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Autore: Summer11    21/12/2018    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 76
-Faith.-



-La faccenda della conferenza e le sue disastrose conseguenze, portò Dylan e Samuel a darsi una bella regolata sui banchi di scuola. Inutile dire che sia Rachel che Brittany riuscirono a perdonare i propri figli solo dopo settimane di ramanzine e  sospetti sulla veridicità delle parole dei ragazzi. Per assicurarsi  che i propri figli andassero a scuola, Brittany e Rachel si impegnarono a fare i turni per accompagnarli e andarli a riprendere per quei due mesi successivi.
Al suono della campanella, Emily finalmente, ebbe il tempo di parlare in privato con il suo fidanzato. Lo fermò per il corridoio e Dylan la baciò.-

Dylan: Ehi! Finalmente mi degni di un bacio. E’ tutta la mattina che scappi da una parte all’altra!

-Emily lo guardò.-

Emily: Lo so, scusa ma il professor Howe voleva parlarmi dei corsi di recupero e di alcuni studenti. Dovrei scappare anche ora ma ho assolutamente bisogno di parlarti! Abbiamo un’emergenza

-Dylan la guardò confuso.-

Dylan: Che tipo di emergenza?

-La ragazza tirò fuori  dalla tasca dei suoi jeans un bigliettino in cui vi era ripetutamente scritto “D H” con intorno tutti i cuoricini, lo fece vedere a Dylan che sorrise.-

Dylan: Oh, sono sempre nei tuoi pensieri!

-Si avvicinò e la baciò. Emily rispose al bacio, poi si ricordò del problema e diede una librata sul braccio al suo fidanzato.-

Dylan: Aia! E questo per cosa è?
Emily: Non distrarmi! Abbiamo un problema! Vedi questo bigliettino?
Dylan: Sì!
Emily: Beh, mamma lo ha trovato! Mi dev’essere caduto dal quaderno mentre studiavo
Dylan: Io lo dico sempre, meno studi e meno problemi hai!

-Emily scosse la testa e continuò.-

Emily: Era eccitatissima e mi faceva venti domande al secondo. Non potevo mentirle!

-Il ragazzo subito sgranò gli occhi.-

Dylan: Le hai detto di noi?
Emily: No, certo che no! Le ho detto una mezza verità...
Dylan: Che sarebbe...
Emily: Le ho detto che sì, ho un ragazzo, che è molto carino...
Dylan: “Carino”? Fammi capire, tu mi definisci solo “carino”?

-Emily sorrise usando poi un tono sensuale, quello che faceva impazzire Dylan.-

Emily: Vuoi davvero sapere cosa penso di te? Sei il più sexy di tutta la scuola e se solo fossimo sul mio o sul tuo lettino capiresti bene cosa sento per te
Dylan: Oh dolcezza, so bene cosa provi per me!

-Lui la strinse in un abbraccio e la baciò. Quelli si che erano baci profondi. Si amavano e non riuscivano a stare lontani per più di due minuti. Comunque, i loro baci furono interrotti dalla manata di Samuel sul collo di Dylan.-

Samuel: Piantatela. Qui è pieno di ficcanaso!

-Sia Dylan che Emily si guardarono intorno incrociando gli sguardi degli altri studenti.-

Dylan: Grazie per la soffiata amico!

-Gridò Dylan a Samuel  quando lo vide entrare in classe. Poi si rivoltò verso Emily e sorrise.-

Dylan: Ci siamo fatti trascinare...
Emily: Direi!
Dylan: Cos'altro hai detto a tua madre?
Emily: Voleva sapere il nome del mio fidanzato e le ho detto che è Dave Hall
Dylan: Tu scherzi! Uno figo come me non si può chiamare Dave Hall!

-La ragazza sorrise.-

Emily: E sentiamo, come ti dovresti chiamare?
Dylan: Fammici pensare un momento... Dylan Hunt, forse?! Non trovi che sia un nome da persona cool?
Emily: Mmh, okay, signor punto di domanda!

-Entrambi risero poi lei tornò seria.-

Emily: Dyl, non ce la faccio più, davvero!
Dylan: A cosa ti riferisci?
Emily: A noi! Io mi sono stancata di mentire, mi sono stancata di nasconderci. Stiamo insieme da mesi e vorrei prenderti per mano davanti a tutti, vorrei poter essere libera di abbracciarti o baciarti in qualsiasi momento
Dylan: Emy, credo che sia una pessima idea. Non possiamo ancora dirglielo, insomma è troppo presto. Anche io vorrei stare sempre con te, però adesso non è il momento giusto. Aspettiamo qualche mese!
Emily: Qualche mese? Dylan è l'eternità
Dylan: Cambia poco, in fondo ci vediamo ogni giorno. Secondo me non farebbe molta differenza
Emily: Per te forse!

-Disse la ragazza e furiosamente prese i libri della lezione successiva chiudendo l'armadietto. Dylan le prese il braccio per fermarla.-

Dylan: Dai Emy, non fare così!
Emily: Non mi toccare!

-Lei scosse il braccio e andò a lezione, lasciando lì Dylan abbastanza nervoso.-

Dylan: MA CHE PALLE OH!

-Sbatté i pugni sull'armadietto e poi decise di andare in classe. Quella giornata era iniziata decisamente male.

Quel pomeriggio, Daniel, mentre rientrava da lavoro, stava per entrare nel vialetto con la macchina quando vide qualcosa in mezzo alla strada. Subito lo riconobbe.-

Daniel: Oh no, diavolo!

-Fermò la macchina e scese. Si avvicinò vedendo il loro gatto e con sollievo vide che non era morto ma solo ferito gravemente alla zampa destra posteriore.-

Daniel: Puki! Perché hai tentato il suicidio? Ci mancavi solo tu!

-Puki lo guardò stancamente e cercò di alzarsi miagolando debolmente.-

Daniel: Oh, coraggio. Andiamo terminator, ti fai mettere KO da una macchina?

-Dopo quella domanda, Daniel si sentì parecchio stupido,ma d’altronde parlava con un gatto mentre con delicatezza cercava di tirarlo su.-

Daniel: Non tu! Sei il gatto più combattente e resistente che abbia mai visto. Scommetto che non vedi l’ora di rinfilzarmi con le tue unghiette!

-Si sentì un miagolio di dolore rimbombare nell’aria, Daniel aveva toccato per sbaglio la ferita del felino.-

Daniel: Scusami Puki! Coraggio, ti metto qui in macchina e ti porto dal veterinario. Starai bene, te lo prometto!

-Sistemò il gatto sopra dei fogli di giornale nel sedile anteriore del passeggero della macchina, salì anche lui e partì, proprio mentre Lily e Jasmine aspettavano il piccolo Drew all’uscita dell’asilo. Il cellulare di Lily suonò e subito la donna lesse il messaggio.
“Puki è stato investito, sono dal veterinario, c’è una fila pazzesca. Penso che stanotte farò tardi, comunque sta male però è fuori pericolo, puoi tranquillizzare i bambini, credo abbia solo la zampa rotta. Tu non preoccuparti, tornerò a casa con il ferito di guerra fasciato probabilmente. Ci vediamo a casa piccolina, ti amo”
Dopo aver letto il messaggio, la donna sospirò, per fortuna non si trattava di una cosa grave. Meglio non dirlo ai bambini, almeno finché Daniel non fosse tornato a casa. Era triste per Puki, lui era un gatto d’appartamento non da cortile. Non era abituato a stare fuori e infatti l’unica volta che lo avevano dimenticato fuori casa era stato investito. Non sapeva che fare e ci pensò bene, quando vide Drew uscire e correre verso di lei.-

Drew: Mami!
Lily: Amore!

