Film > Miss Peregrine - La casa dei Bambini Speciali
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Autore: Paibak    21/12/2018    1 recensioni
Jake sta soffrendo per i ricordi che sperava di non vedere mai più, Miss Peregrine è lì per aiutarlo e ricordargli cos'è la famiglia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Autore Originale: Lyrical -Light 
TRADUZIONE da me.

Miss Peregrine sedeva davanti a Jake, guardandolo preoccupata. Gli altri bambini erano usciti per la Passeggiata Giornaliera, ma Jake era tornato indietro, sperando di avere un po’ di tempo per stare da solo… sfortunatamente per lui, un certo uccello lo ha notato.
Jake era ancora sconvolto da quello che era successo a suo nonno. Sua madre e suo padre non capiscono che non era solo legato al nonno. Loro non avevano mai amato Jake come dovevano. Nel profondo, lui sentiva che loro sapevano. Sapevano che era diverso.. sapevano che non apparteneva… e non avevano problemi a renderlo chiaro come il sole a tutti.
Questa era una delle ragioni principali per le quali lui era andato a vivere con Miss Peregrine e il resto dei bambini invece di rimanere a casa sua. Beh… quello e Emma… lui sapeva che suo nonno era libero dai dolori terreni ora, ma ricorda tutto così vividamente…
E lui non stava avendo solo dei flashback di quella notte. Ne stava avendo molti altri… ricordi che da piccolo lo avevano portato alle lacrime. Quella era una delle ragioni principali per le quali Miss Peregrine si trovava di fronte a lui adesso fissandolo preoccupata e perché sembrava pallido come un fantasma.
Abe era sempre stato quello che si era preso cura di lui… l’unico che lo aveva realmente, VERAMENTE, amato. Jake sapeva che era diverso quando era più piccolo. Lo sapeva e non gli importava perché aveva suo nonno… ma… quando era diventato più grande…  e il bullismo era diventato troppo difficile da sopportare… smise di essere… beh… lui.
Suo nonno gli aveva sempre raccontato le storie più meravigliose. Ragazze che galleggiavano, bambole viventi, piante dalla crescita rapida, ragazze che sollevavano oggetti dieci volte più del loro peso, ragazzi che trasformavano le persone in pietra con il loro sguardo…
Jake ricordava che una volta, quando aveva circa sette anni, aveva chiesto a suo nonno della Casa dei Bambini. La luce che riempiva i suoi occhi quando parlava… la gioia, ma ancora con il dolore nelle parole… Jake lo poteva sentire, poteva vederlo tutto… Emma, Enoch, Olive, Bronwyn, the twins, Millard, Horace, Claire, Hugh, Fiona e Miss Peregrine.
Qualche volta, quando Jake era un bambino piccolo, immaginava di essere nella Casa dei Bambini… giocando con gli altri bambini e aiutando con le faccende, giocando alle battaglie con l’acqua, costruendo torte di fango, scalando alberi, facendo finta di essere un pirata che stava esplorando l’alto mare alla caccia di un tesoro e ricchezze oltre ogni immaginazione… trovandosi in una vera famiglia…
Lui sapeva che era sbagliato pensare a certe cose, ma onestamente non riusciva a farne a meno. Maryanne e Frank Portman era brave persone, ma non bravi genitori. Sua madre si trovava raramente a casa e se suo padre non si trovava di fronte al televisore guardando documentari sulle specie degli uccelli, si trovava nel suo studio con il naso in un libro che non aveva ancora scritto.
Non aveva mai incontrato i bambini della Casa de Bambini, eppure li sentiva molto più come una famiglia per lui rispetto a Maryanne e Frank. Loro erano sempre lì per lui.. beh… almeno le foto…
Eppure…
Qualche volta, Jake invidiava Millard. Se nessuno avesse potuto vederlo, allora Jake sarebbe potuto scappare da tanto tormento. Avrebbe potuto lasciare la Terra e nessuno ci avrebbe pensato due volte…
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Ognuno dei suoi sogni era diverso.
