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Autore: AlekHiwatari14    26/12/2018    5 recensioni
Gli uccelli cinguettano in cielo, annunciando l'arrivo della primavera, ma non solo. Il mondo è del tutto ignaro della minaccia che sta per abbattersi. Un nuovo villano sta minacciando il mondo intero e intende incominciare proprio dal suo luogo originario, ma dei eroi valorosi, possessori dei miraculous, gli daranno filo da torcere. Chi saranno e soprattutto chi sarà costui che vuole conquistare il mondo? Come ha avuto il miraculous? Quali intrighi ci saranno?
Beh, per scoprirlo dovrete solo continuando a leggere.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di iniziare, voglio fare un annuncio.
Questo prologo è diviso in tre sezioni, mentre i prossimi capitoli saranno programmati diveramente (esempio: Capitolo 1 | SEZIONE) per facilitarvi la lettura e rendere tutto più sistemato, altrimenti verranno capitolo chilometrici.

La sezione sarà il luogo in cui si svolge e i personaggi sono stati divisi così:

Luoghi: Napoli, Firenze, Torino.

Per la sezione di NAPOLI abbiamo gli OC:
Elvira Quagliarulo,
Chiara Peluso,
Alex Imperatore,
Demetrius / Dem Zero.

Per la sezione di FIRENZE abbiamo gli OC:
Francesco/Cesco Landi,
Margot Dupain,
Bianca Bernard,
Felix Agreste.

Per la sezione di TORINO gli OC:
Alberto Carlucci,
Mariah Haring.

Spero di avervi chiarito ogni perplessità. Ricordo che la scadenza delle schede è a Febbraio, precisamente il 2 e se volete inviarmele altre, saranno ben accette se dentro i limiti elencati nel capitolo di come partecipare.
Potete creare anche OC senza Miraculous se volete e partecipare inserendo nei commenti le idee che vorreste dare alla storia, come eventi e quant'altro. Le migliori saranno scelte e inserite nella storia.
Detto questo, possiamo iniziare!

***

Questa, non è una storia come tante.
Questa è l'origine di un gruppo di ragazzi che ha avuto la fortuna di possedere dei Miraculous.
Pavone, una donna astuta e malvagia sta controllando l'Italia attraverso le sue piume che danno il potere della forza inaudita alle persone akumizzate, tramutandoli in veri e propri mostri.
Tutto solo per avere l'anello del gatto nero e gli orecchini della coccinella, insieme a tutti gli altri miraculous esistenti.
Non si sa la sua identità e nemmeno il suo vero scopo o identità.
L'unica cosa certa è che è pronta a fare di tutto per mettere in ginocchio il mondo intero.

 
PROLOGO - Napoli:
 
