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Autore: marylu_83    23/12/2018    1 recensioni
La quarta era ha portato pace e serenità negli animi di tutte le creature buone della Terra di mezzo.
Gli elfi ritenevano ormai inutile la loro permanenza su quella sponda, Elrond stesso lo aveva detto a Gandalf tempo prima: gli elfi se ne andranno, salperanno per Valinor, non appena il Male sarà sconfitto.
Ora gli uomini governano quei luoghi in tranquillità assieme ai nani e agli hobbit della contea, ma ancora alcuni elfi vivono tra i boschi di quelle terre, vegliando assiduamente sulle altre creature, nonostante in passato era stato detto che la loro razza non avrebbe protetto in eterno quel mondo.
ATTENZIONE: questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad sempre da me.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Arwen, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...

-Mio Signore ho bisogno di parlare con voi, in privato-

Elmorn e Krismorel si guardarono perplessi, lasciando la stanza.

-Il mio privato comprende la mia regina e il mio amico, spero che tu non abbia da ridire- rispose il re, quando gli amici di Aleanor lasciarono la sala, lanciando il suo ultimo sguardo a Legolas prima di prestare la sua completa attenzione alla guerriera.

-Il Signore degli elfi ci teneva a mettervi al corrente della sua ultima visione, chi voi riterrete giusto mettere al corrente della faccenda non sarà certo un mio dispiacere- disse la corvina sempre rispettosa e riverente mei riguardi dei tre nobili.

Il re annuì, congedando le ultime guardie rimaste, facendo segno alla giovane elfa di avvicinarsi al tavolo usato per le riunioni, in una stanza alle spalle del trono.

Una volta che tutti si fossero accomodati fu Arwen a prendere la parola per prima.

