Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: ilfanditurno    15/12/2018    0 recensioni
Sean Maverick, ex poliziotto quarantenne che conduce una vita caotica e priva di conseguenze, vivendo nei ricordi dei suoi anni d'oro come Detective. In una giornata qualsiasi della sua vita riceve una chiamata, un'altra chance, un'ultima chance per salvare la sua vita, ma sarà all'altezza di quello che era un tempo? O sarà solo un'ombra, un guscio vuoto di se stesso?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una fioca luce entra da una piccola finestra in una camera da letto, quella di Sean. La luce arriva dritta in faccia a quest’ultimo, dandogli un risveglio pacifico e rilassante, così Sean lentamente… Apre gli occhi. Controlla la sua sveglia posta su quello che dovrebbe essere un comodino e vede l’orario senza sorprendersi di questo: mezzogiorno, solo lui aveva l’abilità di andare a letto alle ventuno e di svegliarsi così tardi. Sean inizia la routine mattutina che tutti fanno; colazione, doccia, caffe… Accompagnando il tutto dai generi più variegati di musica riprodotti dal suo fidato telefono. Dopo aver lasciato vestiti a lavare, altri ad asciugare ed essersi messo quei pochi vestiti che gli rimanevano puliti era pronto ad andare. Dove? Era solito andare a pranzo al bar del suo amico Nick nei giorni settimanali, mangiare con un po’ di compagnia era sempre meglio che mangiare da soli. Prima di uscire dalla porta Sean fa’ un’azione insolita: si ferma a guardarsi allo specchio vicino all’uscio della sua porta, non sapeva bene perché lo avesse fatto ma rimase li per qualche minuto. Che cosa doveva provare per quell’uomo che se ne stava fermo lì, di fronte allo specchio? Dopo attimi di incertezza realizzò che non era messo poi così male: certo, il tempo non è gentile con nessuno ma considerando il suo stile di vita trasandato lui appariva come ogni altro quarantenne.  Sorrise, era felice che riusciva almeno a sembrare una persona senza problemi e con una vita soddisfacente.

 

Dopo una rapida sistemata ai capelli Sean esce dal suo appartamento e raggiunge la strada –Un’altra giornata nuvolosa…- Commenta fra sé e sé stringendosi il cappotto al petto. Una leggera brezza si alza e Sean si incammina per la sua destinazione raggiungendola in una ventina di minuti a piedi. Si trova di fronte a lui un grande insegna con su scritto “Nick’s bar”. Il locale è chiuso al pubblico ed a confermare questo pensiero sono le saracinesche chiuse ed un cartello appeso all’interno della porta con su scritto “chiuso”. Sean non si fa problemi ed entra ugualmente.  -Oh! Ehy Sean!- Sentendo la porta aprire Nick si gira verso di essa e saluta l’amico, ricevendo in cambio un cenno con la mano fatto da Sean. L’uomo va a sedersi ad uno dei tavoli vuoti aspettando l’amico, che è andato a prendere dei vassoi da una stanza dietro al bancone.

 

 Mentre aspetta l’amico Sean si guarda intorno, quel piccolo locale in cui a trascorso così tanto tempo lì, quel bancone marrone con legno rovinato, le sedie ad altezza del bancone, più nuove rispetto a quest’ultimo, quella piccola televisione risalente probabilmente ad un periodo in cui la sua vita non era andata a puttane, e infine quel frigo, casa di così tanti drink che potrebbe durare perfino giorni in un bar irlandese. Sean si sentì strano, era la seconda volta che si era fermato con la mente ad osservare, a guardare quei piccoli dettagli quel giorno:- Questo posto è proprio una merda- Dice lui tra una risata e l’altra. Mentre aspetta Nick prende il suo telefono dalla tasca per ascoltare musica, ma realizza subito che il suo telefono era completamente scarico, cosa che fa imprecare silenziosamente Sean, ieri si era dimenticato di metterlo a caricare:-“Hai visto, sei servita a qualcosa Giuly, sei servita a darmi fastidio E a rovinarmi la giornata”- Pensa Sean riferendosi al giorno precedente.

 

