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Autore: slice    21/12/2018    1 recensioni
Questa storia è il regalo di Natale per colei a cui devo fare da secret santa (*fa ciao ciao con la manina* ;D) ovvero un'altra partecipante all'iniziativa "Secret Santa" della pagina "SASUNARU FanFiction Italia" su fb.
Ci sono Kakashi e Obito e la stanchezza della Godaime che ne ha fin sopra i capelli di tutti quei mocciosi, e anche un letto e un bagno e... in effetti, non si parla della cucina, ma è nel loro futuro, immagino. È una casa funzionale, dai. Qualcuno o qualcosa doveva esserlo, a un certo punto.
Ah, incredibilmente, è verde. Wow.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kakashi Hatake, Obito Uchiha
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sapevo che avevi un guinzaglio in più



Kakashi si sveglia con la faccia di traverso sulla sua gola, come un cane.
Obito è già sveglio; anche se, dopo una manciata di secondi in cui poteva aspettare che lo fossero entrambi, non pare aver fretta di alzarsi. Lui, in ogni caso, rimane dov'è.
Sospira. Lo sa che sta facendo il bambino. Lo sa e non gli importa e se questo non è essere infantile non sa cos'altro possa esserlo. Ci mancano solo i capricci.
Poi si ricorda che la sera prima Obito aveva bisogno di vestiti e lui gli ha dato alcuni dei suoi, ma usati, solo perché voleva sentire il proprio odore sull'ex compagno di squadra.
Quindi, capricci? check.
L'altro intanto si muove.
Così, con la testa leggermente piegata all'indietro e il corpo per metà ricoperto dal suo, non deve stare comodo, ma prima ancora che possa pensarci su, Kakashi sente uscire un suono dalla sua gola che riconosce con un attimo di ritardo.
Obito sembra più che altro sorpreso.
“Stai scherzando, spero?” biascica, frustrato. Poi sbuffa, “Bakashi, devo pisciare.”
Kakashi non è incline a muoversi né ora né mai, ma lascia all'altro il beneficio del dubbio stando in silenzio per un paio di secondi.
I secondi si allungano, diventano minuti e lui sta per riprendere sonno, quando delle dita si insinuano fin sul suo cuoio capelluto e sospira.
“Hai davvero ringhiato...” dice Obito in un sussurro, senza muovere altro che le dita.
In risposta Kakashi stringe le sue e si accorge solo in quel momento di averle intorno al polso dell'altro; è il braccio che può vedere, lungo il fianco, è il braccio fatto con quella melma bianca, e per un attimo viene rapito dal polso che scopre di poter sentire a contatto con la sua stessa mano. A vederlo sembra inquietante che ci possa essere del sangue, lì dentro, invece ora che ne è a conoscenza si rende conto che in effetti sarebbe stato molto più strano il contrario.
“So cosa stai facendo, Kakashi,” bisbiglia intanto Obito, “e prometto che tornerò qui appena avrò finito, e continuerò pure a mettermi i tuoi vestiti usati, se mi lascerai andare a pisciare.”
Kakashi rimane un momento immobile, indeciso se sentirsi in imbarazzo, ma molto tentato dalla proposta fatta. Alla fine, visto che non si sente granché imbarazzato, scopre di poter andare pure oltre.
“E metterai il mio coprifronte.” dice, parlando per la prima volta.
La sua voce è roca e profonda e non sapeva di poter strappare una reazione, ma quando sente il brivido che percorre l'altro, gli viene voglia di ringhiare ancora; questa volta lo sente arrivare e caccia indietro il suono, ingoiandolo.
Obito sbuffa, anche se dietro non vi è il peso di tutto il fastidio che deve provare.
“E metterò il tuo coprifronte,” conferma, passando le unghie sulla sua nuca.
Kakashi fuseggia un mugolio e poi sospira, spostandosi, riluttante.

