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Autore: QueensOfFandom94    22/12/2018    1 recensioni
Salve. Sono Meramadia94. Come alcuni di voi sanno ho perso le credenziali di accesso al mio vecchio account e la casella di posta con cui mi ero iscritta non esiste più, perciò continuerò ad aggiornare le mie storie su quello nuovo.
Sarah è stata rapita dai fantasmi del suo passato, e in questo frangente scoprirà nuovi elementi riguardo a ciò che l'ha portata dove è adesso e forte di questo ingaggerà battaglia contro chi le ha rubato l'infanzia, e continuerà a lottare contro chi minaccia la pace della sua famiglia e della giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Mi spiace aver pensato che...- fece Leo durante il viaggio verso la nuova base di Bishop. Ora che avevano appurato che Karai era stata usata come esca per attirare Sarah all'appuntamento con il suo ipotetico assassino, si sentiva davvero in colpa per aver pensato che la figliastra di Shredder potesse aver deciso di usare il senso di amicizia che Sarah in un modo o nell'altro le dimostrava, malgrado gli alti e bassi che avevano avuto. 
- Tranquillo, tutto a posto.- lo rassicurò la kunoichi senza guardarlo nemmeno negli occhi.
- Dico davvero.- fece Leo - però vedi... il fatto è che io non riesco ad accettare il pensiero di poter perdere Sarah.
Mi sono innamorato di lei nel preciso istante in cui l'ho vista.- più o meno, nel momento in cui aveva visto Splinter tenere in braccio quella bambina che stringeva convulsamente il coniglietto di pezza. All'inizio l'aveva guardata con curiosità, dato che non aveva mai visto un essere umano prima di quel momento... poi, quando dopo diversi giorni che la piccola se ne stava accucciata in un angolo, senza dire una parola, senza smettere di fissare il vuoto le aveva teso una mano chiedendole di giocare con loro... lei gli aveva sorriso. E in quel momento... pensò che quegli occhi ambrati, illuminati dalla luce di quel sorriso, fossero la cosa più bella del mondo.
Ed anche se non sapeva e nemmeno se avrebbe saputo mai cosa la vita avesse osato fare ad una creaturina così dolce ed indifesa.... decise che proteggerla, salvarla, sarebbe stata la sua missione. 
- Dovevi vederla quando è arrivata in casa nostra... sembrava un animaletto impaurito.- fece Leo - poi... ha iniziato a ridere... a vivere... e mano a mano che lei diventava la persona straordinaria che è oggi...io mi rendevo conto che la nostra vita, la mia vita... non poteva essere uguale a quella di prima.- 
- Quindi... se un giorno fosse possibile... la sposeresti?- fece Karai. 
- Non è quello che fanno le persone innamorate?-  fece Leo - Quello che cerco di dire, Karai... è che da quando l'ho avuta al mio fianco... mi sono sentito più leggero, capace di affrontare qualunque cosa, persino di contravvenire un ordine- ed anche di cambiare completamente vita.
Ricordava ancora che prima che si mettessero assieme, Splinter aveva chiesto di parlarle riguardo a quanto fosse sbagliato che lei non potesse usufruire della sua vita a causa loro, e quindi della possibilità di mandarla a scuola... il terrore che Splinter volesse dirle che doveva andarsene lo aveva immobilizzato. Ma in quel caso già sapeva cosa avrebbe fatto.
Non gli sarebbe mai venuto in mente di lasciare la sua famiglia, i suoi fratelli... di certo gli sarebbero mancati... ma non poteva pensare di non rivedere più quegli occhi sorridenti.
- Ed è questo che ti auguro, te l'ho già detto. Di innamorarti di qualcuno e che sia qualcosa di abbastanza forte da convincerti a mollare questo schifo di vita...- 
- Leo.- fece Alisa raggiungendoli - Siamo quasi arrivati.- 
- Ottimo.- fece Leo sguainando le spade pensando -'' Ok, so che riesci a sentirmi tesoro... sono qui. Sono qui per te. Lo so che ti ho fatto aspettare un secolo prima di dirti che ti amavo e che voglio passare tutto quello che mi resta con te... ma ti prego, non andar via.''
...
...
...
Nel frattempo, Bishop si preparava a ricevere gli '' ospiti indesiderati''. Il suo ufficiale in seconda lo aveva avvisato che il loro computer madre aveva ricevuto un segnale di rientro dal treno A-13 e che a minuti sarebbe arrivato.
Treno che però avrebbe dovuto essere distrutto. 
E si era attrezzato di conseguenza.
- Me lo aspettavo. Quei mostri non avrebbero rinunciato facilmente a lei.- commentò Bishop. 