-Lei lo baciò prima di prendergli lo zainetto. Una qualità di Drew era sicuramente la sincerità. Non diceva mai bugie. Prese la mano di sua madre e iniziò a parlare.-

Drew: Oggi sono finito in castigo…

-Jasmine rise senza riuscire a controllarsi.-

Jasmine: Che strano!

-Lily guardò suo figlio mentre apriva la macchina e tutti entravano dentro.-

Lily: Drew! Ancora? Perché questa volta?
Drew: Dopo il pranzo ci siamo alzati tutti per mettere a posto e la maestra aveva la gonna messa male. La volevo aiutare e l’ho tirata per sistemarla. Solo che ho tirato troppo forte
Lily: Oh tesoro, dimmi che non è vero!
Drew: Sì, è vero. Le è caduta giù la gonna davanti a tutti in mensa e mi ha messo in castigo

-Jasmine scoppiò di nuovo a ridere in macchina, ormai Lily guidava.-

Jasmine: Che tonto Drew!

-Il bambino corrugò la fronte offeso.-

Drew: Tu sei tonta!
Jasmine: No, tu!

-La bambina gli diede un colpo al braccio e in due secondi iniziarono a picchiarsi in macchina quando Lily urlò.-

Lily: PIANTATELA! Sapete che io e papà non vogliamo sentire queste parole e che vi picchiate. Volete finire in punizione?
Drew: Ancora? No mamma, mi è bastata quella dell’asilo. Però ha iniziato Jazzy!
Jasmine: Che spione sei!
Lily: Jasmine basta! Comunque, Drew ascoltami...
Drew: Sì!
Lily: Per quanto le tue intenzioni fossero gentili, la prossima volta lascia perdere e fatti gli affari tuoi, tesoro. Non sai quante punizioni eviteresti all’asilo
Drew: Ma così dico delle bugie
Lily: No tesoro, semplicemente lasci agli altri i loro problemi, altrimenti ci vai di mezzo tu, come sempre!

-Jasmine sogghignò.-

Jasmine: Che pollo!
Lily: Jazzy finiscila. Ti ho sentita!
Jasmine: Ma non è una brutta parola
Lily: E’ il significato che gli dai che conta. Smettila se non vuoi una punizione con i fiocchi
Jasmine: Okay, okay, scusa! Ma uffa, sei strana
Lily: Tesoro, sono stanca tutto qua e i vostri litigi non mi aiutano

-Drew subito si preoccupò.-

Drew: Ma la sorellina sta bene?
Lily: Sì, non preoccuparti!

-Jasmine sospirò e poi riconobbe la strada che sua madre stava percorrendo.-

Jasmine: Stiamo andando dai nonni?
Lily: Sì, starete da loro per un pochino, io devo fare una commissione
Drew: Poi ci torni a prendere?
Lily: Certo!

-Lily parcheggiò nel vialetto di casa Hunt e i bambini, una volta entrati in casa, si fiondarono sui nonni.-

Lily: Scusate per il poco preavviso! Grazie per questo favore

-Disse Lily dando un bacio a Brittany e Oliver. Sua madre le sorrise dolcemente accarezzandole il braccio.-

Brittany: Figurati! Sai che ci fa piacere averli in casa

-Oliver guardò i bambini accendere la tv per poi rivoltarsi verso sua figlia.-

Oliver: Cosa è successo?
Lily: Qualcuno ha investito Puki e non si è nemmeno fermato a soccorrerlo! L’ha trovato Daniel e lo ha portato dal veterinario, vado a fargli compagnia, poverino. I bambini non sanno nulla!

-Oliver sospirò concordando però con sua figlia.-

Oliver: Hai fatto bene a non dirglielo. Ma si riprenderà? Sì, insomma, quel gatto sopravvive tutti i giorni a Drew e Jazzy, non può morire per colpa di una macchina!
Lily: E’ quello che pensiamo io e Dan infatti. Puki merita di vivere

-Brittany abbracciò sua figlia tranquillizzandola.-

Brittany:Raggiungi tuo marito, tesoro. Noi pensiamo a Jazzy e Drew!
Lily: Grazie davvero!

-In quel momento entrò in casa Dylan che diede un bacio sulla guancia a Lily.-

Dylan: Ciao sorellina!
Lily: Ciao Dyl, scusa, devo scappare. Ci vediamo dopo!

-La donna salutò e uscì di casa, raggiungendo subito Daniel dal veterinario. Lo vide e si sedette a fianco a lui.-

Lily: Ehi!
Daniel: Ehi, sei qui!
Lily: Non avrai mica pensato che ti avrei lasciato qui solo soletto!

-Lily sorrise e lo stesso fece suo marito.-

Daniel: Puki mi fa compagnia!

-Lily accarezzò il micio.-

Lily: Cucciolotto, come stai?
Daniel: Puki, è arrivata la mamma, visto?

-Daniel lo accarezzò sul muso e il felino che tanto lo odiava gli leccò debolmente la mano. Daniel sorrise sorpreso, guardando poi Lily.-

Daniel: Guarda!

-La donna sorrise, accarezzando il gatto.-

Lily: Credo ti sia riconoscente, tesoro. In fondo vuole bene a tutti noi
Daniel: Molto in fondo!

-Daniel rise. Poi si fece serio.-

Daniel: Ho bisogno di parlarti...

-La donna si fece seria e si sedette più composta, concentrando tutta la sua attenzione su suo marito.-

Lily: Dimmi!
Daniel: Mr Harzelust, il mio capo, vorrebbe che io andassi a New York per una settimana. Ci sono delle conferenze importanti e vuole che sia io a rappresentare l’azienda

-Lily lo guardò sorridendo felice.-

Lily: Amore è fantastico. Devi andarci! Potrebbe essere l’inizio di un bel passo avanti per la tua carriera!

-Daniel le prese le mani.-

Daniel: Lo so, ma come faccio a lasciarti qui sola con i bambini? Sarai all’ottavo mese di gravidanza...
Lily: Lo so, ma ce la caveremo. Saranno solo sette giorni Dan, un’occasione così potrebbe non ricapitarti più dopo aver rifiutato. Manca ancora poco più di un mese alla nascita della bimba!

-Daniel sbuffò indeciso e Lily lo incoraggiò.-

Lily: Tesoro, non sto scherzando. Vai! Quando tornerai non sarà cambiato nulla. Ci vedremo tutti i giorni su Skype. E poi ci sono i miei, se dovessi avere qualche problema. Oppure posso lasciare i bambini ai tuoi genitori o a Rachel e Alex, ne sarebbero felici. Tu non preoccuparti!

-Daniel la guardò e sorrise.-

Daniel: Sai che ti amo?
Lily: Lo sospettavo!

-Lily sorridendo, si avvicinò a lui che la baciò. Dopo qualche altro minuto passato a chiacchierare e coccolare Puki, il veterinario uscì dal suo studio.-

Veterinario: I prossimi?
Daniel: Siamo noi!

-Disse Daniel alzandosi lentamente cercando di non far male a Puki.-

Veterinario: Accomodatevi!

-Daniel annuì e Lily lo seguì dentro lo studio.

Intanto in casa McKay, quel pomeriggio, Samuel si affacciò nella camera di sua sorella.-

Samuel: Io e mamma abbiamo appena sfornato i biscotti con le gocce di cioccolato. Sbrigati o non te ne lasceremo nemmeno uno!

-Emily continuava a guardare il suo telefono e rispose a suo fratello senza dargli alcuna importanza.-

Emily: Potete anche mangiali tutti!

-Samuel corrugò la fronte, quella non era una reazione da Emily. Entrò nella camera e andò a sedersi sul letto di sua sorella a fianco a lei.-

Samuel: Che ti prende?
Emily: Io e Dylan abbiamo discusso!
Samuel: Quando? L’ultima volta che vi ho visti vi stavate strozzando l’uno con la lingua dell’altra!