Obito attende un momento, poi si stira mugolando dolorosamente quando qualcosa scricchiola di nuovo al suo posto. Si mette seduto, sbadiglia e si volta verso di lui.
Kakashi lo fissa tra le lunghe ciglia grigie. Così spaparanzato sembra proprio a suo agio, l'espressione è quella di qualcuno appena sveglio che non ha niente di meglio da fare che tornare a dormire, eppure i suoi occhi sono intensi e lo sguardo affilato è concentrato su di lui.
Lui si volta di nuovo e si prende la testa tra le mani. Quando ha scelto di seguire Naruto, prima nel semplice ma efficace piano contro una Dea e dopo fisicamente, fin dentro le mura di Konoha, non è riuscito a pensare ad altro che a farsi dare qualcosa dal primo medico che incontrava per dormire ventotto ore filate; i suoi peccati, il suo rimorso lo mangeranno dall'interno lentamente per la sua rimanente patetica vita, ma era altrettanto sicuro di non voler spendere un'altra singola stupida notte insonne. E se lo avessero ucciso mentre era inerme, pace.
Sbuffa a pensare che dopo essere andato attraverso tutto quel disturbo per trovare un sonnifero, alla fine non l'abbia neanche usato.
Si alza e si dirige in bagno senza voltarsi, pur sapendo di avere quello sguardo ancora puntato addosso.
La finestra del bagno dà a est e il sole entra indisturbato in tutta la stanza, facendogli serrare le palpebre per preservare quello che rimane delle proprie pupille.
Naruto ha usato lo stesso numero di magia due volte e ha tirato fuori uno dei suoi occhi... Obito non sa neanche da dove, perché la spiegazione è stata: “ho preso un pezzo da un'altra parte” e spera almeno non sia un testicolo, quello che lo fissa dal riflesso nello specchio. È passato così tanto tempo da quando aveva due bulbi oculari funzionanti, entrambi suoi, da sembrare un concetto strano, adesso.
Uno ha le diottrie dimezzate dal rinnegan, lo stress sul nervo oculare lo farà impazzire di dolore se non sarà trattato regolarmente, o così dice Sakura, la tremenda kunoichi del team di forzuti psicopatici di Kakashi, e l'altro è appena nato, con uno sharingan non sviluppato oltre il livello base. Ed essendo l'occhio di un neonato, è stato già abusato abbastanza.
Allo specchio però, sembrano perfettamente uguali, così neri e seri, profondi in un modo in cui si era completamente dimenticato perché aveva smesso di guardarsi allo specchio.
Dalla stanza accanto provengono rumori strani, fruscii di lenzuola, un colpo secco sul legno, un mugolio annoiato, e lui si affretta a fare quello che deve.
Kakashi lo ha preso per un polso a meeting finito, lo stesso giorno in cui sono arrivati a Konoha, bloccando effettivamente tutti gli altri col culo per aria già intenti ad alzarsi dalle sedie. Il silenzio era totale quando ha richiesto una missione, dicendo che era un preoccupato cittadino di Konoha e non poteva lasciar andare un pluriomicida in giro da solo. Tsunade lo ha guardato dall'alto in basso, dicendo “ahaah certo, e chi vorresti richiedere per questa delicata e costosa missione?”.
Shikamaru Nara ha sbuffato, tre file dietro.
E Kakashi, con quella sua faccia da schiaffi, ha detto: “Hatake Kakashi, Hokage sama.”
“Giusto. Allora pagati, e levatevi entrambi dai piedi”, è stata la magnanima risposta della Godaime.
Obito torna in camera e trova Kakashi spappardellato a stella con un cuscino sulla faccia. Come i suoi passi si avvicinano al letto, l'altro alza la testa e gli lancia uno sguardo sofferto.
“Ma quanto ci hai messo?” si lagna, “stavo per mandare gli ANBU...”
Obito sbuffa e crolla sul letto, per poi essere nuovamente aggrovigliato tra lenzuola e arti e Bakashi sarà anche riuscito a diventare un polpo durante la notte ma crede proprio che sia una mano, e non un tentacolo, quella sul suo culo.









Dunque, cretinata? Check.
E comunque secondo me gli Uchiha sono per natura un po' vanitosi e non guardarsi allo specchio per tutti quegli anni ha danneggiato Obito più dei voli pindarici di quello sprazzo di sole di zio Madara. Lui ce lo aveva lo specchio! Ci scommetto quello che volete perché a nessun Uchiha piace pontificare senza un pubblico e non si pontifica davanti a un pubblico senza prima aver provato allo specchio. Andiamo, su! È l'abc, questo, eh!
Siamo seri.

Tanti auguri, ma cherie Sunako! Ti auguro un bel Natale, delle feste gioiose e tanta serenità, inoltre spero che Babbo Natale abbia letto la tua lista e riesca a postarti una ShiIta come si deve o, in caso, che ti porti almeno un cucciolo! Giusto perché sento che poco altro potrebbe sostituire un otp.

Non mi appartengono i personaggi né le ambientazione, anche se qui queste ultime non ci sono, quindi andiamo sul sicuro. Un'altra cosa che non c'è è il lucro. Vi ho sorpresi, vero?



  
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