Mi hai detto:
aspettami.
Aspetta il nostro tempo
che deve ancora venire
e mentre lo dicevi
baciavi i brividi
della ragazza sbagliata,
i miei occhi
pieni di lacrime
li hai lasciati soli
a ricucire le illusioni
con un filo di sangue.
Mi hai detto:
non sei ancora abbastanza.
Abbastanza per essere l'unica,
abbastanza per essere scelta,
abbastanza per essere la Scelta.
Sei stato il riassunto
di tutte le mie paranoie,
le ho viste vivere
una ad una.
Hai spalancato il mio libro
e girando
pagina per pagina
le hai sfiorate tutte.
Ho visto le immagini
del mio dolore
diventare grifoni,
fiere violente,
poi mi hai chiuso
in una gabbia
e hai lasciato
che mi sbranassero.
Mi hai detto:
scusa.
Scusa per cosa?
Non hai mai detto
quale fosse il vero motivo
delle tue scuse.
Forse avevi paura
che il mondo ti sentisse
mentre ammettevi
di non essere un uomo,
mentre ammettevi
di non avere coraggio,
di non saper amare,
di non avere alcun talento
se non quello di seminare
morte
nella vita degli altri.