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Autore: Helly_    18/12/2018    1 recensioni
“Ho lavorato come agente di collegamento tra LAPD e NCIS e la nostra collaborazione è durata tre anni.”
“E poi? LAPD sentiva la tua mancanza?", Talia ride, senza immaginare quello in cui potrebbe andare a invischiarsi.
“Poi…poi per me è stato meglio tornare in LAPD…diciamo che non c’era più la condizione adatta alla collaborazione…”
A queste parole Kensi sente un morso allo stomaco. (Tratto dal cap.IV)
Cosa sarebbe successo se Deeks e Kensi, dopo la notte passata insieme, avessero avuto un litigio talmente pesante da comportare un allontanamento apparentemente definitivo del detective?
Full of Densi moments, piano piano...non vi resta che scoprirlo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Deeks! è meraviglioso rivederti! Come stai?”

“Ciao Michelle, grazie per l’invito”, l’uomo la abbraccia sorridendo. 

“Non mi ringraziare! Vieni, ti verso un bicchiere di vino e ti accompagno dagli altri!”

Una volta in cucina, Michelle gli porge un bicchiere guardandolo intensamente, “Allora Marty? Come stai?” 

Lui soppesa le sue parole guardando il vino, “Bene, un pò tagliuzzato e ammaccato, ma con una bella notte di sonno sarò a posto di nuovo!”, sorride con il suo sorriso storto e smagliante. 

“Marty, sono seria. Che hai combinato in questi anni?”

“Ho…hmm…lavorato a San Diego per un pò…nulla di emozionante…”, parla lentamente guardandosi intorno.

“San Diego? Wow… Sai…ho sentito Kensi in questi giorni…”, a queste parole il detective si irrigidisce impercettibilmente, “Abbiamo parlato un pò…e mi ha raccontato che anche voi avete avuto una lunga conversazione…”. L’uomo annuisce rimanendo teso, “E cosa mi dici di questa conversazione?”

“Che è stata un pò lunga?”, ironizza, ma dopo lo sguardo che le rivolge la donna alza gli occhi al soffitto grattandosi il collo, “Ok ok… è stata hmm…strana immagino. Non so bene cosa dirti sinceramente…sono stati giorni un pò intensi, non ho avuto molto modo di pensarci su…”

“Come l’hai presa?”

Lui fissa il vino, pensando a cosa rispondere, quando il campanello alla porta lo fa sobbalzare, “Wow, salvato all’ultimo secondo”, ridacchia a disagio andando verso il salotto. 

Si siede sul divano accanto a Callen ascoltando gli strani discorsi che stanno facendo Eric e Sam. Si gode la compagnia di questo gruppo e deve ammettere a se stesso che gli erano mancati tutti. In fin dei conti, lavorare in squadra è bello, ti fa sentire parte di una famiglia. 

Viene riportato alla realtà dalle grida di due bambine che si rincorrono per il salotto: Grace e Kamran. A quanto pare, quando c’è l’amica, i suoi zii passano in secondo piano, pensa ridacchiando tra sé e sé. 

“Marty! Ti sei fatto male alla faccia?”, all’improvviso il piccolo viso della bambina si materializza davanti ai suoi occhi e, con un gesto che aveva fatto poche ore prima sua madre, allunga una manina verso il suo zigomo. 

“Hey principessa, non mi sono fatto nulla…”, sorride alla bambina che lo guarda poco convinta, allora prova a cambiare discorso, “Allora come sta Simba?”

Lei si illumina subito contenta che lui si sia ricordato il nome del peluche, “Oh bene! Ma è rimasto a casa perché mamma mi ha detto di fare così!”

“Sono sicuro che ti starà aspettando”, fa l’occhiolino alla bambina che arrossisce immediatamente. Deeks vede vicino al muro Kensi che fissa la scena con sguardo indecifrabile. 

La situazione si sblocca quando Michelle si affaccia richiamandoli a tavola. Sono già quasi tutti seduti quando suona ultima volta il campanello, tra lo stupore generale arriva anche Hetty.


Deeks si trova seduto tra Eric e Kensi. Eric a sua volta è accanto a Nell e il detective potrebbe giurare di sentire l’amico fremere sulla sedia per la vicinanza della collega. Sorride prendendo mentalmente nota di chiedergli più tardi come stanno le cose a questo punto. Per tutta la durata della cena sente lo sguardo di Kensi che, di tanto in tanto, si posa su di lui. Una volta le ha anche sorriso, le altre invece ha fatto finta di niente. Ancora non sa bene come comportarsi con lei, non sa cosa pensa della situazione né cosa pensa di lei.