-Lui sorrise facendo sorridere anche Emily che lo spinse leggermente e poi continuò a parlare.-

Emily: Abbiamo discusso dopo che tu sei andato via. Io sono stanca di mentire su di noi!
Samuel: Beh, tecnicamente non state mentendo, si tratta semplicemente di omettere la verità…

-Emily lo fulminò con lo sguardo e Samuel cercò di farla ragionare.-

Samuel: Okay Emy, tu vorresti dirlo a tutti e Dylan no, giusto?

-Emily annuì e Samuel continuò.-

Samuel: Devo ricordarti cosa mi sono dovuto sorbire io quando mamma ha scoperto di me e Sarah? Domande su domande, ogni giorno. Vuoi questo per te e Dylan? Senza contare il fatto che mamma e Brittany si spalleggeranno a vicenda. Non avrete più un secondo per voi. Vuoi davvero rinunciare a tutta la libertà che avete ora, senza che nessuno vi giudichi o vi dica cosa fare o peggio ancora, faccia domande inopportune? Tutti noi vogliamo bene a mamma e Brittany ma sappiamo bene che non sanno farsi gli affari loro, giusto?

-Emily sospirò e annuì.-

Emily: Forse hai ragione. Però a un certo punto dovremo pur dirglielo, no?
Samuel: Certo, ma prendetevi il vostro tempo. Tra qualche mese andrai al college, non abiterai più sotto questo tetto e mamma non potrà torturarti con le sue domande e considerazioni tutto il tempo. Glielo direte quando entrambi sarete pronti

-Emily lo guardò seria.-

Emily: Hai ragione. Una volta tanto capita anche a te!

-Entrambi risero e la ragazza lo abbracciò.-

Emily: Grazie, Sam!
Samuel: Figurati! Ora, chiama Dylan e chiedigli di incontrarvi, okay?
Emily: D’accordo! Ma solo dopo aver rubato tutti i vostri biscotti!

-Disse la ragazza scattando giù dal letto e correndo al piano di sotto con Samuel dietro di lei.-

Samuel: EHIII!

-In casa Hunt, invece, si stava facendo merenda con dei tramezzini. Brittany guardò i suoi nipotini.-

Brittany: Allora, questa sorellina come si chiamerà?

-Drew era decisamente stufo.-

Drew: Non lo sappiamo, nonna! A me non interessa nemmeno più. Mamma e papà non si decidono
Oliver: Ti arrendi facilmente, Drew!
Drew: Io non ne posso più, nonno!

-Proprio in quel momento, Dylan passò in salotto per andare in cucina e guardò i suoi nipotini.-

Dylan: Chiamatela “Jacqueline”!

-Subito, indignata, Jasmine si alzò dal divano dimenticando di aver il suo tramezzino sopra le gambe che fece cadere a terra.-

Jasmine: Ma che schifo, zio Dylan!

-Scoppiando a ridere, il ragazzo li superò e mentre andava in cucina tirò fuori il cellulare che aveva appena vibrato. Brittany guardò la sua nipotina che raccoglieva il tramezzino dal pavimento, ci soffiava sopra e riprese a mangiarlo.-

Brittany: Tuo zio è sempre il solito, vero?

-Jasmine annuì e con la bocca ancora piena parlò.-

Jasmine: Vai a studiare zio!
Dylan: Ci manchi solo tu, Jazzy!

-Lui rise e decise di salire in camera sua dopo aver letto nello schermo del cellulare il nome di Emily. Jasmine intanto continuò guardando i suoi nonni.-

Jasmine: Papà vorrebbe chiamarla “Olivia”, mamma “Nicole” e io “Melody” come la principessa dei cartoni animati. Ma papà dice che non gli piacciono, soprattutto “Nicole”. Dice che non ci sta bene
Brittany: “Olivia” non è per niente male. Mi piace!
Jasmine: Anche a me e anche a Drew però mamma dice che non la convince
Oliver: Non avevo dubbi che il problema fosse nostra figlia!

-Disse Oliver ridendo e guardando Brittany. La donna alzò il sopracciglio destro.-

Brittany: Cosa vorresti dire?
Oliver: Ricordi quanto ci ha messo per trovare il nome a Jasmine? Alla fine ha optato per il primo che aveva in mente dopo nove mesi di cambiamenti!
Brittany: Un nome è importante!
Oliver: Anche quello è vero. Per fortuna a scegliere il nome di Drew è stato Daniel! In due giorni ha trovato il nome perfetto

-Brittany scosse la testa e dopo quella conversazione si godettero il pomeriggio con i loro nipotini mentre al piano superiore Dylan parlava con Emily al telefono.-

Dylan: “Senti, Emy, io ci tengo a te e non voglio litigare, lo facciamo già abbastanza per finta. Ho cambiato idea...”

-In quel momento parlarono contemporaneamente.-

Dylan: “Mi dispiace!”
Emily: “Mi dispiace!”

-Il ragazzo scosse la testa confuso.-

Dylan: “Cosa? Perché?”
Emily: “Grazie per aver cambiato idea. Però anche io l’ho fatto! Samuel mi ha ricordato quando mia madre ha scoperto di lui e Sarah. Non faceva altro che riempirlo di domande. Ovviamente non per cattiveria...”

-Dylan finì la frase di Emily.-

Dylan: “...ma per curiosità e per spettegolare! Conosco bene il tipo. Tra tua madre e mia madre non so chi sia peggio”
Emily: “Già! Comunque ci ho pensato bene, non vorrei succedesse la stessa cosa a noi. Insomma, non credo di essere pronta ad affrontarli tutti quanti adesso. Mi devo concentrare per gli esami finali”
Dylan: “Lo so. Per ora tanto lo sa solo Samuel in casa, no? Siamo fuori dai guai”
Emily: “Emh, non solo Samuel!”

-Dylan sospirò.-

Dylan: “A chi l’hai detto? Non a Jasmine spero! Quella bambina non tiene la bocca chiusa nemmeno se la paghi!”
Emily: “Ma no! Secondo te lo dico ad una bambina di sei anni?! L’ho detto solo a diddi...”
Dylan: “Ma tu sei pazza! Lo hai detto a mia sorella?”

-Il ragazzo si diede una manata in fronte mentre faceva avanti e indietro per la stanza e continuava.-

Dylan: “Lily è peggio di sua figlia! Mia madre riesce a leggerle nella mente. Quelle due vivono in simbiosi”
Emily: “Tu la sottovaluti, i segreti li sa mantenere abbastanza bene. Lo sa da quando ci siamo messi insieme e non ha detto niente. Anzi regge bene il gioco”

-Dylan scosse la testa sorridendo.-

Dylan: “Oh, voi femmine!”

-Alle 20:00, Lily chiamò i suoi genitori per avvisarli che tutto era a posto. Puki stava bene e li invitò a cena in casa Lee, avrebbero ordinato cinese. Così Oliver e Brittany portarono i bambini a casa e subito notarono Puki. Drew corse dal gatto che stava sdraiato su una cesta con una coperta.-

Drew: PUUKKII! Cosa gli è successo?

-Chiese il bambino guardando i suoi genitori preoccupato. Daniel gli accarezzò il capelli biondi.-

Daniel: Solo un piccolo incidente, ometto! Non preoccuparti

-Anche Jasmine si avvicinò alla cesta, in fondo era preoccupata anche lei.-

Jasmine: Ma sta bene?

-Anche Lily si avvicinò ai bambini rassicurandoli.-

Lily: Sì, tesoro. Si è solo rotto una zampetta. Ma guarirà state tranquilli, ha solo bisogno di riposo quindi non stressatelo, okay?

