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Autore: Nitrotori    17/12/2018    2 recensioni
La Thinker Bell, organizzazione segreta formata da hacker quindicenni, si ritrova a dover risolvere un misterioso enigma, apparso nei forum del Deep Web. Incuriositi e preoccupati di possibili attività illecite, Nitrotori: la punta di diamante del gruppo, nonché geniale e prodigioso hacker, inizia ad avvicinarsi sempre di più al mistero che si cela dietro Cicada 3301.
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Il giorno dopo

Ore 9:10

 

 

Le lezioni erano appena iniziate. Stare in classe con la neve che scendeva silente dal cielo, causava più sbadigli che altro, ma Agathe, nonostante avesse la sua solita espressione annoiata, con il mento poggiato sul viso, stava cercando di capire cosa fare con l’enigma di 3301.

Stava costantemente tenendo d’occhio quel forum vuoto, quasi sperasse potesse comparire qualcosa, ma era molto più probabile che fosse solo un vicolo cieco.

  “Accidenti, non so cosa fare adesso” Sospirò parlando tra se e se mentalmente. “Ho finito tutte le opzioni”.

Intanto le ore passavano, finché anche quel giorno le lezioni terminarono.

Agathe aveva appuntamento con i ragazzi della Thinker Bell al covo, ma fu trattenuta dall’ennesimo inconveniente.

  “Ancora?”.

Si sentiva osservava, pedinata. Chiunque egli, o ella fosse si trovava all’interno delle mura della scuola. Agathe questa volta decise di agire diversamente, era il momento di confrontarsi direttamente con il suo stalker.

Decise di imboccare una strada isolata, quella che dava verso il retro della scuola, dove c’erano i campi sportivi. Proprio come temeva, Agathe sentì di esser seguita. Era indubbiamente agitata e anche un po’ spaventata, ma decise ugualmente di rischiare.

La giovane hacker stringeva tra le sue mani il cellulare, pronta a chiamare la polizia, poi scattò.

Si mise a correre e si nascose dietro una colonna. Immediatamente dopo, sentì i passi del suo inseguitore.

Agathe si portò la mano sulla bocca, per evitare di essere scoperta col fiatone, finché non lo vide.

Il suo inseguitore era un ragazzo. A giudicare dal suo aspetto, doveva avere qualche anno più di lei. Anche lui era uno studente, visto lo zaino a tracolla nero.

Indossava un berretto di lana, un giubbotto grigio imbottito e un paio di guanti. La sua espressione, il suo sguardo, persino il suo aspetto, non le dava l’impressione di essere pericoloso.

Il ragazzo sospirò e si voltò per andare via, quando Agathe decise di confrontarlo.

  “Si può sapere chi diavolo sei?”.

Lui si bloccò come una pietra. Non se lo aspettava minimamente.

  “Ehi sei sordo?” Agathe perse la pazienza “Ti ho chiesto chi diavolo sei e perché mi pedini. Cosa vuoi da me?”.

Il ragazzo si voltò e aveva un’espressione tesa e imbarazzata.

  “Ecco... perdonami, io non volevo”.

  “Non volevi? Non prendermi in giro, mi segui da almeno due settimane!”.

  “Come fai a saperlo?” Le domandò sorpreso.

  “Sei un pessimo stalker. Si capisce lontano un miglio che stai cercando di pedinarmi. Per chi m'hai preso eh? Pensavi davvero di passare inosservato?”.

  “Te ne sei accorta da sola?”.

  “Certo che sì, ti ho già detto che non ci vuole un gen...”.

  “Accidenti! Sei più fantastica di quel che credevo!” Esclamò improvvisamente il ragazzo, con entusiasmo.

  “Eh?” Agathe rimase un attimo interdetta.

  “Mi dispiace averti causato così tanto disagio. Ecco... io mi chiamo Hugo Jacobson, sono uno studente del terzo anno”.

  “Cosa vuoi da me?”.

  “Ecco io...” Hugo diventò tutto rosso. “Ti ho inseguita perché...” Deglutì.

Agathe non capiva cosa stava succedendo, perché quel tizio era diventato tutto ros...

  “Ti ho inseguita perché mi piaci!” Lo gridò in modo patetico, mentre le sue guance si tingevano dello stesso colore della buccia di pomodoro.

Ci furono secondi in intenso silenzio. Si sentiva solo il vento e il chiacchiericcio degli studenti a distanza.