Ma una voce interrompe i suoi pensieri –Eccomi!- Nick arriva di corsa poggiando a tavola un vassoio con quel che dovrebbe essere cibo italiano. Sean ringrazia e paga l’amico:- Che cosa farei senza di te Nick…- -Beh molto probabilmente ti procureresti da mangiare da solo, il ristorante italiano e proprio dietro l’angolo sai…- -Sono troppo pigro per arrivare fino a là- Sean a questo punto inizia a mangiare il suo piatto di spaghetti, seguito da Nick –Beh come ti va la vita?- Dice il ragazzo a Sean per iniziare una conversazione –Non puoi fare questa domanda, mi hai letteralmente visto ieri pomeriggio Nick!- -Va bene va bene come vuoi brontolone scusami se ero interessato alla tua vita mangiamo…- Nick riprende a mangiare come se nulla fosse successo ma viene interrotto da Sean che con sorpresa gli rivolge la parola:- A te come va invece? Ti sei più visto con quel tuo club del libro?- -Oh wow! Tu che ti interessi alla mia vita! Allora tieni davvero a me! Sono così felic- -Sta zitto e rispondi alla domanda.- -Ok, va bene, comunque si mi sono visto ieri sera! Abbiamo parlato delle figure retoriche, argomento che, se mi permetti, mi ha un po’ tediato. Non fraintendermi, amo la poesia, è un pezzo importantissimo della letteratura, ma ho sempre preferito altri generi e le figure retoriche sono così difficili da memorizzare… Penso di essermele imparate tutte, tranne una, se non sbaglio il suo nome era Sineddoche?- -La Sineddoche si, so cosa esprime- A questa affermazione Nick si ferma a meta boccone e lascia andare la forchetta in completa stupefazione. –Santo cielo, non solo Sean Maverick mi ha seguito nel discorso che facevo ma in più ha interventi da fare? Non ho parole…- -Nick, non aver niente da aggiungere non vuol dire essere assente con la mente… Comunque sia, vuoi sapere che significa?- -Certo!- Sean si ferma per qualche secondo per pensare a come farglielo capire e ridacchia appena ricorda un evento –Allora: hai presente quel sabato sera di tre mesi fa? Quando andammo a quella festa e c’era quella bella ragazza con cui tu ci volevi provare?- Nick annuisce non commentando, sa già la fine della storia e si vergogna molto di essa. –Hai presente quando molto timidamente tu ti eri messo accanto a lei al buffet e le dissi completamente fuori contesto “h-h-hey, hai dei bel-llissi-ssimi occhi blu!”? Quella, è una sineddoche, non tutti gli occhi della ragazza erano blu ovviamente, ma tu hai preso la parte, l’iride, per indicare il tutto, questo esprime la sineddoche, la parte per il tutto.- Nick sprofonda nell’imbarazzo più totale mentre Sean sta lì con un sorriso bonaccione, fiero di avergli insegnato qualcosa e di averlo messo all’imbarazzo. –Su, su!- Fa lui stropicciando i capelli a Nick:-andrà meglio la prossima volta-.

 

-Mi sorprende che tu sapessi il significato di questa figura retorica- Fa Nick per cambiare argomento –Si beh, la mia ex moglie studiava molto, le cose che sottolineava, che diceva, un paio di cosette me le sono imparate pure io, a furia di sentirla –Non sapevo che Giuly leggesse molto…- -Già, gli piaceva- La conversazione arriva ad un punto morto fino a quando Nick non decide di ricominciare a parlare, oramai entrambi hanno finito di mangiare –Comunque dovresti cercare altre donne, dopotutto non sei così brutto! Hai parlato con qualcuna ultimamente?- -No guarda, meglio di no, ieri ho ricevuto una chiamata da Giuly e mi sono ricordato perché non c’ho provato con nessuna da quando ci siamo lasciati- -Giuly ti ha chiamato ieri?!- Dice Nick sconvolto e offeso allo stesso tempo, perché il suo caro amico non glielo aveva detto prima? –E dimmi, che ti ha detto???- Sean sospira realizzando la situazione che aveva creato, ed inizia a malincuore a parlare:- Mi ha chiamato perché ha quanto pare lei è diventata un pezzo grosso nel dipartimento di polizia e mi rivogliono lì, così mi ha chiamato per farmelo sapere…- -Sean ma è assolutamente fantastico! Perché non me lo hai detto prima? Ritornerai a lavorare! Grandios- -Ho rifiutato- dice secco Sean, interrompendo la gioia del ragazzo –Cosa?! Ma perché?- -Non possono sempre cambiare idea su quello che fanno, mi avevano licenziato e ora  rimango licenziato- -Sean non essere stupido- il ragazzo assume un tono serio rispetto a prima:- Quando pensi ti ricapiterà un’occasione del genere? Con un lavoro del genere? Pagato in quel modo? Non usare scuse con me Sean, andiamo! Prendi quel dannato lavoro! Che alternative hai? Rifiutare, finire i soldi e andare a vivere sotto un ponte andiamo!- -Nick, ascolta...- -No io non ascolto Sean, sappiamo entrambi che hai paura quindi smettila di trovare scuse e ritorna a fare quel che sai fare meglio dannazione!- -Vuoi sapere perché non te lo volevo dire? Eh? Beh non te l’ho detto perché sapevo che sarebbe finita così! Sei mio amico! Il mio UNICO amico in tutta sta merda, quindi comportati come tale e supporta una mia decisione una buona volta!- -Hai ragione, sono tuo amico e come tale devo farti ragionare visto che quella tua testa è cocciuta! Non provare ad ingannarmi Sean, sappiamo entrambi perché non vuoi prendere il lavoro!- Sean rimane zitto, Nick ne approfitta per continuare –Hai paura vero? Paura di tornare in quell’ambiente, paura di quello che può succedere, paura di sbagliare, ma è normale... Fai la scelta giusta- Sean reagisce molto male a quello che dice Nick, decidendo quindi di lasciare la sua metà per il pranzo e di dirigersi verso la porta continuando a non dire niente ma viene fermato da Nick, che gli afferra un polso –Ascolta, non voglio che ogni volta che entri qui poi esci arrabbiato ok? Non voglio, ma ti prego ragiona, pensaci ok?-  Sean non dice niente, sbuffa un po’ e si libera dalla stretta di Nick, lasciando il ragazzo solo a guardare la porta chiudersi di fronte a lui. Nel frattempo Sean esce e inizia a vagare senza metà, cercando di chiarire la sua situazione e capire che fare.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: ilfanditurno