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Autore: Florestan    17/12/2018    2 recensioni
Come già i lettori sanno, nella mia ultima raccolta "Cronache Mazoniane" ho introdotto il fantomatico personaggio del padre di Raflesia. Nel tentativo di far luce ancora una volta sul passato e sulle origini della nostra regina, ho immaginato una storia che partendo da questo elemento lo adoperasse come spunto per presentare una nuova e spero avvincente avventura che coinvolgesse non solo la nostra coppia di beniamini ma nuovamente tutto l'universo di personaggi che popolano la nave spaziale più amata (e temuta) dell'universo.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                              3.  La caccia comincia
 

 
 
 
 
 
 

-Oh Franklyn...! Mormorò la regina mentre abbracciava strettamente il suo compagno.
-Davvero faresti questo per me?
-Certo! E adesso te lo dimostrerò, mettiamoci subito all'opera...
-Yattaran, per cortesia, puoi raggiungerci qui in cabina? Si rivolse con tono sicuro nell'interfono.
-Vengo subito, capitano, ho appena finito di accompagnare la signora Parmenia...rispose il vicecomandante tradendo un lieve tremore nella voce. Pochi minuti dopo ed eccolo fare capolino dalla porta della cabina: -Eccomi, comandante, ai suoi ordini!
-Yattaran, ho bisogno di effettuare una ricerca attraverso le reti più importanti di computer delle università terrestri, in particolare vorrei entrare senza preclusione in ogni database relativo al personale docente e non. Stiamo cercando una persona che fino ad una trentina di anni fa lavorava e viveva presso la Royal University di Londra, ma nel frattempo potrebbe aver cambiato dimora...
-Londra? Chiese incuriosito l'ometto. -Sì, si tratta di un professore, un tal Arthur Green...continuò Harlock.
-Green...?! Ma chi? “Quell’ Arthur Green!?” Esclamò Yattaran strabuzzando gli occhi.
-Come, lo conosci? Esclamò Raflesia stupita. -Certo! Rispose il vicecomandante. -Tutti coloro che si sono interessati di viaggi iperspaziali e di motori a curvatura lo conoscono. E' uno dei padri dei motori a scivolamento gravitazionale, o almeno di quel poco, anche se fondamentale, che ci ha lasciato, insieme ai suoi lavori sui viaggi iperspaziotemporali...materia da tempo proibita...
-Viaggi spaziotemporali? -Credevo che fossero stati da tempo banditi dai garanti dei viaggi iperspaziali... Si aggiunse incuriosito Harlock. -Esatto, riprese l'omino, -Con l'avvento dei viaggi a curvatura dimensionale e in particolare con la teorizzazione di quelli a scivolamento gravitazionale, la possibilità dei viaggi nella dimensione temporale, oltre a quella spaziale divenne una realtà ben concreta. Nel passato, durante la sperimentazione di quei tipi di propulsione si sono avuti dei casi di viaggi temporali come effetti secondari che si dovettero opportunamente correggere. Ben presto ci si rese conto che tali viaggi erano un enorme rischio per tutto l'equilibrio dell'universo, poiché i paradossi spaziotemporali che ne potevano scaturire mettevano a serio repentaglio lo stesso continuum spaziotemporale... di conseguenza vennero severamente proibiti.
-Sì, in effetti è cosa nota, ma non sapevo affatto che fosse stato quell'uomo ad aver contribuito in maniera decisiva allo sviluppo di quelle teorie...riprese Raflesia, memore delle sue conoscenze in ambito fisico ed astrofisico.
-E' proprio così, signora regina, addirittura si favoleggiava che il professor Green avesse continuato di nascosto quegli studi ed avesse realizzato in segreto un perfetto motore dedicato puramente ai viaggi spaziotemporali...questo almeno prima di scomparire misteriosamente...
-Come, scomparire misteriosamente!? Esclamarono in coro Harlock e la regina.
-Sì, da quello che rammento il professor Green scomparve nel nulla circa una quindicina di anni fa, me lo ricordo bene perché proprio in quel periodo stavo completando la mia tesi sui motori iperspaziali e la notizia ebbe un certo risalto nell'ambiente scientifico...
-Allora la nostra ricerca è già ad un punto morto...commentò Raflesia sconsolata.
-Non è detto...riprese Harlock, -Grazie a Tochiro sono certo che potremmo recuperare quante più informazioni, anche le più gelosamente nascoste nei database delle ex intelligence terrestri, non è vero vicecomandante? Fece il capitano strizzando il suo unico occhio rivolto al suo vice.
-Certo, capitano! Esclamò eccitato Yattaran, collego subito Tochiro con la rete di tutti i computer che c'interessano, inclusi quelli “inaccessibili”, he, he he, ridacchiò tutto contento mentre armeggiava alla consolle della scrivania del capitano.
-Ecco, ci siamo, ce lo dirà lui stesso ora!
-Salve ragazzi, sono piuttosto stupito per il tipo di ricerca che mi avete appena chiesto di effettuare, conosco bene anch'io la storia del professor Green, ma se non sono indiscreto, cosa vi spinge ad effettuare una tale indagine?
