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Autore: MissRosalie42    22/12/2018    3 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(Questa fanfic è il seguito della mia fanfic "Another point of view" ma può essere letta anche da sola.
Inizia con la tombolata del 21 dicembre (descrivendo l'ultimo capitolo della mia fanfic precedente da un punto di vista esterno invece che da quello specifico di Elia (ma seguendo comunque quello che succede ad Elia e cambiando qualche cosa per non farvi leggere proprio una copia)) e uscirà un capitolo al giorno fino a marzo (ci proverò) come se fossero delle clip. Infatti spero di pubblicare presto (domani mattina) il famoso tè di Martino con la mamma di Niccolò in modo da mettermi in pari e pubblicare domani sera il capitolo ambientato proprio il 23 dicembre.
Parlerò di tutti i personaggi e cercherò di non inserire cose che potrebbero essere spoiler per chi non ha visto la serie originale norvegese.)

Capitolo uno
Gelosia
21 dicembre


La tombolata era iniziata bene e stava andando avanti benissimo, anche se effettivamente ancora nessuno aveva davvero giocato a tombola, se si escludeva l'estrazione dei Contrabbandieri per decidere chi avrebbe provato a conquistare l'argentina per primo.
Le ragazze erano ancora sedute in cerchio, rovistando in mezzo ad un mucchio di cianfrusaglie nella speranza di trovare qualcos'altro che non fossero matrioske di Putin da mettere in palio per i premi della tombola. Soltanto Eva non c'era, era andata al bagno.
Niccolò era rimasto per fatti suoi in cucina. Si sentiva bene quella sera, per fortuna, però voleva prendersi un momento per sé per mangiare un'altra fetta di panettone e pensare a Martino. Lo aveva un po' spaventato quello che Marti gli aveva detto sull'erba, e anche se aveva tentato di dirlo scherzando, era davvero preoccupato che anche il suo nuovo ragazzo potesse diventare qualcuno che pensasse solo a dirgli cosa poteva e non poteva fare. Forse, però, si stava preoccupando senza motivo. Martino non era così, non era quel tipo di persona, non era come Maddalena. Sequestrargli l'erba era una cosa giusta, che sicuramente avrebbe fatto anche lui a parti invertite. Era il momento di crescere, per tutti e due, non solo per Martino. Per vivere minuto per minuto non bastava l'amore, anche se era fondamentale. Entrambi avrebbero fatto la loro parte, il che significava che Martino sarebbe stato paziente e comprensivo, e lui dal canto suo avrebbe seguito la terapia senza lamentarsi. Prese un'altra fetta di panettone e lanciò un'occhiata fuori dall'angolo cottura. Lì vicino, appoggiato al muro con una spalla, c'era Elia, che non sembrava affatto contento.
Il motivo per cui non era contento era molto semplice: stava osservando Giovanni, intento a flirtare con l'argentina. I due piccioncini erano dall'altra parte della stanza, vicino la porta d'ingresso. Gio sembrava completamente a suo agio, ma Elia lo conosceva bene e riusciva a individuare piccoli segni che tradivano il suo nervosismo, come il modo in cui a volte stringeva brevemente i pugni mentre gesticolava. Dell'argentina invece non sapeva praticamente nulla, se non che fosse la ragazza più bella della scuola, però sembrava trovare piacevole la compagnia di Giovanni, perché sorrideva molto.
"Geloso?"
Quasi alle sue spalle era spuntato un amico di Marti, Filippo, che era anche il fratello di Eleonora. Elia non lo aveva mai incontrato prima di quella sera, ma Martino aveva raccontato a lui e agli altri ragazzi come lo aveva conosciuto e quanto d'aiuto fosse stato per lui. 
Fu preso alla sprovvista, perché era talmente concentrato su Gio e l'argentina da non averlo visto avvicinarsi, addirittura non si era accorto che Filippo lo stava osservando di sottecchi già da un bel po'.
"Cosa?" fece confuso, fissando per un istante i capelli ossigenati dell'altro. Doveva ammettere che erano fighi.
Filippo gli porse la mano. "Non siamo stati ancora presentanti ufficialmente. Filippo" gli disse con un sorriso appena appena accennato.
Elia gli strinse la mano con fermezza. "Elia" si presentò, e anche lui sorrise, ma il suo fu un sorriso pieno, ampio.
"Dicevo..." Filippo lanciò un'occhiata all'altra parte della stanza, indicando brevemente con la testa Giovanni, prima di tornare a fissare i suoi occhi in quelli di Elia. "...la bella sta cercando di fregarti il ragazzo?"
Ci mise qualche istante di troppo a capire quello che intendeva dire Filippo, e la sua espressione tradì lo stupore. "Che?!? No, no!" esclamò. Però non era offeso, anzi, era divertito. "Il contrario. Io sono etero" spostò lo sguardo sull'argentina e continuò a  guardarla mentre aggiungeva: "Ci siamo giocati chi doveva provarci con lei, e io ho perso." Poi alzò gli occhi al cielo, rassegnato nei confronti della propria sfiga.
Filippo tirò indietro la testa, con le sopracciglia aggrottate. "Ah sì?" domandò, con una leggera risata. "Solo donne? Sei sicuro?" strinse gli occhi per guardarlo con fare inquisitorio, senza però perdere il sorrisetto a fior di labbra. "Di solito il mio gay radar non sbaglia mai."
Il sorriso di Elia si allargò. "Sicuro" confermò, però non appena ebbe pronunciato a voce alta queste parole il sorriso sfumò dal suo volto. Deglutì, leggermente a disagio, e distolse gli occhi dal nuovo amico di Martino, pentendosi un attimo dopo di quell'enorme figura di merda.
C'erano state alcune - poche - volte in cui Elia si era sentito attratto da un ragazzo. Ad esempio Giovanni stesso, la prima volta che lo aveva incontrato. Era stata una leggera cotta che era passata in un paio di giorni, proprio come tutte le volte che gli era capitata una cosa simile, quindi non aveva mai davvero preso in considerazione l'idea di non essere eterosessuale.
Elia sperò che Filippo non cogliesse il leggero disagio che aveva preso possesso di lui, ma Filippo lo aveva notato eccome.
"Niente ragazzi quindi, eh?" insistette quest'ultimo. E subito dopo con lo sguardo lo squadrò da capo a piedi, lentamente. Poi, con un sorriso sghembo, guardando Elia dritto negli occhi, aggiunse: "Peccato." Gli fece l'occhiolino e si allontanò senza permettere a Elia di replicare, raggiungendo la sorella e le sue amiche, sedendosi in bilico sul divano ma facendo in modo di dare le spalle a Elia.
Elia, dal canto suo, si sentiva il volto in fiamme. Quel ragazzo aveva appena flirtato pesantemente con lui. Non gli era mai successa una cosa simile prima d'allora. Era un po' imbarazzato, però... non riusciva a trattenere un sorriso, mentre fissava da lontano le sue spalle e quei capelli biondi che sì, alla fin fine erano davvero fighissimi.
Era ancora perso nei suoi pensieri quando venne raggiunto da Niccolò.

Fine capitolo uno.

(Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, in tal caso se vi va condividete pure su twitter :) sono ben accette anche le recensioni, sia positive che negative, mi interessa molto scoprire il vostro parere per migliorarmi. A domani con il tè a casa Fares!)
   
 
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