Qualche volta, faceva volare gli aquiloni con Emma, o faceva giardinaggio con Fiona, giocava a calcio con Millard e Hugh, disegnava con i gemelli, aveva l’ora del tè con Claire… sebbene queste erano poche da quando aveva superato quella fase di crescita…
Qualche volta, stava aiutando Miss Peregrine. Non importava con cosa – aveva qualcuno vicino che si preoccupava per lui e lo proteggeva. Questo era tutto quello che voleva. Ma no, Frank e Maryanne lo avevano buttato in mezzo ai lupi.
Non si erano mai interessati quando veniva bullizzato.
Non gli importava quando stava male.
Non gli importava che lui piangeva fino a quando non si addormentava.
Non gli importava che non aveva amici.
E peggio, avevano dato tutta la colpa ad Abe. Loro avevano sempre detto che lui doveva passare meno tempo con l’uomo, e passarne di più concentrandosi sui suoi studi, ad fare attività sociali, a divertirsi, giocare a giochi e mettersi nei guai con il vicino perché la palla gli aveva rotto il vetro.
In tutta onestà, Frank e Maryann non sapevano niente su come crescere un bambino. Si aspettavano che lui fosse capace di andare al tavolo per la colazione da solo quando era un bebè. Frank lo aveva addirittura lasciato sul bancone vicino a un fornello bollente.
L’unico divertimento che Jake aveva mai avuto era durante i suoi compleanni… Suo nonno gli avrebbe dato una piccola torta – anche se Jake sospettava che lui la comprasse – e poi Jake avrebbe soffiato sulle candele e espresso un desiderio e scartato un regalo. Un regalo. Uno all’anno.
Maryann e Frank non aveva mai veramente festeggiato – c’era solo sua zia Susan. Il Natale era imbarazzante. Sua madre avrebbe lavorato e suo padre sarebbe uscito con i suoi amici e lui sarebbe stato lasciato solo a casa.
Non gli permettevano di visitare Abe a Natale. Mai. Neanche una volta.
Loro pensavano anche che lui non sentisse le cose che dicevano dietro le sue spalle o quando pensavano che lui stesse dormendo.
“Sei sicuro che è nostro figlio?”
“Perché è così introverso?”
“Pensi che sia malato mentalmente?”
“Quando pensi che crescerà?”
“Pensi che avremmo dovuto darlo ad un’altra famiglia quando era più piccolo?”

L’ultimo commento era sempre stato il più doloroso. Lo aveva sentito anche la notte dopo che lui aveva festeggiato il suo quinto compleanno. AL suo compleanno.
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Per il suo settimo compleanno, aveva ricevuto un orsacchiotto blu. Tuttavia non era da parte di suo nonno. Lui glielo aveva chiesto. La risposta è stata: “Da un amico di un altro mondo”. Lui aveva amato quell’orsacchiotto da morire. Non andava mai a dormire senza di lui. Mai.
Suo padre aveva detto che il nonno Abe si era probabilmente inventato un storia sull’orsacchiotto. Maryann aveva detto che Abe era delirante a causa della sua demenza.
Avevano detto che suo nonno Abe aveva probabilmente comprato l’orsacchiotto blu e aveva raccontato a Jake che era da parte di qualcun altro così Jake si sarebbe sentito come se esistessero cose come i miracoli e gli angeli custodi. Jake era davvero arrabbiato e sconvolto da ciò che sua madre e suo padre dicevano del nonno.
Quindi quella notte quando suo nonno gli aveva raccontato la storia della buonanotte, Jake aveva raccontato al nonno ciò che sua madre e suo padre dicevano di lui, mentre stringeva lo stesso orsacchiotto blu tra le sue braccia.
Jake ricorda che suo nonno era stato veramente arrabbiato con la madre e il padre di Jake e aveva raccontato a Jake che l’orsacchiotto era veramente da parte di un amico che conosceva e che era un regalo speciale. Dopo, suo nonno gli raccontò un segreto.
Nonno Abe raccontò a Jacob che la personale che lo aveva mandato, lo avrebbe sempre accolto a braccia aperte, se lo avesse trovato davanti la sua porta.