Al termine del pasto aiuta a sparecchiare mentre Michelle carica la lavastoviglie. “Allora Mr Deeks, sa, ho parlato con il Direttore Vance…e anche con Gibbs…”

L’uomo finge disinteresse continuando a impilare i piatti, ma Kensi nota immediatamente come le sue spalle si siano irrigidite. Al suo silenzio, Hetty continua, “Il Direttore ha ricevuto i risultati del suo corso.”

“Ah. Wow, bene…e come è andata?”, mantiene sempre la facciata tranquilla e impassibile. Kensi nota che sono tutti in ascolto della conversazione, tutti confusi quanto lei. 

“E’ andato molto bene, Mr Deeks. Ne è stupito?”, chiede la donna per niente presa alla sprovvista dallo scatto che fa la testa dell’uomo alle sue parole. È sempre stata a conoscenza della scarsa autostima che ha il suo uomo e non ha mai condiviso la sua opinione di non poter essere un futuro ottimo agente speciale, uno dei migliori probabilmente. Deeks la fissa negli occhi rimanendo in silenzio per qualche momento. 

“Beh sinceramente un pò sì… Poi Hetty lo sai, te lo avevo già ripetuto più volte: l’ho fatto solo per te, perché hai insistito…”, Deeks si spazzola i capelli dal viso nel suo solito gesto imbarazzato, “E per quanto riguarda Gibbs?”

“Oh sì, ha detto che avrebbe una scrivania disponibile per lei. E il Direttore potrebbe accettare la proposta… Ma questo vorrebbe dire andare a Washington…”

I presenti si guardano con occhi spalancati. Deeks respira profondamente, “Hetty, dobbiamo parlarne proprio ora?”

“Non saprei quando altrimenti. Inoltre questa è la sua squadra.”

“Tecnicamente no, non sono tornato.” Queste parole lasciano Kensi senza fiato: è vero, lui non è veramente tornato. Si è limitato a collaborare con loro per un caso, è stata lei a farsi prendere da tutta la situazione dimenticando che lui non ha mai ammesso di essere tornato con loro. 

“Scusate…ma di cosa state parlando?”, chiede Callen con gli occhi socchiusi.

“Che corso?”, si accoda Sam.

“Cosa c’entrano il Direttore e Gibbs?”, domanda Nell alternando lo sguardo da Deeks a Hetty e viceversa. 

Il detective sposta il viso per guardare Kensi, non riesce a capire cosa sta pensando. Lei dall’altro lato non sa cosa dire, c’è qualcosa che le sfugge e non è sicura che sia una cosa completamente positiva. Hetty fissa Deeks aspettando che questo prenda la parola, ma vedendo che non lo fa interviene lei, “Mr Deeks ha fatto il corso a Quantico per diventare Agente Speciale. Come gli interessa sempre ricordarmi, l’ha fatto solo perché ho insistito io; ma dalla mia parte posso affermare che ho insistito perché non ho mai avuto dubbi riguardo le sue capacità, che sarebbero completamente sprecate in qualsiasi altro posto che non sia questo.”

“Ma…se è andato bene, vuol dire che sei…”, la frase di Callen viene completata da Kensi, che dopo aver assistito a tutto in silenzio finalmente parla, “Agente Speciale Marty Deeks.”

“A quanto pare è quello che potrei essere, immagino di sì”, lui si gratta il collo non sapendo che altro fare. 

“Aspetta, mi manca ancora qualcosa, perché proprio Gibbs?”, Callen continua a non avere il senso generale del discorso e la cosa lo fa diventare matto. 

“Mmm okay…Dunque, in questi anni non sono stato proprio a San Diego…”, vede gli altri guardarlo sempre più confusi, “Prima dei 5 mesi di corso a Quantico, ho lavorato per un pò a Washington…con il team di Gibbs. Avevo chiesto ad Hetty di aiutarmi a trovare un altro posto per non tornare completamente in LAPD e lei mi ha messo in contatto con loro.”

“E quindi, visto che sono arrivati i risultati e sono positivi, ti ha proposto un posto là!”, dice Callen finalmente con il quadro della situazione più chiaro. 

“Evidentemente sì”

“E cosa farai? Insomma, sei un Agente Federale ora!”

“In realtà no Sam, ancora non lo so, devo prima accettare…”

“Mr Deeks, ho distintivo e pistola nella mia scrivania…”

“Aaaah non cambierò assolutamente pistola!”, ridacchia cercando di allentare la tensione.

