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Autore: Vespertilio    16/12/2018    1 recensioni
Si fermò per un attimo ad osservare come le sue ciocche castane non avessero perso un minimo della loro bellezza sotto tutta quella pioggia.
Anzi, erano ancora più lucenti e di quello si era accorto anche quando prima stavano condividendo lo stesso ombrello.
A pensarci bene quella gomma da masticare l'aveva pestata proprio perché si era distratto a fissare i lineamenti del suo viso e non prestava attenzione alla strada.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chateau Lafite Monteil 
⊱ ──────ஓ๑ capitolo II ๑ஓ ────── ⊰




« Ah... ah.. Arsène...! »

Fu quello il nome che risuonò nel silenzio della camera da letto, seguito da una lunga serie di ansimi.

I bacini uniti, le punte dei piedi arricciate nelle pieghe delle lenzuola e la schiena che si era fatta un arco, come a voler dare tutto ciò che si ha.

Un senso di colpevolezza dipingeva lo sguardo del corvino fisso su quelli del moro sotto di lui, che ancora gli teneva i fianchi.

Daniel era sparito dalla circolazione per un po' dopo essere stato per la prima volta a casa di Mathis e per quasi un mese non si fece sentire né dal suo manager, né da Stéphane, il suo amico più caro, né tantomeno da Mathis. Da nessuno, eccetto che da Arsène.

Si era ripromesso di non vedere né pensare mai più a Mathis. Di tornare alla propria vita, che Arsène lo perdonasse o meno. E invece eccolo lì, sul suo letto, nudo, e sopra di lui, per l'ennesima volta.

« Mathis... perdonami, io... » Daniel si asciugò il sudore dalla fronte con il dorso della mano. Non era la prima volta che lo chiamava col nome di Arsène.

« Non scusarti... capisco perfettamente » il suo tono non era freddo o deluso. Il corvino si sorprese di quanto invece suonasse comprensivo.

« Ti.. ringrazio... » replicò con una punta di sorpresa.

« Su... vieni qui » un piccolo sorriso si formò sulle labbra dell'altro, pronto ad accoglierlo tra le braccia.

Un gesto familiare, di quelli da mancare alla nostalgia stessa. Anche se ormai Daniel era talmente abituato a cercare qualcosa di Arsène in lui che cominciava a chiedersi se non interpretasse qualsiasi suo movimento di proposito.

Daniel si chinò col busto, restando a cavalcioni su di lui e senza sciogliere la posizione con cui aveva raggiunto l'orgasmo poco prima. Una sensazione di completezza, che tuttavia non aveva né un inizio né una fine.

Premette il viso contro il petto del moro, in cerca di quel battito familiare e rassicurante. Avvertì le dita affusolate di Mathis pettinargli dolcemente i capelli.

« Sai che mi piaci Daniel... » alzò le coperte avvolgendo entrambi con esse.

« Sì, lo so... ti chiedo scusa » ripeté premendo le labbra contro un suo pettorale, lasciandoci un bacio, senza malizia.

Sapeva quanto tutto questo fosse sbagliato nei confronti di Arsène, Mathis e di sé stesso, ma allo stesso tempo non riusciva a resistere. Voleva risentire il calore di Arsène avvolgerlo come una carezza e voleva addormentarsi con la sua voce melodiosa.

Conoscere Mathis gli aveva offerto una via di fuga, una dolorosa illusione capace di dargli un assaggio di ciò che gli mancava disperatamente.

Quando lui e Mathis si limitavano ad essere amici vedere il suo viso era come una ventata d'aria fresca, specialmente quando usciva dalla centrale nei giorni di visita con Arsène. Prima ancora di conoscere Mathis invece, Daniel approfittava di ogni singolo istante dei brevi momenti che aveva con il fidanzato per studiarne il viso e assicurarsi di non scordarlo più fino a quando non l'avrebbe rivisto. Le foto non bastavano, ne aveva memorizzato ogni dettaglio ormai.

 Aveva anche notato come in fretta Arsène si fosse fatto sempre più sciupato. Le occhiaia gonfie, le nocche consumate, i capelli secchi, la voce roca e quella dannata cicatrice alla tempia. Non gli veniva data la possibilità di baciarlo, abbracciarlo, neppure di sfiorargli la mano.

