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Autore: Calendula    15/12/2018    0 recensioni
Il giuduce Claude Frollo non si era mai ritenuto un uomo impulsivo, e tanto meno capace di sbagliare, anche perché era solito porre subito rimedio ad ogni sua svista, insomma, sapeva di essere un servo di Dio in tutto e per tutto... ma allora, perché adesso era lì, fermo davanti ad una porta e nella mestizia più cupa?
Storia ambientata in un tempo non ben definito, un breve "what if?" su cosa sarebbe potuto accadere se, invece di dare ad Esmeralda la libertà di scegliere tra lui e il rogo, Frollo avesse deciso semplicemente di imprigionarla nel palazzo di giustizia, tra mobili finemente intagliati e pavimenti brillanti.
Avviso i miei lettori che non si tratta affatto di una storia ď amore, e che ad attenderli non ci sarà nessun lieto fine
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Frollo, Esmeralda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giuduce Claude Frollo non si era mai ritenuto un uomo impulsivo, o tanto meno capace di sbagliare, e in quelle rarissime occasioni in cui aveva avuto una qualche svista, vi aveva posto subito rimedio; insomma, sapeva di essere un servo di Dio in tutto e per tutto... ma allora, perché adesso era lì, fermo davanti ad una porta e immerso nella mestizia più cupa? Tutto era iniziato più di un anno fa, quando era finalmente riuscito a scovare la cosiddetta 'Corte dei Miracoli', formicaio di ladri e criminali, feccia del genere umano*. E ricordava di averla vista lì, bellissima anche se spaventata, in mezzo a quella folla di mendicanti e accattoni, e ricordava anche di aver provano un bruciore intollerabile nel bassoventre, e di non essere riuscito a pensare ad altro se non al fatto che la voleva, e la voleva subito. Claude Frollo è un uomo molto paziente,  ma anche la pazienza ha un limite, dopotutto. Secondo la volontà di Dio*, aveva fatto imprigionare quegli esseri immondi, ordinato di ricondurre Quasimodo a Notre Dame e declassato, condannato, trasferito e fatto imprigionare il suo ex capitano Febo. E, ovviamente, si era preso lei. Assicuratosi che tutti gli zingari fossero stati resi innoqui, aveva ordinato che la giovane venisse allontanata dal gruppo di persone con cui era stata legata e che fosse condotta al Palazzo di Giustizia, dove avrebbe trovato una cella già pronta ad accoglierla. Tutto era filato liscio... o quasi. Di Esmeralda aveva preso molte cose: il calore del suo corpo, il profumo dei suoi capelli, la morbidezza delle sue labbra... ma prendere non è ricevere e il corpo della fanciulla restava immobile sotto il suo tocco e le labbra ostinatamente serrate. Ľ ultima volta che ľ  aveva sentita parlare era stato pochi giorni prima, ma la loro strana conversazione era stata preceduta da mesi e mesi di insopportabile silenzio, usato come arma a doppio taglio da Esmeralda fin dalle prime settimane della sua prigionia per cercare di ferire almeno un po' quel mostro che tanto vilmente le aveva sottratto ogni gioia Prime ore di prigionia Primo flashback -"Liberate i miei amici! Non hanno fatto nulla di male!"- -"mi dispiace, mia cara, ma non posso. Sono anime dannate e come tali devono scontare la loro pena... ma tu, invece, puoi ancora essere salvata"- -"preferirei morire piuttosto che essere 'salvata' da voi. Conducetemi dunque in cella con il mio popolo, lì attenderò il mio destino, ma mai, mai sarò vostra!"