-Sia Drew che Jasmine annuirono quando poi Daniel si concentrò sui suoi suoceri.-

Daniel: Dov’è Dylan?

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Per quanto apprezzasse una cena gratis, è uscito con gli altri. Queste sono state le sue parole!

-Oliver continuò.-

Oliver: Che poi oltre Samuel e Jackson questi “altri” non sappiamo chi siano

-Brittany si sedette a tavola sconsolata.-

Brittany: Già. Samuel porterà la sua ragazza e credo che anche Dylan porterà la sua! La vita è così ingiusta, Samuel ed Emily hanno detto ai propri genitori con chi stanno uscendo. Dylan non si fa sfuggire nulla invece, è così frustrante!

-Lily guardò sua madre sedendosi di fronte a lei.-

Lily: Beh, in effetti, a Samuel lo hanno beccato, non è andato di sua spontanea volontà a dirlo a Rachel. E Emily ha solo detto il nome del suo. Perciò mamma, non sei tanto più indietro di loro
Brittany: Io ed Emily dobbiamo parlare da donna a donna! Mi dirà con chi esce mio figlio, insomma lo odia, può farlo per ripicca

-Lily e Daniel sorrisero sapendo tutta la storia. Brittany era disperata mentre loro sapevano tutto invece. Lily guardò sua madre.-

Lily: Ne dubito. Mamma non cadere così in basso!

-Tutti scoppiarono a ridere.-

Brittany: Spero solo sia una brava ragazza
Lily: Lo è, lo è!

-Subito Brittany guardò sua figlia sospettosa.-

Brittany: Come fai a saperlo? Sai qualcosa? La conosci?
Lily: No! Certo che no e sono convinta che neanche Emily sappia chi sia. Dylan è intelligente, se ha una ragazza fissa non può che essere in gamba. Mamma, stai diventando paranoica!
Brittany: Lo so! Tuo fratello mi porta all’esasperazione!

-Si versò dei noodles sul piatto tristemente facendo ridere tutti.

Quel mese volò così come volava quella settimana con l’assenza di Daniel. Mancavano pochi giorni al suo rientro e Lily quel pomeriggio di primavera, dopo aver recuperato i bambini da scuola, li portò a casa dei nonni, dato che la sera Lily sarebbe uscita con Victoria.
Proprio mentre tutti stavano scendendo dalla macchina, il cellulare di Lily suonò. Daniel la stava video chiamando così la donna subito rispose.-

Lily: “Ciao!” Bambini, è papà!

-Subito Jasmine strappò il telefono dalle mani di sua madre mentre si spostava dal sedile posteriore a quello anteriore. Lily sbuffò.-

Lily: Jasmine, le scarpe sui sedili no!

-La bambina non fece molta attenzione alle parole di sua madre e subito parlò con il suo papà.-

Jasmine: “Papà, quando toni? Domani?”
Daniel: “No farfallina, torno lunedì mattina”

-Anche Drew si fece spazio tra i sedili posteriori e anteriori.-

Drew: “Ma noo! Proprio quando noi siamo a scuola? Non è giusto!”

-Daniel sorrise, i suoi figli gli mancavano da morire.-

Daniel: “Lo so, ometto. Però posso venire a prendervi a scuola, poi potremmo andare al parco e andare a mangiarci una bella pizza, solo noi quattro”

-Subito Drew lo corresse.-

Drew: “Cinque. La sorellina mangia la stessa pizza che mangia la mamma!”
Daniel: “Oh, giusto. Cinque!”

-Drew poi guardò sua madre.-

Drew: Mamma, devi chiederle che pizza vorrà mangiare. Non puoi prenderne una che non le piace. Secondo me la vuole con il prosciutto, come la mia!

-Lily rise e Jasmine subito fece una smorfia a suo fratello mentre teneva ancora stretto il telefono tra le manine.-

Jasmine: La sorellina non può parlare, tonto!
Drew: Tu sei tonta!
Jasmine: No, tu!

-Lily li separò.-

Lily: BASTA! Dirò alla nonna che non vi è concesso guardare la tv oggi!

-I bambini la guardarono disperati.-

Jasmine e Drew: COSA? NOO!
Lily: Peggio per voi. Sapete bene che non tollero queste parole e che vi insultiate a vicenda. Forse con le punizioni questo vizio vi passerà!
Drew: Mamma, ha iniziato Jazzy però!
Lily: Non mi interessa chi ha iniziato, Drew! Lei ha iniziato e tu continuato. Siete entrambi colpevoli!

-Jasmine guardò sua madre e poi il cellulare.-

Jasmine: Ma non è giusto! “Papà, fai qualcosa”
Daniel: “Ringrazia che non sono lì, farfallina. Io avrei detto due giorni senza tv”

-Jasmine sbuffò sbattendo la testa sul sedile e Daniel continuò.-

Daniel: “Qualcuno non si sta comportando bene come mi aveva promesso prima che io partissi.”

-Lily lo guardò e doveva essere sincera.-

Lily: “Sono stati molto bravi tutta la settimana, mi hanno aiutata in casa, hanno tenuto le loro camerette in ordine, sono stati gentili con Puki, hanno fatto i compiti e non hanno litigato tra di loro per la tv. Confido nel fatto che questo inciampo sia dovuto alla stanchezza di tutta la settimana dato che è venerdì”

-Drew subito parlò.-

Drew: E’ vero, siamo molto stanchi!

-Jasmine guardò Lily.-

Jasmine: Possiamo avere una seconda possibilità? Siamo stati bravi tutta la settimana lo hai detto anche tu

-Lily guardò i suoi bambini.-

Lily: D’accordo, l’ultima. Ma se vi sento anche solo un’altra volta offendervi con quelle parole allora la tv resterà spenta per tutta la settimana

-La donna guardò suo marito.-

Lily: “Giusto papà?”
Daniel: “Sono più che d’accordo. Ora devo andare alla riunione. Bambini, sono molto contento di sentire che siete stati così bravi. Sono fiero di voi e non vedo l’ora di abbracciarvi di nuovo. Passate un buon pigiama party dai nonni!”

-Jasmine prese di nuovo il telefono dalle mani di sua madre.-

Jasmine: “Lo faremo. Ciao papino! Torna presto”

-Jasmine passò il telefono a Drew.-

Drew: “Ciao papà. Divertiti alla riunione!”

-Daniel e Lily scoppiarono a ridere e lui guardò sua moglie.-

Daniel: “E tu, vedi di non affaticarti troppo!”
Lily: “Non preoccuparti. Per questi due giorni ho pianificato solo relax. Ti amo”
Daniel: “Ti amo. Ciao”

-Lily chiuse la chiamata e accompagnò i bambini in casa dei nonni. Lì, non si trattenne perché avrebbe raggiunto Victoria dieci minuti più tardi con la quale avrebbe passato tutto il pomeriggio. Solo dopo due ore shopping e una bella mezz’ora passata davanti ad una tazza di té accompagnata da delle chiacchiere, tornarono a casa verso le 18:30. Quando furono davanti alla porta di casa Lee, Lily guardò Victoria.-

Lily: Sei sicura di non voler entrare?
Victoria: I miei figli non sono dai nonni purtroppo. Frederick mi ammazza se non torno a dargli una mano!

-Entrambe scoppiarono a ridere e Lily parlò.-

Lily: Saluta tutti da parte nostra!
Victoria: E tu riposati per bene, ci siamo intese? La bimba stasera mi è sembrata molto movimentata
Lily: Già, non è stata ferma nemmeno un secondo. Allora, ci sentiamo domani?
Victoria: Perfetto!

