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Autore: lmpaoli94    21/12/2018    1 recensioni
Un castello immerso nelle più profonde colline dell’Umbria.
Un castello dimenticato da tutti per la sua maledizione.
Un castello che nasconde un segreto proibito al di là di ogni immaginazione.
Una dama che vaga nell’edifico alla ricerca della sua millesima statua.
Ma cosa sarebbe successo se un giorno un’escursionista sperduto si sarebbe avvicinato ai cancelli di quel castello?
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anno 1562.
Un giovane pellegrino vagava solitario nelle più sperdute valli dell’Umbria centrale.
Era partito da casa sua più di una settimana, e da allora non si era ancora mai fermato.
Aveva l’animo a pezzi.
Camminare fino a Roma da solo era una prova ardua.
Una prova che avrebbe comportato la propria vita.
Nel mentre stava percorrendo le vie dell’Umbria, il giovane pellegrino s’imbatté in un piccolo paesino posto in provincia di Perugia.
< Spello. La città dei fiori > aveva letto su di un cartello.
Mentre vagava per quel paesino completamente colorato da fiori di ogni tipo, vide che nelle case circostanti non c’era anima viva.
< C’è nessuno? > continuava a domandare ad ogni porta che bussava.
Ma niente, nessuno rispondeva.
Il ragazzo, preso dallo sconforto, continuò a vagare in quello splendido borgo tutto ricoperto da fiori.
Fino a quando non intravide un castello posto in cima alla collina.
“Spero almeno che ci sia qualcuno” aveva pensato mentre si sorreggeva ad un muretto in pessime condizioni.
Doveva ancora percorrere circa due chilometri prima di ritrovarsi dinanzi al cancello.
La salita per arrivarci fu più ripida di quanto potesse immaginarsi.
“Bene. Ci mancava pure la pioggia” pensò il pellegrino guardando il cielo che stava diventando sempre più scuro.
Ma fortunatamente, il giovane ragazzo riuscì ad arrivare dinanzi al cancello completamente asciutto.
La cosa che lo colpì maggiormente erano le statue che costituivano il ponte che avrebbe portato dritto all’entrata del castello.
Senza farsi scrupoli, entrò nella proprietà come se niente fosse.
< C’è qualcuno qui? > domandò mentre girovagava nell’ingresso dell’edifico come se fosse in casa sua.
Aveva il cuore in gola dall’emozione.
Era consapevole che si sarebbe messo in guai molto seri.
Ma senza pensarci più del dovuto, continuò a girovagare nel castello e a contemplare ogni statua che addobbava l’edificio.
“Non è possibile che nemmeno qui non ci sia nessuno… Eppure…”
Ad un certo punto, vide un’immensa scala che portava dritta alla torre principale.
Incuriosito, decise di intraprendere quel percorso.
Ma non si sarebbe mai immaginato che ci fosse qualcuno che lo stava spiando da dietro le spalle.
< Io non monterei quelle scale se fossi in voi. >
Spaventato, il giovane pellegrino si girò di colpo.
Il castello e i corridoi che lo componevano erano completamente immersi nel buio.
< Chi sta parlando? > domandò il ragazzo con tono terrorizzato.
< Uno a cui dovresti dare ascolto > ribatté l’individuo misterioso.
Nel girare lo sguardo, il giovane pellegrino adocchiò un uomo anziano e con gli occhi color del ghiaccio.
< Scusatemi, siete voi il padrone di questo castello? >
< No, giovane ragazzo > rispose l’anziano con tono cordiale < Infatti, se vi imbatterete nella mia padrona, non sarà molto felice di sapere che uno sconosciuto abbia varcato il suo territorio. >
< Perdonatemi, buon uomo. Io credevo… >
< Non vi hanno insegnato che non è educazione entrare nei castelli o in altre proprietà private senza il consenso dei padroni? >
< Sì… Scusatemi ancora. È solo che avevo un assoluto bisogno di ripararmi dalla pioggia. Ho camminato per più di una settimana e ho le gambe stremate. >
< Essendo solo un guardiano, non ho il consenso di ospitarvi qua dentro… Anche se devo dire che a primo impatto, voi siate un bravo ragazzo. >
< Vengo da una famiglia di contadini umili, signor guardiano. La cattiveria non fa’ per noi. >
< Ci credo… Se non vi offendete, posso regalarvi dei nuovi vestiti e un po’ di cibo e acqua che potranno servirvi per il vostro cammino… Ma dov’è che vi state dirigendo? >
< A Roma. Devo andare a trovare una zia di mia madre che non sta molto bene di salute e prendermene cura. >
< Sapevo che eri un ragazzo responsabile… Vieni con me. >
Il guardiano del castello scortò il giovane pellegrino nelle cucine.