“Deeks? Andrai a Washington?”, Kensi lo guarda e lui sa che nella sua domanda c’è molto di più di quello che ha detto. 

“Non lo so davvero… Insomma, non potrei più fare surf…e io non so stare senza il mare”, dice fissandola nei suoi occhi non corrispondenti, “Ma comunque ho bisogno di ragionarci un pò. Penso che il Direttore Vance possa aspettare ancora qualche giorno. Forza, andiamo di là. Finisco per monopolizzare la serata altrimenti!” 


Durante il resto della serata, si trova sempre accanto a Kensi, in un modo o nell’altro, come se una forza sconosciuta li attirasse sempre vicini. È sempre stato così, hanno sempre avuto l’abitudine di gravitare l’uno attorno all’altro, come due calamite. Se dovevano separarsi per un’azione, si poteva stare certi che al termine in un modo o nell’altro erano di nuovo l’uno accanto all’altra. E poi Kensi lo rilassava, anche semplicemente stando in silenzio. Ed essere al centro dell’attenzione, dopo anni senza una famiglia, lo metteva decisamente in difficoltà e in imbarazzo. 

Sono in salotto a chiacchierare e Deeks si ritrova a parlare con Eric, la sua spalla che tocca leggermente quella di Kensi che a sua volta parla con Nell ed Hetty. Ad un certo punto il detective sente qualcosa tirargli il pantalone, “Marty? Marty, sono stanca…”, vede Grace guardarlo con i suoi grandi occhi blu e tendergli le braccia. 

“Vieni qua principessa”, le dice prendendola in braccio e appoggiandola contro la sua spalla non ferita. Lei socchiude immediatamente gli occhi stringendo le braccia al collo del padre, “Sono contenta che sei qui”. Alle sue parole Deeks perde il fiato per un secondo, se si potesse morire di gioia, forse questo sarebbe il momento giusto. 

“Anche io sono contento di essere qui… E tu sei stata scatenata stasera, hai corso tantissimo…”, le dice accarezzandole i capelli ribelli come quelli della madre. 

“Hmm sì, i gatti della giungla sono così…”, bofonchia la bambina addormentandosi. Deeks arrossisce al commento e sente il cuore battere all’impazzata. Aspira il profumo di sua figlia e per un momento gli gira la testa: lei è reale ed è addormentata contro di lui, e non sa che è suo padre. Se avesse la possibilità di congelare un momento, vorrebbe congelare questo, per il resto della sua vita, anzi per l’eternità. 


Nel frattempo Kensi, proprio alle spalle di Deeks, dimentica la presenza degli altri nella stanza e assiste alla scena che le si presenta accanto in silenzio. Non riesce a capire cosa sta provando, se è felice o se è spaventata. Li guarda più attentamente e la somiglianza tra i due le fa sempre aumentare il battito cardiaco. Nonostante tutto il casino che hanno fatto loro due insieme, sono riusciti a creare Grace, che è assolutamente perfetta ed è anche una completa ragazza di papà, pur non sapendolo.

Kensi non sa se sia una cosa possibile ma sembra che sua figlia, pur non sapendo del legame di sangue che li lega, pur non sapendo chi è veramente lui per lei, senta quanto lui significhi per lei. Dal primo momento in cui l’ha incontrato, Kensi ha visto come Grace è rimasta abbagliata da lui, si è subito legata alla sua figura e involontariamente lo cerca sempre. Ha bisogno di lui persino non sapendo che è suo padre.

“Deeks?”, lui si gira a guardarla piegando leggermente la testa nella sua direzione. E Kensi vorrebbe così tanto baciarlo in questo momento, baciare le sue splendide labbra per sentire se sono ancora così morbide come le ricorda, “Ti va di accompagnarci a casa? La mettiamo a letto e poi potremmo finire quel discorso che avevamo già iniziato l’altro giorno…”, la ragazza si attorciglia una ciocca di capelli tra le dita. Non sa se è stata la mossa giusta, ma ha bisogno di parlargli prima che lui decida di andare a Washington, di nuovo lontana da lei… Non è convinta di poter sopportare ancora una sua partenza. 

Lui lega i loro sguardi fissandola con un’intensità tale da far battere il cuore di Kensi mille volte più velocemente, “Sicuro. Andiamo a parlare, Fern.”



 

 

Ci stiamo avvicinando alla fine, mancano un paio di capitoli. Questa notte partirò per qualche giorno, quindi il prossimo capitolo lo caricherò prima di Natale. Al mio ritorno spero di leggere qualche vostro commento positivo (o negativo se proprio non ci piace o non vi convince). A presto ragazzi, Helly!

 
  
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