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Autore: Hoshi_Hime    18/12/2018    0 recensioni
Fugonara| Nobody dies!Au| Post Purple Haze Feedback
Narancia era stato il primo ad avvicinarsi a lui. Ovviamente.
Tra tutti quelli della vecchia squadra era ovvio che Narancia fosse stato il primo a volergli parlare di nuovo. Eppure Fugo non poteva non sentirsi sorpreso quando si era visto il ragazzo davanti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Narancia Ghirga, Pannacotta Fugo
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Narancia era stato il primo ad avvicinarsi a lui. Ovviamente.
Tra tutti quelli della vecchia squadra era ovvio che Narancia fosse stato il primo a volergli parlare di nuovo. Eppure Fugo non poteva non sentirsi sorpreso quando si era visto il ragazzo davanti.
Erano passati sei mesi da quando aveva lasciato la squadra di Buccelliati e solo due settimane prima Giorno, ora nuovo capo di Passione, aveva mandato Mista da lui per dargli una seconda chance. Ora Fugo aveva una nuova squadra e ametteva che gli era mancata quella vita, o per lo meno, era meglio che fare da cameriere in un ristorante, in più sia Shelia che Murolo erano buoni compagni.
Ma avere Narancia davanti dopo tutto quel tempo era stranno, c'era qualcosa di diverso in lui, forse era solo cresciuto fisicamente, eppure pareva un filo più maturo di quel che si ricordava. Quello o i ricordi pricipali di Fugo sul ragazzo erano quando si comportava da moccioso.
-Allora, come va?- Il moro fu il primo a parlare, poggiando la schiena su un muretto, i due erano in una delle tante vie del centro.
-Tutto bene immagino, e tu? Come va a- si fermò un attimo non sapendo come continuare, 'come va a casa?' non era più casa sua quel posto da quando aveva deciso di abbandonare gli altri. -Come stanno gli altri?- Decise poi.
-Ah, Nulla di nuovo. Pure gli altri se la cavano. Giorno sembra essere nato per essere un boss, tutto fila liscio con lui. Ah! Lui e Mista stanno assieme- Ridacchiò, Fugo annuì, non era sorpreso della cosa. -E Buccellati e Abbacchio? ...E Trish?-
-Buccellati e Abbacchio stanno bene pure loro, immagino che resteranno con noi ancora qualche anno-
-In che senso?-
-Beh, immagino vogliano lasciare il giro, li vedo bene in una casetta in riva al mare mentre Buccellati insegna ad Abbacchio a pescare e lui si lamenta- Rise Narancia. -Ma credo che Buccellati voglia restare ancora un po' in zona finché non sarà certo che c'è la caviamo tutti bene-
-E Abbacchio resta con Buccellati ovviamente- Annuì Fugo, aveva visto con i suoi occhi l'user di Moody Blues seguire quello che era il loro capo perfino all'inferno, alla fine, andare contro il Boss era stata una scelta uguale a quella di buttarsi negli inferi, per quanto ne erano usciti vittoriosi.
-Trish vive con noi e a ripreso andare a scuola, credo vada uhh. Non ricordo, roba di matematica-
Fugo annuì appena di nuovo, come se le stampe sulla gonna della ragazza non fossero un suggerimento.
-Mi aiuta con i compiti adesso, sai?- Aggiunse Narancia, mettendo le mani dietro la testa, dondolandosi sulle punte dei piedi.
-Compiti?- Fugo cercò di non storcere il naso. -Povera Trish immagino come la fai impazzire-
Narancia mise il muso -Non è vero!-
L'altro roteo gli occhi -Come no-
-Trish è molto più paziente di te e almeno lei non mi prende a forchettate in faccia-
Borbotto il ragazzo dai capelli neri.
-Per ora- rispose l'albino, provocando uno sbuffo rumorso da parte di Narancia.

