Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: terryoscar    23/12/2018    11 recensioni
Autore: Aizram e Terryoscar
Un piccolo racconto natalizio, legato al racconto Avventure sulle Alpi, tra ricordi dal passato ed un'occhiata al futuro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Mie gentili e amate lettrici, Vi ho preparato una sorpresa natalizia, un piccolo racconto, scritto con gli occhi di un bimbetto moro dagli occhi verdi, ed un finale a sorpresa. Ho dovuto rubare tutte e due le piume magiche per riuscire a finire in tempo. Ma credo che lo spirito natalizio abbia travolto le due Arpie, che hanno deciso di collaborare senza vessare questo povero Generale di una truppa sgangherata, padre apprensivo e marito ricattato……
Questa volta, io ci sono poco, ma ricordatevi che il vero unico indiscusso protagonista sono sempre io!
A presto mie care madamigelle, un abbraccio ed i miei personalissimi auguri di Buon Natale! Il mio sarà senz’altro ottimo, in attesa del mio piccolo François……mi assicurerò che la mia dolcissima, tenerissima Oscar abbia tutto ciò che desideri, sia tranquilla, riposata, non faccia follie, si riposi e soprattutto che Andrè non intenda stancarla con certe attività inadatte alla custode del mio nipotino!!! E pazienza se la mia adorata sposa mi caccerà dal nostro letto, sono disposto a tutto per il mio nipotino!
Gen. Augustin Reynier François comte de Jarjayes
 
 
 
Palazzo Jarjayes 1765

 
“Andrèèèèèèèè…muoviti pigrone!!!! Svegliati, su vieni con me!”
“Oh nooo! Povero me!”
 
Sento una vocina urlare felice nelle mie povere orecchie, poi due manine prendono le mie coperte e le tirano giù, fino a lasciarmi scoperto! Due piedini salgono sul letto ed iniziano a saltellare.
 
“Andrè, Andre, su dai sbrigati, lascia il letto, svegliatiii!”
“Ti prego Oscar, lasciami ancora un po’ dormire!”
“No, no dai! Devi venire fuori con me.”
“Oscar ti prego, ieri sono andato a letto tardi, voglio rimanere ancora un altro poco a letto, lasciami dormire!”
“Non ci penso affatto Andrè, tu verrai con me!”
“No, no, no! Voglio ancora dormire! ….. Ma si può sapere perché dobbiamo andare via di buon’ora?”
“Andrèeeeee!! C’è la neve! Muoviti!!! Che dobbiamo andare a giocare fuori! Pigrone!”
“La neve hai detto?”
“Si, si hai sentito bene, fuori c’è la neve, ed io voglio andare a giocare! … Alzati o … ti butto giù dal letto!”
 
Mi guardo attorno, Oscar sta saltellando allegra, ma è ancora presto, io voglio dormire!!! Che terremoto.Certo, l’idea di giocare nella neve mi diverte ma…..ho troppo sonno!!!!
 
“Oscar, è presto!! .. Andiamoci più tardi, adesso lasciami dormire!”
 
Prendo il cuscino e mi nascondo la testa. Ma niente, Oscar non demorde, mi tira un braccio e mi obbliga ad alzarmi
 
“Andrè, dai, veloce, vestiti che usciamo…su! Oggi è la vigilia di Natale e siamo liberi! Nessun precettore, nessun maestro, nulla!!! … E poi lo sai che tra poco a palazzo arriveranno le mie sorelle con le loro famiglie, io voglio scappare da qui prima che arrivino! Su dai niente scuse, alzati!”
“Ho capito Oscar, ma io non capisco perché tutte le volte che sai che devono arrivare a palazzo le tue sorelle, tu devi scappare, ma dico non ti fa piacere di rivederle?”
“Andrè, lo sai che non sopporto i loro discorsi! E poi non appena mi vedono, mi saltano addosso e mi riempiono di baci! .. Ah, tutte tremendamente sdolcinate! ….Andrè su dai, voglio andare nel bosco, magari siamo fortunati e vediamo qualche scoiattolo!”
“Oscar, ma se nevica! .. Non credi che sarà quasi impossibile vederne uno?”
“Si lo so Andrè, però io voglio andarci lo stesso, dai sbrigati!”
 