-Dimmi, cosa ti ha riferito mio padre? - disse, mantenendo la calma il più possibile.  Aleanor notò subito la mano di Aragorn scivolare su quella della regina, così come notò lo sguardo di Legolas di volto al gesto dell'amico poco prima di abbassarlo sul pavimento. Come faceva a non accorgersene non lo sapeva, ma Aragorn era completamente ignaro dei sentimenti dell'amico elfo. Rivolse di nuovo lo sguardo alla regina, cercando di esporre quello che sapeva. -Mi ha detto molto, se non tutti sicuramente una gran parte dei particolari. Riguarda un umano, molto speciale, di cui non conosce il volto o il nome, ha detto che una volta incontrato ci sarebbe voluto poco per riconoscerlo. Una gran minaccia incombe sul vostro regno, mio signore, seppure ancora lontana dobbiamo tenerci pronti e trovare quest'uomo che con le sue qualità ci porterà alla vittoria.-. Raccontò come meglio poté quello di cui era a conoscenza, aspettando che le nuove informazioni venissero assimilate dai tre ascoltatori. Ancora confuso, Legolas, alzò lo sguardo sul viso della corvina. -Che tipo di minaccia? E quando si mostrerà?- chiese calmo. -Non so quando e nemmeno chi di preciso, Erlond ha detto che sarà un attacco dall'interno. L'unica cosa che vi chiedo è di non far sapere nulla ai miei compagni o al popolo, Erlond mi ha fatto promettere che nessuno oltre voi lo venisse a sapere.- -Quindi siete qui per indagare su quest'uomo?- chiese Aragorn, pensieroso e preoccupato per questa nuova notizia. Aleanor annuì alla conclusione del re, torcendosi le mani per l'ansia. l'uomo si mosse irrequieto sulla sedia, con il sudore ad imperlargli la, si passò una mano tra i capelli e, dopo minuti interminabili, parlò. -Mi fido di Erlond e mi fido di te, anche se può sembrare affrettato...- Legolas a quel punto si riscosse stringendo il braccio del sovrano per attirare la sua attenzione, Aragorn si voltò verso il biondo incontrando il suo sguardo. Parvero secondi interminabili in cui le loro iridi si studiarono attentamente. -Tranquillo Legolas, so quello che faccio e comunque non abbiamo altra scelta, se quello che dice è vero allora siamo tutti in pericolo.- disse, rassicurando l'amico. -Inoltre,- rispose Arwen -ho avuto anch'io una visione simile, anche se con molti meno dettagli, tranne che per una cosa...- continuò, portando lo sguardo all'elfa seduta di fronte a lei. -L'uomo che cercate non sarà in grado di aiutarvi senza una squadra e una potente figura a fargli da maestro. Non so altro volti, nomi, azioni, nulla di tutto questo mi è stato mostrato: più che una visione era una sensazione, una consapevolezza-. Tutti rimasero in silenzio, persi nei loro pensieri a rimuginare sulle troppe informazioni che inondavano le loro menti. -Bene!- esclamò Aragorn -ne riparleremo meglio domattina, ora è tardi e nessuno di noi è abbastanza lucido per prendere delle decisioni, meglio dormirci sù.- e si alzò dal suo posto, porgendo la mano ad Arwen, per aiutarla ad alzarsi. Una volta alla porta del corridoio per le stanze di separarono: Arwen e Aragorn si diressero ai loro dormitori e Legolas accompagnò Aleanor dai suoi amici, prendendo la strada opposta a quello dei sovrani. Quando furono abbastanza lontani da non essere sentiti, Legolas parlò. -Cosa credi che succederà? Se mai questa minaccia dovesse presentarsi- chiese, evitando il suo sguardo, ma Aleanor sapeva cosa in realtà voleva chiederle. -Vuoi sapere se Aragorn sarà in pericolo, nel caso trovassimo l'uomo della visione?- Legolas si bloccò, arrossendo a dismisura e balbettando nel dissentire da quell'insinuazione. -Non negare Legolas, lo so da mesi e ancora non mi capacito di come lui non se ne accorga- lo tranquillizzò, poi rispose alla sua domanda, assicurandogli che nulla sarebbe accaduto al suo re, finché ci fossero stati loro. -Ricorda che Elmorn percepisce il pericolo a kilometri di distanza, fidati starà bene e anche Arwen-. Legoals annuì e, ormai arrivati alla camera che avrebbe condiviso con Elmorn e Krismorel, si salutarono. ... -Credi che ci nasconda qualcosa?- disse Krismorel, intenta a sistemare le sue cose nel piccolo salottino comunicante che avevano a disposizione. Non era passato molto tempo da quando si erano allontanati da Aleanor, circa un'oretta o meno. Entrambi erano stati scortati da alcune guardie ed erano stati pregati di non uscire fino al mattino seguente. -Se lo fa avrà le sue ragioni, di certo non la forzerò a parlarcene- rispose il biondo, continuando a leggere un libro preso dalla libreria vicino al camino. Sin da quando erano partiti Aleanor era strana ai loro occhi ed era lampante che non volesse parlarne con loro, altrimenti non ci avrebbe pensato due volte prima di farlo. Ad un tratto un rumore di passi arrivò alle orecchie a punta di Elmorn, avvisandolo dell'arrivo di qualcuno. La porta del salotto si aprì, mostrando sulla soglia la figura di Aleanor molto stanca. Si diresse, senza dire nulla, nella camera da letto chiudendosi alle spalle la porta. Krismorel fissò Elmorn che, quasi quanto lei, sembrava preoccupato e curioso. Quella giornata era stata molto stancante, l'unica cosa che voleva Aleanor, in quel momento, era dormire ma sapeva di dover dare delle spiegazioni ai suoi amici e soprattutto sapeva che si sarebbero preoccupati se li avesse lasciati alle loro strampalate conclusioni. Era stesa sul letto quando Krismorel entrò in camera, seguita da Elmorn, indecisi se chiedere o meno cosa stava succedendo. -So cosa vi state chiedendo ma non posso dirvi niente, è una questione tra me, il re e Erlond. Non posso dirvi altro- disse con voce stanca, fissando i suoi amici fermi sulla soglia. Ai due non rimase che sospirare e annuire, se Erlond non aveva detto nulla a loro c'era sicuramente una ragione. Pochi secondi dopo Elmorn diede la buona notte alle due e si ritirò nella sua stanza, deciso a dormire tutta la notte. Krismorel fece lo stesso, stendendosi sul letto di fianco a quello di Aleanor. Erano ufficialmente guardie del re, la loro missione era iniziata.

1126 parole ~angolo autrice Finalmente ho pubblicato yeeeeee. Spero che ci sia ancora qualcuno che stia seguendo questa storia ���� Spero che il mese prossimo riesca a pubblicare ancora, erano mesi che non andavo da nessuna parte con le mie storie. Fati sapere se il capitolo vi piace con un commento e una stellina, ora che i nostri amici sono fermi a Minas Tirith le cose dovrebbero cominciare a muoversi. Bye bye ��

  
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