I due avevano ripreso a camminare per le strade della città.
Narancia stava camminando a zig zag, cercando di calpestare più foglie cadute possibili, sentendole scricchiolare sotto i suoi piedi e Fugo era poco più indietro, osservandolo, ogni tanto dicendogli di fare attenzione ad non andare addosso a qualcuno o contro un palo.
Narancia di risposta si era girato e gli aveva fatto la linguaccia, per poi quasi inciampare e sbattere la testa contro un albero. 
Il ragazzo si massaggio la testa per poi sbuffare ma poco dopo aveva già cambiato umore
-Oh! Oh! Fugo vuoi vedere una cosa figa?- 
Fugo sospirò, probabilmente era qualcosa di stupido ma annuì comunque. Gli erano mancate perfino le cazzate che combinava l'altro a questo punto.
Narancia sorrise e dietro di lui apparse Aerosmith.
-Scommettiamo che riesco a farlo volare tra i rami senza toccarne neppure uno?-
-Non credo che- 
-Ho fatto pratica! Guarda!- L'areoplanino emise il caratteristico rumore di un motore appena acceso per poi iniziare a prendere quota.
Fugo lo osservò mentre volava tra gli alberi, come aveva detto Narancia stava evitando i rami. Il ragazzo spostò lo sguardo verso Narancia stesso poi, guardando l'espressione concentrata che aveva in viso, le sopracciglia arruffate e la punta della lingua leggermente fuori. Fugo non poteva fare a meno di pensare che fosse adorabile così.
-Fugo non guardare me! Guarda Aerosmith!- sbuffo il moro notando di essere osservato.
-Ah sì scusa...- Fugo si gratto dietro il collo e tornò a vedere l'aeroplano e le sue acrobazie.
Un areoplanino giocattolo. Era perfetto per Narancia, catturava bene il suo essere ancora bambino nonostante i quasi diciotto anni. Se gli stand sono davvero parte dell'anima, Aerosmith calzava a pennello a Narancia.
In un certo senso lo invidiava. In realtà invidiava gli stand di tutti. Come gli altri li usassero nel quotidiano come fossero parte del loro corpo mentre lui si era ritrovato con...Beh, aveva imparato a tenere a bada Purple Haze nelle ultime settimane, dopo anni che aveva evitato anche solo di evocarlo. Ma questo non lo rendeva meno speventoso.
Fugo sapeva benissimo che parte di lui era il suo stand ma si chiedeva che Purple Haze era tanto terribile, voleva dire che pure lui lo era?

-Ehy Narancia! Dove stiamo andando?- Domandò Fugo dopo qualche altro minuto di camminata per le strade di Napoli.
-A cena, dove sennò?- Rispose il più grande, facendo cenno a un ristorante famigliare ad entrambi per poi trascinarlo dentro.
-Gli altri saranno felici di rivederti!-
-Gli altri...?- Se fosse stato possibile Fugo sarebbe impallidito ancora di più. No no no. Non era assolutamente pronto a rivedere gli altri. Gia aver incontrato Mista e Giorno due settimane prima era stato come ricevere un pugno nello stomaco.
Una parte di lui gli diceva di uscire da li e correre via. Ma un altra gli ripeteva che non poteva scappare di nuovo e alla fine si era trovato a seguire Narancia per il ristorante fino al tavolo dove il resto della gang era seduta.
-Ehy ragazzi guardate chi c'è!- Esclamò Narancia sedendosi accanto a Trish e se non fosse per il tono entusiasta della sua voce, Fugo sarebbe stato certo che lo stava pigliando per il culo.
Giorno fu il primo a salutarlo.
-Ehy Fugo. Su prendi una sedia senza troppi complimenti. Sei di nuovo parte del gruppo adesso- E mise enfasi nelle ultime parole, guardando tutti.
Fugo mormorò un grazie e si sedette accanto a Narancia.
Teneva lo sguardo basso fisso sulla tovaglia. Nonostante Giorno avesse precisato che era di nuovo benvenuto tra loro, non aveva la forza di guardare negli occhi gli altri.
Di certo non Buccellati.
Ciò nonostante era bello ri essere lì, dire che non gli erano mancati tutti sarebbe stata una bugia, alla fine aveva vissuto con loro per 3 anni e quasi tutti i suoi ricordi piacevoli erano collegati ai piccoli momenti quotidiani come quello di adesso.
Era una sensazione strana che gli ingarbugliava lo stomaco, si sentiva a casa ed estraneo allo stesso tempo.