Oscar inizia a battere i piedini per terra, si sta spazientendo! Certo, quando vuole una cosa…..non si arrende finchè non ha ottenuto quello che desidera!
 
“E va bene, mi arrendo, adesso mi alzo! Però Oscar, esci…dai…così mi vesto…..”
“Andrè…ma da quando ti vergogni!!!Su dai, quante storie, alzati e vestiti davanti a me, muovitiiiiii!”
 
Oscar mi spinge, mi strattona, mi scuote….
 
“Ti ho detto di no! .. Io non mi vesto davanti a te. Se vuoi che mi vesta e venga con te, allora esci immediatamente, altrimenti rimango al calduccio nel mio letto!”
“E va bene, quante storie! .. Io non capisco perché tu debba vergognarti di vestirti davanti a me, lo hai sempre fatto!”
“Senti Oscar, perché non mi aspetti di sotto?! Anzi, aspettami in cucina, devo fare ancora colazione.”
“Non ti capisco, perché non posso aspettarti davanti alla porta?  In cucina ci andiamo insieme! Ah, ho capito, forse ti vergogni anche che io stia dietro la porta, temi che ti possa spiare dal buco della serratura?”
Oscar mi guarda decisa, ha uno sguardo birichino, un sorrisetto…..ah, santo cielo, mi farà impazzire!!
“Adesso che fai, mi prendi in giro?”
“Certo che non ti prendo in giro, però devi ammettere che stamattina sei davvero strano!”
“Ma no! .. Senti Oscar, dopo che mi sono rivestito, vado in cucina a prendere due pezzi della torta che la nonna ha preparato per pranzo! ..  Sai, ieri sera, l’ho vista sfornarne una alle mele, magari riesco a portarne via una fetta enorme, così la mangiamo di nascosto!”
“Andrè, lo sai che se la nonna ti scopre si arrabbia? Lei non vuole che la mangiamo prima di pranzo.”
“Lo so, ed è per questo che ti ho detto di aspettarmi in cucina: tu la distrai ed io ne prendo una bella fetta, grande così, e scappiamo via!”
“Ah ah ah ah … Andrè, adesso cosa fai? Le rubi la torta al posto mio?”
“Appunto perché di solito queste cose le fai tu, non sospetterà che stavolta lo faccia io! … Su dai e adesso vai, lasciami rivestire!”
“Andrè, io continuo a non capirti, perché non vuoi che rimanga ad aspettarti qui, mentre ti rivesti?! L’ho sempre fatto!”
“Oscar, se non esci, giuro che tiro su le coperte, e rimango a letto!”
“E va bene Andrè, ti aspetto in cucina, ma tu sbrigati,fa presto, lo sai che non mi piace aspettarti, e soprattutto, non voglio trovarmi qui quando arriveranno le mie sorelle!”
“Si lo so, ma adesso esci!”
“Esco .. esco… comunque … tu sei davvero strano! .. A dopo!”
Oscar alza me manine in segno di resa, scuote il capo perplessa, ma alla fine si gira dall’altra parte e, seppure perplessa, lascia la mia stanza.
 
Finalmente è andata via! …Non posso certo vestirmi davanti a lei: una volta assodato che non è un maschio, e ricordo ancora le urla che ha fatto qualche mese fa, quando è diventata “signorina”….era furiosa, arrabbiata, indignata e non so neppure io cos’altro.
Va be, il problema è che io…beh….ho un “piccolo” problema mattutino da domare….e non posso certo farmi vedere così da lei!
E adesso, cosa faccio? Mi lavo velocemente con l’acqua fredda, così magari mi passano certe reazioni. Chissà perché, mi basta il suo profumo e…..
 
Vado in cucina, la nonna mi da una tazza di cioccolata ed una fetta di torta di mele, Oscar inizia a ridere:
“Ah ah ah ah  ah ah …..”
“Perché ridi? Oscar?!!”
“André!! Madamigella Oscar! E’mai possibile che non vuoi capirlo?!! MA DA MI GEL LA……”
 
La nonna mi minaccia con il mattarello in mano…..
 
Oscar mi fa cenno con la testa per mettere in atto il nostro piano, e interviene:
 
“Nonna …”
“Dimmi piccola mia, cosa ti succede?”
“Senti nonna, dovrei parlarti …”
“Avanti dimmi, cosa c’è?”
“Ehmm … ma non qui davanti ad Andrè …”
“André, esci fuori, madamigella Oscar vuole parlarmi, e la tua presenza, in questo momento, è inopportuna!"
 