- -"ma questo non dipende certo da te, Esmeralda. Qui sono io a fare le regole"- E le regole le aveva fatte sul serio, controllando un gioco a cui la zingara non avrebbe mai voluto partecipare. Lei aveva lottato, urlato, minacciato, ferito ed anche pianto. Lui non aveva ceduto e lei aveva deciso di annullarsi, purché lui di lei non avesse altro che il corpo Seconda notte insieme Secondo flashback -"che cosa ćè cara? Perché tremi? Hai forse freddo?"- -"non osate avvicinarvi! State lontano!"- -"Esmeralda, non devi avere paura di me. Potrei renderti la donna più felice della terra, se solo tu lo volessi..."- Ma lei non aveva mai voluto. Eppure era certo di aver fatto tutto nel migliore dei modi. Il ministro, infatti, ripreso il controllo dei propri sensi, era giunto alla conclusione che c'era un modo per avere sia la sua Esmeralda che il Paradiso. Gli era sembrata cosa buona e giusta* riportare quella strega pagana sulla retta via, e quindi ľ aveva sposata. Proprio così. Il giudice Claude Frollo aveva preso in moglie la zingara Esmeralda, convertita al cristianesimo e ribattezzata Beatrice*. Lui ľ aveva portata in chiesa ma lei non aveva detto si. Pochi giorni prima delle nozze Terzo flashback -"ci sposeremo qui*. Preferisco evitare di celebrare il rito a Notre Dame, non voglio che sia ľ arcidiacono a presiedervi"- Alle sue parole non ci fu risposta -"come sacerdote avremo lo stesso che si è occupato del tuo battesimo"- Ancora silenzio -"la sarta dice che il vestito sarà terminato entro domani, ma che vuole fare un ultima prova, anche per scegliere ľ acconciatura."- -"dovrai parlarmi prima o poi, Esmeralda. Sono mesi che non ho il piacere di sentire la tua voce. Presto saremo marito e moglie, uniti da un vincolo sacro, e tu dovrai accettarlo."- Non lo aveva mai fatto. Erano passati i mesi e le settimane, ma nulla era cambiato... o almeno così sembrava, finché il giudice non si accorse che, insieme alla sua frustrazione, anche il ventre della bella Esmeralda aveva cominciato a crescere. E da allora non ebbe più pace. Da un lato quel bimbo non ancora nato sarebbe stato la prova tangibile della sua unione con Esmeralda, un legame molto più solido di quel giuramento che lei aveva anche rifiutato di pronunciare... dall'altro, quel figlio sarebbe anche stato qualcosa a cui il giudice non era assolutamente preparato. Certo, aveva allevato Quasimodo, ma solo per dovere, e non lo aveva certo trattato come un figlio. Il pensiero di un bambino -suo, suo davvero- era... era semplicemente troppo. Claude passò notti insonni a pensarci, ad immaginarlo... pelle leggermente scura (non poteva nascere scuro quanto lei... o si?*), grandi occhi azzurri* e piccole mani paffute. Immaginò per ore le risate, le carezze... certo, avrebbe dovuto fare in modo che il bambino non venisse troppo influenzato dai costumi della madre, ma tutto sarebbe stato perfetto. Esmeralda non avrebbe più potuto rifiutargli il suo amore, adesso. Sesto mese di gravidanza Quarto flashback -"sai, penso che dovremmo cominciare a scegliere un nome. Voglio che nostro figlio venga battezzato il prima possibile. Credo che per una bambina sarebbero appropriati Cosette, Costance o Elizabeth. Sono nomi sobri, che esprimono pudicizia, purezza, spiritualità e modestia. Per un maschio inveche sarebbero più adatti Richard o Claude, come me. "- -"se hai una qualche preferenza dovresti esprimerla mia cara, il bambino dovrebbe avere due nomi*. Se non mi farai sapere il tuo parere, sceglierò io tra Costance-Marie e Jean-Claude."