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Autore: Ghillyam    22/12/2018    4 recensioni
[Storia partecipante all'Iniziativa "Santa is coming to femslash tonight" indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash]
Cheryl fece il suo ingresso nella sala comune avvolta dal solito sfarfallio di rosso – e verde, in questo caso, visto il clima natalizio che si respirava ormai da giorni nella cittadina – che l’accompagnava ovunque andasse e Veronica mise da parte gli appunti a cui stava lavorando nel momento stesso in cui vide l’espressione infervorata dipinta sul volto dell’amica. Stava per cacciarsi in guai seri, poteva sentirlo fin dentro le ossa.
[Choni | Beronica | bro!Cheronica | Christmas!AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Cheryl Blossom, Toni Topaz, Veronica Lodge
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tout ce que je veux pour Noël
 
 
Se qualcuno, alla Riverdale High, avesse ancora nutrito dubbi sul fatto che Cheryl Blossom fosse in tutto e per tutto una drama queen quel martedì mattina avrebbe visto sanarsi ognuno di essi.
Cheryl fece il suo ingresso nella sala comune avvolta dal solito sfarfallio di rosso – e verde, in questo caso, visto il clima natalizio che si respirava ormai da giorni nella cittadina – che l’accompagnava ovunque andasse e Veronica mise da parte gli appunti a cui stava lavorando nel momento stesso in cui vide l’espressione infervorata dipinta sul volto dell’amica. Stava per cacciarsi in guai seri, poteva sentirlo fin dentro le ossa.
«Vi, Vi, Vi – esclamò la rossa con un tono drammatico che andò a confermare i timori della Lodge – Per quanto inusuale possa sembrare… ho bisogno del tuo aiuto.»
«Mi lusinghi, ma chère. Sono tutta orecchi.»
La rossa si sedette sulla poltrona vuota di fianco a quella di Veronica e si sporse in modo confidenziale verso di lei.
«Come sai noi Blossom non siamo persone che si facciano vincere dalle avversità ed è importante che tutta Riverdale lo sappia, perciò quest’anno sarà Thistlehouse ad ospitare la festa di Natale.»
Veronica gongolò, i dettagli del party già definiti nella sua mente «Dimmi cosa devo fare.»
«Non è per la festa che mi servi tu – la interruppe Cheryl. Esitò prima di rivelare in cosa Veronica potesse aiutarla, ma il cenno di incoraggiamento della latina la rassicurò che ogni segreto con lei sarebbe stato al sicuro – Voglio invitare una persona… e senza che tutta la sua banda di criminali lo sappia.»
La mora sobbalzò «Vuoi uscire con un Serpent?»
L’ultima parola quasi la sibilò: la conversazione s’era fatta d’un tratto incredibilmente interessante e dalla smorfia titubante dell’amica poteva dedurre che non fosse ancora finita.
«È così – confermò la Blossom – Ma non è un lui. Mi interessa Toni Topaz.»
«Oh. Mio. Dio. Il Natale è arrivato in anticipo. Cosa ti serve?»
Ci volle qualche istante a Cheryl per afferrare il senso delle parole di Veronica e nel farlo si concesse un sospiro di sollievo. Aveva appena concluso forse una delle conversazioni più ardue della sua intera vita e, sebbene riponesse nell’amica grande fiducia, il timore che avrebbe potuto non sostenerla era persistito fino a quel momento; la consapevolezza che così non era stato le diede nuovo vigore.
«Potresti parlarle o magari scriverle un biglietto da parte mia, sai che non è il mio genere di cose. Insomma, inventati qualcosa, basta che venga.»
«Consideralo fatto.»
Con uno schiocco di lingua, la rossa si alzò e indirizzò un bacio verso Veronica «Ti adoro.»
«E chi no? A dopo, Bombshell.»
La chioma infuocata di Cheryl scomparve nel corridoio e Veronica sprofondò nella poltrona, concedendosi qualche minuto per meditare sulla questione. La sua era appena diventata una missione di straordinaria importanza e sapeva anche a chi rivolgersi perché il risultato si rivelasse il migliore possibile.
Infilò quaderni e block-notes in borsa – gli occhiali fino a quel momento indossati riposti nella loro custodia – e si diresse verso l’aula del Blue & Gold: Betty sarebbe stata entusiasta.
 
*
 
«No, B., non sarebbe affatto da lei. Prova con ardente
«Mmm, e va bene, ma il resto rimane così com’è.»
«L’inizio ancora non mi convince.»
«Senti, sei tu che mi hai coinvolta in tutto questo quindi fattelo andare bene.»
«Almeno aggiungi “perché non solo Babbo Natale può riservare delle sorprese”. Dai, B
«Sì, certo, e magari anche “se il regalo da scartare fossi io”.»
«Divino.!»
«Io stavo scherzando, V
«Mettilo lo stesso.»
«Forse dovrei chiamare Jug: è lui lo scrittore esperto.»
«Certo, se la volessi invitare ad un funerale. E poi si era detto pas plus de garçons*, ricordi?»
«Giusto, giusto. Però smettila col francese.»
«Perché?»
«Niente.»
«Spiegami.»
«Okay, credo di aver finito. Puoi andare a metterlo nel suo armadietto.»
«Oui, je vais.»
Quando la porta si chiuse alle spalle di Veronica, finalmente Betty poté distendere i muscoli – i palmi delle mani adesso segnati con piccole mezzelune – e rilassarsi: ancora una parola in francese e non sarebbe più riuscita a tenere la bocca chiusa.
 