-Le donne si salutarono con un abbraccio e Victoria risalì in macchina, mentre Lily entrava in casa. Dalla finestra vide la sua amica partire con la macchina, così dopo un ultimo saluto con la mano, decise di accendere la tv per poter guardare un film mentre si metteva in forno una pizza surgelata alla carne macinata e formaggio. Proprio mentre stava per sedersi sul divano, sentì il campanello suonare. Andò ad aprire e lo vide.-

Samuel: Ti prego, ho bisogno del tuo aiuto!

-Samuel entrò in casa lasciando Lily ancora alla porta. Lei la chiuse e si voltò verso il ragazzo sorridendo.-

Lily: Ciao anche a te Samuel! Cosa è successo questa volta?! Hai fatto qualche idiozia con Sarah?

-Lui la guardò.-

Samuel: No! Certo che no. Con lei va tutto bene, voglio ben vedere, mi stavano per bocciare per lei!
Lily: Peggio per te che l'hai ferita!

-Disse Lily colpendolo e affondandolo con quella frecciatina.-

Samuel: Comunque, per fortuna è acqua passata…

-Si affrettò a dire Samuel. Lily lo guardò.-

Lily: Allora a cosa ti serve il mio aiuto?
Samuel: La professoressa di musica ci ha assegnato una relazione da fare, sulla storia della musica dalle origini ad oggi. Pensavo di copiare qualcosa da internet. Emily mi aveva avvisato del fatto che non avrei trovato niente, ma io sono un mago del computer! Trovo sempre qualcosa, quindi ho lasciato tutto all'ultimo giorno, ma giovedì sera non ho trovato un compito pronto su internet. Così oggi, che dovevamo consegnare la relazione, ho detto alla prof che l'avevo quasi finita e mi serviva più tempo. Le ho detto che stavo facendo un ottimo lavoro e così mi ha detto di spedirgliela entro stanotte e non ho ancora fatto nulla. Ti prego, puoi aiutarmi? Tu hai studiato musica per una vita!

-Lily scosse la testa e sbuffò.-

Lily: Oh Sam! Sei un casino. Coraggio andiamo in cucina, metto un'altra pizza in forno!

-Disse la donna spingendolo verso la cucina.-

Samuel: Grazie, grazie, grazie!

-Samuel saltò di gioia e diede a Lily un bacio sulla guancia. Lei continuò a parlare una volta messa la pizza in forno.-

Lily: Ho saputo che hai preso A+ in cucina! Perché non t'impegni così anche nelle altre materie?
Samuel: Mi annoiano! Tanto al college non ci voglio andare, voglio fare esperienza come cuoco

-Lily lo guardò e sorrise.-

Lily: Ce la farai tesoro, lo so. Ottieni sempre quello che vuoi anche se devi sacrificarti...

-Samuel sorrise ed entrambi si sedettero al tavolo della cucina. Lily parlò.-

Lily: Coraggio, prendi il computer che iniziamo. OUCH! Amore mio, ti prego, dammi tregua per un pochino!

-Disse Lily massaggiandosi la pancia. Samuel la guardò.-

Samuel: Scalcia?

-Lily annuì.-

Lily: Come non mai. Oggi è agitata. Forza, iniziamo, altrimenti ti beccherai una bella “F”
Samuel: In musica non si può prendere “F”, andiamo!
Lily: Appunto!

-Tra uno spicchio di pizza e l'altro facevano la relazione. Dopo due ore era finalmente pronta. Samuel la salvò e a inviò alla professoressa.-

Samuel: Finalmente abbiamo finito! Sai, non sei male come insegnante, non è stato così noioso...
Lily: E tu non sei un alunno così pessimo come ti descrivono i professori
Samuel: Oh no, sono proprio come mi descrivono, te lo assicuro. Tu potresti insegnare?
Lily: Volendo sì, ma non mi va ancora, forse più avanti
Samuel: Io non lo farei mai!
Lily: Non ho dubbi a riguardo!

-Lily rise alzandosi da tavola per poi guardare Samuel.-

Lily: Ti va un po' di gelato?
Samuel: Sì! Ci spariamo anche un bel film insieme?

-Lily sorrise e annuì, così Samuel andò in soggiorno dove iniziò a scegliere il film. Lily intanto prendeva il gelato dal freezer, quando il ragazzo sentì delle urla provenire dalla cucina.-

Lily: ALMENO CI SEI TU A FARMI COMPAGNIA!

-Qualche secondo più tardi, appoggiando il barattolo del gelato sul bancone, Lily si sentì strana, infastidita. Immediatamente capì di essersi bagnata.-

Lily: Oh no! Non ora, diavolo. SAM!

-Subito iniziarono ad arrivare i dolori più forti di quelli che aveva sopportato per tutto il pomeriggio, erano diventati così forti da farla piegare in due.-

Lily: SAM, AIUTAMI PER FAVORE, NON CE LA FACCIO!

-Samuel subito corse in cucina e vide Lily piegata e una pozza per terra. Gli venne il panico.-

Samuel: Cosa facciamo??

-Lily urlava dal dolore a causa delle frequenti contrazioni.-

Lily: AAAAAHHH DIO!

-La donna non si reggeva più in piedi e proprio mentre iniziava a scivolare a terra, Samuel ebbe la prontezza di prenderla e reggerla. Con tutta la sua forza, il ragazzo la prese in braccio e la portò in camera facendola sdraiare sul letto matrimoniale. Lily ormai piangeva dal dolore e dalla disperazione mentre si toglieva i pantaloni premaman che aveva sempre odiato e che in quel momento erano completamente fradici. Non riusciva a smettere di piangere.-

Lily: Non doveva succedere oggi. Non oggi. Daniel! Daniel non c’è, non puoi nascere senza il tuo papà. No, ti prego!

-Samuel la guardò non sapendo che cosa fare, se non provare a rassicurarla.-

Samuel: Stai calma Lily, coraggio! Andiamo in ospedale. Ti ci porto io
Lily: Non facciamo in tempo. Sam, la bambina sta per nascere

-Il ragazzo le accarezzava i capelli cercando di calmarla mentre lei gli teneva strette le mani.-

Lily: Prendi il mio cellulare e chiama Victoria. Dille di venire qui immediatamente, mi aiuterà lei!

-Samuel annuì e corse in salotto. Cercò nella borsa di Lily il cellulare e lo trovò. Cercò di sbloccarlo ma non ci riuscì, così tornò in camera da letto.-

Samuel: Dannazione! Lily qual è il codice per togliere il blocco bambini?!
Lily: E’ la data del primo bacio mio e di Daniel!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Fai sul serio? Non ero nemmeno nato. Puoi essere un tantino più precisa dicendomi questo maledetto codice?

-Un’altra contrazione e Lily urlò.-

Lily: 2803! ANCHE JASMINE SA IL MIO CODICE!
Samuel: Allora perché hai un dannato codice blocco bambini?!
Lily: CHIAMA VICTOOOOOORIAAAAA!
Samuel: Oh, sì. Giusto!

-Il ragazzo sbloccò il cellulare e subito chiamò Victoria.-

Samuel: “Ciao, sono Samuel. Lily sta per partorire mi ha chiesto di chiamare te. Dice che non facciamo in tempo ad arrivare in ospedale”

-Victoria rispose prontamente.-

Victoria: “Dove siete?”
Samuel: “A casa di Lily. Ti prego, fai presto. Sta male e urla dal dolore. Io non so cosa fare, ho solo diciassette anni e lei è disperata e io sono lì impalato a dirle che andrà tutto bene”
Victoria: “Stai facendo un ottimo lavoro. Io arrivo, tu procurami degli asciugamani caldi bagnati. Lei è a letto?”
Samuel: “Sì, l’ho portata io”
Victoria: “Sei stato molto bravo. Sto arrivando”
Samuel: “Grazie!”