- -"Non è saggio agire così nelle tue condizioni, mia cara. Nostro figlio potrebbe risentirne"- La stanzetta fu preparata, il corredino acquistato e la culla posizionata, ma dalla futura madre non si ebbe neppure un sorriso. E Claude ne fu turbato. Mai nella sua vita aveva visto una donna fredda, apatica e indifferente quanto quella in cui si era trasformata Esmeralda. Pochi giorni prima del parto Quinto flashback -"Ascoltami donna, non so cosa tu abbia deciso di fare, ma sappi che non intendo più tollerare il tuo atteggiamento"- Lei rimase lì, a fissare il nulla con occhi vuoti, mentre il pancione sempre più evidente faceva sollevare la stoffa del vestito di seta rosa che indossava. La voce del ministro si addolcì un poco -"ascoltami Esmeralda, so che tra noi le cose sono iniziate in maniera un po' tesa, ma adesso è ora di finirla. Se non vuoi farlo per me fallo per te stessa, o almeno per il bambino. È vero, non hai scelto tu di stare con me, ma pensaci: quali altre possibilità avresti mai avuto? Sono la tua migliore scelta, amore mio"- E lui ne era seriamente convinto. Nessun altro avrebbe mai potuto coniugare passione, salvezza e convenienza come aveva fatto lui, e se lei avesse potuto scegliere avrebbe dovuto comunque scegliere lui. Quindi perché tanti drammi? Il capitano Febo non ľ avrebbe mai sposata, lo sapeva come lo sapeva il soldato e come lo sapeva anche lei. Non ľ avrebbe sposata perché non avrebbe potuto: non aveva ľ audacia, ľ età, la posizione, e soprattutto non era tipo da sposarsi. Febo non ľ avrebbe resa felice e lei lo sapeva. Se avesse sposato uno zingaro suo pari, avrebbe dovuto passare tutta la vita a nascondersi e scappare dalla legge, mentre il rito pagano compiuto con una brocca spaccata* e la mancata conversione l'avrebbe certo condannata alle fiamme dell'inferno. Un gitano non ľ avrebbe resa felice e lei lo sapeva. Poi c'era Quasimodo. Quasimodo non credeva in sé e non sapeva neppure far rispettare sé stesso, come avrebbe mai potuto difenderla? E poi lei non avrebbe mai potuto amarlo in quel senso, e non era solo una questione di bruttezza (di cui comunque il campanaro non era certo privo) quanto di incompatibilità. Esmeralda lo aveva difeso come si difende un bambino o un cane*, e non certo come un amante. Quasimodo non ľ avrebbe resa felice e lei lo sapeva. Claude aveva pensato a tutto questo e aveva maledetto il silenzo della moglie solo pochi giorni prima, ma che avrebbe dato ora pur di riavere quel silenzio. Si, perché purtroppo siamo nel medioevo, e nel medioevo di parto si muore. E fu così che la bella zingara Esmeralda, che tutti guardavano ballare davanti a Notre Dame, leggera e spigliata, morì una mattina di dicembre per dare alla luce una bellissima bambina dai riccioli scuri Il giorno del parto, sera Sesto flashback -"vostro onore..."- -"vieni avanti!"- Il giudice Frollo stava fissando le fiamme del caminetto acceso, ma distolse lo sguardo per posarlo sulla piccola donna appena entrata. Aspettava da ore notizie di Esmeralda, ansioso e preoccupato, quando Anne entrò. La levatrice aveva occhi verdi e capelli castani un po' ingrigiti sulle tempie. Era una donna affidabile e sensata, per questo il giudice ľ aveva scelta per assistere Esmeralda nel parto, ma ora la donna tremava tutta e nei suoi occhi non c'era la calma tipica del suo ruolo* -"volevo informarvi che vostra moglie ha dato alla luce una bambina. È sana e meravigliosa... ma la signora, purtroppo, non ha resistito allo sforzo. Io... mi dispiace"- Frollo si voltò di scatto -"cosa! Come è potuto accadere!?"- -"può succedere... io vi avevo det..."- -"taci!"- urlò, avventandosi sulla poveretta e sollevandola da terra -"ti avevo detto di fare in modo che non ci fossero problemi!"