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Autore: _Trixie_    17/12/2018    4 recensioni
Calendario Swanqueen dell'Avvento 2018 (sì, di nuovo, mi dispiace).
Sempre Emma e Regina alle prese con il Natale e la sua magia.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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XVII
Scelta
 
 
 
 
Ottobre 2025
 
Emma aveva deciso di gettare tutto quanto alle ortiche.
Come spesso accade dopo un fallimento in grado di ridefinire la nostra identità, quale era stata la sconfitta nella gara di pupazzi di neve subita l’anno precedente dalla Signorina Swan, la vita aveva assunto, per lo sceriffo, una nuova prospettiva, il cui punto focale aveva il volto più bello che Emma avesse mai visto e rispondeva al nome di Regina Mills.
Avevano un passato complicato, certo la signorina Swan non lo stava negando e sì, anche il loro presente non era da meglio: erano lo sceriffo e il sindaco di Storybrooke, ogni loro screzio personale aveva il potenziale di danneggiare la città, ma soprattutto erano entrambe madri di Henry e non avrebbero mai permesso che qualcosa lo danneggiasse negativamente.
Emma sapeva che tutte le obiezioni sollevate da Regina erano legittime e fondate.
Ma Emma sapeva anche che ignorare quello che c’era tra loro, qualsiasi cosa fosse, stava diventando controproducente.
La signorina Swan aveva perciò deciso di prendere tutte le ragioni di Regina e fare la stessa cosa che faceva con le sue noiose mail di lavoro: contrassegnarle come spam e ignorarle.
Nel corso di quell’anno, Emma non aveva fatto altro che essere sincera con sé stessa e con Regina. Le piaceva trascorrere il proprio tempo con il sindaco.
Le piaceva Regina.
Perciò, il quattordici febbraio di quello stesso anno, aveva fatto sì che Regina trovasse uno scacciasogni sulla sua scrivania, che Emma aveva fatto con le sue stesse mani, intrecciandole l’interno a mo’ di rosa.
Regina non aveva avuto dubbi su chi fosse il mittente e aveva appeso il regalo di Emma sullo specchio del suo tavolo da toilette: era la prima cosa che vedeva ogni mattina e l’ultima ogni sera.
Alla signorina Swan, però, aveva detto che non potevano, che-
E non aveva nemmeno importanza quello che aveva detto alla signorina Swan, perché Emma si era dichiarata assolutamente e irrimediabilmente contraria.
«Non ho intenzione di smettere di provarci» aveva detto, stringendosi nelle spalle, durante una delle loro settimanali cene al numero 108 di Mifflin Street, una tradizione che sopravviveva anche quando Henry e Violet non potevano unirsi ed erano loro due sole, come quella sera. «Solo, fammi sapere quando smette di essere carino e inizia a essere fastidioso».
«Sei sempre fastidiosa» aveva risposto automaticamente il sindaco.
«Regina, sono seria».
Regina aveva sospirato e aveva guardato Emma negli occhi. «Sei anche carina» aveva concesso, infine.
 
 
***
 
 
«Ehi, Regina» fece Emma.
«Emma, dovresti bussare quando entri negli uffici altrui» la riprese Regina, come sempre.
Lo sceriffo si strinse nelle spalle. «La tua segretaria mi ha detto che eri sola».
Il sindaco sospirò. «E sono anche in ritardo per la riunione» constatò, controllando l’orologio.
Emma non si disturbò nemmeno a guardare che ora fosse. Il concetto di ritardo di Regina era così relativo che, semplicemente, aveva deciso di accettarlo. Se il sindaco diceva che erano in ritardo, allora erano in ritardo e che l’auditorium fosse solo a qualche corridoio di distanza dall’ufficio del sindaco non aveva importanza.
 
 
***
 
 
«Bene, per quanto riguarda l’organizzazione dei mercatini di Natale, manca un solo punto da definire» annunciò Snow, che stava parlando da almeno trenta minuti, ventinove dei quali Emma li avrebbe trascorsi volentieri dormendo se Regina, seduta accanto a lei, non l’avesse svegliata con una gomitata tra le costole. 
I mercatini di Natale erano un evento molto apprezzato dagli abitanti di Storybrooke e della cui organizzazione si occupava Snow da diversi anni, con il supporto del convento e il patrocinio del comune, che consisteva principalmente in Regina che poneva il proprio veto su ogni innovazione che avrebbe richiesto fondi eccessivi o, peggio, che trasformasse i mercatini in una fiera del kitch.
«Sfortunatamente, mio marito David non potrà impersonare Babbo Natale come gli scorsi anni, a causa di un mal di schiena che lo tormenta quotidianamente e che si ostina a negare» continuò Snow.
Emma lanciò un’occhiata a suo padre e scosse la testa.
«Non capisco perché non voglia vedere un dottore» disse, bisbigliando nell’orecchio di Regina. Il respiro di Emma accarezzò il collo del sindaco, che rabbrividì appena. «Se può farlo stare meglio, perché non farsi visitare?»
«Hai ancora quella strana irritazione sul braccio?» domandò Regina in risposta.
«Sì, perché?»
«Non capisco perché tu non voglia vedere un dottore. Se può farti stare meglio, perché non farti visitare?» fece il sindaco, riprendendo le parole di Emma, che la guardò in cagnesco.
«Sono due situazioni completamente diverse».
Regina incrociò le braccia al petto e tornò a rivolgere la propria attenzione a Snow.
 
 
***
 
 
Quella sera, Emma cenò dai suoi genitori e, mentre Snow metteva a letto il piccolo Neal, lo sceriffo si sedette accanto a suo padre per guardare la televisione mentre sorseggiava la sua cioccolata.
«Come va la schiena, pa’?» domandò a David.
«Più sopportabile di tua madre che mi dice di andare da un dottore. Sto bene, si sistemerà tutto con un po’ di riposo e potrò interpretare Babbo Natale come ogni anno» rispose David. «E il tuo braccio, come va?»
«Più sopportabile di Regina che mi dice di andare da un dottore» rispose Emma, alzando gli occhi al cielo. «Non mi prude nemmeno, probabilmente è solo il nuovo detersivo che ho provato, mi basterà cambiarlo».
David sospirò. «Siamo adulti, no? Perché credono che non possiamo badare a noi stessi?»
Emma si strinse nelle spalle. «Non ne ho idea. Saranno stati tutti quei Vostra Maestà qui, Vostra Maestà là a dare loro alla testa nella Foresta Incantata».
David sogghignò e alzò la propria tazza di cioccolata per brindare con la figlia. Sfortunatamente, erano entrambi fin troppo entusiasti e finirono con il rovesciarsi gocce di cioccolata bollente sulla maglietta e sulle mani.
«Brucia, brucia, brucia!» fece Emma, affrettandosi insieme a David verso il lavandino della cucina per mettere la mano sotto l’acqua corrente.
«Cosa succede qui?» domandò Snow dopo qualche secondo, ritornando in salotto.
«Niente» rispose David.
«Tutto sotto controllo» aggiunse Emma.
«Possiamo badare a noi stessi» continuò l’uomo.
«Già, assolutamente» ribadì lo sceriffo.
 
 
 
NdA
Buon lunedì! <3
“I’m not gonna stop trying” è la nostra Emma Swan, episodio 04x05, nella scena in cui Regina ammette dopo 4 stagioni di non volerla uccidere.
Mentre “Solo, fammi sapere quando smette di essere carino e inizia a essere fastidioso” non è una citazione, ma è molto simile a una battuta di The Kominsky Method (show Netflix).
Grazie per aver letto <3
T.
 
   
 
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