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Autore: Hil 89    24/12/2018    2 recensioni
Era chiedere troppo, forse?!
In fin dei conti lui non voleva molto. Voleva solo che il suo Fiorellino tornasse a casa da lui!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU
 
 


Magnus socchiuse piano le palpebre e si stiracchiò lentamente beandosi dal lieve tepore che ancora lo avvolgeva, allungò il braccio destro ed un gemito di frustrazione lasciò le sue labbra nel costatare che le lenzuola al suo fianco erano fredde, ma soprattutto intatte.
Si passò una mano sul volto, scompigliandosi i capelli neri e sospirò ancora.
Era la mattina di Natale, ma lui non aveva nessuna voglia di festeggiarlo, perchè Lui non sarebbe stato a casa insieme a lui.
Magnus non riusciva a capacitarsi del perché i Navy Seal non permettevano neanche ai loro comandanti un minimo congedo per le feste.
Era chiedere troppo, forse?!
Alexander mancava da casa da più di un anno, come tenente comandante di uno dei plotoni della Squadra Verde dei DEVGRU* doveva occuparsi dell’addestramento delle nuove reclute.
Alec amava il suo lavoro e lo affrontava con tutta la forza e la determinazione con cui affrontava la vita in generale e Magnus lo amava soprattutto per quello.
Era un figlio d’arte, il padre era il Comandante della Squadra Verde, mentre suo fratello Jace era il tenente comandante di un plotone dello Squadrone Oro**
Il suo meraviglioso Fiorellino aveva dovuto affrontare molti ostacoli per arrivare ad essere l’uomo che era ora, ed il suo essere omosessuale non aveva aiutato molto all’inizio. Era sempre stato un ragazzo chiuso e molto schivo, aveva costruito attorno a sè una fortezza che sono poche persone erano in grado di poter oltrepassare. E lui era cosi onorato si essere tra quei pochi eletti.
Alexander terminato l’addestramento - superato a pieni voti (in barba a tutti quelli che credevano che un gay non sarebbe riuscito a superare le durissime prove a cui erano sottoporti fin dal primo giorno) - aveva preferito seguire le orme del padre ed occuparsi dell’addestramento delle nuove reclute.
Magnus era cosi orgoglioso dell’uomo che era diventato e lo amava ogni giorno di più, anche se erano per la maggior parte del tempo separati, ma le telefonate e le chiamate su Skype non mancavano, quindi per quanto sentisse la sua mancanza, sapeva che anche lui ricambiava i suoi sentimenti con tutto il cuore e questo gli teneva compagnia anche nelle notti più difficili.
Tutti questi buoni propositi però andavano a farsi benedire durante le feste natalizie perché lui amava il Natale, sul serio, non per niente la sua casa poteva far concorrenza alla Casa di Babbo Natale per il quantitativo incredibile di ghirlande, vischio, calze e addobbi vari che ornavano ogni angolo del loft.
Per questo, anche se poteva sembrare un po’ egoista pensarlo, del detto “i cattivi non dormono mai” a lui non gliene poteva importare di meno in quel momento. Potevano prendersi una vacanza anche loro, no?!
In fin dei conti lui non voleva molto. Voleva solo che il suo Fiorellino tornasse a casa da lui!
Strinse forte i pugni contro le coperte e si alzò dal letto con strizza, avvicinandosi alla grande finestra che si affacciava su una New York completamente imbiancata.
Lo skyline della Grande Mela l’aveva sempre affascinato ed ancora dopo cosi tanti anni lo lasciava senza fiato, soprattutto in inverno, quando la neve copriva ogni superficie e dava quel senso di magia che lo ammaliava da sempre.
Appoggiò la fronte contro il vetro freddo e sbuffò nuovamente, prima che un lieve grattare contro la porta non attirò la sua attenzione.
Si voltò verso la porta della camera e notò una piccola palla di pelo bianca che muoveva insistentemente le zampette contro il legno.
“Chairmain” lo chiamò piano, “Amore di papà, hai fame?” chiese avvicinandosi al gattino per prenderlo tra le braccia, il felino lo guardò per un attimo soltanto prima di ricominciare a muoversi con insistenza verso la porta.
Magnus lo accarezzò dietro le orecchie, “Ho capito, adesso andiamo in cucina e ti do qualcosa da mangiare” concluse spostando una mano verso la maniglia per poter uscire dalla stanza.
Ad essere onesti non rammentava di aver chiuso la porta la sera prima, di solito la lasciava socchiusa per permettere al gatto di muoversi liberamente per l’appartamento.
La sera prima aveva provato a chiamare Alexander molte volte, ma non era mai riuscito a raggiungerlo, quindi si era trascinato Chairmain Meow in camera per avere un po’ di compagnia, ma soprattutto uno spettatore ai suoi drammi esistenziali sul perché Alec non rispondeva alle sue telefonate.
Scosse la testa mentre usciva dalla camera, Meow gli sgusciò agile dalle braccia e prese a correre rapido, come solo un gatto sa fare, Magnus si fermò al centro del corridoio perché qualcos’altro catturò completamente la sua attenzione.
Un qualcosa che la sera prima non c’era:  un inconfondibile e meraviglioso odore di biscotti.
Si mosse rapido verso la fonte di quel buonissimo odore di pasta frolla, cioccolato, cannella e zenzero e si fermò di colpo all’entrate della cucina.
Le braccia gli caddero lungo i fianchi ed il suo cuore mancò di un battito.