  “Huh?” Agathe inarcò un sopracciglio. “Ti piaccio? Ma se nemmeno mi conosci, che razza di scherzo è questo?”.

  “Non è uno scherzo!” Esclamò Hugo a pugni stretti, teso come una corda di un violino “Quando ti ho vista la prima volta io, mi si è appannata la vista!”.

  “Allora hai bisogno di un oculista”.

  “Ma no! Non è per quello!” Scosse il capo violentemente “Ho iniziato ad avere dei capogiri, ogni volta che ti incrociavo, il mio cuore batteva forte. Sentivo le farfalle nello stomaco. È la prima volta in assoluto che mi sento così. Ho capito che tu mi piaci! E volevo che tu lo sapessi”.

Agathe si trovò in un situazione piuttosto bizzarra. Era la prima volta che un ragazzo le si dichiarava. Non sapeva cosa fare, in realtà sotto sotto anche lei era piuttosto imbarazzata.

  “Uhh...” Agathe si grattò la tempia con l’indice “Onestamente non che dire”.

  “Beh, potresti dirmi che ne pensi”.

  “Pensare a cosa scusa”.

  “Voglio dire, che ne pensi di me? Io ti piaccio?”.

  “No”.

Agathe sentì il cuore del giovane ragazzo frantumarsi. La sua espressione mutò in una delusa.

  “Oh...”.

  “Senti Hugo, mi dispiace ma... devo vedermi con degli amici. Devo andare”.

  “O-ok, scusami per tutto”.

Agathe avvertì uno strano malessere. Lo sguardo di quel ragazzo era così triste, aveva fatto qualcosa di sbagliato? Non era di certo abituata a situazioni del genere, ma quella improvvisa dichiarazione l’aveva colta un po’ di sorpresa.

Chi mai se lo sarebbe aspettato? Agathe si cibava solo ed esclusivamente dei suoi mariti 2D, non aveva mai ipotizzato una relazione con il 3D. Però, mentre andava via sentì una forte malinconia agguantarla in petto.

  “Forse avrei dovuto essere più delicata?”.

Si voltò e vide Hugo nella stessa posizione di prima. Non si era mosso di un millimetro. Agathe sospirò e andò via.

--

  “Allora Wendy? Novità?”.

Pan e tutti gli altri erano nel salotto del covo. Cubby stava giocando con una consol portatile, mentre Sly maneggiava un giravite, intento a montare uno strano aggeggio.

  “Uhm... ho superato i primi due blocchi” Rispose un po’ distratta.

Pan scattò in piedi e poggiò le mani sulle braccia della ragazza.

  “Vuoi dire che ci sei riuscita?”.

  “Certo che sì, per chi mi hai presa?”.

  “Stiamo pur sempre parlando di Nitrotori no?” Intervenne Cubby.

  “E allora? Cosa hai scoperto?”.

Agathe replicò il processo sotto gli occhi di Pan. Prima convertì il file immagine in file testo, poi aprì il primo link. Seguì poi l’immagine, per poi individuare il secondo codice nascosto, accedendo al secondo link.

  “E questo cosa sarebbe?” Domandò Pan.

  “E una sezione del Sub-Forum. Ma è vuota” Spiegò Agathe “Forse è solo un vicolo cieco”.

  “Hai in mente qualche altra strada?”.

  “Ho provato a escogitare qualcosa mentre ero in classe, ma non sono sicura che funzionerà. Proverò oggi pomeriggio”.

  “Conto su di te ok?”.

  “Sentite...” Improvvisamente Sly poggiò il giravite e si rivolse a loro. “Pensate sul serio sia una buona idea?”.

  “Te l’ho già spiegato no?” Rispose Pan cocciuto come al suo solito “Dobbiamo indagare!”.

  “Io non credo sia saggio farlo”.

  “Perché dici così?” Chiese Agathe.

Sly scese dallo sgabello e afferrò la consol di Cubby.

  “Ehi! Ridammelo!”.

  “Prima ascoltatemi tutti. È una cosa molto seria”.

Nessuno aveva mai visto Sly con quello sguardo, così nemmeno Cubby protestò. Il ragazzo si avvicinò al pc di Pan e digitò abilmente sulla tastiera.

  “Ieri, incuriosito da questo 3301 ho fatto delle ricerche. Wendy, immagino che anche tu sia arrivata a questo sito vero?”.

