio studio disperatissimo aiuta molto. >> ironizzo sulla scarsa preparazione abituale.
<< Okay adesso però finiamola davvero! >> interviene Cloudie << Quel che è fatto è fatto! Iniziate ad andare in aula che vi raggiungo. >>

Il nostro complesso universitario è situato su una collina poco fuori la zona forse più trafficata della città. Per raggiungere il sito dalla stazione di riferimento più vicina bisogna prendere una navetta che in circa venti minuti raggiunge la meta finale scaricandoci come merce qualche metro prima dell’ingresso principale.
La particolarità del luogo è quella di non essere composta da un unico edificio: difatti è un vero e proprio campus universitario ( eccezion fatta per gli alloggi che in esso non sono presenti ). Entrando si può notare la facciata dei “centri comuni” luogo in cui vi solo varie aule e segreterie dei servizi offerti dall’università oltre ad un piccolo bar. Lateralmente a questo edificio si aprono, in un abbraccio, due viali incurvati laterali, percorribili con i mezzi, che collegano l’ingresso con tutte le strutture restanti poste, talune, anche più in alto sulla collina.
Dai “centri comuni” tramite dei piccoli tunnel “futuristici” si arriva al dipartimento di Economia, unica scienza- non scienza ad essere inserita tra quelle naturali presenti in situ.

Al di là di questi edifici si trova il resto del complesso: vicoletti, parcheggi, ingressi principali e secondari di ogni dipartimento rendono questo luogo un labirinto che mi piace definire “intreccio delle menti”.

Il nostro edificio, tecnicamente chiamato L ma per tutti il “DISTAR” (DIpartimento delle Scienze della Terra, delle Risorse e dell’Ambiente), è l’ultimo gioiello nato tra queste mura. È costituito da tre piccoli plessi connessi tra loro da porte e corridoi in cui vi sono aule per lezioni, aule studio e laboratori e tutti gli uffici dei professori in un mix di collaborazione tra ricercatori e matricole.

<< La prova in che aula si terrà? >> chiedo conscio del fatto di non aver preso in considerazione l’email del professore.
<< Ha scritto sul sito che staremo in GEO-6 >> risponde Gary.
<< Come al solito la si fa nel “bunker” >> come definisco l’aula più chiusa e senza linea in cui abbia mai messo piede.
<< Che ci possiamo fare?! Giodino ci tiene in scacco! >>
<< Sa bene il fatto suo. Del resto chi dice che dobbiamo copiare a tutti i costi? È un nostro problema studiare e saper rispondere. >> 
<< Già! E mi sa che tu stai messo male. >> scocca la freccia senza pietà Gary.
<< Non sai quanto! >> sorrido nervosamente

L’aula GEO-6 è situata al terzo piano del plesso L3 e vi si accede in modo particolare: dall’uscita dell’ascensore si imboccano due corridoi laterali posti sulla parete parallela e, giunti all’interno di questi, vi sono altre porte laterali che immettono in un piccolo spazio in cui l’ambiente si ricollega a formare una specie di scatola contenente l’aula e i bagni.

<< Il professore ancora deve arrivare? >> chiede Cloudie.
<< In realtà nessuno è ancora presente, siamo i primi >>
<< Penso che saremo pochi oggi >>
<< L’importante è che non stia in prima fila o consegnerò in bianco >> 
<< Se non si può copiare ovunque ti siedi sei fregato >>
<< Come sempre sai essere d’aiuto, Gary! >>

Il professor Giodino è un uomo sulla cinquantina d’anni, fisicamente magrolino e mediamente alto; sembra essere una persona bruta e scontrosa di primo impatto e ciò è accentuato dall’espressione che ha il suo volto messo in risalto dalla chioma calva e tonda. Sa essere severo ma è un insegnante molto preparato e di gran cuore.

<< Buongiorno ragazzi! >>
<< Buongiorno professore! >> rispondiamo tutti come un coro di bambini alle elementari.

In realtà non siamo in tanti, forse una quindicina, ma l’effetto scolaresca istruita è sempre sufficientemente raggelante.