- Dimmi qual'è il suo innamorato.- fece Ashton - voglio essere io ad aprirgli la gola... non posso credere che mi abbia rifiutato per uno scherzo della natura.-
Bishop rise - Tu credi davvero che... che se non ci fosse stato quello sgorbio verde... quella cara ragazza, che io stesso ho fatto mettere al mondo, ti sarebbe caduta ai piedi? Sei talmente patetico da suscitare tenerezza.-
- Co... come?- balbettò Ashton.
- C'è solo una cosa che mi dispiace più di aver dovuto uccidere un elemento così promettente... ed è di non averla addestrata io.- fece Bishop - Però devo ammetterlo. Dodici anni nel sottosuolo, assieme a quattro guerrieri, l'hanno trasformata in un ottimo soldato e con buon livello di strategia tattica... l'unico difetto? 
La coscienza. Quell'agire nel nome del bene, gli ideali, il voler fare la cosa giusta, il non piegarsi mai... credo che sia il suo unico handicap. Per fartela breve.... lei è una da otto, tu al massimo sei un quattro.
Davvero ti meravigli che tra te ed uno stratega fatto e finito, abbia scelto quello sgorbio?-
Ashton fece per ribattere, ma non fece in tempo. Due uomini lo afferrarono per le braccia e lo trascinarono via. 
- Oddio, ma che fai?!? CREDEVO CHE AVESSIMO UN ACCORDO!!!-
- Infatti. Tu mi portavi lei e poi sparivi prima che decidessi di ucciderti... conosci le regole di queste situazioni, no? Niente testimoni. Portatelo via.- fece Bishop mentre il ragazzo urlava, scalciava e frignava come un ragazzino di prima elementare. 
Per le tartarughe, Karai ed Alisa, entrare fu la parte meno complicata. S'imbatterono in alcuni soldati, ma con le loro abilità e l'aiuto di Leathered che era rimasto indietro appositamente per bloccarli, riuscirono ad entrare....Bishop era lì che li aspettava. E non era solo. 
Accanto a lui c'era una specie di mostro che aveva fattezze umane che somigliava a Bishop... ma incredibilmente più forte ed agile di quanto non fosse Bishop stesso.
A Karai allora venne un'idea.
'' Fatelo parlare...''- fece la ninja sottovoce facendo cenno ad Alisa di seguirla -'' tenetelo impegnato il più a lungo possibile, noi cerchiamo Sarah...''- per poi allontanarsi.
- Ma che accidenti è quel coso?- fece Mik. 
- Ti piace?- fece Bishop - E' il primo di una lunga serie. Si chiama Slayer. L'ultima difesa per la Terra.- 
- Difesa da che cosa?- fece Donatello. A ben vedere, l'unica cosa da cui quel mondo avrebbe dovuto guardarsi... era Bishop stesso. 
- Dagli alieni ed altre minaccie contro natura.- fece Bishop - le nostre comunità ne sono piene. Ci sono un sacco di alieni e mostri che potrebbero essere i vicini della porta accanto, ma non hanno scampo.
Il mio Slayer, la nuova umanità li individueranno uno ad uno e li faranno a pezzi.-
-Ma sei pazzo?!!- fece Leonardo - Potresti uccidere un innocente per sbaglio... se per qualche motivo avvenisse un qualche errore?-
- Poco male.- fece Bishop - secondo i miei qualcoli, se il 50% della popolazione mondiale togliesse il disturbo.... sarebbe solo un guadagno.
...
...
...
Nel frattempo, Karai ed Alisa avevano trovato Sarah ammanettata all'impalcatura portante, pallida come un cadavere e con una ferita al collo, sangue ovunque.
- Sarah?- fece Karai dando dei colpetti sulla faccia della giovane kunoichi mentre Alisa le liberava i polsi e le toglieva dal collo l'ago collegato al tubicino di plastica - Dai... su, non ci mollare...- quando l'aliena finì di slegarla, la figliastra di Shredder la fece distendere ed iniziò a tamponarle la ferita con il suo fazzoletto - Forza.... andiamo.... Sarah.... ti ricordi la nave? Quando hai promesso di uccidermi, se per caso avessi fatto quello che mio padre voleva che facessi.... e quando hai perso tempo per convicermi ad approfittare dell'esplosione per cambiare vita? Sai... sai che ho capito lì? Che c'era un'ottima ninja in quel momento sulla nave.... ed eri tu. Per la tua umanità... il tuo non accettare compromessi, il tuo non arrenderti mai...- e lì aveva iniziato a pensare che quella ragazzina senza genitori, senza passato ( e, dato il suo stile di vita, potenzialmente con un futuro che finiva  troppo presto con lei che moriva con un'arma in mano) fosse un ninja migliore di quanto lei, con tutti gli anni di addestramento che aveva addosso in più di lei, e  a quanto avrebbe pagato per avere una sorella che le somigliasse almeno un pochino - Sei il ninja più forte che conosco, non puoi morire così.-
- Sarah... sei la mia migliore amica...- fece Alisa - ti prego, non puoi... non ora che ho ritrovato mio padre!- 
Vedendo che la '' collega più giovane'' non reagiva.... promemoria: dare ragione a quelli che dicevano che parlare ai moribondi per trattenerli o richiamarli in vita era una cosa poetica ma poco pratica.