Vedo Oscar prendere la mano di mia nonna, la tira a se, e dice: “No nonna, lascia finire la colazione ad Andrè, andiamo noi! … Davanti alla porta della cucina andrà benissimo!”
“Oh questa si che è bella! Adesso dobbiamo uscire noi, per far mangiare il “signorino” …!”
“Dai, nonna lascia tranquillo André, vieni!”
 
Oscar porta via la nonna, io ne approfitto per tagliare un pezzo enorme di torta, l’avvolgo in un grosso tovagliolo, prendo le nostre cappe che sono sulla sedia, il cesto delle vivande, che di solito la nonna tiene via per noi, esco velocemente dal retro della cucina, e mi allontano in direzione delle scuderie.
 
Ho visto tutta la scena: Andrè è riuscito nel suo intento, adesso tocca a me, svignarmela con una scusa.
 
“Allora piccola, volevi dirmi qualcosa?”
“Beh, ecco … io ..”
“Su avanti bambina, qualsiasi cosa tu voglia dirmi, lo sai che con me non devi vergognarti!”
 
Certo la nonna è più strana di me! .. Non capisco perché dovrei vergognarmi, e di cosa poi! … Adesso devo trovare una soluzione, ma non mi viene nessuna scusa, vediamo ……
 
“Allora piccola, sto aspettando …”
“Ecco .. io … nulla nonna, ho dimenticato! .. Ciao nonna, c’è la neve vado a giocare!”
“Nooo aspetta Oscarrr dove vai? … Accidenti, quella ragazzina di sicuro voleva dirmi qualcosa di importante e si vergogna! .. Meglio tornare in cucina, magari Andrè ha finito di fare colazione ed io posso sparecchiare il tavolo! …… Oh … Ma Andrè non c’è! E’ andato via! …. E’ uscito dal retro dalle cucina, ma che strano, non è da lui non aspettare Oscar per ……… SANTO CIELO!! Quei due mascalzoni me l’hanno fatta ancora! … Andrè si è portato via più di mezza torta! … Non è possibile, oltre che rischiare di far venire un bel mal di pancia a tutti e due, adesso mi tocca farne un’altra! .. Aspettato che voi due torniate e poi vi faccio vedere io … parola di Nanny!”
“Nanny, perché parli da sola?”
“Generale, quei due ragazzacci, me l’hanno fatta di nuovo sotto al naso!”
“Cosa hanno combinato questa volta?!”
“Generale, di solito è Andrè a distrarmi e Vostra figlia combina le marachelle!”
“Ho capito, ma si può sapere cosa hanno fatto?”
“Vostra figlia, con la scusa di volermi parlare, mi ha portato fuori dalla cucina, e Andrè si è portato via quasi tutta la torta di mele che avevo preparato per il pranzo! … Adesso mi toccherà farne un’altra, con tutto il da fare che c’è a palazzo! … Tra non molto arriveranno anche le Vostre figlie! … Ah, ma appena torneranno, quei due mi sentiranno!”
“Ah ah ah ah ah …”
“Generale, Voi ridete?”
“Nanny, vuol dire che la prossima volta starai più attenta a non farti più prendere in giro da quei due mocciosi ah ah ah ah!”
 
Usciamo, sono sicuro che Oscar ha già qualche idea strana per la testa…….corre veloce verso le scuderie, io sono più lento, ho in mano un cesto con delle vivande, che ho preso dalla cucina ….
 
“Vieni Andrè, prendiamo la slitta, ci attacchiamo i due poni e andiamo in giro!!”
 
 
“Dai Andrè su dai, sali, guido io ah ah ah ah!”
“Aspettami Oscarrr!! Dammi il tempo almeno di mettere sulla slitta il cesto delle vivande!”
“Muoviti dai, non perdere tempo! …… Si parteeeeee!!!”
“Ti prego Oscar, va piano, non far correre troppo i pony! .. Lo sai che basta poco e ci ritroviamo con la slitta capovolta!”
“Tranquillo Andrè fidati! .. E poi guido io, non tu ah ah ah ah ….”
“Sarà, ma stai correndo … aiutoooooo ….”
“Ah ah ah ah ah …..”
 