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Così come Jake sedeva sulla sedia davanti a Miss Peregrine, era stato assalito da tanti ricordi di suo padre e lui quando stava crescendo, ma era rimasto in silenzio, a malapena notando la donna di fronte a lui.
A Jake non importava che aveva 16 anni, e aveva avuto un crollo emotivo qualche minuto prima, quasi il vero momento in cui aveva visto che Miss Peregrine era con lui  nella casa. Non gli importava che lei lo aveva visto piangere.
E in questo momento, non gli importava davvero che lei non sapesse il motivo. Che lei non sapesse cosa gli stava dando fastiidio e che non sapesse perché lui era distrutto di fronte ai suoi occhi.
Non stava pensando chiaramente. Non poteva. Stava avendo flashback e più forte era il ricordo, più forte era il dolore. Aveva le mani sulla sua testa, mentre una preside di capelli blu/neri  lo fissava preoccupata.
Lei aveva realizzato più o meno un’ora e mezza prima che lui non avrebbe parlato presto. Subito dopo aveva avuto il crollo… anche quando lei lo aveva portato nella cucina, lui non aveva detto nulla.
La passeggiata dei bambini durava davvero poco, un’ora, ma oggi, Miss Peregrine aveva detto ai bambini più grandi di portare i più piccoli e prendersi tutto il tempo di cui avevano bisogno, dopo aver visto Jake scomparire e correre per tornare a casa.
Ovviamente i bambini erano d’accordo, volendo aiutare loro “fratello” (e nel caso di Emma, “ragazzo-che-è-un-amico”) il più possibile.  Siccome non era il loro vecchio anello, Miss Peregrine non doveva essere preoccupata nell’uccidere Vacui o bombe cadenti… anche se c’era sempre qualcosa che la teneva occupato nel suo libro delle preoccupazioni.
Questa volta, lei aveva avuto la possibilità di scegliere il giorno perfetto. Non era un anello creato urgentemente come l’ultimo, quindi loro potevano avere tutto il tempo che volevano. Quindi il tempo non era un pensiero o un problema.
Quello che era un problema però è che Jake stava avendo dei flashback di quando suo nonno morì. Ma lei aveva la sensazione che c’era di più di quello. Qualcosa dentro di lei le diceva che non era solo la morte del nonno. C’era qualcos’altro, qualcosa di più profondo.
Qualcosa di preoccupante che per qualche motivo aveva risvegliato un senso di terrore nella bocca del suo stomaco… quindi invece di concentrarsi sulla sensazione, ha provato a concentrare la sua mente su Jake.
Il modo in cui è crollato dalla sua sedia con la testa fra le mani, il modo in cui i suoi capelli neri sembrava essere ancora più incasinati e ribelli del normale e il modo in cui la sua pelle sembrava essere più pallida del solito…
Ricordava di aver visto i cerchi scuri intorno ai suoi occhi prima, ma non era ancora sicura se fossero  per il crollo che aveva avuto o per la mancanza di sonno. A dire la verità era spaventata nello scoprirlo.
Avrebbe dovuto notare che qualcosa non andava molto prima. Perché non aveva agito quando aveva sentito che lui aveva qualcosa di terribilmente sbagliato quando si era seduto quella mattina per colazione?
I flashback solitamente vengono nei sogni, ma quando peggiorano, possono venire attraverso aspetti visionari e possono essere pericolosi. Lei dovrebbe saperlo. Aveva avuto abbastanza flashback per sapere che possono portare una persona alla pazzia.
E dal suo aspetto, è difficile da dire che lui non ne stia avendo uno in questo momento. Gentilmente, Miss Peregrine aveva poggiato una mano sulla sua spalla. “Jake…” Lo chiama dolcemente, provando a scuoterlo dal suo flashback senza infliggergli alcun danno.
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Jake sente la pressione sulla sua spalla e dopo sente Miss Peregrine chiamare il suo nome. Si trova finalmente fuori dai suoi ricordi. Lentamente alzando la testa, Jake guarda la sua preside con leggero dolore e con i suoi occhi un po’ gonfi.