A quel punto, ad un cenno di consenso della regina, Harlock si accinse a raccontare brevemente la storia relativa al padre di Raflesia. Era giusto che i suoi più stretti amici e collaboratori non rimanessero all'oscuro di una vicenda così particolare.
-Perbacco...! Esclamò Tochiro.
-Accipicchia...! Gli fece eco il vicecomandante, ma, dopo un attimo di smarrimento esclamarono entusiasti: -Sarà per noi un onore aiutare a ritrovare il papà della regina!
-Grazie di cuore, amici miei! Esclamò commossa Raflesia trattenendo a stento le lacrime.
E così, dopo pochi istanti, il computer cuore ed anima dell'Arcadia si accinse a rispondere:
-Ecco tutte le informazioni che sono riuscito a reperire sul professor Green e su la sua scomparsa:
Dal database dell'ex servizio segreto inglese risulta che il professore abbia fatto perdere le sue tracce il 14 dicembre dell'anno 2966...quel giorno doveva recarsi regolarmente a tenere la sua lezione all'università, ma in aula non fece mai arrivo...i servizi segreti, allertatisi immediatamente si recarono subito a perquisire il suo appartamento all'interno della struttura accademica prima dell'arrivo della polizia. Pare che i servizi stessero da tempo tenendo d'occhio il professore per via dei suoi studi particolari...e sembra che non solo i servizi segreti britannici e di altri paesi fossero interessati a quegli studi ma anche una non meglio definita organizzazione occulta...
-Un'organizzazione occulta? E cioè? Domandò il capitano.
-Più che un'organizzazione si trattava di una setta di fanatici adoratori di una strana divinità...
Amnus è il suo nome.
-Amnus! Gridò Raflesia, Ne sei proprio sicuro, Tochiro? Esclamò atterrita la regina.
-Si, Raflesia, così si trova nei documenti top secret che ho appena visionato...posso farti avere copia dei dettagli che vi sono riportati...
-Amore, perché questo nome ti ha così turbato? Chiese Harlock preoccupato dall'inaspettata reazione della sua consorte.
-Dovete sapere che nel pantheon mazoniano Amnus è la divinità più oscura e negativa. Signore del caos e della distruzione, sovrano del regno delle tenebre...riprese con tono cupo Raflesia.
-Brrr! Non mi suona proprio bene...! Esclamò Yattaran.
-Esatto, i suoi seguaci non sono propriamente dei tipi raccomandabili, continuò la regina, -Pensate che su Mazone la setta era divenuta ben presto fuorilegge per la quantità di crimini ed efferate azioni di cui si era macchiata nel corso dei secoli.
-E perchè si sarebbero trasferiti sulla Terra? Domandò Harlock.
-Probabilmente proprio per avere campo libero molti dei mazoniani emigrati su questo pianeta come osservatori in attesa della sua conquista erano anche militanti nelle file di questa setta, mi era giunta voce a tal senso, ora che ci penso...disse Raflesia aggrottando la fronte.
-Un’ ulteriore spiegazione alla particolare crudeltà dei tuoi sudditi residenti sulla terra, commentò il capitano con una punta di amarezza.
-Ma non tutti i mazoniani sono così, Franklyn... gli rispose accorata la regina.
-Lo so, amore, lo so e perdonami l'infelice commento...-No, Franklyn, non ti devi scusare, purtroppo quello che hai constatato è la verità, sulla terra la maggior parte degli osservatori inviati dall'impero erano dell'etnie più crudeli e violente, e questo so ben io per merito di chi...
Zelian a suo tempo si occupò dell'invio di questi osservatori scelti accuratamente tra quelle etnie...
Molto probabilmente lui era al corrente anche della setta di adoratori di Amnus, anzi non mi stupirei se lui stesso ne facesse parte, un animo così malvagio...continuò Raflesia rabbrividendo.
-Zelian, quell'essere cinico e spregevole... rammentò Harlock aggrottando il sopracciglio destro.
-Ricordo ancora la lotta feroce che avemmo con quel diabolico individuo...1
-Potrebbe esserci lui di nuovo dietro la scomparsa di tuo padre? Non dimentichiamo che già a suo tempo voleva ucciderlo...2
-Potrebbe essere...mormorò perplessa la regina.
-Bene, non ci resta che una sola cosa da fare! Esclamò a quel punto il capitano. –A questo punto, data la situazione, mi recherò personalmente ad indagare negli ultimi luoghi che hanno visto la presenza di tuo padre. Troverò sicuramente qualche indizio, e, con un po’ di fortuna potremmo riallacciare un filo che possa condurci a lui! Dopo tutte le nostre ultime avventure, ormai mi sento smaliziato come investigatore…
-Siamo smaliziati… caro il mio bel pirata, perché io certo non me ne rimarrò qui ad aspettare! Gli rispose Raflesia con un tono deciso.
-Eh no! Mia cara, nel tuo stato non se ne parla neppure! Non posso nemmeno immaginarti alle prese con indagini, inseguimenti e sette pericolose in agguato! Le rispose Harlock perentorio.