*
 
Se non fosse stato Natale probabilmente Toni avrebbe avuto da ridire sul fatto che solo il piano terra di Thistlehouse avrebbe potuto ospitare almeno tre famiglie del South Side e non si sarebbe fatta scrupoli nel sottolinearlo a più riprese, anche a costo di rovinare la festa a tutti i damerini che in quel momento stavano sfilando davanti a lei. Ma nemmeno il suo sangue Uktena l’aveva resa tanto risoluta da sprecare l’occasione di un tête-à-tête – il biglietto che aveva trovato nel suo armadietto lo definiva così – con Cheryl Blossom.
Nonostante l’accoglienza brusca con cui la rossa aveva dato il benvenuto a lei e al resto dei Serpents alla Riverdale High, qualcosa era scattato nel trovarsela davanti e si conosceva abbastanza bene da sapere che in un modo o nell’altro avrebbe trovato il modo di soddisfare il desiderio che da un paio di mesi la solleticava… e quale occasione migliore della festa organizzata dalla diretta interessata?
Era perfino riuscita a convincere Jughead ad accompagnarla, a discapito delle sue insistite proteste. Sapeva che lui e Betty avevano rotto da poco ma non poteva permettergli di rimanere chiuso nella roulotte, con il suo romanzo come unica compagnia, per sempre e prima o poi l’avrebbe ringraziata per la premura o, se non altro, per il cibo gratis su cui si era fiondato senza perdere tempo.
Toni appese la giacca sull’appendiabiti dell’ingresso e lanciò un’occhiata allo specchio nel corridoio: top verde e pantaloni di pelle si erano dimostrati una scelta vincente. Avrebbe chiesto consigli a Fangs sul vestiario più spesso.
«Antoinette Topaz – la voce di Veronica sovrastò la musica che già inondava la casa – Benvenuta.»
«Com’è che sei tu a fare gli onori?»
«Oh, Cheryl sta già ballando. Posso accompagnarti da lei però.»
La nonchalance della latina nel formulare la proposta non riuscì ad ingannare Toni, che notò la scintilla di malizia che serpeggiò nel suo sguardo, ma non era nelle sue intenzioni opporsi a tale invito, dopotutto era lì per lei.
Individuare la padrona di casa non fu facile come aveva immaginato: la stanza era gremita di persone e i riflessi verdi, rossi e oro delle decorazioni si infrangevano sul lampadario – non ci avrebbe giurato, ma era piuttosto sicura che si trattasse di cristallo autentico – andando a confondere le figure degli invitati. Veronica tuttavia, sicuramente più esperta di quanto fosse lei in merito a simili ambienti, ci mise un attimo ad avvistare Cheryl e Toni ebbe appena il tempo di vedere la mora allontanarsi in compagnia di Betty che si trovò faccia a faccia con la Blossom. D’istinto le poggiò le mani sui fianchi, iniziando a muoversi a ritmo di musica; non riuscì a carpire la reazione della rossa, ma non la sentì ritrarsi.
«Ciao.»
«Ciao.»
«Bella festa!»
«Lo so.»
Di certo non poteva dire che la modestia rientrasse nelle sue qualità, ma del resto non c’era nulla di modesto che potesse essere associato a Cheryl.
«Ho ricevuto il tuo biglietto. Era molto – Toni afferrò la mano dell’altra e le fece fare una piroetta, che si concluse con i loro visi a un soffio di distanza – Esplicito.»
Cheryl sorrise: l’aveva messo in conto che l’aiuto fornitole da Veronica non si sarebbe limitato ai semplici luogo e orario, la sua amica non era famosa per la sua discrezione.
«E qual è la parte che ti è piaciuta di più?» chiese, in parte curiosa di sapere fin dove si fosse spinta la latina in parte desiderosa di sentire quelle parole pronunciate dalle labbra invitanti della Serpent.
«Non so decidermi tra Natale di ardente passione e per un regalo sotto… di me. Cioè, di te.»
Toni ammiccò, strusciandosi a ritmo di musica addosso a Cheryl, poi aggiunse «Credo sia giusto che io lo riceva, non credi?»
«Assolutamente d’accordo.»
Cheryl intrecciò le dita a quelle di Toni e facendosi largo tra le altre persone, un mero contorno nel caso in cui l’unica persona che davvero voleva lì con lei avesse deciso di non presentarsi, la guidò fino alla sua camera.
Quando la porta si chiuse alle loro spalle un silenzio carico di aspettative – e di un leggero imbarazzo – calò tra loro. Il timore di essere stata troppo avventata impedì alla Vixen di muovere il primo passo, ma la dolcezza nello sguardo dell’altra bastò per sciogliere il groppo che all’improvviso le si era formato in gola e, ancora esitante, si sedette sul bordo del baldacchino.
Toni non aspettò che glielo chiedesse per raggiungerla e nello sdraiarsi di fianco a lei fece sfiorare le loro gambe, quelle di Cheryl nude sotto il vestito rosso che indossava.
«Wow, è un sogno.» esalò la Serpent inebriandosi dell’odore di ciliegia – lo stesso di Cheryl – che pervadeva ogni centimetro della stanza.
La rossa si perse nei lineamenti esotici di Toni e nel modo adorabile in cui le sue labbra si erano arricciate, per non parlare di quella stupenda cascata castana e rosa che erano i suoi capelli: avrebbe passato giorni ad accarezzarli. Si chinò verso di lei, una mano adesso poggiata sulla coscia della ragazza, e i loro occhi si incatenarono, mentre i respiri di entrambe acceleravano man mano che la distanza tra le loro bocche diminuiva e il mondo intorno a loro perdeva la sua compostezza. Non ci fu più esitazione.
Le labbra rosse dell’una catturarono quelle dell’altra, muovendosi all’unisono, e subito la lingua di Toni cercò quella di Cheryl e poi non furono più due corpi separati ma un’unica entità le cui parti si erano finalmente ritrovate, e al piano inferiore era la voce di Mariah Carey* a cantare e non c’erano parole migliori che avrebbero potuto descrivere ciò che le due desideravano in quel momento.
 