Una dei nostri protagonisti ha già ricevuto il suo miraculous. Elvira Quagliarulo è il suo nome ed ha avuto la fortuna di avere il miraculous della farfalla direttamente dalle mani di Gabriel Agreste.
Si è trasformata e si è messa subito all'opera per trovare il promotore di quel casino, ma inesperta com'è combina solamente guai.
"Allora, vediamo un po'. Chi possiamo akumizzare ?" Si chiede, guardandosi intorno.
Poco lontano da lì c'è un tipo appena uscito da palestra, tutto muscoli e per niente carino, ma agli occhi della nostra paladina è un vero e proprio schianto.
"Ma si! Perchè no?" Si convince per poi creare l'akuma tramite il suo bastone per poi dire: "Vai, piccola akuma, prendi possesso di lui e rendilo ciò che può realmente essere!"
La farfalla comincia a volare, per poi finire nel polsino che ha il ragazzo, cedendo al controllo della nostra eroina.
"Frisc e tuost, non hanno potuto farti allenare. E' davvero un peccato. Avresti potuto essere più interessante di così. Dimmi, vuoi aiutarmi a sconfiggere il male? Vuoi essere il mio 'frescone'?"
Sentendo quelle parole, il ragazzo alza il volto essendo costituito dalla maschera del controllo della ragazza per poi dire: "Certo, ma non mi hai detto il tuo nome..."
Con molta disinvoltura e decisione, Elvira non ha dubbi sul suo nome da eroina, così pronuncia subito: "Palummella."
"Ottimo, sarà fatto, Palummella!"
E così la nostra 'Palummella', comincia a cercare il colpevole. Riesce a togliere la piuma dalle mani delle povere persone che erano prese dal panico, ma niente da fare.
Il cattivo è molto più astuto di quanto si possa pensare.
La spilla termina il suo potere e lei si ritrasforma in se stessa, ritrovandosi poi faccia a faccia con Gabriel.
"Sapevo che di te non ci si poteva fidare. Ridammi il miraculous."
"Ma chi? Ij? Ma quann maij imm fatt ammor ij e te? Ma chi t sap?" Sbraita la tipa, facendosi sentire da tutti.
Irritato dalla lingua incomprensibile della ragazza, Gabriel si accinge a prendere la spilla, ma Elvira fa resistenza.
Il ragazzo akumizzato la vede in pericolo e ancora colmo dell'entusiasmo dato dall'akuma, si precipita a salvare quella che non è poi una ragazza tanto indifesa come crede.
"Wue! Liev e man ra uagliona mij!"
"Ma che state dicendo? Io non capisco. In che lingua parlate?"
Elvira, vedendo Agreste in difficoltà, si allontana con tanto di miraculous ancora con sé.
In fondo, essere una paladina della giustizia le piace e non può separarsi da Nuru. Già si è affezionata a lui.
Nel frattempo, tutto è stato già visto da qualcuno che se ne sta in cima ad un palazzo ad osservare la scena.
Ha visto Palummella, ma non sa che è la nostra cara Elvira, poichè ha perso le sue tracce poco prima che lei di ritrasformasse.
"Chi era quella?!" Si chiede, sedendosi su quell'edificio.
Il suo intervento non è servito a nulla, anche perchè ha esitato troppo e non è riuscito ad intervenire. E' un tipo di circa 22 anni, alto 1,75 cm, Occhi marroni e capelli neri a spazzola con ciuffo che gli ricade sulla fronte. E' snello e minuto. Il suo costume è composto da una tuta di spandex rossa e da una maschera rossa che ricopre gli occhi e chiusa dietro la testa da due lembi alzati che danno forma a delle corna rosse che fuoriescono da dietro la nuca. Tra le mani ha un forcone e cerca di comprendere meglio che può la situazione, purtroppo senza risultato.
Sospira:"Forse è meglio tornare a casa."
Con questo comincia a saltare da un edificio all'altro aiutandosi con la sua arma e ritrasformandosi mostrando la sua vera identità. E' Demetrius Zero, un ragazzo comune che soffre di una patologia al cuore molto rara. Si guarda il suo cardiofrequenzimetro che ha al polso per regolare i battiti e verificare, quando accanto a lui compare un esserino molto simile ad un diavoletto.
"Dem, che combini?"
"Niente, Diavoletto. Stavo solo controllando i miei battiti. Lo sai che le trasformazioni mi sfiniscono."
"Che dici? Ci andiamo a mangiare un gelato?" Chiede il kwami e il tipo non oppone resistenza.
L'unico pensiero che gli frulla in mente è:"Chi è Palummella? Sarà un eroe o un cattivo?"
Intanto, ignari di tutto, la notizia si è già diffusa in tutta Napoli, suscitando curiosità e scalpore, soprattutto in un tipo che si ritrova a bere il caffé in un bar.
E' alto 1,80 cm, snello, fisico asciutto e palestrato. Ha occhi azzurri e capelli di un biondo chiaro molto lunghi. Pur avendo la venera età di 30 anni non ha nemmeno una ruga e al suo dire è perfetto.
Sentendo la notizia e credendosi superiore a tutti, si prefissa un obiettivo: "Wow, una supereroina che salva la città. Sono proprio curioso di conoscerla. Lei non resisterà a me. Perché io sono Alex Imperatore e niente e nessuno mi impedirà di farla mia."
"Egocentrismo portami via." Nota un esserino comparendo al suo fianco. E' molto simile a Tikki, ma con la differenza che è bianco ed emette micro scariche.
Non appena lo vede, Alex urla: "Ehi, Ning! Torna subito al tuo posto. Lo sai che nessuno ti deve vedere."
"Lo so, lo so. Il problema è che anche tu saresti dovuto stare qui e invece te ne stai qui a poltrire."
"Tranquillo. Vedrai che al prossimo attacco non ci penserò due volte ad andare da lei. Sembra una tipa tenace e tosta. Mi piace."