< Ecco. Scegli tutto quello che vuoi. >
< Non so… Non vorrei approfittarne troppo. >
< Nessun approfitto. Ti meriti tutto questo… Però fai in fretta. Non vorrei che la mia padrona ci scoprisse. >
< Ma sì può sapere chi è la tua signora? >
A quella domanda, il vecchio guardiano si rabbuiò all’istante.
< E’ meglio se non mi chiedi niente di lei, giovane ragazzo… Non vorrei che… >
< Buonasera, signori. >
Una voce acuta ridestò i due uomini.
Dietro di loro, una figura alta e maestosa li stava fissando con sguardo impassibile.
< Buonasera, mia signora > disse il guardiano nascondendo le provviste che stava per dare al ragazzo < Come vi sentite? >
< Molto bene, grazie… Posso sapere chi è questo giovane ragazzo? >
< Il mio nome è Luca, signora. >
< E posso sapere che cosa ci fai nella mia proprietà? >
< Ecco, io… >
< E’ colpa mia, signora. L’ho fatto entrare io. Aveva bisogno di nuovi vestiti e di un po’ di cibo per continuare il suo viaggio verso Roma > disse subito il guardiano interrompendo il ragazzo.
< Capisco… E non potevi chiederlo a me? >
< Non volevo disturbarvi, signora. So che quando siete nella torre… >
< Adesso basta parlare di me… Vedo che questo ragazzo è molto affamato… Vieni con me. >
Dopo aver dato l’ordine al suo guardiano di rimettere tutto apposto, la padrona del castello mostrò al ragazzo le terre di cui poteva godere.
< E quella laggiù è la città di Spello > gli indicò la donna.
< E’ davvero bellissima > replicò entusiasta il ragazzo < E poi quei fiori…  >
Ma mentre il ragazzo continuava a contemplare il panorama colorato, vide che inspiegabilmente la vallata si stava dipingendo di nero.
«Signora, cosa sta succedendo a quei fiori?»
«Niente che tu ti debba preoccupare, giovane pellegrino… È il loro processo di trasformazione…»
«Processo di trasformazione?»
«Sai cosa ti dico? Mi piaci molto. Che ne dici se questa notte rimani qua nel mio castello?»
«Ne sarei veramente lieto, signora» replicò il ragazzo evitando di pensare a quello che aveva visto poco fa’.
«Guardiano, preparate l’alloggio del ragazzo.»
«Subito, signora. Quale stanza devo impegnare?»
«Lo sai bene quale» rispose la donna squadrandolo minacciosamente «La stanza vicino all’entrata della torre.»
«Va bene, signora. Vado immediatamente.»
«Vedrai che ti troverai molto bene nel mio castello. Ogni volta che vorrai potrai intravedere quello spettacolo di fiori che hai visto poco fa’.»
«Grazie mille per tutto quello che state facendo per me.»
«Figurati… Spero che rimanendo con me alcuni giorni non implichi in qualche maniera il tuo viaggio verso Roma.»
«Certo che no. Anzi, ho bisogno di alcuni giorni di riposo per ritemprare le energie.»
«Molto bene. A questo punto ti lascio al mio guardiano. Devo sistemare alcune cose nella torre del castello… Fai come se tu fossi a casa tua, giovane pellegrino.»
«La ringrazio ancora per tutto quello che state facendo per me» disse il ragazzo prima di ritrovarsi solo con il guardiano nonché servo del castello.
   
 
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