<< Entrate in aula e sedete in tre per fila ogni due posti. >> ci ordina << Nel contempo vi spiegherò in cosa consiste la prova. >>

In pochi istanti si scatena una guerra silenziosa per la conquista dei posti migliori nella speranza di poter “rubare” un voto più alto per la media personale. Ed ecco che quasi nessuno si schiera nei primi banchi pronto a sacrificarsi per la causa ma fortunatamente riesco ad inserirmi nel mezzo della compagnia felice di avere la possibilità di passare la prova.

<< Allora ragazzi, la prova consiste nel rispondere a venti domande multiple e cinque aperte; ogni risposta multipla corretta vale un punto mentre quella aperta ne vale due quindi avete davanti una prova da trenta. Avete qualche domanda? >> nessuno risponde << Bene, se nessuno ha qualcosa da chiedere potete iniziare. Due ore a partire da adesso. >>

“Buona fortuna” aggiungo parlando con me stesso e guardando il volto disperato degli altri sventurati colleghi.

Dopo poco più di centoventi interminabili minuti siamo usciti esausti dal bunker-aula in cui il professore ci ha rinchiusi. Venticinque domande incomprensibili e di elevata difficoltà alle quali ho risposto più o meno in modo adeguato e con qualche piccolo aiuto.

<< A voi come è andata ragazzi? >> chiedo come sempre.
<< Beh, è stato difficile copiare qualcosa non avendo internet ma spero di aver risposto bene. >>
<< Male, male, male! Stavolta Giodino si è superato … >> comincia Cloudie << Vi rendete conto che era quasi impossibile? Sono sicura che ho sbagliato tutto! >>
<< Ne sono convinto, si si convintissimo! >> ironizzzo.
<< Sono sicura che è tutto sbagliato, Steven. E ho studiato a differenza di qualcuno! >>
<< C’è solo da aspettare i risultati e sperare, mi sa. >> cerco di chiudere il discorso prima che degeneri.
<< Ma voi alla domanda sette avete risposto C? Ero indeciso … >> chiede Gary.
<< Penso che sia A la risposta corretta, te che dici Cloudie? >>
<< Io ho messo la x sulla risposta B. >>
<< Ottimo, siamo tutti d’accordo noto … >>
<< Lo siamo sempre! >> risponde scherzando Gary.
<< Ormai il dado è tratto! Voi avete da mangiare, no? >> domando sperando in una risposta affermativa.
<< Io si. >> dice Gary.
<< Anche io. >> conferma Cloudie.
<< Allora non ci pensiamo più e andiamo a pranzare. >>
<< Ma voi avete visto Vito e Felix? Non hanno fatto la prova. >> osserva Cloudie.
<< Eh già. Anche Palmira non è presente oggi. >> aggiungo carne su fuoco.
<< io penso che siano problemi loro non fare le prove. Se il prof le ha rese impossibili non riesco ad immaginare come sia fare una sola scritta e una orale. >>
<< Concordo! Ma sappiamo come sono quindi non mi importa più di tanto. L’importante è che ci lascino in pace quando sarà il turno loro. >> dice la parte più cattiva di me.
<< Torniamo seri, oggi panino? >> chiede Gary
<< Io pezzi di pollo e melanzane >>
<< Come al solito, Cloudie! Io panino con salame e formaggio per tenermi leggero, te? >>
<< Panino anche per me con cotoletta ed insalata. >>
<< Dopo abbiamo lezione di Sfranati giusto? >>
<< Giustissimo. >>
<< Allora nell’attesa tra pranzo e lezione vi racconto un’altra delle mie bellissime avventure! >>
<< Bene. Ci risiamo … >> il solito Gary.
<< Lo so che le adori. >> gli dico iniziando a ridere.
<< Emozionaci! >> ci scherza su Cloudie.
<< Beh, come sempre. Se avete urgenze andate ora prima che inizi lo spettacolo! >>
<< Ci andiamo dopo! >>
<< Esatto. Ora racconta. >> conclude Cloudie.
   
 
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