Angolino dell'autrice
Questa storia non è fluffosa, questa storia è IL fluff! xDUna modern!AU con Ace&Rufy da bambini alle prese con una domanda esistenziale.
Grazie infinite a chi continua a seguirmi ^^
[Questa storia partecipa al contest Feste, quel che voglio è... indetta da 6Misaki sul forum di EFP.]
Disclaimer: i personaggi e la storia di One Piece non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
Buona lettura a tutti! ^_^
Nome autore: rhys89
Titolo storia: Fratello maggiore
Fandom: One Piece
Coppia e/o personaggi: Ace&Rufy
Prompt (se presente): “Ci credi a Babbo Natale?”
Note: modern!AU; Ace ha circa dodici anni, Rufy circa nove.
Numero parole (contacaratteri.it): 273
Fratello maggiore
Quando rientri in casa, Rufy è sdraiato in salotto a guardare il soffitto. È lì, fermo come uno stoccafisso, le braccia incrociate al petto e la fronte aggrottata.
Che diamine è successo?
«Ohi, Rufy!» lo chiami, lasciando lo zaino in terra per andare a sederti sulla poltrona lì vicino.
Lui alza gli occhi su di te con lo sguardo più serio che tu abbia mai visto.
«Ace… tu ci credi a Babbo Natale?»
Sbatti le palpebre un paio di volte, sorpreso da quella domanda.
«Io… perché me lo chiedi?»
«Oggi un mio compagno ha detto che Babbo Natale non esiste, che è solo una balla che raccontano ai bambini. È vero?»
Rufy continua a guardarti con quello sguardo adorante che ti rivolge da tutta la vita, pronto a credere a qualunque cosa esca dalla tua bocca. E mentre osservi il tuo fratellino, quella parte di te che si rifiuta di mentirgli combatte furiosamente contro quella che invece vorrebbe proteggerlo da tutto e da tutti, anche dalla verità.
«Ace?»
Sorridi e gli scompigli i capelli.
«Mettiamola così, il tuo amico ha un po’ ragione… e un po’ no. Vedi» aggiungi alla sua occhiata confusa «Babbo Natale… lui esiste, ma solo per quelli che ci credono davvero.»
L’espressione concentrata di Rufy ti fa sorridere intenerito, e poco dopo sorride anche lui.
«Allora va bene» dice soltanto, prima di saltare su neanche avesse le molle sotto i piedi. «Andiamo a mangiare!» urla tutto contento, le ultime sillabe che si perdono oltre la porta della cucina.
Ridacchi divertito e ti affretti a raggiungerlo prima che ne combini una delle sue.
Eh, è dura essere un fratello maggiore…