Karai decise quindi di afferrare il toro per le corna. Le tirò su le gambe per favorire l'afflusso di sangue al cervello ed evitare così al cuore uno sforzo eccessivo. 
- Hai dell'acqua, del tè o del succo di frutta con te?- chiese la ninja dai capelli corvini all'aliena.
La ragazza pur non capendo il senso di quella domanda, annuì.
- Sì... ho una bottiglietta d'acqua minerale...-
- Bene.... con una mano tampona la ferita, con l'altra falla bere. Pochi sorsi alla volta, mi raccomando o rischia di soffocare.- 
- Ma perchè....?- 
- Perchè ha perso molto sangue.- spiegò Karai - e la diminuzione acuta della massa sanguigna circolante rischia di mandarla in shock ipovolemico. Falla bere... dobbiamo impedire che ciò accada.-
Alisa annuì e si apprestò a fare come le era stato detto.
Passarono almeno dieci minuti buoni in quelle condizioni, prima che la giovane riuscisse ad aprire gli occhi. 
- Oddio meno male...- sospirò Alisa riprendendo a respirare con le lacrime che le pizzicavano gli occhi. 
- Sarah, come ti senti?- chiese Karai.
- Se indovini vinci un orsacchiotto....- fece Sarah - aiutatemi ad alzarmi, per favore....- 
- Levatelo dalla testa... non sei in pericolo di vita, ma è meglio se non ti muovi, per un po'...- fece Karai. 
- Tranquilla. Non muoio.... mi sa che mi ha progettata fin troppo bene.... quel bastardo...- fece Sarah facendo leva sulle mani per tirarsi su da sola. La kunoichi e l'aliena parevano non aver troppo chiaro di cosa stesse parlando, lo capiva da come la guardavano - La spiegazione sulle mie origini ve la do dopo... ora se permettete... ho un lavoro da fare.- 
Karai sbuffò esasperata. Confermava. Una zuccona di prima categoria.
- Va bene... ma lasciati sistemare, almeno.-
...
...
...
- Indovino....- fece Bishop - Voi siete qui per.... Lara? Mara? Sasha?- 
Leo strinse la presa sulle sue spade, trattenendo a stento l'impulso di piantare le sue amate katana nel petto di quell'essere indegno che si era arrogato il diritto di rubare tredici anni di vita alla sua amata, le aveva rubato l'amore di un padre coraggioso e di una madre affettuosa, un'infanzia spensierata, l'aveva marchiata in modo indelebile... e non si ricordava nemmeno il suo nome.
- Sarah...- fece Leo ringhiando - Si chiama Sarah.... e credimi quando ti dico che farò di tutto.... per riaverla con me.- 
- Tutti noi.- fece Raph mettendosi al fianco del fratello. E così fecero Michelangelo e Leathered - Dov'è nostra sorella?-
- Mettiamola così. Non vivirà a lungo, ma sai cosa? Dovresti ringraziarmi. Vi tolgo da un bell'impiccio.... un grazioso impiccio devo dire, ma pur sempre un impiccio.- 
- Che stai dicendo....?- fece Leo tremando da capo a piedi. 
- Tu davvero pensavi che fosse solo una tenera e dolce bambina bisognosa di cure e affetto dopo tanto dolore, che avete plasmato come soldatessa? Beh, ti sbagli. Non hai la minima idea di chi vi siate messi in casa.- fece Bishop - è nata per essere un'assassina.-
- SEI UN BUGIARDO, SONO TUTTE MENZOGNE!!!- sbraitò Raffaello - Sarah è una di quei poveri disperati a cui hai rovinato l'esistenza e che non ti avevano fatto nulla!!!- 
- Hai ragione....- fece una voce flebile alle loro spalle. Si voltarono e videro la ragazza, sostenuta da Karai e Alisa.
Era pallida e si reggeva in piedi per puro miracolo ma almeno era viva.