Vedere subito dopo Mathis lo confortava sempre invece. Era come se tutto si azzerasse. Mathis gli offriva la possibilità di vedere Arsène sorridere. Era ciò che più contava per Daniel. Forse era l'unica cosa a contare per lui.

« E so che ti manca... non posso neanche immaginare quanto » arrotolò col dito una delle ciocche selvagge del corvino riposate sulla sua nuca.

« Ma...? »

« Ma niente... ti supporto Daniel »

Daniel sussultò. Ormai erano mesi che frequentava Mathis eppure riusciva a sorprenderlo sempre in qualche maniera. Esattamente come prima, il suo tono era limpido e non nascondeva rancore.

« Non sei arrabbiato? O deluso? » alzò lo sguardo verso l'altro incontrando le sue iridi color smeraldo. 

« Come potrei esserlo... non ti è stato affatto facile lasciarlo » 

Era passato appena un mese da quando Daniel aveva dato ad Arsène il suo ultimo addio. Per telefono, tra l'altro. Sarebbe stato meno doloroso per entrambi, a detta di Mathis. Daniel riabbassò lo sguardo alle sue parole. Non era ancora pronto ad usare la parola lasciare. 

Il moro lo notò. « Daniel... ho detto qualcosa che non va? » 

Il corvino scosse la testa. « È solo che fatico ancora a realizzare... io... » si sentì pizzicare il naso che una lacrima già gli rigava il viso.

« Daniel... » Mathis lo strinse apprensivo a sé.

« Io non capisco perché si è rifiutato che gli pagassi la cauzione... avevo appena venduto il mio primo disco, i soldi avanzavano pure... » la voce gli tremava in gola. « Non... non ha senso, perché... » sentì la mascella chiudersi e i denti incastrarsi tra loro per impedire che qualche singhiozzo fuoriuscisse dalle sue labbra.

Per quanto Daniel si sforzasse di negarlo lui provava sentimenti reali per Mathis. Sentimenti quasi equiparabili a quelli per Arsène. Mathis rappresentava sia la realizzazione massima di ogni suo desiderio, sia la sua fine. Senza di lui non avrebbe più rivisto il viso di Arsène un'altra volta, né Arsène stesso. Ma stando insieme a lui non sarebbe ugualmente accaduto.

Il moro rimase un momento taciturno, avvertendo le lacrime del corvino ricadergli sul petto. Gli sollevò delicatamente il mento fino a incrociare nuovamente il suo sguardo. « Daniel... prima mi hai chiesto se fossi arrabbiato o deluso »

Il ragazzo fece un assenso del capo, mordendosi il labbro.

« Beh, lo sono ma non con te »

Daniel inarcò le sopracciglia dalla sorpresa.

« È con Arsène che sono arrabbiato. Non merita le tue lacrime dopo tutto ciò che ti ha fatto » si sporse verso il cassetto prendendo un fazzoletto.

« Mathis... » lasciò che gli asciugasse le lacrime con esso, ancora guardandolo ad occhi lucidi.

« Arsène ti ha detto di aver deciso di restare, nonostante la situazione gli remasse contro, perché voleva pagare le conseguenze del suo errore, ma dopotutto non ci si sacrifica per amore se questo è realmente tale? »

« Che intendi dire...? » lo guardò interrogativo Daniel.

« Che mettere al primo posto l'altro e sacrificarsi per lui, non è forse quello vero amore? Perché vedo che l'hai fatto solo tu tra i due ed accettare il tuo aiuto sarebbe stato il minimo per ripagarti della tua perseveranza » una parvenza di durezza gli venò il tono.

Daniel se ne sorprese. « Mathis, guarda che non è così... lo conosco, non- »

« Se lo conosci così bene perché eri tanto sicuro avrebbe accettato che gli pagassi la cauzione? »

Seguì un momento di silenzio.

« Con questo che vorresti dire adesso? » replicò con tono secco il corvino.

« Beh... che sembra quasi abbia rifiutato apposta per non vederti più »

Daniel restò per un istante di pietra.

« Insomma, dai... ad un certo punto ti ha persino chiesto di venirlo a trovare meno volte perché gli altri stavano cominciando a “sospettare” che steste insieme » piegò le dita a mo' di virgolette. « Per non parlare di quel Iago con cui sta insieme tutto il tempo. Scommetto che è proprio per lui che è rimasto invece, a dispetto di ciò che sostiene »

Daniel restò nuovamente taciturno per un breve istante.