“Andrè, guarda che meraviglioso scenario! .. E’ tutto imbiancato, ma è bellissimo!!... Su dai scendiamo dalla slitta, voglio giocare!”
Siamo in mezzo al boschetto, lungo un sentiero che attraversa le proprietà di famiglia. È tutto imbiancato e dal cielo cade ancora qualche fiocco di neve. abbiamo addosso le nostre cappe, con le fodere di pelliccia, i cappucci sulla testa, gli stivali pesanti ed i guantini sulle mani! Oscar è tutta felice, adora correre libera, saltellare, rotolarsi…..
 
Non faccio in tempo a scendere, che mi arrivano uno, due tre palle di neve addosso! Oscar mi colpisce senza darmi la possibilità di difendermi.
 
“Tieni anche questa Andrè .. e questa … e quest’altra!”
“Oscar … aspetta che io ….. adesso ti faccio vedere io …”
 
Lei continua a colpirmi, ed io raccolgo la neve con le mani quanto basta, ci faccio un’enorme palla di neve, e rispondo ai suoi colpi ….
 
“Oscar ….”
“Si André?! …”
“Tieni prendi ….. Colpita in pieno volto ah ah ah …”
“A si?!! …. Adesso ti faccio vedere io …. Prendi questa e quest’altra …. E quest’altra ancora …”
“Ora ti faccio vedere io! … Non ti arrendi e? … E nemmeno io .. tieni …..”
 
 
“Accidenti Andrè … i miei guanti sono tutti bagnati!”
“I guanti dici? Guarda i vestiti!”
“Andrè, e i tuoi?”
“Oh no! Siamo bagnatissimi, e adesso come facciamo?! … Sai la nonna cosa dirà non appena ci vedrà così?”
“Ci sgriderà Andrè!”
“Forse a te, ma a me le darà di santa ragione per averti trascinata qui nel bosco per poi tornare bagnati fradici!”
“Il bosco! … Andrè, non abbiamo nemmeno cercato gli scoiattoli, nooo!”
“Oscar, tu pensi agli scoiattoli? .. Io penso che dobbiamo tornare a casa immediatamente, prima che cominciamo a gelare e magari ci prendiamo un malanno! … Su dai, che comincia a fare freddo!”
“E va bene Andrè, hai ragione, anch’io comincio a sentire freddo! .. Su saliamo sulla slitta e torniamo a casa!”
“Oscar, stavolta mi metto io alla guida della slitta, è meglio che tu stia dietro di me, e ti ripari un poco dal freddo!”
“Grazie Andrè, sei sempre così gentile con me! …. E pensare che sono stata io a cominciare, ed è solo colpa mia che siamo bagnati!”
“Dai Oscar, non perdiamo tempo, su sali!”
“Andrè .. non abbiamo nemmeno mangiato la torta!”
“Oscar, pensiamo a tornare a casa, la torta la mangeremo al calduccio davanti al camino!”
“Hai ragione Andrè, andiamo!”
Siamo bagnati fradici, ho la neve fin sotto i vestiti e dentro agli stivali! Anche Oscar è nelle stesse condizioni, con i ricci biondi dei capelli tutti gelati, le guance rosse, il nasino da cui cola della roba appiccicosa….
 
“Andrè, leghiamo bene i pony, altrimenti Jacques si arrabbia con te, ed io non voglio.”
“Oscar, hai le guance rosse, e gli occhi lucidi …… etuciuuuu ….”
“Anche tu Andrè …. Etciuuuu ….”
“Oscar, ho freddo!”
“Anch’io Andrè!”
“I pony sono ben legati, prendiamo il cestino delle vivande ed entriamo in casa!”
“Senti Andrè, entriamo dal retro, e senza farci vedere da nessuno, andiamo in camera tua.”
“In camera mia?”
“Si, certo per cambiarci, su andiamo!”
 