"Non dovresti basarti sull'apparenza. Quella tipa potrebbe essere chiunque." Consiglia Ning facendo sospirare il tipo.
Il giorno passa ed Elvira si ritrova ad andare a scuola.
"Elvira!" Chiama una ragazza facendola voltare.
Avrà all'incirca la sua stessa età. Ha capelli neri e lunghi fino alle spalle, gli occhi sono grigi e corporatura esile, essendo anche bassina, circa 1,57 cm.
Ha poco seno, pelle pallida quasi color latte. Sembra esile e flessuosa, voce squillante, incapace di avere un tono moderato.
"Chiara."Saluta Elvira, vedendola venire incontro. Come al solito, ha sempre la stessa felpa nerd del momento ed è trascuratissima, ma alla nostra Elvira sembra importargliene poco.
"Cumpagna' mij!" Urla abbracciandola e facendole venire un attacco di panico: "Elvira! Perfavore! Lo sai che non sopporto i contatti fisici."
La ragazza, quasi risentita, stacca l'abbraccio mormorando:"Tsk... mi chiedo come farai quando dovrai scopare qualcuno."
"Perchè pensi sempre alla stessa cosa?"
"Perchè non riesco a capire come farai a fidanzare e a scopare con l'odio per i contatti fisici. Mi sa che resterai vergine a vita."
"Mi sa che sei fin troppo cafona per comprenderlo."
"Grazie, cara!" Sorride e ironizza per poi andare in classe.
Improvvisamente, durante le lezioni, arriva un nuovo attacco.
Nel cadere dalla sedia, il miraculous si stacca dal passante finendo a terra.
Elvira, non accorgendosi del disastro, si alza e corre verso la vittima pronta a trasformarsi, quando si rende conto che qualcosa non va.
"Wue! Addo sta o miraculous?" Comincia a chiedere cercando ovunque l'oggetto e chiamando:"Nuru! Dove sei?"
Purtroppo Nuru è rimasto in classe e quello stesso oggetto è stato trovato da Chiara che non esita a prenderlo.
Terrorizzata dall'esserino, cerca di capire come sia possibile, avendo una discussione con lui:"Dov'è Elvira? Dobbiamo aiutarla. Senza di me non potrà mai trasformarsi. A meno che..."
"A meno che.. cosa?" Chiede la ragazza e il kwami comincia a guardarla perplesso.
Nel frattempo la nostra cara Elvira sta per essere schiacciata dal dinosauro gigante, mentre cerca ancora disperatamente il miraculous nelle tasche.
Qualcuno la salva appena in tempo, portandola su un palazzo. Elvira si volta e vede un tipo a dorso nudo con una massa muscolare elevata e pantaloni bianchi oltre ad avere una maschera in stile bandana che ricopre tutto il volto e da quei muscoli fuoriescono piccoli fulmini come scariche. La ragazza lo guarda perplessa, non solo per la sua forma fisica, ma anche perchè lui comincia a vantarsi:" Niente paura, Ener è qui per salvarti."
"Ener? E c' re? Enel?! Nun agg pavat a bullet ro gas e da luc?" Ironizza napoletanamente la ragazza riferendosi a lui come la famosa ditta dell'Enel.
Il tipo se la ride e spiega:"Ma no. Sono il compare di Palummella e presto verrà anche lei. Sai, sono emozionatissimo. Non sapevo ci fossero altri eroi come lei."
"Mi sa che non viene."
"E perchè?"
"E pecchè sann futtut o miraculous ra maronn!"
"Non sapevo che la madonna avesse un miraculous."
La ragazza, vedendosi non compresa, comincia a dare i numeri: "Chi te biv! O miraculous è o mij! Palummella song ij!"
Il tipo, sentendo quelle parole, comincia a guardarla scrupolosamente, per poi dirle con grande delusione: "Non sapevo che gli standard fossero così bassi."
"Tsk...sient chi parl! Pikkachù vestut a Thor."
"Ma sient a sta vrenzela!"
In quel momento, mentre si sta avendo un acceso dibattito tra Ener ed Elvira, compare Palummella.
Nessuno sa che quella è Chiara nei panni di supereroe solo perchè Nuru gliel'ha chiesto.
Insomma, la città è in pericolo e c'è bisogno di salvarla.
"Tsk, ma sentitela! Palummella sei tu eh? E chi è quella?!" Indica Ener vedendo l'eroina lì che sconfigge il mostro riportando la pace.
Elvira impazzisce sbraitando: "Sta bucchin! Sa pigliat o miraculous mij. Mo c vac a fa o strascin. Ma chi è sta zoccl?"
"Ferma e lascia fare ai professionisti." Cerca di rassicurare l'eroe andando verso Palummella e irritando Elvira che ironizza:"O professionist. M er scurdat che er e l'enel!"
Purtroppo, appena il ragazzo arriva lì, Palummella è già scomparsa misteriosamente.
Elvira riesce a scendere e nel girare tra i vicoli vede Chiara che si nasconde con Nuru tra le mani.
"Wue wue! A facc e do cazz! Allor te futtut tu o miraculous mij?!" Sbraita andando verso la ragazza pronta a dirgliene quattro, ma il kwami la ferma.
"Aspetta Elvira. Gliel'ho detto io di farlo."
"Cosa?"
"Avevi perso la tua spilla. L'ho raccolta per riportartela ed è uscito questo esserino. Ho avuto paura, ma poi mi ha spiegato la situazione e ho agito usando la logica. Insomma, io non volevo. Non sono tagliata per fare l'eroe. " Spiega la ragazza e allora Elvira si calma e l'abbraccia chiamandola:"Ma tu sij l'ammor mij!"
Per poi baciarla facendola irritare terribilmente.
Ener, non vedendo più Palummella, decide di ritrasformarsi mostrando la sua vera identità. E' Alex.
"Ning, non sono riuscito a beccarla."
"Vedrai che la prossima volta andrà meglio." Rassicura il kwami.
"Che dici? Ci andiamo a mangiare qualcosa?" Chiede il tipo facendo annuire e seguire l'esserino affamato.
Tutto sembra aver preso una svolta a Napoli, ma sarà così anche nelle altre città d'Italia?