- La donna non poté neppure tentare di difendersi. Claude mollò la presa e corse di sopra, al capezzale di Esmeralda. La stanza, calda e ben arredata, era silenziosa se non per le preghiere mormorate dal prete*. Claude si fermò sulla porta e non riuscì ad entrare, tanto sconfortante fu per lui la vista che gli si offrì davanti agli occhi: esmeralda, tranquilla come nel sonno, stesa sul letto, con gli occhi chiusi e il petto immobile; calde lacrime gli bagnarono le guance scavate. Dopo alcuni minuti il prete si alzò, e, voltatosi lentamente, si diresse verso Frollo -"mi dispiace per la vostra perdita monsieur, ora madame  Béatrice riposa in pace nella gloria del Signore"- disse, come se fosse una cantilena. Claude parlò -" perché non mi avete chiamato? Perché? Era mio diritto starle vicino!"- -"io lo avrei fatto, ma vostra moglie mi ha chiesto di non farla morire tra le vostre braccia"- Ľ uomo sussultò. Esmeralda, muta da mesi, aveva parlato solo per sottrarsi a lui... di nuovo. Il sacerdote riprese a parlare, con voce più dolce, come impietosito -" Esmeralda non voleva più vivere, ministro. Non ha fatto nulla per resistere, non ha lottato. Ora è felice e libera, dovunque essa sia. Vi è rimasta vostra figlia, una creatura dolcissima, e ora dovete pensare a lei e basta. Tutto il resto passerà "- E fu così che il povero Claude Frollo si era ritrovato lì, cinque giorni dopo la morte dell'unica donna che avesse mai amato, fermo davanti alla porta della camera di sua figlia ed immerso nella mestizia più cupa Inizio delle doglie Settimo flashback -"tranquilla, andrà tutto bene"- Esmeralda alzò gli occhi, serena, sul volto del giudice -"certo che andrà tutto bene. Finalmente sarò di nuovo libera"- E poi, eterno silenzio -"vostro onore, posso servirvi in qualche modo?"- chiese Odette, la balia* -"si. Prepara la bambina per il battesimo, ľ arcidiacono arriverà presto"- -"come ordinate, monsieur"- la donna si inchinó per poi allontanarsi dopo aver ricevuto un segno ď assenzo. Ľ uomo si diresse al piano di sotto, vestito a lutto e sovrappensiero. Circa un'ora più tardi il battesimo fu concluso, e Frollo era pronto a presentare alla Chiesa la sua prima ed unica figlia: Esmeralda-Maria-Claudine -☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆ feccia del genere umano*: pensieri di Frollo, non miei Secondo la volontà di Dio* Gli era sembrata cosa buona e giusta*  Secondo quello psicopatico convertita al cristianesimo e ribattezzata Beatrice* Quando un pagano veniva battezzato, gli veniva anche dato un nuovo nome. Pochaonta ad esempio fu ribattezzata Rebecca -"ci sposeremo qui* Nel medioevo non era obbligatorio sposarsi in chiesa, anzi, era quasi un optinal. non poteva nascere scuro quanto lei... o si?* Scarse conoscenze della genetica nel medioevo. grandi occhi azzurri* Geneticamente quasi impossibile, ma visto che la Disney ha dato ad esmeralda dei grandi occhi verdi, ho pensato di fare uno strappo alla regola il bambino dovrebbe avere due nomi* Usanza aristocratica con una brocca spaccata* Nel libro da cui è tratta la storia, è questo il rito con cui si sposano gli zingari Esmeralda lo aveva difeso come si difende un bambino o un cane* Scusami Quasi la calma tipica del suo ruolo* Affidereste la vostra vita ad una pazza sclerata? se non per le preghiere mormorate dal prete* Oltre che di parto si moriva quasi sempre e quindi era meglio avere un religioso a portata di mano, Frollo inizialmente voleva battezzare la piccola appena nata chiese Odette, la balia* Usanza aristocratica,  Frollo probabilmente la aveva già assunta da un mese o due per riavere Esmeralda libera. ☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆-☆- È la mia prima fanfiction di questo genere, fatemi sapere che ne pensate! P.s. Storia già pubblicata su altri siti
   
 
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