Lei lo sta guardando preoccupata. I suoi occhi blu lo fissano, e per un momento, Jake prova a trovare le risposte dell’universo in loro. Sono come uno stormo di emozioni, tutte nascoste da pura forza di volontà. I suoi occhi non somigliano affatto a quelli tranquilli, felice e pieni di amore di Emma. Invece i suoi occhi portano così tanto dolore e così tanti segreti. Ricordava come suo nonno gli avesse insegnato a leggere una persona dai suoi occhi.
Scuotendo la testa, prova a scacciare i suoi ridicoli pensieri. “Sto bene.” Dice Jake scuotendo la testa, anche se è ovvio che lei non gli crede, non lo spinge oltre.
Jake era grato per questo. Miss Peregrine ritira la mano e lui si siede, ma lei lo guarda con quei suoi luminosi occhi perspicaci e Jake deve smettere di agitarsi sotto il suo sguardo. Evidentemente, era stata lei ad insegnarlo a Abe…
Lui stava ancora cercando di calmarsi. Tuttavia non stava funzionando. Era da solo in un certo senso. Una volta che il flashback inizia di nuovo…
Prima che Jake potesse riflettere più a lungo sugli aspetti dei suoi ricordi e sull’essere da solo, sente una mano sotto il suo mento e immediatamente si ritrova a fissare quel vorticoso oceano blu che erano gli occhi di Miss Peregrine.
“Perché non mi dici cosa ti sta preoccupando, Jake?” Gli chiede dolcemente, e Jake può quasi giurare che i suoi occhi imploranti stiano in qualche modo cercando la sua anima. Come guarda nei suoi occhi può vedere in loro una preoccupazione sincera.
Lei non sta nemmeno cercando di nasconderlo come la vede spesso fare con gli altri bambini quando vanno da Miss Peregrine con un problema. Lei sta provando a capire. Sta provando a cercare le risposte alle domande alle quali Jake non pensa che lei possa conoscere la loro vera profondità.
Lui distoglie lo sguardo dal suo, ma non muove la sua testa per la semplice ragione che è scortese allontanarsi da qualcuno. Lo fa quasi. Immobilizzandosi, rende il suo viso inespressivo… beh, inespressivo quanto riesce al momento.
Improvvisamente sente la sua mano lasciarlo e si siede di nuovo sulla sedia, la sua espressione vuota. Per un momento è preoccupato che l’abbia offesa… poi ricorda che deve occuparsi di Enoch.
“Stai avendo dei flashback.”
Non lo chiede, ma lo afferma delicatamente mentre lo guarda. E’ sorpreso che lei se ne sia resa conto così rapidamente, lui non aveva neanche detto niente. Dopo ricorda quanto sia intelligente e quanto suo nonno gli abbia raccontato di lei e per un momento può chiaramente vedere il falco dietro la forma umana.
Sembra che non ci sia molto che possa esserle nascosto. Lentamente annuisce, sapendo che non c’era motivo di mentirle. “Sono iniziati dopo quello che è successo al nonno… il suo aspetto la notte che è morto… dicendomi di trovarla e di come lei mi avrebbe spiegato tutto e di come sarebbe stato più sicuro per me non trovarmi vicino la Florida..” dice Jake chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo.
“Adesso ricordo cose di quando ero più piccolo… cose che mio padre e mia madre mi dicevano e che mio nonno diceva…” dice Jake sospirando come apre i suoi occhi.
Miss Peregrine non dice niente e mantiene neutrale la sua espressione, non rivelando nessuno dei suoi pensieri o sentimenti al riguardo. Stava cercando di trovare più risposte. Jake sapeva che lei stava aspettando che lui continuasse, ma non lo avrebbe fatto.
A volte il segreto di una persona deve essere mantenuto solo dalla persona stessa.
Lei era disposta a guardare, tuttavia. E lui sapeva che lo stava facendo. Lei aveva letto Enoch come un libro aperto guardandolo solo in viso e poteva dire quando, Claire o Emma, stavano mentendo riguardo qualcosa. Se poteva fare questo, quante erano le possibilità che potesse “leggere” lui?