 
“Su dai vieni, mia nonna non c’è, via libera …..   Ecco fatto siamo in camera mia, e il caminetto è acceso!”
“Brrr … che freddo! … Andrè dammi i tuoi vestiti asciutti.”
“Aspetta … adesso li prendo per tutti e due! ………….. Ecco questi sono i tuoi, ricordi? L’altra volta li hai lasciati qui, quando hai dormito qui, e poi sei tornata in camicia da notte in camera tua.”
“Veramente Andrè, io … non me lo ricordo, comunque anche i tuoi andavano bene! “
 
Vedo Oscar, cambiarsi i vestiti davanti a me, sono accaldato, protesto: “Cosa fai Oscar, ti spogli davanti a me?”
“Ma .. Andrè .. lo abbiamo sempre fatto, è da stamattina che fai certi strani discorsi, Andrè che ti prende? .. Su muoviti, se rimani con quei vestiti bagnati addosso, ti prenderai davvero un malanno!”
“Si, Oscar … però …”
“Andrè, cosa fai, ti spogli dietro il separè?”
“Beh, si … ecco …. Non credo che sia il caso di …”
“Quante storie Andrè, ma se vuoi fa pure!”
 
Sono in imbarazzo: Oscar non si rende conto del tutto che lei è una bambina,anche se ormai è chiaro a tutti tranne che alla diretta interessata, crede davvero di sentirsi un maschio come me, ma lei non si rende conto di procurarmi un certo effetto, povero me! ….. Prendo la mia roba, e vado dietro il separè e mi cambio, in fretta, esco,Oscar è davanti al camino, tende le mani per scaldarsi, il suo viso è illuminato dalle lingue di fuoco … quanto è bella la mia Oscar! … La guardo …. Rimango in silenzio ….. santo cielo, prima o poi impazzirò dietro al suo sorriso, e lei non si accorge neppure di quanto è bella!
 
“Andrè, cosa ti prende, sei rimasto lì imbambolato, su vieni a scaldarti anche tu … etciuu’ ….. credo che mi sia raffreddata … etciuu’ ….”
“Etciuu’ … anch’io Oscar, credo che abbiamo tutti e due la febbre!”
“Ma no Andrè cosa dici?! Io mi sento benissimo, anzi ho perfino fame! … Andrè voglio la torta che hai preso stamattina dalla cucina!”
“E’ nel cesto Oscar, aspetta adesso la prendo io, così la mangiamo davanti al caminetto!”
 
Prendo il cesto che avevo messo sul tavolo e lo porto davanti al camino, Oscar ed io ci sediamo sul tappeto, tiro fuori dallo strofinaccio la torta, lei sorride ed esclama: “Perbacco Andrè! .. Ma tu l’hai presa quasi tutta! Chissà la nonna cosa avrà detto quando avrà visto che nel piatto non è rimasto più nulla!”
“Oscar, su prendi, l’ho divisa a metà … su mangiamo!”
“Uhmm … Andrè, è buonissima!!”
“Vero Oscar, mia nonna è bravissima a cucinare le torte!”
 
 
“Andrè, ho sonno …. Mi metto a letto.”
“Nel mio letto Oscar?”
“Si, nel tuo letto! .. Su André, vieni anche tu ..qui accanto a me!”
“I .. io … veramente .. Oscar … non .. so .. se …”
“Hai finito di balbettare Andrè? .. Su dai niente storie e vieni a letto!”
“E va bene Oscar, adesso arrivo!”
 
Accidenti!! Oscar è nel mio letto come se nulla fosse! .. Se ci vedesse mia nonna si arrabbierebbe moltissimo! … Da quando Oscar è diventata donna, la nonna non vuole più che io e lei dormiamo insieme! …… Oscar ….la mia Oscar……però che sonno…..anche io ho sonno…….
Mi sdraio accanto a lei, la sento avvicinarsi ed abbracciarmi forte, posso sentire il suo esile corpo contro il mio, il corpo di una piccola donna, chiude gli occhi….sento il suo profumo, sa di buono, di casa. I sui riccioli mi solleticano il naso, ma va bene così, la stringo a me e piano piano ci addormentiamo abbracciati, beandoci del calore reciproco.
 
“Nanny, Oscar e Andrè sono tornati? “
“Augustin, li sto appunto cercando! .. Non li ho visti per tutto il giorno, chissà dove si saranno cacciati!”
“Nanny, può darsi che siano nella stanza di tuo nipote andiamo a vedere!”
“Andiamo Generale!”
 