Tu rimarrai qua e mi raccomanderò con il dottor Zero perché ti segua ancor più attentamente dopo gli ultimi avvenimenti che ti hanno sicuramente scombussolato non poco!
-Franklyn, non se ne parla! Si tratta di mio padre, capisci, “mio padre”, l’ultimo legame con la mia sfortunata famiglia! Ribatté la regina tradendo un’incrinatura nella sua voce.
-Ti prego, amore, non insistere. Riprese il capitano ma Raflesia non era assolutamente disposta a mollare…
-Ehm…intervenne a quel punto Yattaran che fino allora era rimasto spettatore di quel piccolo contrasto familiare. -Forse un modo per salvaguardare la salute della signora regina e della futura erede permettendole di partecipare alle ricerche ci sarebbe…
-E quale? Chiesero in coro i due rivolgendosi con tale veemenza al povero vicecomandante da farlo sobbalzare di un metro.
-Si potrebbe usare una proiezione olografica quadrimensionale di ultima generazione. Assolutamente priva di rischi per l’utilizzatore, come ben sa madama la regina, la tecnologia mazoniana in quel campo è talmente evoluta da compiere veri e propri miracoli. E poi in qualsiasi situazione pericolosa il collegamento si staccherebbe automaticamente…
-Ma non mi sembra una cosa…tentò di balbettare Harlock…
-Ma certo! Gridò la regina entusiasta. –E’ la soluzione ideale, perché non c’ho pensato prima!
-Ma, ma…riprese il capitano –Ma lo stress psicologico non lo vogliamo considerare? Le forti emozioni a cui verresti comunque sottoposta anche come incolume spettatrice potrebbero essere dannose a te e soprattutto alla nascitura!
-Di che tipo di danni state parlando? In quel momento si era affacciato il dottor Zero, che passando da quelle parti, non aveva potuto fare a meno di essere attratto da tutto quel trambusto.
-Dottore! Glielo dica pure lei a questa testarda! Quasi lo aggredì Harlock.
Il capitano mise brevemente al corrente il dottore dei fatti accaduti recentemente e dell’imminente nuova avventura che si stava prospettando.
-Effettivamente Harlock non ha tutti i torti, maestà…e in qualità di suo medico personale non posso che vivamente sconsigliare la sua partecipazione a quest’impresa anche se solo come immagine virtuale…
-La prego dottore, non mi dica di no! Lo implorò a quel punto la regina. –Potrebbe seguirmi lei durante tutta la missione, monitorando il mio stato e a suo giudizio potrebbe scollegarmi dal dispositivo di proiezione in qualsiasi momento ritenesse opportuno! Insistette Raflesia stringendo le mani del dottore con fare supplichevole. –Si tratta di mio padre, capisce, mio padre!
A quell’inaspettato gesto della grande sovrana di Mazone, il dottore rimase non poco turbato, arrossendo visibilmente. -Maestà, veramente io…Tentò di replicare, ma la regina continuava a guardarlo con uno sguardo implorante.
-Beh…forse la cosa si potrebbe studiare, ma se la ritenessi realmente rischiosa non avallerei mai un’operazione del genere e comunque mi riserverei di interrompere il collegamento a mio insindacabile giudizio! Replicò l’omino tentando di darsi un tono severo…
-Ma dottore, che fa, l’amico del giaguaro? Intervenne il capitano. –E io che contavo sul suo supporto…
-Dai, Harlock, sai bene che io non sono tipo da sottovalutare certi rischi, ma, messa in questo modo, la faccenda potrebbe essere controllata con un buon margine di sicurezza, e poi me ne occuperei io personalmente…non posso non comprendere lo stato d’animo della regina in questo momento e ritengo che non renderla partecipe in nessun modo di una tale ricerca potrebbe essere comunque dannoso al suo stato psicofisico…mi meraviglio che anche tu non ti renda conto di questo, Harlock!
Il capitano a quel punto tentò di replicare qualcosa di convincente, ma di fronte a quell’inaspettato supporto che Raflesia aveva appena ricevuto dal dottore, ormai sentiva che stava per subire una sonora sconfitta. –E va bene! Seppur a malincuore cedo…siete due contro uno! Capitolò rassegnato.
-Ma sia chiaro! Il dottore avrà totale libertà nel decidere se e quando interrompere il collegamento, non sono ammesse repliche!
-Mi va benissimo, amore…Rispose la regina accarezzando il volto del suo amato e sfiorandogli la guancia con un bacio. –Lo so che ti preoccupi tanto per me e per la nostra piccola…
E anche lei, dottore, è stato un tesoro! Esclamò baciando la fronte dell’omino. A quel gesto Zero divenne di un rosso purpureo e non sapendo come trattenere l’imbarazzo, afferrò il vicecomandante per la coda della bandana e se lo trascinò via: -Andiamo Yattaran, abbiamo un mucchio di cose da fare e da predisporre!
Rimasti finalmente soli, il capitano abbracciò strettamente la sua amata ricambiandola con un bacio appassionato: -Amore, sei tutto per me! Lo sai che non sopporterei mai di vederti in pericolo, ma dimentico sempre che sei anche una valorosa e indomita guerriera…
 