*
 
Ferma sulle scale, Veronica osservò con occhi soddisfatti la porta della stanza di Cheryl chiudersi dietro di lei e non priva di una punta d’orgoglio poté attestare che il suo lavoro per quella sera fosse terminato.
«V, tutto bene?»
«Certo, Betty, missione compiuta.»
«Sono di sopra?»
«Affermativo.»
«Fantastico, allora possiamo tornare a divertirci anche noi?»
«Non ho alcuna obiezione.»
Betty fece per tornare nell’immenso salotto dei Blossom, ma la presa della mora sul suo braccio glielo impedì.
«Che c’è?»
«Guarda su.»
Un rametto di vischio pendeva esattamente all’altezza delle loro teste quasi invitandole ad avvicinarsi una all’altra. Betty osservò Veronica con fare interrogativo, ciò che davvero pensava nascosto dietro un sopracciglio inarcato.
«È una tradizione, B, e poi lo abbiamo già fatto, no?»
«Sì, ma-»
«Non preoccuparti per Jughead, né per Archie, siamo donne libere ormai.»
«Non mi preoccupo, è solo che-»
Le labbra di Veronica premute contro le sue soppressero la protesta sul nascere e cedendo all’impulso che fino a quel momento aveva cercato di controllare Betty si lasciò andare, ricambiando il bacio.
Dopo minuti interi o, forse, solo un istante Veronica si separò da lei, portandosi un dito all’angolo della bocca per aggiustare il rossetto sbavato.
«Joyeux Noël*, B.»
Betty si sentì cedere le gambe e dovette aggrapparsi al corrimano per evitare di darlo a vedere: avrebbe finito col dichiararsi senza poter far niente per impedirlo se la Lodge avesse continuato con quel dannato francese.
Veronica sorrise: ancora qualche lezione e forse Betty avrebbe trovato il coraggio per confessarle i suoi sentimenti. In caso contrario, c’era pur sempre Capodanno.
 
 
*niente più ragazzi
*la canzone è ovviamente All I want for Christmas (ed è anche il titolo della shot, che è però tradotto in francese)
*buon Natale
 
NdA: AUGURI A TUTTI!
Sì, insomma, non so se questa cosa sia il modo migliore per augurare un buon Natale, ma il blocco continua a farsi sentire e pian piano sto cercando di sbloccarmi perciò non arrabbiatevi troppo.
In tutto ciò non so da dove mi sia uscita questa cosa della lingua, visto che non parlo una parola, ma mi sembra di ricordare che Veronica di tanto in tanto infili nelle frasi termini francesi perciò mi sono dilettata su questo. Per il resto, spero di aver mantenuto i personaggi IC – Cheryl è stupenda, ma riuscire a renderle giustizia è un’impresa – e ringrazio il gruppo LongLiveToTheFemslash per la loro bellissima challenge!
 
Prompt (Four is better): A chiede a C di aiutarla a scrivere un biglietto romantico a B per invitarla alla festa di Natale. C si lascia prendere la mano e B fraintende, ma A non è affatto dispiaciuta.
BONUS: C mette in mezzo anche D
   
 
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