Lui si rifiuta di incontrare il suo sguardo e tiene gli occhi fissi sul pavimento.
Chiudendo i suoi occhi, lei ferma le sue mani davanti a sé e riflette su quale possa essere la sua prossima azione. Sospira  e lentamente guarda la testa piegata del ragazzo che si trova nelle sue cure.
Sta evitando di incontrare il suo sguardo di proposito. Lo vuole aiutare. Lo vuole veramente. Ma come può farlo se lui non glielo permette? Lei sa tutto del passato di ognuno dei bambini nelle sue cure, eccetto Jake. Abe difficilmente parlava della vita a casa del ragazzo nelle loro lettere.
Si sgrida mentalmente per non averlo mai chiesto… sebbene sinceramente,  a malapena pensava che Jake sarebbe venuto da lei alla ricerca di risposte che Abe le aveva fatto di promettere di non dare mai.
Difficilmente era colpa sua se lui non aveva pensato di raccontare a suo nipote di queste cose in una maniera migliore rispetto ai racconti della buonanotte.
Per cominciare, silenziosamente si chiede come abbia fatto a trovarsi in questa posizione. Le è una Ymbrine, si occupa e protegge i Bambini Speciali… ma come, nel nome di tutto ciò che è speciale, si presume che lei sia in grado di aiutare un sedicenne che è stato con loro per a malapena un anno, se non si fida di lei?
Ha ignorato che la feriva leggermente il fatto che lui non si fidasse. I suoi bambini possono affidarle la loro vita, ma Jake non la conosce così bene come loro. Lei può anche averlo preso sotto la sua ala ma non significa che lui si fidi di lei.
“Jake…” Inizia delicatamente, cercando di spingerlo ad andare avanti. Lui non lo fa. Lei sospira. “Ti prego… non posso aiutarti se…” Si ferma. Lui non aveva ragione di fidarsi di lei. Non aveva guadagnato la sua fiducia. Lui aveva salvato lei.
Lei non aveva fatto nulla per dimostrargli che poteva concederle la sua fiducia. Aveva fallito persino come Ymbrine…
Lui la guarda e inclina leggermente la testa di lato. Voleva sapere perché ora era così silenziosa. Si era fermata nel bel mezzo della sua frase. Poteva indovinare cosa volesse dire…
‘-..se non lasci andare questo stupido senso di colpa e ti fai crescere una spina dorsale..-‘
La guarda per un momento, aspettando che proseguisse. Lei non continua. Invece guarda il suo grembo, uno sguardo di vergogna attraverso di sfuggita il suo volto. Jake ha sbattuto le palpebre. Doveva aver visto male.
Improvvisamente, ha un nuovo flashback. Sente le parole di suo nonno nelle sue orecchie… vede le orbite vuote che avevano precedentemente occupato gli occhi di suo nonno… “Trova Emerson”… Dice la voce di suo nonno.
Quasi piange quando non vede più la vita in loro. Si sente un bambino piccolo di nuovo. Spaventato e solo… appena tornato a casa dopo essere stato vittima di bullismo solo per poi sentirsi dire di andare in camera fino a quando non veniva chiamato.
Alma era appena tornata dal suo “viaggio” nei sensi di colpa, ricordando che Jake stava ancora avendo dei flashback e lei non gli aveva chiesto neanche se volesse un bicchiere di acqua.
Lei lo guarda, per poi rimanere immobilizzata. I suoi occhi erano senza espressione e sembrava che stesse per iniziare a piangere silenziosamente. Lei sua preoccupazione cresce improvvisamente. Cosa stava vedendo? Abe glielo avrebbe detto se fosse stato abusato…
Ad ogni modo, sembrava più che felice quando Emma o i bambini più piccoli lo abbracciavano. Non poteva essere nulla di fisico… forse dolore emotivo? Oh, ma quello era sempre il più difficile da curare.
Sospirando,  Miss Peregrine rimane in piedi silenziosamente e va verso il bancone, versando una tazza di tè per entrambi dall’acqua che i bambini avevano bollito prima. Se voleva indagare, doveva renderlo il meno imbarazzante possibile.
