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Autore: Noham    16/12/2018    1 recensioni
Dopo che Thor ha scoperto chi si nascondeva dietro l'identità di Odino, Loki è ricercato in tutti i Nove Regni.
Attraverso un passaggio situato tra le montagne che solo il dio degli inganni conosce, Loki finisce a Vanaheim, dove incontrerà dei nuovi compagni di viaggio.
[Post Thor-The dark world]
[Non comprende nè Thor-Ragnarok, nè Avengers Infinity War]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Loki correva, poteva essere interpretata come una fuga, ma il dio degli inganni l'avrebbe definita una ritirata strategica.
Doveva andarsene da quel pianeta; ad Asgard ormai, tutti sapevano chi avesse governato negli ultimi mesi la città dorata e che dietro il volto stremato di Odino si celasse lui.
E' stata una sua imperdonabile svista, un insieme di fatti, che hanno indebolito la magia, sciogliendola come ghiaccio al sole.

Ricordava ancora gli occhi sgranati di Thor quando la figura di Odino si era trasformata, rivelando il corpo esile e pallido di Loki, gli occhi verdi pieni di rabbia, sia verso il dio del tuono, ma soprattutto verso se stesso.

Per più di un anno aveva dovuto usare costantemente la magia, continuando l’inganno nelle sembianze di Odino e celandosi allo sguardo di Heimdall quando tornava se stesso, finché quel figlio di buons donna non si era insospetito e aveva chiamato Thor per controllare la situazione.
Ma ora come ora non aveva tempo per pensare al passato, doveva agire subito;Thor gli stava alle calcagna, armato di Mjolnir.
Ci sono vie che solo lui conosce, troppo complicate da scovare e attraversare, ma a lui non importa, non ha niente da perdere.
Giunto nei pressi di una voragine tra due montagne Loki si butta dal precipizio.

"Ovunque tranne che qui" disse fra se e se.
Chiuse gli occhi, assaporando il vento che lo ingoiava, non aveva paura: cadere è come una giostra, quando lo fai la prima volta hai paura, la seconda sai come finirà; ma forse no... lui la prima volta non aveva avuto paura.
Ad un tratto venne risucchiato dal nulla, il buio lo circonda per qualche secondo, poi la luce.

Si rirovò in una pianura priva di erba, composta da terra e sassi, dove poco più in là sorgeva una città dalle alte torri di pietra.
Loki è già stato qui in passato, quando credeva ancora di essere il secondo genito di Odino... Vanaheim
"Forse era meglio restare ad Asgard" ammette.

                       ***

Ogni uomo ha bisogno di un fine per dare un senso alla propria vita.
Per Loki Laufeyson era riuscire ad andarsene dai Nove Regni, perchè quel pentapalmo di Thor lo stava certamente cercando e forse aveva chiesto aiuto proprio a Vanaheim.
Poi una vecchia notizia  gli balzò in mente, l'aveva appresa mentre interpretava Odino: a Vanaheim c'era la rivoluzione.
Il re precedente lord Freyr era morto qualche anno prima e il suo secondo genito era salito al trono; il primo figlio era una femmina, Sigyn, alla quale, circolavano voci, Freyr le avesse lasciato il trono, ma ella scomparve in circostanze misteriose.
Ma Loki se ne infischiava, rimanere coinvolto era troppo rischioso per la situazione.

Aveva già un piano, una bozza che avrebbe elaborato col tempo:
trovare un nascondiglio dove leccarsi le ferite, andarsene da lì in un luogo dove lo sguardo di Heimdall non arrivasse, per  escogitare la sua nuova vendetta.
Mentre seguiva il flusso dei suoi pensieri, si diresse verso est, inoltrandosi in un fitto bosco -non l'avrebbe mai ammesso, ma camminava alla ceca- non accorgendosi, della trappola sotto di lui, che scattò appena ci poggiò sopra il piede destro.
Si ritrovò a testa in giù, un piede legato strettamente all'albero soprastante e l'altro a penzoloni.
Tentò invano di liberarsi, ma finì solo per peggiorare la situazione; la trappola possedeva un complicato meccanismo, dove ad ogni movimento si stringeva sempre di pìù, evitando ogni possibile fuga della preda.
"Maledetto" disse una voce dietro di lui, "Si può sapere chi s-" l'assalitore lo aveva preso per la nuca tirandogli la criniera corvina e si era stupito che nella sua trappola fosse caduto proprio l'asgardiano.
Indossava un velo sul volto che celava buona parte del viso, l'unica parte visibile erano gli occhi di... donna.
"Lasciami stupida vanir!" aveva sussurrato Loki a denti stretti.
"Attento a come parli, asgardiano. Hai la più pallida idea di quanti vantaggi mi darebbe la tua testa? Odino mi nominerebbe difensore dei Nove Regni e tuo fratello mi pagherebbe da bere per il resto della mia vita. E non mi pare che tu sia nelle condizioni di dare degli ordini" disse lei.
Loki odiava la sua sfacciataggine ed ancora di più che si prendesse gioco di lui ora che la sua magia era debole, se fosse stato al pieno delle sue forze, le avrebbe tagliato la lingua di netto.
"Fammi scendere, ORA!" ordinò con quel poco di dignità che gli era rimasta.
"D'accordo. Ma ad una condizione. Voglio un accordo: io non dirò niente sulla tua presenza qua e ti darò rifugio sotto falso nome. E in cambio tu mi aiuterai con la rivoluzione" disse la vanir.
Il dio degli inganni non riusciva a capire se quella ragazza fosse troppo ingenua o stupida, "forse entrambe" pensò.
"Un accordo è tale solo se si sà con chi è stipulato" rispose. Avrebbe accettato perchè ormai era da un po' che stava appeso come un salame e cominciava a girargli la testa.
"Beh, non hai tutti i torti.” disse togliendosi la visiera e rivelando il suo volto.
Era una bella donna dai capelli castani e gli occhi verde scuro "Il mio nome è Sylen"

 

 


 

   
 
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