 
Nanny ed io percorriamo il corridoio che ci conduce alla camera di Andrè, la spalanco, il mio sguardo va immediatamente a letto, sento Nanny sussultare: “Santo cielo, cosa fanno quei due nel letto, e per giunta abbracciati!!”
“Nanny, dormono …”
“Abbracciati? … Ah ma appena mio nipote si sveglierà, gliele suonerò di santa ragione!”
“Nanny, guarda là a terra, ci sono i loro vestiti!”
“Si, Augustin, sono bagnati fradici! ….. Ah di sicuro quei due discolacci, sono andati a giocare con la neve e sono tornati a casa bagnati, e per non farsi vedere si sono rifugiati qui!”
“Già, credo che sia andata così! …… Nanny guarda, sono arrossati!”
“Oh Santo cielo! … Sono sicura che dopo essersi bagnati, si siano raffreddati e adesso avranno la febbre!”
 
Nanny mette la mano sulla fronte dei ragazzini e dice: “Non è molto alta, sono solo un po’ accaldati! .. Cosa facciamo Austin?”
“Lasciamoli dormire, vedrai che con una buona dormita passerà tutto .. Su lasciamoli riposare Nanny!”
 
 
“Andrè .. Andrè .. svegliati dormiglione … su …”
“Oscar, come ti senti?”
“Meglio Andrè, se mai mi sia venuta la febbre adesso è scappata ah ah ah ah!”
“Oscar, si è fatto buio, ma che ora sarà?”
“Non lo so Andrè …”
“Aspetta, che accendo le candele …”
“Andrè, guarda il camino è ancora acceso, chi sarà stato?”
“Ma, non lo so …..”
 
Lascio il letto e accendo le candele che sono poste nel candelabro, lo prendo in mano e mi  avvicino al camino, guardo l’orologio … è mezzanotte ….
 
“Cosa c’è Andrè, perché mi guardi in quel modo?”
 
Avanzo verso il mio letto, vedo la mia bimbetta dispettosa guardarmi … sorridermi …. Poso il candelabro sul tavolo, torno a letto, sono accanto a lei, sorrido, l’accarezzo, mi avvicino a lei, le poso un piccolo bacio sulla guancia e le dico: “Buon Compleanno Oscar!”
“Grazie Andrè!”
 
25 Dicembre 1795
 
Sono sul balcone che si affaccia sul giardino, è una giornata soleggiata, ma questa notte è caduta la neve, il giardino è ricoperto da un manto candido, soffice e freddo ……sento delle vocine acute gridare felici, i miei piccoli Jarjayes.
 I miei nipotini, Sophie, la primogenita, è il ritratto di suo padre: capelli castani, ricci e occhi verdi, un sorriso impertinente, ma con il carattere della madre, il mio carattere. Un insieme dei suoi genitori. Il primo regalo che mi hanno fatto quei due! È bellissima, fiera, orgogliosa, coraggiosa, pasticciona e dispettosa. Uguale a sua madre.
E poi c’è il mio erede, anzi no, l’erede della mia casata, l’erede di Oscar: François. È un bambino bellissimo, ha un solo anno in meno di Sophie. Stesso carattere, uguale a sua madre. François è uguale alla mia piccola peste, combina guai a ripetizione!
Questi due terremoti mi rallegrano la vita, con loro faccio tutto ciò che non ho fatto con Oscar. Certo, sono un nonno ligio al dovere, voglio che sappiano usare le armi, tutti e due. Ma li riempio di carezze, regali di ogni tipo, abbracci. È un piacere che non credevo possibile.
Sono impazzito per questi due bimbetti. Secondo Marguerite, se mi fossi comportato così anche con Oscar, sarei stato un padre perfetto, ma la perfezione non esiste, mi accontenterò di essere un ottimo nonno!
 
“Dai François, giochiamo con queste!”
“Sophie, ma sono le spade si legno che il nonno ci ha regalato per Natale!”
“Appunto fratellino, su dai giochiamo!”
“Vuoi giocare? Io dico che dobbiamo combattere, avanti, in guardia!”
“In guardia fratellino!”
“Su, dai sorellina!! Almeno per adesso fingi di essere un soldato.”
“E va bene François, allora fingi anche tu di essere un soldato.”
“Sophie, sappi che io non fingo di essere un soldato, perché lo sono!”
“E va bene soldato Jarjayes Grandièr …. In guardia!”
“In guardia!”
 
