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Autore: Stephaniee    17/12/2018    1 recensioni
Seguito di Primo ed Ultimo.
"Siamo stati qualcosa.
Siamo stati tante cose, a dire il vero. Siamo stati qualcosa quando non parlavamo ma ci guadavamo e capivamo comunque.
Siamo stati qualcosa quando ancora non sapevamo che stavamo per cambiarci le vite, almeno un po’. Siamo stati qualcosa di misterioso quando noi per primi non sapevamo cosa fossimo, chi fossimo. Siamo stati la sicurezza quando invece eravamo certi che nonostante tutto, come ci brillavano gli occhi quando eravamo insieme, non avrebbero brillato con nessun’altra.
Siamo stati un amore mancato"
(grazie #caratempesta per la citazione.)
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Primo ed ultimo la Trilogia'
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Chapter eighteen
Afterthought

 

Proviamo spesso rimorso per azioni che ricommetteremmo tali e quali.
(Roberto Gervaso)

 

Era stata una sera d’estate come tante, o meglio sarebbe stata una sera d’estate come tante altre se non avessimo deciso di andare in centro.

Ci eravamo incontrate alle solita ora, decise semplicemente a berci qualcosa e fare due passi, sapevamo che la probabilità di incontrare Nick sarebbe stata alta, ma io speravo non accadesse.

Vorrei poter dire lo stesso di Francy. Fu strano, ma nemmeno così tanto come immaginavo. Mentre eravamo sedute fuori dal locale, Nick e i suoi amici ci avevano intravisto. Vidi il bicchiere nella mano della mia amica tremare quando lui si avvicinò per salutarla. Quella reazione mi fece luce sui sentimenti della mia amica, guardai Emma, ed entrambe in quel preciso momento, ci rendemmo conto che avremmo sentito parlare di Nick per molto tempo.

Tra i due tutto sommato non c’era tensione, si sedettero a bere qualcosa con noi e la serata si rivelò comunque piacevole.

Tra la mia amica e quel ragazzo la complicità era palpabile, quella che c’è tra due persone che hanno condiviso più di qualche notte di divertimento.

Capivo esattamente come si sentiva, legata da un maledetto filo invisibile ad una persona, provare a tagliare quel filo con ogni mezzo a disposizione, senza riuscirci mai del tutto.

Cosa fate dopo?” un amico di Nick si rivolse a noi “volete venire a ballare?” Io ed Emma non rispondemmo. Lasciammo che fosse la nostra amica a decidere se se la sentiva o meno, nella mia mente sapevo che quello sarebbe stato l’inizio di una serata disastrosa emotivamente parlando chiaramente.

Per noi va bene” rispose Francy.

 


La musica si sentiva fino dal parcheggio, era ormai l’una passata quando arrivammo al club, si trattava di un posto abbastanza informale quindi non avrebbero fatto storie sull’abbigliamento. La mia amica non veniva persa di vista nemmeno un secondo, né da noi né da lui.

Una volta entrati subito i ragazzi si diressero verso un area riservata e noi con loro, altre persone li salutarono ed io e le mie amiche ci presentammo. Fu tutto un susseguirsi di bottiglie al tavolo, Nick e Francy si parlavano vicini, guancia a guancia e nulla da fuori faceva pensare che avessero rotto.

Emma ed io passammo il tempo con gli amici, bevevamo, parlavamo di loro e ballavamo.

La serata sembrava scorrere senza particolari drammi, fino a quando lui non prese in braccio Francy e si baciarono appassionatamente sui divanetti.

Io ed Emma ci guardammo rassegnate“Si vede che hanno chiuso” dissi scoppiando a ridere poco dopo.

 

 

Lo percepì arrivare ancora prima di vederlo, sapevo che era lui. L’ingresso del locale era affollato da un gruppo di ragazzi, gambe lunghe, jeans che calzano a pennello, camicia bianca capello corvino. Avrei riconosciuto quella figura tra altre miliardi di figure al mondo. Mi pietrificai. Emma si accese una sigaretta dalla disperazione, adesso il disastro emotivo era magicamente raddoppiato. Passarono davanti al nostro tavolo, ero lì, in piedi con una vodka-tonic in mano completamente incapace di dire o fare qualsiasi cosa, lui alzò lo sguardo e incontrai i miei due scintillanti smeraldi. La sua faccia era indecifrabile anche per me. Nessuno dei due si aspettava di vedere l’altro e non avevamo la più pallida idea di come comportarci dato il nostro ultimo incontro.

La musica scomparve, tutti scomparvero per un tempo che mi parve infinito. Scesi i gradini senza poter percepire le mie gambe, iniziai a dirigermi verso di lui ma persi il suo sguardo, la bolla si ruppe nel preciso momento in cui Val gli prese la mano. Rimasi immobile sull’ultimo gradino mentre lui velocemente si spostò, lo vidi andare verso l’altra area privata del locale, mi sentivo bruciare dalla vergogna, potevo percepire la mia faccia andare a fuoco.

Ancora una volta ero un’idiota.

La sensazione di serenità provata fino a quella sera scomparve, ancora una volta l’affronto di essere l’altra mi aveva distrutto. Dove lui la sfiorava, sentivo dolore io.

Emma mi raggiunse e mi trascinò quasi di peso sui divanetti.

Stai bene?” mi guardava, sembrava veramente preoccupata e non la biasimavo.
Si.”

 

 

Nel frattempo Francy e Nick erano passati dal baciarsi al non cagarsi. La nostra amica ci raggiunse con una faccia che diceva tutto, senza bisogno di aprir bocca.

Emma salutò tutti mentre io e Francy abbozzammo dei saluti con la mano. Sembrava che due tir ci avessero investito più volte, camminavamo per inerzia verso la macchina di Emma.

E’ un coglione” esordì io ad alta voce e valeva per entrambi.
Non può fare così” continuò la mia amica, ed anche questo commendo valeva per entrambi.

Emma guidava spedita, la serata era stata pesante anche per lei, in silenzio arrivammo alle rispettive case, promettendoci a vicenda che ne avremmo parlato dopo una bella dormita.

 

Sempre se io e Francy fossimo riuscite a prendere sonno.

   
 
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