                                                                         ***
 
Il giorno seguente i preparativi già fervevano a pieno ritmo. L’Arcadia e tutto il centro spaziale si erano animati di intensa attività. Yattaran era indaffaratissimo nella realizzazione del dispositivo olografico e per l’occasione si sarebbe avvalso dell’indispensabile aiuto di alcune ingegneresse mazoniane richiamate apposta dalla regina. Anche Tochiro lavorava alacremente collaborando anch’egli alla realizzazione del dispositivo di proiezione. In un locale apposito del centro venne realizzata la postazione dove la regina sarebbe rimasta in continuo collegamento con la nave spaziale ed in particolare con il capitano che avrebbe indossato il piccolo proiettore che avrebbe materializzato Raflesia nello spazio a lui circostante. La postazione a terra consisteva in una speciale poltrona dove la regina sarebbe rimasta per tutto il tempo durante i collegamenti. Raflesia avrebbe indossato una speciale cybervisiera interattiva simile a quella usata per i giochi di ruolo interattivi molto in voga sulla Terra a partire dal ventiduesimo secolo. Solo che quello non sarebbe stato certo un fantasy…
Elettrodi e sensori vari sarebbero stati collegati al corpo della regina per monitorarne stato, attività cerebrale e funzioni vitali di ogni tipo, sue e della nascitura. Il tutto sarebbe stato direttamente controllato dal dottore che sarebbe rimasto anch’egli a terra. Ulteriori sistemi automatici di sicurezza sarebbero intervenuti in caso di emergenza.
-Dovremo fare a meno del suo prezioso ausilio sulla nave, dottore. Disse Harlock con una punta di rammarico.
-Non ti preoccupare io sarò sempre in contatto con voi, e il sistema robotizzato che ho da poco installato in infermeria mi permetterà di operare a distanza anche rimanendo qui a terra…e poi vi mando una delle mie più preparate allieve che ho formato personalmente alla scuola di medicina stellare…così dicendo presentò al capitano la sua pupilla. –Questa è Stefany, con lei dal punto di vista medico e sanitario sarete assistiti al meglio! Posso tranquillamente dire che come allieva supera ampiamente il suo maestro! Disse Zero tradendo una punta d’orgoglio. A quella parole il medico, una giovane donna molto bella dai lunghi capelli castani, arrossì visibilmente: -Dottore, nessuno potrà mai superarla…replicò timidamente.
-Non darle retta, Harlock, la ragazza è tanto brava quanto modesta, ma vedrete che vi troverete benissimo, l’ho già istruita su cosa si deve aspettare da una nave piena di pirati, e soprattutto come si dovrà comportare…mi raccomando, se non fanno i bravi, giù botte! Non farti ingannare dal suo aspetto delicato, in realtà è un osso duro ed è stata addestrata ad operare anche in condizioni spaziali estreme.
Harlock accolse la nuova recluta a bordo dell’Arcadia stringendole la mano calorosamente.
–Benvenuta, Stefany, le parole del dottor Zero sono la migliore presentazione che potessi desiderare, vedrai che non sarà tanto male stare su questa nave, e mi raccomando, per ogni tua necessità non esitare ad interpellare me o il vicecomandante!
 –Senz’altro, capitano, sarà per me un vero onore viaggiare con voi su questa fantastica nave e conto di impegnarmi con tutta me stessa per questo nuovo compito! Rispose la giovane con voce decisa.
-Adesso basta con i convenevoli, riprese Zero, -Abbiamo ancora un sacco di lavoro da fare! Disse portandosi via l’avvenente allieva.
-Speriamo proprio di non doverci avvalere della sua abilità! Pensò tra se Harlock, sollevando il suo ampio mantello e dirigendosi verso il ponte di comando.
 
Note:
1) Vedi “L’Inverno della Regina”.
2) Vedi “Cronache Mazoniane” cap. 1.

   
 
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