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“Jacob…”
Jake era stato interrotto da un dolce scuotere. Sbatté le palpebre e la prima cosa che aveva sentito era l’odore di tè appena preparato. Quando la sua visione torna, vede Miss Peregrine di fronte a lui, con una espressione quasi stanca.
Quando lei aveva notato che lui era tornato nella realtà, gli aveva dato un debole sorriso e era rimasta in piedi, camminando verso il tavolo. “Ho preparato il tè.” Aveva risposto alla sua domanda silenziosa quando si era girata, portando due tazze di tè.
Gliene aveva data una, sospirando leggermente, prima di riprendere posto sulla sedia. “Dovremmo metterci comodi se dobbiamo discutere dei tuoi flashback.”
Jake aveva sentito il suo cuore raggiungere lo stomaco ed essere ingoiato da qualche sorta di mostro come un brivido freddo percorse la sua spina dorsale. Porta il suo sguardo sulla tazza nelle sue mani. “Non è niente.” “Non è ,niente ” Aveva detto Miss Peregrine severamente. “Jake, non posso aiutarti se non me lo permetti.” Guarda dritto verso di lui.
“Non sto chiedendo la tua fiducia – Me la guadagnerò da sola. Ma quello che sto chiedendo è la tua sincerità. Molti dei bambini di cui mi occupo hanno avuto una vita crudele prima che li trovassi. Ognuno di loro può raccontarti una storia diversa. Ma Mr Portman, se c’è una cosa che so, è quando uno dei miei bambini sta soffrendo. Sapevo che c’era qualcosa che non andava quando avevo visto i cerchi scuri intorno ai tuoi occhi in settimana e di nuovo, oggi, ma l’ho ignorato nella speranza che tu venissi da me. Ho finito di aspettare. Ora voglio delle risposte.”
Jake era sorpreso dalle sue parole. Sapeva che c’era qualcosa che non andava? E fiducia? Perché pensava che lui non si fidava di lei?
Jacob fa una smorfia interiore come il pensiero attraversa la sua mente: ‘Forse perché stai evitando di parlarle, idiota.’
Ha sospirato. Non lo aveva detto ad Emma… se lo avesse detto a Miss Peregrine probabilmente lei lo avrebbe cacciato… ma lui presumeva fosse giusto considerando ciò che aveva fatto, dopo tutto era colpa sua se il vecchio Anello era stato scoperto…
Sospirando di nuovo, ha guardato il tè che girava nella sua tazza, non osava incontrare il suo sguardo. “Sono diversi ogni volta, ma il più vivido è sempre quello della notte della morte del nonno… il modo in cui mi guardava senza vedere… la sua voce stranamente tranquilla con una sfumatura di paura..
Aveva scosso lentamente la testa. “I dottori lo chiamano Disturbo da Stress Post-Traumatico” La sua presa sulla tazza si era stretta. “Ma sapevo che non poteva essere solo quello. So quello che ho visto. Quel Vacuo non era stato creato dalla mia immaginazione anche se lo stridulo delle gomme sulla strada e il suono della pioggia che cadeva si erano trasformati in una sfumatura di sibili e le ombre sembravano crescere enormemente e velenosamente come dormivo.”
Non aveva distolto lo sguardo dal liquido nella tazza – cercando di parlare senza ricordare. “Non mi sono mai sentito al sicuro da lì. Questo era uno dei motivi per cui sentivo di dover trovare il suo Anello, non importava altro.”
Sospirava. “E quell’atteggiamento ha portato alla sua cattura e ha messo in pericolo tutti gli altri bambini.” Prima che Alma potesse interrompere, ha continuato. “Ma dopo che è finito tutto…  ho finalmente realizzato che – ad esclusione dei momenti che ho passato con il nonno – mi sento più a casa adesso rispetto alla mia vita intera.”
Ha allentato leggermente la presa sulla tazza. “Non ho avuto nessuna preoccupazione o paura da quando sono qui… ma poi i flashback sono iniziati. All’inizio non erano così male… solo incubi sulla morte del nonno… dopo sono diventati più frequenti, più vividi… ricordo i miei genitori che si chiedevano se fossi veramente loro figlio quando ero sdraiato nel letto tenendo il mio orso blu… il nonno me lo aveva dato per il mio settimo compleanno – dicendo che era da parte di qualcuno da un altro mondo.