Dal balcone vedo arrivare Oscar e Andrè: sono stretti in un abbraccio, sono distanti dai loro figli, li guardano, sorridono, si deliziano nel vederli giocare. Andrè guarda …. Mia figlia! …  Che sguardo tenero e dolce che ha con lei … Come sono felice che quel bimbetto che feci portare tanti anni fa a palazzo, adesso sia diventato il marito della mia Oscar …. Il mio erede! …. Che bella famiglia che mi hanno dato … e che nipotini meravigliosi!
 
“Guardali Oscar, non sono bellissimi?”
“Sono bellissimi Andrè, perché sono i nostri figli!”
“Su, dai Oscar, non vorrai dire che non è così, perché non è vero! …. Guarda François, è identico al mio diavoletto biondo: stessi occhi … stessi capelli! E’ un vero Jarjayes!”
“Invece, Sophie, è identica a suo padre: stessi occhi verdi … stesso colore di capelli, e … bellissima come suo padre!”
 
Oscar mi guarda, i sui occhi brillano per me, è dolcissima, bellissima! ….in questi anni non è cambiata molto, ha qualche chilo in più, forse dovuto alle gravidanze, ma continua ad indossare abiti maschili e a comportarsi come un maschiaccio, con cambierà mai, per fortuna! Io la amo così…….
 
“Cosa c’è Andrè … perché mi guardi così?”
“Ricordi? .. Non facevi che chiedermelo anche quel giorno di tanti anni fa!”
“Quale giorno Andrè?”
“Quella lontana vigilia di natale, quando entrasti in camera mia, e mi svegliasti   prepotentemente!”
“Ah ah ah ah … adesso ricordo, allora avevamo dieci anni, e la notte precedente aveva nevicato …..”
“E tu ed io rubammo la torta in cucina ah ah ah …”
“Si Oscar … e poi la febbre … e ..poi …… Buon compleanno amore!”
“Grazie Andrè”
“Grazie Andrè .. Grazie Andrè … ma non sai dire nient’altro?”
“Cos’altro dovrei dirti?”
“Nulla, ma potresti darmi almeno un bacio!”
“Con immenso piacere … Monsieur  Grandièr …….”
Sento le labbra di mia moglie vicine alle mie, sempre più vicine, fino a sfiorare le mie….poi piano si fanno sentore di più, sento la morbidezza e la dolcezza della sua pelle, il suo profumo, piano si schiudono e la sua lingua inizia a giocare con la mia, si allontana, mi mordicchia un labbro….mi farà impazzire! Non resisto, òa stringo a me, accarezzo la sua schiena, affondo una mano nei suoi capelli, mi stacco appena e le accarezzo il viso. Quando la amo! nonostante siano passati diversi anni dal nostro matrimonio, Oscar è ancora una donna timida, arrossisce ad ogni bacio, abbassa per un attimo lo sguardo.
 
 
“Ehi François, guarda nostro padre e nostra madre, si stanno baciando!”
“Vedo Sophie ..  Ma quei due, appena pensano di non essere visti da nessuno, iniziano a baciarsi, sono proprio sdolcinati!”
“Aspetta François, io ho un idea ….”
“Sentiamo quale?!”
“Dai su, dammi una mano … lasciamo le spade che il nonno ci ha regalo, e prepariamo delle palle di neve!”
“Ottima idea Sophie, sei pronta?”
“Prontissima François, su dai ….. però prima facciamo gli auguri alla mamma per il suo compleanno!”
“Si, Sophie, mi piace! … Sei pronta sorellina?”
“Si, dai .. nascondi la tua palla di neve ….”
“Fatto.”
“Uno .. due .. e tre …. Buon compleanno mamma!”
“Buon compleanno mamma!”
 
Le vocine dei nostri due angioletti ci distolgono, mi allontano appena dalla bocca di Andrè e rispondo: “Grazie Bambin ……..”
Oscar non fa in tempo a finire la frase che veniamo bombardati da alcune palle di neve, lanciate dalle manine delle nostre due pesti!
“Ah ah ah ah  Così imparate voi due, a non fare altro che baciarvi ah ah ah ah …. Buon compleanno mamma!”
“Dai François, adesso scappiamo, prima che ci inseguano e ci puniscano! .. Via …..”
 