 
***

PROLOGO - Torino:

La notizia dell'attacco a Napoli fa il giro dell'Italia, arrivando anche nella TV locale della città di Torino.
"Spero che non arriveranno qui..." Farfuglia pensierosa una donna, quando una voce maschile la rassicura: "Tranquilla, mamma. Vedrai che hanno solo ingrandito la cosa."
Dalla cucina esce un tipo alto circa 1.78 cm, snello e lievemente muscoloso. Ha capelli corti biondi cenere, molto scuri, sistemati col gel e degli occhi verde scuro, con lievi zampe di gallina ai lati. Ha dei bellissimi lineamenti del viso, caratterizzato da mento sporgente, naso piccolo, labbra piene e voluminose. Ha una carnagione chiara e quando sorride gli si formano delle fossette ai lati del viso che lo rendono irresistibile.
Lui è Alberto Carlucci, ha 16 anni e vive a Torino.
E' un ragazzo semplice e non si aspetta per niente ciò che sta per accadergli.
"Mi raccomando, Alberto. Alla gita scolastica cerca di non perderti come l'altra volta."
"Perdermi? Io? Tsk... avanti mamma! E' stata solo una distrazione!"
"Si, perchè doveva flirtare con quello della terza, dico bene?"
"Piantala, Marco! Non è divertente."
"Già, non stava flirtando. Stava solo chiedendo informazioni su quando sarebbero usciti insieme."
"Giovanni, ti prego, non metterti anche tu! Piuttosto, avete visto la mia sciarpa della Gucci? Non la trovo."
"Tutti questi gingilli, creme e maschere ti stanno facendo assomigliare sempre di più ad una femmina."
"Mamma!" Urla il ragazzo cercando l'appoggio della mamma che non tarda ad aiutarlo. Gli va vicino, lo abbraccia e rimprovera i due: "Marco, Giovanni, finitela adesso."
Poi la donna si gira verso il piccolo Alberto per dargli la sciarpa: "Ecco, tesoro."
"Grazie, mamma. Senza di te non saprei proprio come fare. Avrei perso il mio charm." Le annuncia facendole l'occhiolino.
"Avanti, smettila e corri a scuola altrimenti perdi il bus per la gita."
Il ragazzo annuisce e si dirige a scuola.
Sale sul bus, sedendosi accanto ad una ragazza alta circa 1,64 cm, snella, pelle molto chiara. Ha occhi azzurro chiaro e capelli castano chiaro tendete al biondo, lunghi e ondulati, molto folti, con una piccola treccia che spunta sul lato destro della testa.
Lei è Mariah Haring, viene dall'Inghilterra e si è trasferita in Italia a causa dei genitori. Non parla molto l'italiano poiché si è trasferita da poco.
"Ciao Mariah." Saluta Alberto, sedendosi accanto a lei.
"Ciao."Ricambia per poi notare la sciarpa.
"Bella..." Dice, toccando la sciarpa e facendogli intuire che parla di quella.
"Ti piace, vero? E' un gioiellino della Gucci. Senza sarei davvero imperfetto. Insomma, guardami. Sono davvero uno schianto con questa."
"Ma guarda! La puttana egocentrica si è messo vicino all'inglesina." Ride un tipo della classe e questo lo fa tacere.
Fortunatamente, Mariah non sa il perché di quell'aria strana che si respira. Non sa che tutto ciò che sta succedendo è solo perché il povero Alberto è gay, ma probabilmente nemmeno le interesserebbe visto che ha altre cose a cui pensare. Non può legarsi a nessuno siccome i suoi genitori viaggiano molto e sa che prima o poi se ne andrà anche dall'Italia. Preferisce godersi il momento e vivere tranquilla.
Il bus parte e comincia questa piacevole gita che va verso la villa Vaneria, per visitare le meraviglie di quel posto quando Alberto rimane incantato dal fascino di un ragazzo che si trova lì, insieme ad un'altra classe, anche lui a quella noiosa mostra. Come il suo solito comincia a flirtare con lui, non resistendo alla tentazione e perde di vista il suo gruppo. Vedendosi preso in giro e che quel tipo non è gay come lui ha sospettato, decide di mettersi alla ricerca dei suoi compagni quando trova a terra una scatolina antica.
Si china e la apre, vedendo un bellissimo anello nero, molto simile a quello di chat noir, ma con la differenza che il simbolo dell'impronta felina è di un colore blu acceso. In quell'istante esce un esserino, molto simile a Plagg, ma con dei tratti molto più marcati e molto più simili ad una pantera che sbadiglia per poi osservare attentamente Alberto.
"Io sono Mac, mia maestà." L'essere si china dinanzi al suo nuovo possessore.
Il ragazzo, incredulo, urla a sguarciagola e nel gridare gli cade l'oggetto dalle mani finendo a terra. La scatola si chiude e l'esserino si ritrova a tornare all'interno della scatola.
