Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Hoshi_Hime    25/12/2018    0 recensioni
Non era che Abbacchio odiasse il natale, in realtà era abbastanza indifferente sulla cosa.
Certo, se avesse sentito 'All I Want For Christmas' un altra volta avrebbe ucciso qualcuno e tutte quelle lucine rovinavano l'aspetto lugrube che aveva la città di notte e riusciva a mal la pena a camminare per le strade di Napoli per via del via vai di gente che comprava regali, ma nonostante tutto c'era un motivo per cui riusciva a sopportare tutto ciò.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bruno Bucciarati, Leone Abbacchio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era che Abbacchio odiasse il natale, in realtà era abbastanza indifferente sulla cosa.
Certo, se avesse sentito 'All I Want For Christmas' un altra volta avrebbe ucciso qualcuno e tutte quelle lucine rovinavano l'aspetto lugrube che aveva la città di notte e riusciva a mal la pena a camminare per le strade di Napoli per via del via vai di gente che comprava regali, ma nonostante tutto c'era un motivo per cui riusciva a sopportare tutto ciò.

-Guarda che carine, Leone- 
Il motivo era palesemente Buccellati, che adesso stava tenendo in mano l'ennesima decorazione di natale, a questo giro delle spece di bamboline grossolanamente intagliate nel legno e con i capelli di stoffa.

-Non credi che abbiamo già preso abbastanza decorazioni?- Sospirò Abbacchio facendo un cenno alle buste
-Dovevamo fare un albero semplice, cerca di rimanere su un tema solo o finirà per sembrare un patchwork- 
-Ma sono carine...- Rispose l'altro mettendo un finto broncio 
-Ok ok prendiamole!- Abbacchio sospirò di nuovo. -Però muoviamoci che voglio tornare a casa, fa freddo-

Bruno era un uomo di famiglia, lo era sempre stato, quindi non era stata una sorpresa per Leone quando aveva scoperto che adorasse una festa i cui temi principali erano cose smielate come come l'amicizia e la famiglia. Anche se in quel caso la famiglia era formata da due a mal la pena adulti e una manciata di ragazzini schizzati.
Leone non aveva mai avuto cuore di fargli notare che a nessuno in casa interessasse davvero la festa, certo aveva beccato più volte Mista e Trish cantare orribili duetti delle versioni pop di canzoni natalizie e Giorno aveva fatto crescere un vero e proprio abete in casa, ma gli altri erano più lì per la roba gratis e il cibo che altro.
Così come non aveva avuto cuore di dire no quando Bruno gli aveva chiesto di venire con lui ai banchetti di natale.
E ora era con il moro con in mano buste piene di decorazioni e altre cazzate che sarebbero finite nella spazzatura o in soffitta dopo il 7 Gennaio.

Leone voleva davvero riuscire ad odiare tutto ciò, ma era difficile quando Bruno era accanto a lui con un sorriso stampato sulla faccia e l'espressione contenta. E se Bruno era felice, lo era anche Leone.

-È un peccato che qui non nevichi mai- Mormorò Buccellati mentre camminava accanto a lui, casualmente stringendogli la mano libera mentre si guardava in giro.
-Immagino- Mormorò Abbacchio. Avrebbe voluto aggiungere che la neve sarebbe stata un problema per le missioni, ma tenne la bocca chiusa, non voleva portare il lavoro in quei pochi momenti liberi che avevano.
-I ragazzi si diventerebbero un sacco..oh!-
Qualcosa attirò l'attenzione del capo, che aumentò un po il passo, facendo comunque attenzione a non scortarsi con nessuno.

Si fermò davanti a quella che era una pista di pattinaggio sul ghiaccio, guardando i ragazzini che si divertivano sopra.
Leone lo osservò, la stava guardando lo stesso modo in cui un bambino guardava una torta.
-Vuoi andare?- domandò divertito poggiandogli la mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.
-Sì!- Esclamò subito per poi morserdi il labbro -Uh. Non son buono, non ho mai pattinato.-
Leone si gratto la guancia -Sono un bel po arrugginito, ma credo di riuscre a insegnarti almeno a non cadere come un sacco di patate-
-Sei buono?-
-Da ragazzino ho provato qualche volta- Rispose -Andiamo?-
Bruno annuì entusiasta e Leone era abbastanza sicuro che lo scopo del ragazzo era fargli venire il diabete entro fine giornata.