« Non sai neanche di cosa stai parlando Mathis » si sollevò col busto alzandosi dal letto e sedendosi sul bordo opposto a lui.

Un cipiglio serrò le labbra del moro.

« Invece sì che lo so, io c'ero quando lo venivi sempre a trovare e c'ero anche quando gli hai dedicato il tuo disco. » esordì. « Lo stesso disco che ti avrebbe permesso di pagare la cauzione che lui ha rifiutato perché troppo impegnato a “dedicarsi” al suo nuovo ragazzo a quanto pare » aggiunse con una punta di sarcasmo.

Daniel si sentì un groppo in gola, impastato dal bisogno di lasciare andare tutte le lacrime che si era sforzato di ricacciare indietro, ma lo deglutì.

« E quindi solo perché mi hai consolato un paio di volte credi di conoscerlo meglio di me?! Credi per caso io sia così stupido da non capire se mi menta o addirittura tradisca?! » non fece caso a come ne parlasse al presente. « Ne parli come se fosse un criminale qualunque, tu non- »

« Arsène è un criminale qualunque »

Fu come buttare benzina sul fuoco.

« Non provare a dire a me cosa è o non è lui! Per tutta la vita è sempre stato additato come ragazzo d'oro dai suoi amici, genitori, insegnanti, capi e chiunque altro! Tutti ritenevano di amarlo e rispettarlo ma appena è finito nella merda nessuno si è più preoccupato per lui! » piantò le mani sul tavolo incurante di far cadere qualcosa.

Daniel sentiva il cuore battergli in gola. Le persone non avevano idea di chi fosse Arsène dell'Universo che racchiudeva dentro di sé e che a lui aveva permesso di guardare, fino quasi a toccare.

« A nessuno è mai fregato un cazzo di conoscere realmente Arsène, si sono sempre fermati tutti alla superficie, esattamente come stai facendo anche te! Tu non lo conosci Mathis, non ci sei cresciuto insieme, non l'hai baciato, né confortato, né ascoltato, non l'hai amato come me e non l'hai amato quanto me! »

Mathis rimase in silenzio, osservando il volto del ragazzo, affannato e rigato di lacrime, le ciocche scure e disordinate che gli incorniciavano il viso ed il petto che si sollevava furiosamente ad ogni respiro.

Sospirò.

Gli si avvicinò chiudendo una mano a coppa sulla sua mascella.

« Daniel » lo guardò negli occhi.

Il corvino si limitò a ricambiare lo sguardo con risentimento, le unghie che affondavano dolorosamente nei propri palmi e i denti che torturavano il labbro inferiore.

« Io ti amo »

Daniel sgranò gli occhi incredulo. Se il suo respiro era stato frenetico per la collera, improvvisamente si fermò facendosi rimpiazzare dallo sconcerto.

« Arsène te l'ha mai detto questo? »

« Ma certo che... » si interruppe da solo.

Arsène non gli aveva mai detto ti amo.

Era Daniel ad averlo fatto.

La rabbia vera, quella che gli aveva fatto tremare le vene poco prima sembrava non avere più senso ora. Daniel sentì per la prima volta il sapore salato della perdita, aprendo alla mente l'idea che Arsène non volesse rivederlo mai più.

Mathis notò come le sue ginocchia avessero preso a tremare e il suo volto si fosse impallidito quasi all'istante.

Si avvicinò di quel passo che li separava facendo da sostegno a Daniel, il quale si aggrappò subito a lui.

Un singhiozzo gli sfuggì limpido nel suono. Singhiozzo al quale ne seguirono altri ed altri ancora. Le dita che penetravano nelle sue scapole, alla ricerca di un appiglio, e le lacrime che tornavano a cadere copiose. Il viso nuovamente premuto contro suo petto, alla ricerca di quel battito familiare e rassicurante.

Entrambi nudi, l'uno davanti l'altro, soli.




Okay, questa fiction non doveva essere a capitoli ma a quanto pare non ero abbastanza soddisfatta con la mia dose di 'angstaggine' e niente, ho deciso di scrivere un seguito, sebbene più corto, ambientato tre mesi dopo il primo capitolo. Un casino, lo so. Ma un casino che ricordo ai lettori si tratta solo di un AU di una futura fiction ancora in fase di scrittura. Auguro a tutti una buona lettura per le prossime fic e soprattutto un Buon Natale anticipato, grazie per l'attenzione!

Bribribrio
   
 
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