"Ma... che...?" Comincia a chiedersi, guardandosi intorno.
"Possibile che sia stato solo un miragio?" Continua a domandarsi sempre più perplesso e ancora ignaro di quanto successo, ma incuriosito comunque dalla situazione non ci pensa due volte. E' troppo attratto dallo splendore della scatola e decide di portare l'oggetto a casa per studiarlo meglio.
"Alberto..." Chiama Mariah, vedendolo prendere da terra qualcosa.
"Oh, Mariah. Mi stavo proprio chiedendo dove fossi finita con la classe." Finge, nascondendo la scatolina nello zaino e raggiungere gli altri.
Il giorno passa e presto arriva sera. Alberto si chiude in camera sua, per poi prendere dallo zaino l'oggetto: "Ok, vediamo se mi ero impressionato oppure era tutto vero."
Con queste parole apre lo scatolino e l'essere esce da lì, cominciando a lamentarsi: "Ah, non c'è più l'eleganza di una volta."
"Ma tu parli!" Urla nuovamente, indicandolo e facendo un passo indietro.
A quel punto il kwami, ormai stufo del comportamento del suo possessore, domanda: "Certo che parlo. Avrei anche un certo langurino, maestà. Non è che avreste della frutta secca, possibilmente dei pistacchi?"
"Tu cosa? Non potresti chiedere qualcosa di peggio! Sono allergico alla frutta secca ed essiccata, oltre ad odiare i pistacchi per tua informazione."
"Ok, mi accontento anche qualcosa dal fast food."
Sentendo la parola fast food, Alberto va in tilt. La sua immagine è completamente rovinata se cominciasse ad acquistare cose fast food oltre a tenerci alla sua linea.
Si porta le mani nei capelli istintivamente, per poi negare: "No, il fast food no! Per l'amor di Dio. Chiedi qualche altra cosa! Tutto ma non quello!"
"Il mio palato adora la frutta secca e quella del fast food. Decidi tu, anche se avrei una leggera voglia di  pistacchi. Se me li darete, ve ne sarò per sempre grato, maestà."
Solo in quell'istante si rende conto che quel kwami lo ha chiamato più volte con quel nome.
"Maestà?" Chiede incredulo, mentre l'esserino si china e afferma: "Certo. Voi siete il mio re. Come potrei non chiamarvi maestà, mio signore?"
Onorato di tale grandezza, il ragazzo decide di tenerlo con sé e dargli ciò che gli ha chiesto.
Dopo essersi rifocillato, il kwami gli spiega tutta la procedura, per poi dirgli:"Basta che mi dici Mac trasformami!"
"Bene, allora. Mac, trasformami!" Esclama e il kwami entra nell'anello trasformandolo.
Si ritrova così ad indossare una maschera simile a quella di Chat Noir, così come la tuta, ma cambiano alcune cose. Ha dei guanti da motociclista che fuoriescono le dita nude, la tuta è attillata, ma non ha il campanello ed è leggermente aperta davanti. Le maniche sono rialzate fino al gomito e la cintura fa da coda, ma anche da porta arma. Infatti ha una katana come arma, ma è chiusa da un fodero magico che gli conferisce l'aspetto di un bastone come come quello di Chat Noir.
"Cosa? Ma che...?" Comincia a chiedersi, ignaro che quel che sta vedendo è l'immagine di se da eroe.
Nel frattempo Torino non ha scampo. La piuma del pavone è arrivata anche lì e ha fatto le prime vittime.
Mariah si trova a comprendere così una dura verità essendo nella piazza centrale della città. Corre a più non posso, quando vede due bambini in difficoltà. Li prende con se, aiutandoli e proteggendoli all'attacco del cattivo.
Cerca i genitori dei due e quel gesto viene visto da qualcuno che non tarda a trascinarla in un vicolo aiutandola a sfuggire alla furia della vittima.
"Grazie." Mormora voltandosi verso colui che noi già conosciamo.
E' Adrien.
"Finalmente ti ho trovata Mariah."
"Tu...come...?"Balbetta ancora ignara di ciò che sta per accaderle.
"Prendo io le piccole. Tu occupati di lui." Le dice, per poi darle uno scatolino tra le mani e andarsene.
Mariah la apre e vede due orecchini bianchi e da lì esce un esserino bianco con un corno tendente all'argento, con criniera molto chiara e la coda a batuffolo dello stesso colore.
"Chi sei?!"
"Mi chiamo Marvell e sono il tuo kwami. Non c'è tempo per le spiegazioni devi trasformarti." Informa, ma la ragazza non sa bene che fare. E' indecisa.
Riuscirà a salvare la città? E Alberto capirà che non è il momento di guardarsi allo specchio, ma di mettersi all'opera?
Beh, lo sapremo presto, ma adesso spostiamoci in un'altra città.

