Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lmpaoli94    27/12/2018    2 recensioni
In una fredda notte d’inverno, D’Artagan e Costance coronano il loro più grande desiderio dopo il giorno del loro matrimonio: la nascita di una figlia.
Ma da quella notte, la loro vita cambierà per sempre.
D’Artagnan dovrà difendersi da vecchi nemici per vendicarsi torti subiti in passato, mentre Costance dovrà guardarsi intorno e proteggere sua figlia anche a costo della morte.
“Ti proteggerò… Proteggerò la mia Rosa mettendo a repentaglio la mia vita… Fosse l’ultima cosa che faccio.”
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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D’Artagnan non ce la faceva più ad aspettare.
Ormai erano ore che sua moglie era in travaglio e non riceveva notizie di cosa stava succedendo nella sua camera da letto.
< Accidenti! Non ce la faccio più! > sbottò il moschettiere < Questa attesa è davvero snervante! >
< D’Artagnan, devi avere ancora un po’ di pazienza. >
< Ne ho già avuta fin troppa, Jean. >
< La nascita di un bambino non va presa molto alla leggera. Ci vuole il suo tempo. >
< Ma così tanto tempo è troppo esagerato. >
Ad un certo punto, D’Artagnan sentì delle forti urla provenire dalla stanza della sua amata.
< E’ lei! Perché sta gridando?! >
< Perché sta cercando di resistere ad un dolore lancinante, è ovvio. >
< Ma tu come fai a rimanere così calmo? >
< Non lo so. Perché forse sono convinto che andrà tutto bene. >
< Bon per te. >
Qualche minuto dopo, una delle domestiche impegnate a far nascere il bambino, uscì dalla stanza della donna.
< Allora? A che punto siamo? >
< Ci siamo quasi, signore. Se tutto va bene, potrete vedere vostro figlio. >
< In che senso se tutto va bene? >
< Stiamo cercando di farlo uscire dalla placenta, ma vostra moglie si sta sforzando più del dovuto. >
< Oh no! Ma è una cosa grave? >
< Non vi preoccupate. Vedrete che andrà tutto bene… Ma adesso lasciatemi passare. Devo andare in cucina a prendere un altro po’ di acqua. >
< Sì… certo… >
Ma il povero D’Artagnan non sapeva cosa pensare.
“Se Costance o il bambino non dovesse riuscire a superare il parto, non potrei mai perdonarmelo.”
< D’Artagnan, so che per te è molto difficile, ma ti consiglio di metterti vicino a me e aspettare. È l’unica soluzione. >
< Jean, non ce la faccio a rimanere fermo. E non sopporto rimanere qui fuori senza poter far nulla per aiutarla! >
< Ci sono le levatrici apposta, D’Artagnan. Loro sono molto più esperte di te. >
< Su questo hai ragione… Scusate! >
< Ditemi, signore. >
< Ma voi… >
D’Artagnan, talmente emozionato e nervoso, non riusciva a trovare le parole adatte.
< Vi prometto che quando sapremo qualcosa sulle sorti del bambino o di vostra moglie, ve lo diremo subito. Ma adesso lasciatemi fare il mio dovere. >
< Sì… Scusate la mia impazienza. >
< Non vi preoccupate. E’ normale che vi sentite così… >
< Inutile, oserei dire. Ma ho piena fiducia in voi e in tutte le altre donne. >
< Bene, questo mi fa piacere. Adesso vado. >
Una volta rimasto solo con Jean, D’Artagnan decise di andarsene fuori per prendere una boccata d’aria.
< Ma D’artagnan, sta nevicando! Rischi di prenderti un brutto malanno > lo avvertì Jean.
< Lo so. Ma non ce la faccio più a rimanere qua dentro senza fare niente. Devo sfogarmi in qualche modo, mi capisci? >
< Vuoi che facciamo una partita a qualcosa? >
< No, non riuscirei a tenere la mente occupata. Ho bisogno di stare solo. Scusa. >
< Non devi chiedermi scusa. Ti capisco. >
Ma prima che D’Artagnan potesse uscire per andare verso le stalle, fu chiamato a gran voce dalla domestica!
< D’artagnan! Venite subito qui, presto! >
< Che succede? >
Preso da un’euforia incontrollabile, D’Artagnan e Jean entrarono in modo irruento nella stanza della donna, e quello che udirono li lasciarono esterrefatti.
< Il bambino… è nato… >
Dopo che la levatrice stava cercando di farlo smettere di piangere, lo passò immediatamente ad un felicissimo D’Artagnan.
< E’ una femminuccia > fece la levatrice.
< E mia moglie? Come sta? >
< Sta abbastanza bene. Fortunatamente non ha perso molto sangue però è sfinita. >
< La posso vedere? >
< Sì. Però mi raccomando: non fatela stancare più del dovuto. >
< D’accordo. >
Con la felicità riempita nel cuore per la nascita del suo primogenito, D’Artagnan non vedeva l’ora di rivedere la sua amata.
Appena entrò nella sua stanza, vide che aveva gli occhi aperti a fessura.
< D’Artagnan… > fece Constance con voce flebile.
< Ciao, tesoro. Sei stata bravissima durante il parto. >
< Sono sfinita. Non ho più le forze. >
< Sì, lo so… Sono solo venuto qui a salutarti, poi ti lascerò in pace a riposare. >
< Il bambino? Come sta? >
< Sta benissimo. È una femminuccia come la volevi tu. >
< Davvero? È fantastico… Ma tu volevi un maschietto. >
< Non ha importanza quello che volevo io. L’importante è che sia in ottima salute come te. >
< Sì, hai ragione… Non ce la faccio più a rimanere bloccata in questo letto. Ho bisogno di muovermi. >
< A tempo dovuto, Constance. Adesso devi riprenderti. >
< Va bene. >
< Ti lascio da sola. Se hai bisogno di qualcosa, mi troverai di sotto con tuo padre. >
< D’accordo. >
< A più tardi, amore. >
< D’Artagnan? >
< Dimmi, Constance. >
< Sono molto felice per la nascita della nostra prima figlia, ma ho paura che ci porterà un sacco di guai. Siamo sotto gli occhi di tutti i nostri nemici. >
< Di questo non ti devi preoccupare, Constance. Vedrai che andrà tutto bene. >
Ma fissandola dritta negli occhi, D’Artagnan capì che la sua amata non era del tutto convinta dalle sue parole.
< Adesso pensa solo a riposarti, va bene? >
< Sì > disse infine la donna prima di cadere in un sonno profondo.
“Constance, proteggerò te e la nostra Rosa fino alla morte. Fosse l’ultima cosa che faccio.”
   
 
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