I due ragazzi noleggiarono un paio di pattini a testa, per poi trovarsi davanti alla pista.
-Pronto?- Domandò Leone entrando e dopo un paio di secondi si sistemo per tenersi in equilibrio.
-Credo?- Mormorò l'altro, facendo un passo avanti, per poi scivolare all'indietro, finendo per terra, facendo un espressione addoloratatra per il freddo e la botta.
L'ex poliziotto cercò di rimanere serio ma non durò molto che si mise a ridacchiare mentre gli offriva la mano per tirarlo su.
-Tieniti a me- Mormorò poi. E Leone doveva ammetterlo, era divertente vedere Bruno così, con l'espressione metà concentrata e metà nel panico, le gambe tremolanti e mentre si teneva a lui come un gatto su una tenda.
-Sai, dovresti pattinare pure tu, non farti trascinare da me- Lo stuzzico poi.
-Non son buono- borbotto l'altro, con un po di delusione nella voce. -Sembrava più facile-

Leone si girò, mettendosi davanti a lui e prendendogli le mani.
-Ti ho detto che ti avrei insegnato no? Tu segui me- Si guardò dietro per vedere se c'era gente per poi pattinare all'indietro, tenendo lo sguardo fisso verso l'altro.
Bruno sbuffo divertito. -Meno male che eri arrugginito eh. E Non farmi cadere!-
Leone fece una finta faccia offesa.
-Non ti fidi proprio di me mh? Neppure dooo tutti questi anni!- E si portò una mano alla fronte.
I due risero rumorosamente subito dopo. Bruno aveva una risata forte e Abbacchio l'adorava.

-Sai che metterei la mia vita nelle tue mani, Leone- 
Bruno era tornato serio come al solito, per poi sorridere di nuovo, facendo colorare leggermente le gote dell'altro.
-Lo so- Mormorò. -P...Però smettila di agrapparti a me e muovi quei piedi- sbuffo, notando che il moro si era di nuovo attaccato a lui e si stava facendo trascinare.
-Guarda che ci sto provando! Non è colpa mia se è scivoloso!-
-È ghiaccio Bruno! Cosa ti aspettavi?!-

Era una situazione stupida, uno che facevai capricci e l'altro esasperato. Non potevano fare un paio di passi che si mettevano a ridacchiare per qualcosa. 
Era uno scenario che di solito capitava agli altri quattro, non a loro. 
Ma se battibeccare su cose stupide mentre si stavano congelando rendeva Buccellato felice, andava bene.
E poi era divertente anche per Abbacchio, gli era andata via dalla testa tutto il malumore che eveva prima, ora troppo concentraro ad insegnare all'altro come non sembrare una giraffa appena nata.

-Credi di riuscire ad andare da solo ora?-
-Non ne ho idea- ammise Bruno -Se mi tieni solo una mano conta?-
-Per questa volta posso chiudere un occhio- Rispose l'uomo vestito di nero stringendogli la mano, pattinando piano così che Buccellati potesse rimanere al passo.
Cielo, si sentivano come fossero una coppieta di qualche film natalizio degli anni 50. Era tutto così dannatamente smielato. Ma forse per un giorno andava bene essere smileati, non pensare al lavoro e comportarsi come facevano di solito i loro coetanei.

-Bruno, hai le labbra quasi blu, sembra che mi hai rubato il rossetto, non è meglio che usciamo?- 
L'altro sospirò e annuì-Immagino dobbiamo andare pure a casa prima che gli altri rompono qualcosa- Aggiunse come se fosse tornaro alla realtà delle cose.
Leone agrotto le sopracciglia.
-Magari abbiamo ancora dieci minuti di tempo per prenderci una cioccolata calda- 
Disse sedendosi togliendosi i pattini.
L'altro guardò l'ora. -Magari- aggiunse sorridendo.
-E magari diciamo ai ragazzi di prendersi una pizza così magari andiamo a cena da qualche parte solo noi due-
-È un appuntamento?- domandò l'altro sfregandosi le mani per riscaldare.
-Magari lo è-
Bruno sorrise e prese le buste.
-Immagino ce la meritiamo una cena fuori- Annuì deciso.
-Però prima la cioccolata calda-
-Dici che ci mettono il rum se lo chiedo?-
Bruno roteo gli occhi e lo trascino via, mentre l'altro rideva. E di nuovo avevano messo da parte il fatto che probabilmente i ragazzi avessero rotto qualcosa, il lavoro che avrebbero avuto il giorno dopo e che alla radio era stata di nuovo messa All I Want For Christmas.

  
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