 
***

PROLOGO - Firenze:

Il sole è alto nella bella Firenze e la campanella suona, segnando la fine e l'inizio di una nuova lezione. In quel liceo c'è un ragazzo che esce dalla classe per andare a fare educazione fisica. E' alto circa 1, 65 cm, corporatura slanciata e con la muscolatura ben bilanciata, ha un paio d’occhiali a lente leggera che nascondono i suoi occhi color castagna di taglio medio e molto espressivi. Ha i capelli corti e scompigliati, di un biondo tendente al castano chiaro, che sembrano cambiare a seconda della luce prendendo sfumature più scure o più chiare. Il viso è dai lineamenti dolci e non troppo marcati, e dal mento affusolato. Ha una carnagione chiara, piuttosto facile all’abbronzatura. Il suo accento è ovviamente forte e lo rende ancora più vivace. Lui è Francesco Landi, ha 17 anni ed è conosciuto da tutti con il nome di Cesco. Come si può notare non è un tipo come gli altri. Si vede già dal primo sguardo che è un tipo solare e pacifico con tutti, sempre attento alle lezioni di sport e a quelle creative e una delle nostre protagoniste lo ha compreso bene. Non ha occhi che per lui, infatti se ne sta lì, a guardarlo dalla finestra della sua classe mentre fa lezione. Questa non è altro che Margot Dupain. E' una ragazza dall'aspetto semplice, snella, alta circa 1, 60 cm, corporatura normale. Somiglia molto a Marinette, dato dal fatto che ha una parentela con lui molto stretta, ovvero sono cugine. Se non fosse per i capelli castano chiaro ondulati e medio-lunghi, raccolti da una coda alta e il ciuffo lungo e riccio che le ricade sugli occhi azzurri, si direbbe che è facile scambiarle per sorelle.
"Margot! Ancora a guardare Cesco?" Richiama la sua compagna di banco, facendola sussultare e voltare verso di lei. Questa è Bianca Bernard.
Ha capelli biondi, lunghi e lisci, tirati sempre indietro con un cerchietto metà bianco e metà nero. Ha gli occhi di un limpido azzurro, molto simile a Emilie Agreste, madre di Adrien e per questo viene spesso scambiata per sua parente quando si trova nella sua città natale, Parigi. Ha una carnagione molto chiara e un viso dai tratti fini con un neo sotto l'occhio sinistro. Sul braccio ha un bracciale rosa con una gemma incastonata bianca. Nessuno sa del perchè sia così possessiva e ossessiva riguardo quel bracciale.
"Chi? Io? Ma figurati!"
"Non sei brava a mentire, Margot." Le dice, ma la castana continua a guardarlo dalla finestra, infastidendo la biondina che sospira e comincia a stuzzicare: "Lo sai che se continui così qualcuno farà prima di te."
"Che lo facciano pure. Tanto lui non vorrà nemmeno una come me. Insomma... ogni volta che ho cercato di parlargli sono stata un emerito disastro. Lo si legge dai suoi occhi che gli faccio pena. E poi... potrebbe rifiutarmi. Mi crollerebbe il mondo addosso se me lo dicesse in faccia davanti a tutti."
"Ah, su via! Non essere così drammatica. Solo perchè qualcuno ti ha rifiutata non vuol dire che accadrà ancora."
"Infatti, accadrà peggio. Magari mi ritroverò rinchiusa nel bidone dell'indifferenziata per la mia inutilità." Mormora tra se e se, irritata dallo stuzzicare dell'amica.
"Hai detto qualcosa?" Le domanda l'amica sentendola mormorare, ma non capendo le parole.
Margot scuote la testa e si gira dall'altro lato, fingendosi indifferente, quando improvvisamente suona l'allarme antincendio.
Un esplosione ha provocato una nuvola di fumo.
La classe e l'intera scuola è in delirio. Margot si affaccia vedendo l'intera scena di Cesco in difficoltà.
"No, Cesco!" Urla, per poi essere tirata via da lì da Bianca, ma non sa che quello che sta per accadere a Cesco è tutt'altro che un disastro.
Un villano akumizzato è entrato nella scuola mettendo in serio pericolo i suoi compagni. Odiando i bulli e vedendo la situazione difficile, Cesco si butta a capofitto nell'impresa di aiutare i suoi amici, fallendo miseramente.
Viene scaraventato per aria per poi finire vicino all'uscita secondaria di scuola, quella che si affaccia alla palestra.
Lì, qualcuno gli tende qualcosa. E' uno scatolino.
"Ma...cosa?"
"Cesco, sei stato scelto." Dice una voce maschile facendogli alzare il volto.
In quell'istante vede lui, Adrien.
"Prendi il miraculous e combatti." Continua ad ordinargli, lasciandolo perplesso a guardare quella scatola mentre se ne va.
"Miraculous?" Farfuglia incerto guardando lo scatolino, per poi aprirlo.
In quell'istante appare Xuppu, il miraculous della scimmia insieme ad un ciondolo corto, a forma di foglia arancione e bianca con sopra il musetto stilizzato di una scimmietta.
"Ciao!"
"Che razza di stregoneria è questa? Dov'è il trucco?!"
"Non c'è nessun trucco. Devi dire semplicemente  Xuppu trasformami ed io ti farò diventare un eroe."
A quelle parole del kwami lui non può non urlare:"Forte!"