Immagino si trattasse di qualcuno del mondo degli Speciali. I miei genitori mi avevano detto che stava mentendo e che lo aveva detto solo per farmi credere agli Angeli Custodi o miracoli…” Le parole erano delicate, ma piene di dolore. “Amavo da morire quell’orso.” Ha detto con una risata triste, ma l’azione suonava di più come un doloroso latrato.
“Quando avevo dodici anni, uno dei miei cugini più grandi lo aveva trovato nella mia camera da letto e strappato in due. Avevo pianto tutta la notte e ai miei genitori non interessava neanche. Avevano solo detto che comunque ero troppo grande per gli orsacchiotti. Quando l’ho detto al nonno, aveva sospirato e mi aveva abbracciato, dicendo che avrebbe visto cosa avrebbe potuto fare…”
Jake ha scosso la testa. “Mamma e papà non gli avevano permesso di darmi nulla dopo quello… però… ogni anno sgattaiolava a portarmi un regalo per il mio compleanno. Alla fine mamma lo scopriva lo stesso…”
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Miss Peregrine ascoltava come lui parlava della sua infanzia. Sembrava orribile, ma era grata che non fosse come le altre cose che il testo dei bambini avevano dovuto soffrire… cose come essere picchiato o lasciato a terra morto…
Era un po’ sorpresa nel sentir parlare dell’orsacchiotto comunque… Abe non le aveva mai detto cosa pensava Jacob del suo regalo.
“Sa… la parte divertente è che…anche  se i miei genitori non erano i migliori… gli voglio ancora bene.” Ha detto Jake delicatamente. I suoi occhi studiavano la tazza nelle sue mani. “Non voglio che venga fatto loro del male, ma allo stesso tempo non riesco a stare insieme a loro.”
La sua testa si alza lentamente, e finalmente incontra il suo sguardo… ma il cuore di Alma si spezza alla vista. “Miss Peregrine, pensa che la mia famiglia mi amerà mai?” I suoi occhi sono leggermente gonfi e umidi, ma neanche una sola lacrima era scesa. Le sue spalle stavano leggermente tremando, ma lui non si era lamentato.
I suoi occhi trattenevano dolore, ma non aveva distolto lo sguardo per la vergogna. Era ferito, così tanto, ma non era distrutto. Miss Peregrine ha ignorato la sua tazza di tè si è seduta accanto a Jake, permettendogli di appoggiarsi quando lo ha abbracciato, facendo scorrere la sua mano nei suoi capelli. “Noi ti vogliamo bene Jake – Abe, i bambini, Emma e io. Sei uno di nuovo e ti ameremo per sempre.”
Le lacrime erano finalmente scese e immediatamente Jake si sentiva come un bambino piccolo cullato nelle braccia di sua madre. Miss Peregrine glielo aveva permesso e lo aveva stretto più forte nel suo abbraccio. Poteva aver fallito con Victor, ma non avrebbe mai fallito con un altro dei suoi bambini. E ciò includeva Jake.
E come Jacob aveva rilasciato finalmente tutto il suo dolore, stanco di essere stato forte per troppo tempo, ha trovato la sicurezza in Miss Peregrine, la sua Ymbrine – sua madre. Una madre è questo, forte quando i suoi bambini non riescono ad esserlo, sempre premurosa, sempre affettuosa, sempre lì…
E lei aveva ragione. Questa è la sua famiglia. Loro sono la sua famiglia. E con la pioggia o con il sole lui avrebbe protetto questa famiglia finché la sua anima non fosse pronta a trovare riposo.
Miss Peregrine continuava a tenere Jake, cercando di portare via tutto il suo dolore. Era ferito, sì, ma non ancora distrutto – e lei si sarebbe assicurata che non lo sarà mai.
Perché la famiglia è per sempre e va ai confini della Terra, verso la morte e indietro, solo per dare una mano rassicurante.
  
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