“Accidenti Andrè, ce l’hanno fatta … sono proprio delle pesti!”
“Chissà a chi somigliano ah ah ah ah!”
“Al loro padre naturalmente!”
“E la mamma? .. Forse la loro mamma da bambina era un angioletto biondo e innocuo? Sarà! .. Ma io ricordo tutt’altro ah ah ah!”
“Andrè … ah ah ah ah ah!”
Scoppiamo a ridere felici, leggeri. In questi anni Oscar è diventata ancora più bella, dolce. Certo, veste ancora abiti maschili, con la spada è imbattibile, e con la pistola non è da meno, ma la nascita dei nostri “angioletti” la resa più gioiosa, è tornata bambina!
 
 
“Ehi Voi due monelli, dove andate così di fretta?”
“No Nonno … ecco … noi, noi andiamo dalla nonna, ecco … lei … ci ha preparato la torta di mele che piace tanto a … mio … fratello, e così …. Noi andiamo Nonnino caro!”
“Un momento voi due! …... Sophie, François, quando la smetterete di comportarvi come due discoli prepotenti?!”
“Noi, Nonnino? Ma no cosa dite! … Ecco noi … non abbiamo fatto nulla questa volta …”
“Sicuro Sophie?”
“Certo Nonnino, se non mi credi, chiedilo a François, lui te lo dirà!”
“Uhmm…….. Sappiate che ho visto quello che avete fatto ai vostri genitori, ed eravate complici in egual misura!”
“Ecco ….. vedete Nonno …... noi …”
“Su discolacci, tornate dentro, prima che vostra madre vi dia una lezione!”
“Si, Nonno, ma Voi non ditele che ci avete visto!”
“Via, filate via … birbanti!”
 
“Mia sorella mi si avvicina e bisbiglia all’orecchio ….
“François, il nonno se ne va, io non resisto, voglio lanciargli una palla di neve, tu cosa ne pensi?”
“Va bene sorellina, su dai, facciamone due grandissime …... più grandi delle nostre mani!”
“Dai François, sbrigati! …... Dopo tutto dobbiamo fare gli auguri di buon Natale al nostro nonnino!”
“Fatto Sophie, sono pronto!”
“Dai, andiamo da lui!”
“Si, andiamo!”
 
 
“Nonno!”
 
Mi giro verso le voci angeliche dei miei adorati nipoti e rispondo: “Si, cosa c’è?”
 
Vedo le loro manine dietro la schiena, intravedo le loro palle di neve, intuisco le loro intenzioni, sorrido, mi dicono: “Buon Natale Nonno! E ricordatevi che qualsiasi cosa che io e mio fratello possiamo fare, vi vogliamo bene .. Nonnino! ……… Dai François …. Vai!”
“Siiiiii … tieni Nonno! … ah ah ah ah … Colpito!”
 
Vedo i volti sorridenti dei miei adorati nipoti, le loro palle di neve mi colpiscono alle gambe ed al petto, li vedo scappare, ma raccolgo la neve e faccio un paio di palle anche io, colpisco prima la birbante di Sophie, e poi il monellaccio di François, li rincorro e continuo a colpirli …
 
“Dai François, scappiamo! ……. Altrimenti il nonno ci raggiunge e ci punisce!”
“Sophie, il nonno non vuole raggiungerci, altrimenti lo avrebbe già fatto! …... Vedi le sue gambe?! Sono più lunghe delle nostre!”
“Può darsi François, ma tu scappa!”
“Ehi voi due fermatevi, non ho ancora finito ah ah ah ah!”
 
 
“Oscar, guarda tuo padre!  .. Sembra essere diventato un ragazzino!”
“Andrè, è da quando è nata Sophie, che si comporta come un ragazzino! .. E poi con l’arrivo di François, è diventato ancora più bambino dei nostri figli ah ah ah ah!”
 
“Andrè …”
“Si, Oscar?!”
“Ricordi, come ha sbraitato quando è nata Sophie?”
“Certo che lo ricordo! …. E’ venuto a cercarmi e mia ha detto: Andrè, non appena saranno passati tre mesi dal parto, rimettiti subito a lavoro! E questa volta mettiti di impegno, e dammi il mio François!  Ah ah ah ah!”
“Mai un ordine è stato eseguito da me con tanto piacere, Colonnello Jarjeyes!”
 
“Capitano Grandier … Ti amo  …”
“Ti amo Oscar ……  Buon Natale, amore mio ……”
 
   
 
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