-Lui chiuse la chiamata e tornò da Lily.-

Samuel: Victoria sta arrivando!
Lily: DIO GRAZIE! AAAAHHHH! DANIEL, SAM, CHIAMA DANIEL E MAMMA. MAMMA E PAPA’
Samuel: Adesso li chiamo, tu resisti, sei forte!
Lily: Non ce la faccio, questo dolore mi uccide
Samuel: Lo so, lo so!

-Disse lui e le accarezzò il volto che stava iniziando a sudare.-

Samuel: Dove sono gli asciugamani? Victoria mi ha..
Lily: Nel mobiletto del bagno!

-Samuel corse e bagnò gli asciugamani, poi chiamò Daniel, Brittany e Oliver. Dopo una decina di minuti il ragazzo fece entrare Victoria in casa che subito andò in camera di Lily.-

Victoria: Ehi!

-La donna dai capelli rossi sorrise tranquillamente. Lily voleva solo salutarla ma il dolore la fece urlare.-

Lily: VICTORIAAAAAAAAAAAAA
Victoria: Wow! Ciao anche a te, di nuovo! Ecco perché la bimba oggi era così agitata, ha fretta di nascere. Ogni quanto arrivano le contrazioni?
Lily: Ogni quattro-cinque minuti. Ti prego la bambina vuole nascere, non ce la faccio più

-Victoria voleva distrarre Lily per non farle pensare al dolore, mentre lei controllava a quanto fosse arrivata la dilatazione.-

Victoria: Samuel è stato bravo!
Lily: Molto, per avere solo diciassette anni!
Victoria: Ed essere un maschio!

-Lily rise tra le lacrime.-

Victoria: Perfetto Lily, ci siamo. Puoi iniziare a spingere!

-Samuel rientrò in camera di corsa.-

Samuel: Ho chiamato tutti. Daniel sta correndo in aeroporto e gli altri stanno arrivando

-Lily con quella prima spinta urlò. Ovviamente quelle urla spaventarono il ragazzo, ma lui non poteva mollare Lily così. Lei c’era sempre stata per lui. Si avvicinò, le prese la mano, gliela strinse e le accarezzò i capelli.-

Samuel: Coraggio Lily, ce la fai!

-Lily stava per spingere per la seconda volta ma si bloccò. Victoria la guardò.-

Victoria: No tesoro, che mi combini? Stavi andando bene!

-Lily scosse la testa piangendo. Era troppo impaurita.-

Lily: No, non ce la faccio
Victoria: Ma sì che ce la fai, solo altre due spinte. Lo hai già fatto per Jasmine e Drew, ricordi?
Lily: Per lei è diverso, non voglio che nasca e non respiri. E’ prematura!

-Victoria, finalmente, capì Lily e la sua paura. La sua esperienza che aveva raccontato a Lily, aveva sicuramente toccato la donna per provocarle quel blocco psicologico. Victoria parlò.-

Victoria: Ascoltami un po’, tesoro. Questa bambina non avrà alcun problema, nascerà e piangerà. Sarà sana come un pesce, capito? Abbi fede, tra un po’ la stringerai tra le tue braccia. Ma devi farla nascere. Credici e aiuta la tua bambina a vedere la luce

-A Lily quel discorso aveva dato una gran forza. Sì, doveva avere fede e annuì, mentre le goccioline di sudore scivolavano giù lungo il suo viso.-

Victoria: Forza, voglio un’altra bella spinta come la prima, ma ora fai un bel respiro profondo!
Samuel: Dai sorella, respira con me!

-Anche Samuel fece dei respiri profondi insieme a Lily mentre continuava a stringerle le mani.-

Samuel: Forza, voglio vedere la mia meravigliosa nipotina! Puoi farmi questo favore?

-Lily prese coraggio e annuì spingendo ancora non riuscendo a trattenere le urla. Victoria era davvero contenta, stava andando tutto bene.-

Victoria: Dai tesoro, l’ultima spinta e la bimba sarà tua!

-Lily spinse per l’ultima volta e si sentì più leggera anche se fu invasa da un nuovo dolore atroce. Un secondo dopo sentì la bambina piangere e subito si commosse dalla felicità. Anche Victoria sorrideva.-

Victoria: ...E finalmente sei nata!

-Tagliò il cordone ombelicale e ripulì la bambina. Lily che riprendeva ancora il fiato, parlò.-

Lily: Dimmi che ha cinque dita per mano e per piede!
Victoria: E’ sana come un pesce, non preoccuparti!

-Victoria sorrise a Lily che si tranquillizzò. Samuel invece, dopo aver visto la bimba, fu preso da una grande emozione e subito abbracciò Lily, dandole un bacio sulla fronte.-

Samuel: Sei stata fantastica!

-Lily lo guardò felice.-

Lily: Non ce l’avrei mai fatta senza di voi!

-In quel momento, Victoria diede delicatamente la bambina in braccio a Lily che riniziò a piangere. Le accarezzò quel dolce visino dagli occhi non celesti, ma blu, proprio come i suoi e quelli di suo padre e suo fratello.-

Lily: Ciao amore mio, finalmente ci conosciamo!

-La strinse a sé e poi la guardò intensamente.-

Lily: Sei davvero stupenda!

-Proprio in quel momento arrivarono tutti quanti. Oliver, Brittany, Dylan, Jasmine, Drew, Emily, Alex e Rachel. Quella era la sua famiglia. Tutti osservavano quel tenero fagottino che stava tra le braccia di Lily. Jasmine e Drew si sedettero sul letto, erano molto curiosi. Drew le accarezzò la guancia dolcemente.-

Drew: Ma è così piccola, mamma!
Lily: Sì Drew, fa impressione, vero?

-Lily sorrise e Jasmine la guardò.-

Jasmine: Posso darle un bacino?

-La donna annuì, Jasmine si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, mentre Drew continuava ad accarezzarla. Victoria guardò, poi, Brittany e Oliver.-

Victoria: Lily è stata bravissima! La bambina aveva davvero voglia di nascere
Oliver: Quasi due settimane in anticipo, vedi un po’!

-Disse Oliver sorridendo per poi accarezzare la piccolina, stampando un bacio sulla fronte anche a sua figlia.-

Oliver: Hai fatto un ottimo lavoro, principessa. E’ bellissima!

-Brittany guardò Victoria.-

Brittany: Il parto è andato liscio?
Victoria: Sono bastate tre spinte ed è nata!

-Brittany sorrise e baciò Lily e la bimba prima di sedersi e accarezzare il braccio di sua figlia.-

Brittany Siamo fieri di te, tesoro! Grazie per averci regalato un’altra nipotina meravigliosa
Lily: Oh, mamma!

-Si limitò a dire Lily sorridendo. Dylan, eccitato si avvicinò.-

Dylan: A chi assomiglia?

-Victoria guardò il ragazzo.-

Victoria: Dai lineamenti e dai colori, direi più alla mamma. Mentre Jasmine e Drew più a Daniel!

-Oliver guardò Lily.-

Oliver: A proposito, Daniel?
Lily: Che ore sono?

-Chiese la donna.-

Oliver: Le 22:30!
Lily: Sarà ancora in volo!

-Samuel annuì e poi guardò Emily e Dylan.-

Samuel: Usciamo un momento? Ho bisogno d’aria…

-Il ragazzo era ancora sconvolto, Emily e Dylan annuirono e uscirono tutti insieme. Lily sorrise e guardando suo padre gli diede una risposta.-

Lily: Daniel arriverà verso le 02:00, credo!