Al centro della stanza, inginocchiato a terra intento ad accarezzare piano il pelo morbido del suo gatto - che stava facendo delle grandissime fusa (buongustaio) - c'era un uomo dalla capigliatura nera come l’ebano perennemente spettinata, la pelle nivea ad un sorriso storto ad addolcirgli le labbra fini.
Alexander” un sussurro lasciò le sue labbra, ma per quanto lieve fosse fu udito perfettamente dal giovane che alzò lo sguardo blu come l’oceano dal micio, per puntarlo in quello verde dorato del padrone di casa, ancora immobile di fianco allo stipite della porta.
Alec si alzò, passando velocemente le mani sulle ginocchia, guardò Magnus con un sorriso sghembo prima di parlare “Ehi” disse con la sua voce roca, l’orientale sospirò appena - quanto gli era mancata quella voce e per Lilith quanto gli era mancato lui! - spalancò gli occhi rendendosi conto che era ancora fermo all’entrata della cucina si mosse velocemente verso il Seal che spalancò le braccia.
Magnus si lanciò letteralmente addosso ad Alec che lo accolse prontamente sorreggendolo quando questi gli passò entrambe le gambe attorno ai fianchi ed alloggiò le braccia al suo collo.
L’orientale nascose il viso nel suo collo, mentre il soldato se lo sistemò addosso e premette le labbra contro la sua tempia.
“Sei qui” bisbigliò contro la sua pelle candida, Alec annuì soltanto stringendolo ancora un po’, “Sei tornato” continuò Magnus inalando il suo profumo di muschio bianco, “Sei davvero qui” concluse allontanando il volto del suo collo per specchiarsi in quel blu che tanto amava.
Alec gli sorrise ancora, “Ho chiesto qualche giorno di permesso” iniziò a spiegare mentre con le dita della mano destra tracciava disegni astratti sulla schiena di Magnus, “Ho preso il primo volo disponibile da Jackson, ma la coincidenza a Dallas era in ritardo e sono atterrato al JF Kennedy alle 5 di stamattina” continuò senza smettere di guardarlo negli occhi.
L’orientale immerse le mani nei suoi capelli d’ebano e giocò con qualche ciocca, stringendolo appena come per accertarsi che fosse davvero lì.
“Volevo farti una sorpresa” mormorò Alec con le guance leggermente imporporate, Magnus appoggiò la fronte contro quella del moro e sfiorò il suo naso in un bacio eschimese, prima di allontanarsi di poco per potersi specchiare nel suo sguardo.
“Hai fatto i biscotti” sussurrò con un sorriso.
“Non è Natale senza biscotti” rispose Alec “Non è quello che dici sempre?” continuò con quel suo sorriso storto.
Magnus sorrise ancora prima di chinarsi verso le labbra del moro, gli succhiò lentamente quello inferiore prima di congiungerle definitivamente con le sue per un bacio languido.
Alec si spostò leggermente, senza interrompere il bacio, per appoggiarlo sul bordo del mobile di fianco ai fornelli, Magnus strinse maggiormente le cosce attorno ai suoi fianchi ed il moro spostò le mani ai lati del volto dell’orientale e piegandogli appena il viso di lato, intensificò il bacio invadendo la bocca dell’altro con la lingua ed iniziando un movimento uguale e contrario con la gemella.
Magnus si lasciò sfuggire un gemito quando le labbra umide di Alec presero a percorrere il profilo della sua mascella fino a raggiungere il suo pomo d’Adamo e lasciargli un leggero morso. Piegò ancora di più il collo, per quando il mobile alle sue spalle gli permise, per lasciare più spazio da baciare al compagno che iniziò a distribuire sulla sua pelle caramellata una scia di baci alternati a lievi leccate fino alle clavicole sporgenti.
Magnus gemette ancora prima di afferrare con le dite inanellate il mento di Alec per riportare il suo viso di fronte al suo ed attirarlo nuovamente verso le sue labbra, lo baciò profondamente immergendo una mano nei fili d’ebano e facendo scorrere l’altra sul lato del collo, sentiva sotto i polpastrelli il battito furioso del suo cuore e sorrise nel bacio mentre con la lingua percorreva il contorno delle labbra del soldato.
Si separarono con il fiato corto, le fronti appoggiate l’una all’altra, i corpi stretti in un abbraccio saldo e gli sguardi legati insieme.
“Mi sei mancato cosi tanto” sussurrò appena Alec
“Anche tu, Fiorellino” rispose Magnus sfiorandogli piano le labbra, “L’unica cosa che voglio per Natale sei tu” concluse attirandolo ancora verso di se per un altro abbraccio.
Alec se lo strinse contro, appoggiando la fronte sulla sua spalla e respirando a fondo l’odore di sandalo di Magnus, lo baciò attraverso la stoffa e bisbigliò: “Buon Natale, Magnus”
L’orientale sorrise e gli sfiorò la tempia con le labbra: “Buon Natale, Alexander”


  
Piccole specificazioni (prese da wikipedia):
*United States Naval Special Warfare Development Group è la componente del SEALs specializzata nell’antiterrorismo, comunemente nota come SEAL Team 6
**uno degli squadroni d’Assalto del DEVGRU
 
Note: i SEALs mi hanno sempre affascinata, ma premetto che non ho la più pallida idea se i tenenti comandanti seguono davvero gli addestramenti delle reclute e non so il modo in cui vengono assegnati gli incarichi.
Alec, in un qualsiasi universo alternativo, me lo sono sempre immaginato come uno militare o comunque collegato all’azione. E non ai primi livelli, ma con un ruolo di comando, perché ha la stoffa del leader.
Detto questo, vi ringrazio per assere arrivati fino a qui! Spero che questa cosetta vi sia piaciuta e se volete, sarò molto contenta di sapere cosa ne pensate! 
Buon Natale! 
Saluti, HiL

 
  
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