  “Ah quel forum. Ne avevo sentito parlare” Rispose lei “A quanto pare anni fa c’è stato un gioco simile”.

  “Davvero?” Pan non ne era a conoscenza.

  “Non c’è la sigla 3301 ovviamente” Spiegò Sly “ma gli enigmi presentano lo stesso identico modus operandi, ovvero che stanno cercando individui con alto potenziale di intelletto. Ma non è l’enigma in sé a preoccuparmi”.

Fece un’altra ricerca.

  “Ci sono state quattro comparse. La prima è avvenuta nel lontano 2012. L’enigma presentava le stesse identiche condizioni di quest’ultimo, ma aveva l’immagine di una strana cicala. Una settimana dopo questo evento, c’è stato un incidente. Un avvocato di 33 anni ha sterminato la sua famiglia, per poi togliersi la vita. Il secondo enigma è apparso nel 2016, stessa dinamica, stesse richieste, stessa cicala, e una settimana dopo un ex poliziotto ha ucciso quattro bambini davanti ad un asilo, per poi togliersi la vita”.

  “È una coincidenza no? Voglio dire, questi incidenti sono molto frequenti purtroppo”.

  “All’inizio ero scettico anche io” Spiegò Sly. “Ma mi è bastato fare altre ricerche e ho scoperto che tutti questi incidenti, sono avvenuti nello stesso orario, nello stesso mese”.

  “Stai dicendo sul serio?” Cubby era sbigottito.

  “Ogni incidente avviene il giorno prima della Vigilia di Natale, alle ore 21:10. Esattamente una settimana prima della comparsa della cicala” Spiegò Sly. “Mancano quattro giorni al 23 Dicembre no? E se succedesse di nuovo?”.

  “Andiamo Sly” Rise Pan “È solo una coincidenza. E poi nei futuri enigmi, la cicala non è comparsa vero?”.

  “Vero, ma gli incidenti si sono comunque ripetuti, come se fosse una maledizione”.

  “M-m-maledizione?” Cubby era impallidito. “Ehi andiamo Sly, non è divertente”.

  “Io vi consiglio di tenere gli occhi aperti. Non ditemi che non vi avevo avvertito. Secondo me, faremmo meglio a ignorare questa cosa”.

  “Ma dai” Pan era convinto si trattasse solo di una coincidenza “Come può una cosa del genere causare degli incidenti simili? È irrealistico no?”.

  “Devo concordare con Pan” Intervenne Agathe “È irrealistico, ma è altrettanto vero che la cosa è parecchio strana”.

  “E allora cosa vuoi fare? Vuoi tirarti indietro anche tu?” Pan mostrò il suo solito sguardo deluso.

Agathe sospirò. “Non ho detto questo, piuttosto non dovrebbe essere il contrario?”.

  “Che vuoi dire?” Cubby era ancora pallido.

  “Se davvero questi incidenti sono causati da questo enigma, allora è compito della Thinker Bell di indagare no? Siamo i paladini della giustizia dico bene?”.

Pan si sentì orgoglioso di lei.

  “Wendy ora si che si ragiona!”.

  “Ne sei convinta?” Sly non era convinto affatto “E se fosse troppo pericoloso? Io non volevo di certo spronare il gruppo a proseguire la ricerca!”.

  “Invece è ciò che dovremmo fare!” Esclamò Pan deciso “Ci sarà sicuramente una spiegazione dietro questi incidenti! Chi oltre a noi può farcela eh?”.

  “Io ci sto” Agathe fece un passo avanti. “Voglio indagare. Se riusciamo a capire cosa si cela dietro tutto questo, forse possiamo salvare la vita a qualcuno”.

  “Beh... è vero, ma se la maledizione colpisse noi? Disse Cubby, portandosi l’unghia al dente.

  “Ma quale maledizione! Siamo nel mondo vero! Non in un fantasy!”.

Sly sospirò.

  “Vabbeh, fate come vi pare”.

  “Allora è deciso!” Pan fece un salto di gioia “Tutti a lavoro ragazzi! Questo sarà il nostro primo incarico come paladini della giustizia! Sly ottimo lavoro!” Alzò il pollice.

  “Sè vabbè. Come se l’avessi fatto per questo motivo” Sospirò di nuovo.

 
   
 
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