-Poi la donna guardò Alex e Rachel che le diedero un bacio e accarezzarono la bambina. Lily parlò.-

Lily: Vi ho buttati giù dal letto?
Rachel: Ma figurati, tesoro. Siamo felici di essere qua con te e i bambini
Lily: Voi dovete essere una specie di famiglia di angeli custodi per me

-Alex la guardò curioso.-

Alex: Perché?
Lily: Samuel è stato incredibile. Ha avuto una maturità che non hanno tutti i ragazzi. Era molto spaventato ma è riuscito ad incoraggiarmi ed aiutarmi. E’ stato bravissimo, è un ragazzo speciale. Dovete essere fieri di lui!
Rachel: Lo siamo. Sembra un duro, ma in realtà ha un cuore grande

-Disse Rachel sorridendo. In quel momento Victoria guardò Lily.-

Victoria: Sei in buone mani. La bambina sta bene, però domani passate in ospedale, così faremo degli accertamenti, che sono solo esami di routine, a te e alla piccola. Ti terremo li due giorni, poi potrai tornare a casa. Io ora vado, okay? Tanto qui sei in buona compagnia!

-Victoria sorrise e Lily annuì.-

Lily: Victoria? Grazie. Davvero, grazie di tutto!
Victoria: Figurati! Ci vediamo domani!

-La donna dai capelli rossi salutò tutti e andò via.-

Oliver: Allora questo nome?

-Chiese Oliver curioso e Lily sorrise accarezzando la bimba che teneva ancora in braccio.-

Lily: Ne ho trovato uno perfetto per lei! Però voglio aspettare Daniel. Domani ve lo faremo sapere
Brittany: Sarà una lunga nottata!

-Disse Brittany facendo scoppiare a ridere tutti quanti.

Rimasero con Lily fino alle 23:30, poi quando la videro stanca, se ne andarono dopo aver messo Drew e Jasmine a letto. Verso l’1:30 la porta di casa si aprì. Daniel lasciò la valigia in salotto e corse in camera da Lily. La vide addormentata e la baciò.-

Daniel: Piccolina, eccomi!

-Lily subito si svegliò e si strinse a Daniel.-

Lily: Mi sei mancato!
Daniel: Anche tu, amore mio. Mi dispiace, non avrei dovuto lasciarti sola e perdermi la nascita della nostra bambina!

-La strinse a sé e la baciò, per poi continuare.-

Daniel: Come stai?
Lily: Adesso che ci sei tu molto meglio! E comunque non è colpa tua. E’ andato tutto bene e ora tu sei qui.

-Lei lo guardò con gli occhi lucidi.-

Lily: E’ bellissima!
Daniel: Dorme?

-Lui si avvicinò alla culla e la vide muoversi. Anche i suoi occhi diventarono rossi e brillanti. Delicatamente la prese in braccio.-

Daniel: Hai ragione, è stupenda! Ciao pulcino, io sono il tuo papà. Avevi tanta voglia di conoscerci? Eh, sì!

-Le diede un bacio sulla fronte, si avvicinò al letto e si sedette a fianco a Lily con la bimba ancora in braccio. Lily guardò suo marito.-

Lily: Credo di aver trovato il nome adatto a lei
Daniel: Sentiamo!

-Disse Daniel sorridendo.-

Lily: Faith! Faith Lee. Ti piace?

-Lui rimase sinceramente colpito.-

Daniel: Molto!

-Sorrise e Lily sospirò.-

Lily: Mentre la facevo nascere, per un momento ho pensato di non farcela, ma Victoria mi ha detto non mollare e di avere fede!

-Lui l’accarezzò dolcemente.-

Daniel: Ecco il motivo del suo nome!

-Sorrise e la donna continuò.-

Lily: Io mi sono fatta coraggio, anche con l’aiuto di Samuel che è stato bravissimo
Daniel: Samuel era qui?
Lily: Sì, era venuto per chiedermi aiuto per un compito. Dopo averlo finito mi sono sentita molto male. Dovevo aspettarmelo, i dolori li avevo dal pomeriggio, ma sono arrivati forti verso le 19:30. Comunque è stato bravissimo e maturo anche se è andato nel panico all’inizio
Daniel: E’ normale per un adulto, figurati per un ragazzo di diciassette anni. Lo devo ringraziare per esserci stato al posto mio

-Lily dopo qualche secondo di silenzio, parlò.-

Lily: Voglio che sia lui a battezzare Faith! Insomma, l’ha vista nascere e si è commosso in una man..
Daniel: Sono d’accordo con te! Non ci resta che dare le belle notizie. Ah!

-Disse guardando la bimba e accarezzandole il pancino.-

Daniel: Benvenuta in casa Lee, Faith!

-Da quel giorno che a Lily sembrò essere stato infinito, nonostante fosse stato pieno di gioia, passarono velocemente quattro mesi e Los Angeles iniziava a lasciarsi alle spalle quella calda, lunga estate.  Quella mattina, in casa Lee si svolgeva una bella riunione di famiglia prima che la scuola riniziasse. Jasmine, aveva compiuto sette anni e Drew ne aveva ormai cinque. Gli ultimi ad arrivare, quella mattina, furono Samuel, che il mese precedente battezzò Faith, Dylan ed Emily, la quale aveva portato le ultime cose nella sua nuova camera al college, condivideva un appartamento con altre due ragazze. Dylan invece, si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima di iniziare l'ultimo anno del liceo, sarebbe stato un anno strano senza le sue ombre al suo fianco. Quando Samuel si diplomò, Dylan prese il suo posto da capitano nella squadra di basket. Samuel invece subito dopo aver preso il diploma, non perse tempo a cercarsi un lavoro e venne assunto come lavapiatti in una tavola calda "The House" a Los Angeles.

Brittany li vide entrare.-

Brittany: Finalmente ce l'avete fatta!

-Jasmine non perse tempo e saltò subito sopra Dylan ed Emily. La ragazza strinse la bambina a sé e le diede un bacio.-

Emily: Ciao topina!

-Drew che stava seduto sulle ginocchia del suo amato nonno Oliver, diede ragione a sua nonna.-

Drew: Già! Qui si muore di fame!
Dylan: Adesso possiamo mangiare allora!

-Disse Dylan salutando tutti e Alex lo guardò.-

Alex: Magari! Tua sorella ha appena messo il pollo in forno
Oliver: Già, ci sarà da aspettare

-Concordò Oliver. Samuel dopo aver fatto un cenno generale, si avvicinò a Lily.-

Samuel: Dov'è la mia bambina?

-Lily sorrise e rispose.-

Lily: Guarda nel passeggino, dovrebbe essere sveglia!

-Samuel subito controllò e la prese in braccio.-

Samuel: Ciao pesciolina!

-Lui la baciò e la cullò.-

Samuel: Ma quanto stiamo diventando belle!

-Proprio in quel momento Rachel si avvicinò a Brittany e guardando Samuel e Faith, sussurrò.-

Rachel: Guardali, sembrano...
Brittany: ...Alex e Lily alla loro età!

-Concluse la donna dagli occhi color nocciola con una lacrima di commozione negli occhi. Rachel sorrise.-

Rachel: Già!

-Samuel continuava a giocare con la bambina, facendola girare con lui. Lei gli sorrise. Anche Emily e Dylan si avvicinarono alla bimba e le presero le manine.-

Emily: Sei proprio una patatina!

-Disse la ragazza mentre Faith sorrideva. Dylan le accarezzò il visino e rise.-

Dylan: Sono fortunato, non tutti hanno dei nipotini così belli!
Jasmine: Sì, infatti! Siamo davvero bellissimi

-Confermò Jasmine facendo ridere tutti, in particolare Rachel.-

Rachel: Oh oh, siamo proprio sicure di noi stesse!

-Diede un bacio alla bambina, quando sentirono Oliver parlare.-

Oliver: Diglielo Jazzy, quando uno se lo può permettere!

-Tutti risero e Drew si avvicinò a Dylan, prendendogli una mano.-

Drew: Zio Dylan, vieni a vedere la mia nuova pista per le macchinine?
Dylan: E' nuova?! Voglio proprio vederla, andiamo! Jazzy vieni, anche tu?
Jasmine: Sììììììì!

