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Autore: PrimbloodyBlack    24/12/2018    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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The sun goes down
The stars come out
And all that counts
Is here and now

The Wanted (Glad You Came) 

 

Si aggirava nel castello senza una meta, andando da una stanza all'altra. Avvolte le serve le chiedevano di cosa avesse bisogno, ma era un qualcosa che non potevano procurarle.
Il matrimonio era stato deciso poco dopo la sua fuga. Una volta scoperto, il padre, insieme al re, avevano impegnato tutte le truppe sulle sue ricerche. Vari indizi facevano presupporre che si fosse avviata verso il bosco, in cerca di un villaggio vicino. Ma niente, si era dissolta nel nulla, nello stesso modo in cui era comparsa. Ma sfortunatamente nessuno si ricorda quella fatidica notte in cui tutto era iniziato. In cui tutto era stato già deciso. Un destino già scritto fin dall'inizio dei tempi.

Così piccola, destinata a grandi cose ma anche a grandi sofferenze. Ma ci sarà lei a proteggerti quando tu non potrai. Quando l'oscurità prevarrà su di te, lei ti farà riscoprire la luce, piccola mia. Non avere paura... Ho pianificato tutto.

"Sorella!" ancora persa tra i suoi pensieri si girò.

"È possibile che non mi senti mai neanche quando urlo?" esclamò le ragazza ridendo.

"Scusami Annie. È che sono emozionata per il matrimonio." disse mentendo.

È vero, da quando è uscita fuori la faccenda del matrimonio non fa altro che chiamarmi "sorella". Non mi dispiace, è una ragazza davvero dolce, ma ogni volta mi fa ricordare a quale destino sto andando incontro.

"Ti capisco, tra poco toccherà anche a me e già sono in ansia."

"Tuo padre ha già scelto con cui dovrai sposati?"

"No non ancora. Mia madre vuole aspettare che sia più matura. Ma io mi sento pronta." disse con tono tranquillo.

Skye cercò di sorridere, ma le fu difficile. La ragazza che aveva davanti voleva sposarsi ma non aveva l'approvazione, mente lei tutto il contrario.

"Sai, quando mio padre mi ha rivelato che ti saresti sposata con mio fratello ero davvero felice. Erano già tre anni che faceva pressione a tuo padre ma ha sempre desistito. Ma finalmente adesso farai parte della famiglia."

Fece qualche passo, un po' titubante. Allargò le braccia e la strinse a se. 
"So che tuo padre ti ha sempre tenuta chiusa in una bolla di cristallo ma adesso sei libera."

Skye cercò di ricambiare quel gesto d'affetto, ma ancora una volta le fu difficile.

"Ti sbagli... Ora sono ancora più incatenata." avrebbe voluto dirle ma non poteva.

"Grazie." si limitò a dire allontanandosi da lei.

"Bene, adesso devo andare che-"

"Signorina Annie!" La chiamò una delle serve.

"Si?"

"È arrivata una donna, ha detto che è qui per lei."

"Finalmente!" Disse sprizzando gioia. 
"Scusa Skye, ma adesso devo andare, È venuta a trovarmi un'amica, si chiama Thalia Watson. Ti dice niente?"

Skye cerco di placare il suo entusiasmo capendo di chi si trattava. Aveva la faccia rossa e cercò di nasconderla girandosi di spalle.

"Vai pure, io continuo a fare il mio giretto."

"Se ti annoi puoi stare con noi, staremo nella sala dove c'è il camino."

"D'accordo a dopo." cercò di dire in tono indifferente.

La sentì allontanarsi sbattendo i tacchi per la felicità.

Un pizzico di gelosia iniziò a farsi strada nel suo cuore. Sapeva che era lì per lei, ma si sentiva comunque ferita. 
Con imprudenza decise di raggiungerle. Cercò di mantenere un passo lento, senza dare nell'occhio. Scese lentamente le scale, i suoi tacchi non facevano il minimo rumore. Più si avvicinava più il suo cuore batteva forte, non era più la felicità a darle vita, ma adesso l'ansia. 
Si avvicinò alla sala, sentiva Annie parlare e fare qualche risatina. Decise di entrare solo quando sentì la sua di voce.

"Buona sera." disse lei entrando.

"Buona sera." disse la ragazza alzandosi.

"Thalia, questa è Skye Carter ma già la conoscete ovviamente."

