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Autore: DanieldervUniverse    17/12/2018    2 recensioni
Missing Moment di Silver e Jim durante il periodo di tempo coperto dalla canzone
Questa storia partecipa al contest per il nono anniversario del XIII ORDER forum.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jim Hawkins, John Silver
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Jim si appoggiò al parapetto, mettendo il mento sulle braccia, e fece spaziare il suo sguardo verso lo spazio infinito. Le grandi nebulose punteggiavano lo sfondo nero dell’universo, e da lontano si potevano vedere i pianeti illuminati dalle stelle o avvolti nell’ombra; e tutto taceva immoto in una quiete rilassante e rassicurante. Sembra proprio una di quelle situazioni in cui, solitamente, una nave pirata sbucava dal nulla e assaliva le ignare navi mercantili che si adagiavano sui venti dell’Eterium. Ma quelle erano storie che vedeva sugli ololibri quando era piccolo e ignaro. Da quando Flint era scomparso la pirateria si era avviata al declino.
-Jimbo!- esclamò John Silver, il gigantesco individuo dalla pelle arancione e glabra e con un braccio, un occhio e una gamba meccanici. Per farla breve un cyborg, cuoco di bordo e correntemente suo “principale”, dato che il capitano Amelian aveva Jim come mozzo alle supervisioni del signor Silver. L’idea non era piaciuta a nessuno dei due.
-Jimbo- continuò con meno enfasi il cyborg, avvicinandosi -Che ci fai ancora sveglio? Credevo di averti detto di andare in branda a dormire.
-Non sono ancora stanco- replicò con freddezza Jim, tenendo il muso.
Morph, la piccola gelatina rosa mutaforma fluttuante, spuntò come suo consueto dalla spalla di Silver, e andò a volteggiare proprio davanti agli occhi del ragazzo. Jim sapeva che Morph l’aveva preso in simpatia, e che aveva il compito di tenerlo d’occhio perché non combinasse pasticci, ma tra le tante cose che gli davano fastidio su quella nave il piccolo esserino era sicuramente la più simpatica,
-Beh, se non sei stanco allora domani dovrò trovarti qualcos'altro da fare ragazzo. Bwhahahaha!!!- replicò con il suo tipico tono ironico Silver, appoggiandosi con i gomiti al parapetto. Tirò fuori la sua pipa e l’accese con calma.
-Lo dico per te Jimbo- continuò il cyborg tra una boccata e l’altra -Con quella testa vuota che ritrovi se non la riempi con qualcosa finisci per pensare troppo.
-E sarebbe una cosa tanto sbagliata?- domandò Jim, con aria di sfida. Negli ultimi tre giorni il cyborg gli aveva dato da fare di tutto: pulire montagne di stoviglie dai pranzi e le cene della ciurma, pulire il ponte, scrostare i molluschi dal fondo della nave con tanto olio di gomito, cucinare, e gli aveva anche insegnato a fare ogni singolo tipo di nodo esistente nella sua conoscenza di marinaio.
Silver gli rivolse un sorriso sincero una volta tanto.
-Senti, moccioso, il capitano ti ha affidato a me ed è mio dovere tenerti lontano dai guai, e tu i guai te li vai a cercare sempre quando quella tua maledetta testaccia si fa venire strane idee. Quindi ascoltami attentamente Jim Hawkings, se non sai qual è il tuo posto nel mondo allora devi smetterla di cacciarti nei guai solo per metterti in mostra. Non hai idea di quanto ti stia sprecando con queste sciocchezze.
-E come dovrei trovare il mio posto nel mondo allora?- replicò con sarcasmo il ragazzo, stanco dei patrocini del suo compare.
Silver scoppiò a ridere. Una lunga, grassa risata che di sicuro non migliorava l’umore di Jim.
-Andiamo Jimbo, non ti offendere- continuò il cyborg, affibbiandogli una pacca amichevole -Cerco solo di tenerti vivo.
-Non ho bisogno del tuo aiuto per cavarmi fuori dai guai.
-Certo Jimbo, certo. Non fare il furbo con me moccioso, tu non sai ancora niente su come farti una vita.
-Perché non mi lasci in pace con questa storia?- replicò Jim, brusco.
-Perché, Jimbo- cominciò Silver, toccandogli la fronte con il dito indice della mano sinistra -Tu non hai ancora capito come funziona queste cose e nessuno si è fatto avanti per insegnarti. Ma adesso sei diventato una mia responsabilità e non ti permetterò di andare a zonzo come ti pare mettendoci nei guai tutti e due. Hai capito?
-Sì, ho capito- brontolò Jim.
-Bravo ragazzo. E ora, in branda! Domani ti voglio attivo e carico alle prime luci, e se solo provi a sbadigliare non hai idea di cosa ti combinerò- lo avvisò Silver, con dito ammonitore.
-Va bene, come ti pare- replicò il ragazzo, avviandosi con passo mogio sottocoperta.
-Oh, Jimbo- lo richiamò il cyborg all’ultimo secondo.
-Che c’è?
-Solo tu puoi capire qual è il tuo posto nel mondo. Non è una cosa che puoi chiedere alzando le mani al cielo e urlando perché qualcuno ti dia la risposta. Nemmeno tuo padre sarebbe stato in grado di dartene una- disse con tono basso e calmo Silver.
-Beh, mio padre non è qui per farlo- replicò Jim.
-Eh no. E qualcuno dovrà rimetterti a posto.
-Molto rincuorante.
-Finiscila di fare il bambino Jimbo. Ora a nanna! Domani, se finirai tutti i tuoi compiti in fretta, insegnerò a guidare la scialuppa.
-Lo prometti?- chiese il ragazzo pensando che fosse l’ennesima battuta.
Silver si mise le mani sui fianchi, come se si fosse offeso per il fatto che Jim avesse dubitato di lui. Il ragazzo scrollò le spalle e scese sottocoperta. Almeno sapeva che il vecchio lupo di mare manteneva le promesse, non come qualche genitore che ti lasciava da solo per andare chissà dove.

  
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