-Disse la bambina esultando, per poi seguire sia Dylan che Drew. Alex in quel momento guardò Daniel.-

Alex: E comunque Daniel, mi dispiace per te, ma Faith è tutta Lily!

-Daniel rise mentre finiva di apparecchiare.-

Daniel: La cosa non mi dispiace affatto!

-Samuel passò a fianco a loro con ancora la bambina in braccio.-

Samuel: Faith, dillo a tutti... “Ora basta parlare di me! Sono tutta solo di diddi Sam”

-Lui la cullò e lei sorrise, quando poi il ragazzo odorò la bambina.-

Samuel: Oh oh, mamma, qui abbiamo un problemino

-Lily lo guardò scoppiando a ridere.-

Lily: Coraggio diddi Sam, ora tocca a te!
Samuel: AH AH, che spiritosa!

-Disse lui, proprio mentre Emily gli prendeva la bambina dalle braccia.-

Emily: Dalla a me! Diddi, la cambio io
Lily: Grazie tesoro! Almeno riuscirò a finire di preparare il pranzo!

-Emily sorrise e riprese poi a parlare con la bimba.-

Emily: Questo diddi Samuel non sa fare proprio un bel niente, vero?

-Rise, la baciò e la portò al bagno.

Intanto Dylan stava con Drew, Jasmine e quel poverello di Puki. Jasmine parlava.-

Jasmine: Sì, è diventato molto più bravo
Drew: Adesso graffia meno zio, e si fa coccolare di più
Dylan: Ah e meno male. Era un gatto assassino!

-I bambini scoppiarono a ridere e Dylan continuò.-

Dylan: Io ho fame, andiamo in salotto?

-Drew e Jasmine annuirono e corsero in salotto lasciandosi Dylan alle spalle. Il ragazzo, passava in corridoio e sentì la voce di Emily. La porta del bagno era aperta ed entrò abbracciandola da dietro per poi baciarle il collo.-

Emily: Oh, tesoro!

-Lei si voltò e lo baciò, poi si rigirò verso Faith e le chiuse i bottoncini del body.-

Emily: Eccola qui, bella e profumata!

-Emily riprese la bambina in braccio e in quell’istante Dylan capì quanto intensamente amasse quella ragazza e avrebbero superato insieme qualsiasi problema. Si avvicinò di più a lei prendendole la mano e guardandola dritta in quei suoi occhioni scuri.-

Dylan: Stellina, diciamoglielo!

-La ragazza completamente spiazzata, riuscì solo a balbettare.-

Emily: C-cosa?
Dylan: Diciamoglielo! Siamo pronti e poi oggi è l'occasione giusta. Tutta la famiglia è riunita, togliamoci questo cerotto e viviamo la nostra storia alla luce del sole!

-Emily lo guardò seriamente.-

Emily: Non stai scherzando, vero?
Dylan: No!

-Subito lei sorrise felice.-

Emily: Ti amo
Dylan: Anche io! Ora coraggio, andiamo!

-I ragazzi tornarono in salotto e Emily appoggiò Faith tra le braccia del suo papà mentre Dylan si recava al centro del salotto di casa Lee.-

Dylan: Posso avere la vostra attenzione?

-Tutti si voltarono confusi verso Dylan, ed Emily si avvicinò a lui facendosi coraggio.-

Emily: Dobbiamo dirvi una cosa…

-Entrambi si presero qualche secondo mentre Brittany e Rachel pendevano dalle loro labbra, quando Dylan parlò.-

Dylan Noi stiamo insieme!

-Emily subito prese la mano del ragazzo stringendola, poi lui continuò.-

Dylan: Sono io il ragazzo di Emily. Non Dave Hall

-Sia Brittany che Rachel urlarono sorprese.-

Brittany: COSAA??
Rachel: STATE SCHERZANDO?!

-Alex si toccò la fronte appoggiandosi allo schienale della sedia.-

Alex: Io mi sento male!
Emily: Papà! Papà, stai bene?

-Lei corse da lui preoccupata e Alex sospirò.-

Alex: Sì, diciamo che sto bene! Cioè LUI?!

-Lui indicò Dylan e anche Oliver faticava a credere a tutto ciò.-

Oliver: Dylan! Vi siete sempre odiati

-Anche Brittany e Rachel erano abbastanza spaesate.-

Brittany: Già, infatti! Io non capisco

-Disse Brittany e Rachel continuò.-

Rachel: Neanche io! Emy, perché mi hai mentito?

-La ragazza si riavvicinò al suo fidanzato.-

Emily: Perché ci avreste soffocati con le vostre domande e poi volevamo evitare che papà distruggesse Dylan

-In quel momento Alex si alzò avvicinandosi al ragazzo a cui si poteva leggere la paura negli occhi. Alex era imprevedibile.-

Dylan: Ti prego Alex, non uccidermi! Giuro che tratto tua figlia come una regina!

-Dylan alzò le braccia per ripararsi da un eventuale colpo. Con sua grande sorpresa, sentì solo una leggera pacca sulla spalla, poi sentì Alex parlare.-

Alex: Ti credo Dylan, ma che non ti passi minimamente per l'anticamera del cervello di farla soffrire, altrimenti...
Brittany: Non ti colpirà solo Alex! Trattala bene!

-Concluse Brittany con decisione. Emily subito difese il suo fidanzato.-

Emily: Mi tratta benissimo, non preoccupatevi!

-La ragazza diede un bacio sulla guancia a suo padre che continuò sorridendo.-

Alex: Gli conviene!

-Dylan guardò i suoi genitori.-

Dylan: Ehi! Non mi difende nessuno?!
Samuel: Non credo fratello!

-Disse Samuel scoppiando a ridere mentre Lily si sedeva sul divano.-

Lily: Finalmente ce l'avete fatta, piccioncini!

-A quella frase seguirono le urla indignate di Brittany.-

Brittany: LILY!!! TRADITRICEEE

-Lily scoppiò a ridere mentre Brittany continuava.-

Brittany: TU SAPEVI TUTTO E NON CI HAI DETTO NIENTE!

-Anche Rachel guardò Lily.-

Rachel: E no figlioccia mia, questa non possiamo perdonartela proprio

-Lily guardò Emily e Dylan e rise.-

Lily: Tutta colpa vostra!!

-Anche i ragazzi risero quando Alex parlò ancora.-

Alex: Ma io mi chiedo una cosa. Com'è possibile? LUI, PROPRIO LUI?! Senza offesa Dylan!

-Il ragazzo sorrise.-

Dylan: Tranquillo, Alex!

-Emily guardò suo padre e avvicinandosi a Dylan e stringendogli la mano parlò.-

Emily: Vedi papà, la mente non ha potere quando il cuore comanda!


Eccomi ragazzi. Era ora di mettere la parola fine a questa serie?! 
Questo è l'ultimo episodio di "Unconventional Family".
Allora vorrei ringraziare tutti quanti, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, le preferite e chi mi ha inserito tra gli autori preferiti. Chi mi ha recensito perché mi ha dato la forza di andare avanti e migliorarmi in questa fantastica storia. Ringrazio anche voi lettori silenziosi.
Avevo detto di avere delle idee per voi. Con l’anno nuovo arriverà anche il continuo con la nuova generazione, personaggi vecchi e nuovi. Voi vorreste leggerla? Vi prego, scrivetemi anche chi non mi ha mai scritto, io vi aspetto sempre.
Beh che altro dire prima di scoppiare a piangere?! Grazie, grazie, grazie.
Vi auguro un felice Natale pieno di gioia e amore.
Un bacione e alla prossima.
La vostra Sum <3 <3 <3
 

 

  
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