Per poi afferrare quel ciondolo e metterselo velocemente e senza nemmeno pensarci due volte. L'entusiasmo è alle stelle e non può non pronunciare quelle parole: "Xuppu, trasformami!"
Ha inizio la trasformazione e la sua tuta non troppo attillata, ha un cappuccio corredata di orecchie tonde ai lati della testa e sul viso una maschera molto semplice di colore arancio-marrone con il contorno occhi bianco.  Lungo la vita una coda come quella di Chat Noir, formata dalla cintura, lunga e resistente, che può essere usata per aggrapparsi o muoversi. Tra le mani si ritrova un boomerang grande quanto il suo braccio.
"A noi due, bastardo." Dice a gran voce  e pronto alla battaglia.
Nel frattempo, Bianca ha perso le traccie di Margot. La cerca dappertutto, ma la scuola sembra deserta.
"Maledizione! Perchè non fuziona questo coso!" Si chiede la bionda, battendo più volte sul suo bracciale per poi urlare:"Ah... Felix! Lo sapevo che non ci si poteva fidare di lui."
"Padroncina, siate più gentile. Probabilmente si sarà guastato. Lo sai che è da quando è stato creato che non lo si usa." Cerca di tranquillizzare il kwami, uscendo allo scoperto.
E' una gattina in miniatura, di colore bianco e occhi azzurri.
"Bliw non ti ci mettere anche tu!" Si lamenta, quando vede tutto crollare ed è costretta ad andarsene, ignara che la sua compagna di banco è rimasta intrappolata all'interno della classe.
Margot stringe a sé il suo diario segreto, oggetto che è tornata a prendere e che ritiene più importante di tutti, quando sente una voce familiare.
"Margot! Margot sei li?"
Incredula, la ragazza si avvicina alla porta mormorando a se:"Non può essere..."
Stringe a sè l'oggetto del cuore, per poi cercare nuovamente di aprirla, fallendo.
"Marinette, sei tu?"
"Si, sono io Margot."
"Che ci fai qui? Non dovevi essere...?"
"Si, ma non abbiamo tempo di parlare.Ti spiegherò tutto dopo."
A quel punto la castana cerca di provare nuovamente ad aprire la porta, ma nulla.
"Non si apre." Urla presa dal panico e tenendo la maniglia della porta stretta alle mani, mentre la cugina tenta di capire:"Che?!"
"Ho detto, la porta non si apre!"
"Ovvio, è bloccata da qui. Ascoltami bene, Margot. Rispondimi, ti fidi di me?"
"Ma che razza di domande fai? Certo che mi fido."
"L'unica via d'uscita è la finestra della classe. Devi uscire da lì, hai capito?!"
"Cosa? Ma sto al secondo piano. Così è un suicidio!"
"Lo so, per questo ti passerò una cosa da lì. Cerca di prenderlo. Hai capito? E' la tua sola speranza e poi sei stata scelta."
"Scelta? Scelta per cosa?" Tenta di capire, ma non arrivano risposte e questo la manda in panico: "Marinette! Marinette! Non lasciarmi qui!"
Indecisa e insicura, si affaccia dalla finestra, vedendo l'eroe scimmia battersi a mani nude e senza l'ausilio del boomerag.
Margot, incuriosita, apre la finestra e rimane incantata dal fare eroico del tipo, ma non ci fa caso più di tanto. Nel suo cuore ha una sola persona e già sta cercando di scacciarla essendo terrorizzata da ciò che prova.
"Margot!" Sente una voce in lontananza.
Volge lo sguardo verso quella voce e vede Marinette lanciarle qualcosa. E' una scatolina.
Si apre durante il volo e Margot si scorge per afferrare l'oggetto al volo.
Una volta nelle sue mani e dentro la classe, apre la mano vedendo quell'anello blu con sfumature azzurre, ma non solo.
Da lì esce un tenero kwami a forma di coniglio.
"Ma...che...?"
"Ciao, Margot. Io sono Fluff."
"Ok, Fluff. Se non me l'avresti detto che ti chiamassi così, credo che ti avrei chiamato comunque in quel modo per quanto sei morbido. Dimmi... per caso Marinette è impazzita?"
"Cosa?"
"Come può un esserino come te aiutarmi in una situazione del genere?!"
"Devi dire semplicemente di trasformarti, avrai con te un orologio da tasca molto resistente che puoi utilizzare per combattere, oltre ad avere altre abilità come occhi incantatori che ipnotizza le persone, ma dettagli. Ciò che è importante è che dopo il tuo attacco speciale avrai solo cinque minuti prima di ritrasformarti e...."
"Frena! Iniziamo con le cose semplici." Interrompe la francese, mettendosi l'anello al dito e dicendo: "Fluff, trasformami!"
La sua tuta è molto simile a quella di Chat noir, ma in bianco, con assenza di cintura. Al posto di quella ha un pon pon che le fa da coda e sulla testa due orecchie lunghe e bianche molto simili a quelle di un coniglio. Come è stato già detto, possiede un orologio, ma non sa che il suo kwami sparisce dopo la trasformazione.
"Ok, Fluff. Adesso che devo fare?" Si chiede voltandosi attorno, ma ovviamente del kwami nemmeno l'ombra:"Fluff?"
Si avvicina alla finestra. Non sa esattamente come comportarsi, ma guardandosi intorno l'intelligenza e la logica ce l'ha, riuscendo ad uscire. Lancia l'orologio in direzione di alcuni alberi e tirando viene letteralmente trascinata. Non sa che si unirà inevitabilmente allo scontro, facendo nascere qualcosa di duraturo, qualcosa che cambierà totalmente la vita.