"Si, i nostri genitori era molto amici" disse la lupa.

"A proposito, come mai non sono venuti alla festa?" disse la ragazza reggendole il gioco.

"Come già saprai, i vari impegni politici li portano sempre a viaggiare. Ma ti augurano un prospero matrimonio."

"Certo, sono sempre così premurosi!" Disse con un finto sorriso.

"Ma erano anni che non ci vedevamo, posso dire con convinzione che vi siete fatta più bella."

La lupa si avvicinò disinvolta e senza battere ciglio le prese la mano baciandola.

"Anche voi non siete da meno." disse imbarazzata. La lupa le sorrise facendole l'occhiolino.

Skye diventò rossa dalla testa ai piedi e nessun suono riuscì ad uscire dalla sua bocca.

Una serva entrò nella stanza con un vassoio di tè e biscotti.

Grazie al cielo! 
Esclamò la ragazza tra sè che si era pietrificata.

"Thalia a voi piace il tè?" chiese la principessa.

"Certamente."

La serva versò nelle tre tazzine il tè. Sbadatamente fece cadere qualche goccia sul completo grigio della lupa.

"Mi scusi mia signora." stava per correre in cucina per prendere uno strofinaccio ma la lupa le afferrò la mano.

"Non c'è bisogno, non si preoccupi." disse con il suo solito sorriso.

La giovane donna presa alla sprovvista arrossì e fece un profondo inchino congedandosi.

"Si vede proprio che il vostro animo è gentile, signorina Thalia." Disse Annie sorridendole.

Stavano sullo stesso divano, la principessa, involontariamente o meno, tendeva ad avvicinarsi sempre di più alla lupa.

potrebbe anche parlare con me però! 
Disse Skye tra se infastidita.

"Perché? Voi come trattate le vostre serve?" chiese la lupa confusa.

"Be'... Io al massimo le sgrido, ma..." 
Era insicura, lo si vedeva nei suoi occhi. Abbassò lo sguardo e inizio a guardare il pavimento, quasi in cerca di risposte.

"Ma?" cercò di spronarla la lupa, ormai incuriosita e preoccupata.

"Vengono semplicemente punite." disse infine.

"Come principessa? Sono curiosa."

"Non lo so, ci pensano mio fratello o mio padre." disse agitandosi.

"Va bene ho capito." disse sorridendole. Poi guardo Skye, che aveva uno sguardo cupo. "Mi piacerebbe vistare il castello, vi dispiace?"

"Ma certo!" esclamò allegramente la ragazza.

"Sono curiosa di vedere le vostre stanze, saranno sicuramente degne di due principesse come voi."

"Questa vostra curiosità mi sorprende." disse sorridendo e alzando un sopracciglio.

"Voglio solo accertarmi che state trattando bene la mia cara amica." 
Disse con sarcasmo.

Si... Certo.

Le mostrò le principali sale del castello, come la sala dei ricevimenti, quella reale, la grande sala da pranzo per eventi ugualmente importanti. Accennò alla sezione dove erano ospitati i servi e la cucina.
Salendo ulteriormente le scale si trovavano le innumerevoli stanze. Mostrò per prima la stanza Skye, davvero per una principessa, così come quella di Annie.
Thalia si stupì dello sfarzo che circondava il palazzo. Una sola stanza, se venduti gli oggetti e arredamento avrebbe potuto sfamare l'intera città.

"Principessa, signorina Skye. È stato davvero un piacere, ma è tempo che io vada."

"Può restare per la cena e per la notte se vuole, ci sono molte stanze per gli ospiti."

"Grazie per la vostra generosità, ma devo proprio."

"Ha bisogno di una carrozza o qualsiasi cosa?"

"No grazie, ho portato il mio cavallo alla scuderia."

Si avvicinò alle due baciò le mani di entrambe e uscì dal grande portone.

"Sperò che ci farà visita un'altra volta!" le urlò Annie.

"Con piacere."

Fece finta di avviarsi verso la stalla ma la in realtà aveva in mente altro.

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Skye, frustrata si recò in sala pranzo dove la stavano aspettando.

Non capisco perché mi ha ignorata in questo modo... Proprio non lo comprendo. Del resto facevamo la parte di "amiche d'infanzia"poteva pure parlarmi, dirmi qualcosa.