- Sarah...- fece Leo correndo da lei - Grazie a Dio....- 
- Allora ci ho visto giusto...- fece Bishop - Saresti stata il comandante perfetto.- 
- Sarah, si può sapere di che diavolo sta blaterando?- fece Mik - Dice che sei un'assassina, parla di eserciti, che non sei chi dici di essere....-
- Sentite.... vi spiegherò tutto, ve lo prometto.... ora però se permettete ho un lavoro da fare...- fece Sarah separandosi da Karai ed Alisa. 
- Ma se non ti reggi nemmeno in piedi....- fece Donatello. 
- Sarah, lascia fare a noi.- fece Raffaello sguainando i sai - Nessuno ti toccherà più.- 
- No.- fece la ragazza - vi prego. Questo è un lavoro che devo sbrigare io. E' a me che ha distrutto la famiglia e che ha fatto sentire come qualcosa che non sarebbe più dovuto essere su questa Terra... ho giurato che gliel'avrei fatta pagare. Però... c'è qualcosa che potete fare per me.- 
- Cosa?- fece Leo. Non gli piaceva nemmeno un po' l'idea di lasciare la sua Sarah da sola con quell'esaltato... ma il punto era che aveva ragione lei. 
Bishop era la sua battaglia, così come l'Ultimo Ninja e la sera in cui erano convinti di essersi liberati per sempre di Shredder erano state le sue. Lui non avrebbe mai permesso ad uno dei suoi fratelli, al suo maestro o alla ragazza di prendere il suo posto in una di quelle sfide.
Comprendeva quindi il desiderio della ragazza di prendere personalmente a calci sui denti e nel didietro quello che le aveva distrutto l'infanzia.
E con uno sforzo sovrumano, le accordò quel desiderio. 
- Va bene.... come ti aiutiamo?- fece Leo. 
- Grazie.- sorrise Sarah - C'è un ragazzo che è stato fatto prigioniero come me... ma che non ha avuto la mia stesa fortuna. Trovatelo e mettetelo al sicuro.- poi lanciò un'occhiata assassina a Bishop  - a questo scarto dell'umanità ci penso io.- 
- Bene, sei un'avversaria tenace... sarà un piacere mettere la parola fine alla tua vita.- fece Bishop.
...
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- Leo, non possiamo lasciarglielo fare...- fece Raffaello - insomma, l'hai vista?!? Stava in piedi a malapena.
- Lo so.- fece Leo - ma dobbiamo fidarci di lei.-
- Leo, voi fate quello che vi ha detto.- fece Alisa - Cercate quel tizio di cui vi ha parlato. Io e Karai rimaniamo qui, e se Sarah ha bisogno di aiuto, interveniamo subito.- 
- Non abbiamo scelta.- fece Leo che a malincuore aveva già deciso di fare come la sua ragazza gli aveva supplicato - Se quello che dice Sarah è vero... ed io sarei pronto a metterci la mano sul fuoco, Bishop ha rovinato la vita ad un altro innocente.... non è stato salvato sinora, non possiamo lavarci le mani di lui.- 
E soprattutto non potevano ignorare la '' nuova creazione'' di Bishop, che in agguato, era pronta a dar loro del filo da torcere. 
...
...
...
Nel frattempo, Jake Mitchell si trovava in una situazione che nemmeno nei suoi peggiori incubi aveva mai immaginato di trovarsi. Gli scagnozzi di Bishop gli avevano portato Ashton, riferendogli che gli ordini per lui erano molto chiari: se avesse macellato quel ragazzo che in un certo senso si poteva dire aver tradito la fiducia di una persona per consegnarla al macellaio ( e secondo il punto di vista di Bishop chi tradiva anche la minor cosa che si avvicinava ad un amico oggi, il giorno dopo sarebbe stato disposto a tradire tutta l'umanità e quindi doveva essere eliminato...ed usare le parti di ricambio per un ideale superiore) avrebbe avuto salva la vita e avrebbe iniziato a lavorare al suo fianco. Niente più isolamento, niente più test, niente più minacce di morte... oppure sarebbe stato lui stesso ad essere macellato.
Jake aveva rifiutato, malgrado la prospettiva lo facesse morire dalla paura, ed aveva gettato via il bisturi.
Sicuramente quell'Ashton non si era comportato bene, ma non poteva macellare un ragazzo della sua età.
Ed ora doveva pagare il prezzo.
Essere macellato, dissezionato vivo e da sveglio.
E per la prima volta, in quello schifo di vita che era costretto a condurre, desirò con tutte le sue forze essere già morto.
Sì, lui aveva sperato che gli amici di Sarah li trovassero in tempo, che li traessero in salvo... ma evidentemente Dio come al solito, era troppo occupato, per ascoltare le preghiere di un povero disperato.
   
 
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