La cena andò avanti normalmente, con Giorno e Buccellati che parlavano del lavoro e Narancia e Mista che discutevano di qualcosa di stupido e in qualche modo trascianavano Abbacchio nella discussione.
Fugo non aveva mai capito se l'uomo lo facesse per prenderli per il culo o aveva davvero delle opinioni sulle cazzate dei due, che variavano da 'se il pomodoro è un frutto, il ketchup teoricamente non dovrebbe essere una marmellata?' A cose più macabre come 'mangiare ceneri umane conta come cannibalismo?'
Fugo era rimasto zitto quasi tutto il tempo, se non per rispondere a qualche domanda fattadagli altri, soprattutto su cosaaveva combinato in quei sei mesi e anche se aveva cercato di non darci peso, aveva notato un certo sarcasmo nella voce degli altri. 
-Facevi il cameriere? Non lo considero troppo un upgrade della carriera, ma contento tu- Aveva borbottato Mista indicandolo con il cucchiaio del suo dolce.
Fugo si limitò a rispondere con un -Già...- appena mormorato non sapendo che dire a sua discolpa. Conosceva bene il pistolero, come diventasse serio quando il lavoro vi era nel mezzo e considerando che ora era la guarda del corpo di Giorno, era ovvio che era in allerta verso Fugo visto quel che aveva fatto.
-Oh andiamo Mista! Fugo ha fatto fuori quasi da solo l'intero team dei narcotici, e lo sai che quei quattro ci davano rogne da mesi!- 
Fugo spostò lo sguardo verso Narancia che aveva appena parlato, il fatto che nonostante tutto prendesse ancora la sua parte lo faceva sentire meno fuori luogo.
Mista sospirò -Bene. Ma solo perché mi fido di Giorno e lui si fida di te Fugo- 
L'albino mando giu la saliva e annui
-Prometto che farò del mio meglio per riconquistare la fiducia di tutti ed essere considerato di nuovo parte della squadra- disse con voce decisa, nonostante si sentisse la gola chiudersi da un momento e l'altro.
-Sono certo che sarà così Fugo- gli sorrise Giorno. -Bentornato in Passione-
Fugo si sentì come se gli avessero tolto una pietra dallo stomaco che era lì da mezzo anno ormai. 
Dopo un altra manciata di minuti formata da qualche chiacchera la cena si concluse. Fugo si limitò a ringraziarli di nuovo per averlo invitato per poi uscire dal ristorante, stringendosi alla giacca per via del freddo autunnale
-Fugo! Ehy Fugo aspetta!- Narancia gli venne in contro di corsa. 
-Vai già via?- Domandò poi con quasi un broncio.
Fugo annuì -Scusa ma non credo che gli altri mi vogliono in zona per ora- Ammise -Preferisco dargli tempo per abituarsi alla mia presenza-
Il ragazzo più basso sbuffò qualcosa di simile ad un 'che palle' per poi afferrarlo per la manica con lo stesso entusiasmo di prima. -Allora domani ti va di venire con me alla fiera?-
-Uh...Ok?-
Narancia sorrise da orecchio a orecchio -Perfetto! Vieni a prendermi domani dopo pranzo, ok?- E lo salutò con la mano per poi tornare di corsa di nuovo nel ristorante.


-Ti ha chiesto un appuntamento e tu hai risposto 'Uh ok'?!- 
La voce di Sheila accompagnata dalla sua risata si era sentita per tutta la stanza del loro appartamento. Beh, non era proprio loro ma di Murolo, ma l'uomo li faceva stare lì a costo che facessero loro le pulizie di casa.
Fugo per poco non la spinse giù dalla sedia -Zitta! E' non è un appuntamento!- Strillò alzando la voce di un ottava.
-Cosa avete da strillare a quest'ora?- Murolo entrò in stanza con la solita faccia seccata, per poi sedersi sul divano pesantemente e inziando a leggere il giornale, come qualche ottantenne con il piede nella fossa e non solo poco più che trenetenne.
-Sono solo le dieci di sera...- Mormorò Sheila 
-Le dieci di sera!- Ripetè l'uomo con vocetta acuta -Sapete che non mi piace il casino ad ogni ora del giorno. Quindi sperò ci sia un buon motivo per cui state strillando-
-La cotta di Fugo gli ha chiesto un appuntamento!- Sorrise la ragazza.
-Non è un appuntamento!- Strillò di nuovo l'albino.

Murolo alzò un sopracciglio. -Davvero? Mi stai dicendo che hai una vita sociale?- Gli diede un occhiata -Almeno è carina?-
-Carino- Corresse Fugo per poi morsersi la lingua quando Sheila iniziò a ridere -Allora ti piace!-
-S- No!-
Sia Sheila che l'uomo ridacchiarono.
-Il nostro Fugo si è fatto grande!- Esclamò in maniera melodrammatica l'uomo.
-Ci lascia soli Murolo!- Rispose l'altra, sdraiandosi e portandosi una mano sulla fronte.
-La piantate?! Non è un appuntamento! Sono sei mesi che non ci vediamo! Che razza di persona infantile e idiota chiederebbe un appuntamento a qualcuno dopo sei mesi?!-
Strillo esasperato, prima che la realizzazione lo colpì in faccia come un mattone.
Oh. 
Oh no.
Narancia ERA una persona infantile e idiota.
Fugo serro le labbra per non urlare e coprirsi il viso con le mani mentre sentiva le gote andare a fuoco, per poi correre in camera sua, ignorando i due, che erano passati da ridacchiare a vere e peoprie risate isteriche mentre vedevano la sua reazione.
  
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