"Finalmente ci hai degnato della tua presenza." esclamò il padre seduto a tavola.

"Mi dispiace ma ultimamente non mi sento molto bene."

"Ricorda che quando ti faccio venire a chiamare devi venire, hai capito?"

"Va bene, non accadrà più."

"Su, amico mio, non essere pesante con lei, sappiamo come sono fatte le donne." gli disse il re. Il suo sguardo si ammorbidì un po' e le fece segno di sedersi accanto a lui.

Il re si trovava a capo tavola, alla sua sinistra il signor Carter, alla sua destra la moglie e i suoi figli, seguiti da altri persone di importanza che la ragazza non aveva ancora avuto modo di conoscere approfonditamente, come i tre fratelli del re. Claus, Il più giovane aveva qualche anno di più del padre ed è conosciuto come un gran bevitore. La prima notte che Skye era arrivata al castello, l'uomo l'aveva scambiata per una serva e voleva portala in camera sua, fortunatamente il secondo fratello che era con lui, Straus, era riuscito a fermarlo. Era un tipo taciturno ma le era sembrato fin da subito gentile ed era, inoltre, il capitano delle guardie. Il terzo invece, Bergoglio oltre ad essere il consigliere del re aveva a carico le spese pubbliche. Al suo fianco, Skye aveva, le moglie dei due fratelli laboriosi e i figli. Le due ragazze avevano più o meno la sua età, i tre ragazzi erano poco più grandi e sembravano già dei veri e propri uomini. Skye non aveva mai avuto modo di parlare con nessuno di loro, troppo occupata a deprimersi nel letto fingendosi malata.

La cena proseguì tranquillamente, la ragazza mangiò in silenzio, persa in chissà quale mondo. Il re e il padre parlarono di impegni politi, le giovani ragazze si confrontavano sui giovani che avevano incontrato durate la festa di Skye e i ragazzi stavano organizzando un uscita in cavallo. 
Molto spesso si ritrova a gli occhi del padre puntati addosso. Anche se con riluttanza tendeva a sorridergli. Si ripeteva continuamente che doveva comportarsi bene, sia per lei che per la riuscita del piano di Thalia.

"Allora Skye, ti aggrada la vita da palazzo." Domando il re posando il calice di vino.

"Oh certamente!" rispose convinta la ragazza.

"Non è come casa tua, ma si sà, lo sfarzo non fa mai male!" Disse ridendo da solo. 
"E comunque, non preoccupatevi." disse rivolgendosi ai due futuri sposi. "Vi regalerò una casa tutta vostra."

"Grazie mille Padre." disse felicemente il giovane.

"Non vedo l'ora di avere dei nipoti. Te lo immagini Lucas, dei nipoti."

Il re rise per la contentezza e Skye trattenne a stento una smorfia. Con la coda dell'occhio vide la mano del padre chiudersi in un pugno. Iniziò a tremare finché tutto ciò che era sul tavolo cadde non appena colpì la superficie del tavolo. Si alzò di scatto facendo cadere a terra la sedia e con la bocca serrata e la fronte corrugata uscì dalla stanza.

La tranquillità di un attimo prima era sostituita da una grande tensione. Il re non sembrava stupito, Annie guardò immediatamente Skye preoccupata. 
Il resto dei presenti erano abbastanza sconvolti in quanto non abituati alle sfuriate dell'uomo.

Il re sospirò, dopo aver bevuto un'altro po' di vino si schiarì la voce e si girò verso Skye.

"Tranquilla, prima o poi si abituerà all'idea."

"No invece." disse immediatamente con voce tremante. "Ecco perché sono scappata." abbassò lo sguardo per non far vedere il bagnato sulle sue guance. Si alzò da tavola goffamente con gli occhi di tutti puntati su di lei. "Con permesso."

"Skye!" Le gridò Annie, ma ormai era già corsa via.

Camminò così velocemente che per poco non inciampò sul proprio vestito. I suoi tacchi echeggiavano al contatto con le scale in marmo rompendo il silenzio. 
Corse in camera sua. Si strappò il vestito di dosso. Gli occhi lucidi le avevano oscurato la vista e non aveva notato la figura seduta sul suo letto. 
Questa le corse incontro abbracciandola, circondandola di un confortevole calore. Non le serviva la vista per riconoscere da chi proveniva quel profumo e tepore.

"Ti prego portami via da qui."

   
 
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