Per sua fortuna cade su alcuni nemici che stanno per attaccare Cesco di spalle. Questo fa voltare il ragazzo verso di lei che la guarda con sospetto.
"Ehi, e tu da dove sbuchi?"
"Potrei farti la stessa domanda, scimmietta bella."
"Tsk...scimmietta bella?" Chiede Cesco, voltandosi verso la ragazza che sembra avere molto più riflessi di lui.
Infatti, afferra il boomerang del ragazzo con il suo orologio per fargli parare i nemici che gli vanno dietro.
"Questo è il modo migliore di utilizzare quell'arnese, se non l'avessi capito."
Estasiato dal suo modo di fare e incuriosito dalla dimestichezza che ha con quell'oggetto, il ragazzo chiede:"Ma tu chi diamine sei?"
Margot non sa a cosa rispondere. Sa che essere un eroe e avere dei poteri è una cosa che non dovrebbe essere detta a nessuno, così si astiene dalle domande e va diritta verso l'akuma.
"Idee su dove possa essere quella dannata piuma?"
"Nel cappello. Non lo toglie mai." Con ingegno e furbizia i due riescono ad unire le forze, cooperando e arrivando alla soluzione insieme.
"Il boomerang." Dicono simultaneamente.
"Sai cosa devi fare?!"
"Ovvio, scimmietta." Schernisce la tipa, facendo da esca per le vittime che manovra l'uomo akumizzato.
Senza esitazione urla: "Bom boomerang!"
La sua arma si illumina d'arancione luminescente.
Margot, dopo aver liberato il passaggio, lancia l'orologio, per poi fare da liana e afferrare l'eroe che scaglia il suo colpo sull'akuma.
L'uomo perde il cappello e quel boomerang lo distrugge facendo tornare tutto alla normalità.
"Wow... forte!" Esclama entusiasto Cesco per poi voltarsi verso Margot e chiederle: "Non ce l'avrei mai fatta senza di te. Chi sei?"
"Sono semplicemente la tua partner ed è meglio che me ne vada perchè mi sembra che ci sia un tempo dopo i nostri colpi speciali, quindi addio Scimmietta!" Saluta la ragazza, allontanandosi dal posto attraverso la sua arma e lasciando lì Cesco a pensare ad alta voce:"Vorrei sapere chi sei..."
Nel frattempo, Bianca è tornata a casa e lì, poco distante, vede un tipo di circa 27 anni che sta sotto un albero a leggere un libro. E' un tipo alto, snello, dall'apparenza dura. Ha occhi azzurri e capelli biondi, molto simile a Gabriel Agreste, ma dai colori ricorda anche Adrien.
Il motivo è molto semplice. Lui viene da un universo alternativo dove invece di nascere Adrien è nato lui e di conseguenza è il Chat Noir di quell'universo. Per qualche strana ragione si è ritrovato a viaggiare in questa dimensione non sapendo per quale motivo si sia trovato qui. Ha fatto di Bianca la sua ragione di vita e si è affezionato molto a lei, cercando di dimenticare la sua Ladybug, Bridgette. A quanto pare sa molto bene l'identità della ragazza, diversamente da come accade ad Adrien e Marinette.
L'ha vista morire davanti ai suoi occhi e ritrasformarsi, mentre perdeva conoscenza e cadeva nel vuoto cosmico.
L'ira lo accecò, diventando simbolo di cataclismi provocando vari terremoti nelle Marche e nell'Emilia Romagna, fino a quando non avvirò qui, a Firenze e conobbe lei, Bianca.
La vide danzare e gli ricordò fin dal primo istante sua madre. Questo lo fece dare un senso alla sua vita.
Essendo francese, per lui fu più facile essere capito e da lì in poi ha dato vita a qualcosa di incredibile. Ritrovandosi sul posto in cui è atterrato, dopo svariate ricerche, ha trovato un libro chiamato:'Miraculous'.
In quel libro non solo veniva spiegato tutte le miscele esistenti insieme agli eroi, ma anche come crearne altri. Felix, incuriosito, decise di provare dando vita al kwami e al bracciale che Bianca indossa. Inconsapevolmente è riuscito a creare quel nuovo miraculous, mai testato poiché non ci sono mai stati pericoli.
"Felix!"Sbraita Bianca, vedendolo lì a poltrire.
Il ragazzo alza lo sguardo e lei non tarda a dirgli:"Questo miraculous non funziona!"
"Impossibile. L'ho creato esattamente come c'era nel libro."
"Si, ma non mi ha trasformata."Rivela la ragazza facendo sospirare il tipo.
"Ok, ho capito.Toglilo e fammelo vedere."
Bianca si sfila il bracciale, porgendolo tra le mani del ragazzo che comincia a controllarlo.
"Può essere aggiustato?"
"Credo di si, ma ho bisogno di tempo."
"Tranquillo. Tanto adesso ho lezione di danza. Ci vediamo dopo." Afferma la ragazza, andandosene e lasciando Felix lì a capire come aggiustare il miraculous.
Riuscirà ad aggiustarlo?
Lo scopriremo nel primo capitolo, ma una cosa è certa. Tutti loro, tutti questi nuovi eroi, sono pronti a combattere la minaccia di Pavone che li condurrà, tra amicizia e amore, in una nuova e miracolosa avventura.
 
 
 
   
 
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