Ma
quanto è bello l’amore incondizionato?
Buona
lettura!
Hai appena
chiuso la telefonata e fissi il vuoto come se fosse l’unica
presenza nella
stanza.
Eppure, Mihael,
io sono seduto sulla poltrona accanto a te. Sono sempre accanto a te.
Sbircio i
tuoi occhi stretti in una fessura tagliente. Il ghiaccio delle iridi
azzurre si è
fatto più scuro, come se il colore si fosse concentrato nel
poco
spazio
visibile attraverso le palpebre. Sei bellissimo. Molto più
di
quanto io sia in grado di descrivere. Anche con quella tremenda
cicatrice, sei
incantevole e raffinato e terribile. Forse ancor di più. Ti
sono
fedele dal
giorno in cui ti vidi per la prima volta in quell’aula di
scuola,
in
un’accanita gara di risposte con Near. Ti ho adorato
tenendomi a
una certa
distanza, ma comunque vicino abbastanza da poterti conoscere e farti
comprendere quanto potessi fidarti di me. E l’hai fatto. Me
ne
hai dato
l’opportunità. Sono ogni giorno al tuo fianco,
senza
replicare, senza contestarti,
grato di dare il meglio per te e per la lotta contro Kira.
“Allora
lo dovrò fare io.” Click.
Non immaginavo
che il suono della morte fosse tanto delicato. Ti sei appena immolato
alla
causa: io lo so, tu, lo sai, e ora fai finta di non vedermi. O forse
non hai il
coraggio di guardarmi? Non ti dirò mai no, lo sai. Mi
accendo una nuova
sigaretta silenziosa, aspirando un anestetico che stavolta non
sarà sufficiente.
I tuoi capelli del colore dell’oro sbiadiscono fra le chiazze
di fumo e la tua
figura immobile a un tratto è così surreale...
Mentre ti arrovelli sul nuovo
piano, conservando una calma regale di fronte
all’immensità degli eventi, fingo
di giocare ancora un po’, consumando nicotina, nascondendomi
dietro a occhiali,
guanti e a questo mio atteggiamento servile e amichevole che tanto ti
piace. Ma
non l’hai ancora capito quanto ti amo, Mello?
«So a cosa
stai pensando, Matt.»
Le tue parole
mi trafiggono spezzandomi il fiato. Possibile che…?
«Pensi sia una
missione suicida. Anch’io lo credo. Ma potrebbe anche essere
la nostra vittoria
su Kira. E la mia su Near.»
E’ il momento.
Il momento di dirti ciò che custodisco da tutta la vita. Ma
tu mi punti quello
sguardo addosso, quello di un guerriero che ha una missione da compiere
e non
pensa a nient’altro.
«Ti copro le
spalle, Mello.»
Poi la tua
espressione si intenerisce e io mi commuovo al pensiero di essere
l’unico a cui
tu abbia mai mostrato il tuo lato più dolce, il carattere
affettuoso e
comprensivo di un fratello maggiore. Perché è
questo che io sono per te. Un
fratellino minore.
«Porta
pazienza, Matt. Fra poco sarà comunque tutto
finito.»
"Finito?"
Ti alzi, il tuo pugno
destro si stringe e i tuoi denti bianchi spezzano decisi una porzione
irregolare di cioccolato fondente. Mi volti le spalle per incamminarti
e mi dispero alla vista delle nostre vite scivolare via prima del tempo.
«Mello!»
Grido scattando su. Non l’avevo mai fatto. Ti giri
guardandomi in un misto di curiosità e di
stupore.
«Cosa vuoi,
Matt?»
Raddrizzo la
schiena. Sono più alto di te e forse un po’
più forte. Ma il tuo fascino, e la
tua forza d’animo, non temono niente e nessuno. Mi levo gli
occhiali con
lentezza e li getto sul divano liberando i miei occhi, mostrandoteli
per ciò
che sono: lo specchio dell’anima. E niente è
più angosciato del mio essere, in
questo momento, concentrato unicamente, interamente,
sull’intensità dell'amore che provo per
te. Ora sì, ti vedo tremare. Forse ho minato la tua fermezza
incrollabile. Non
ti ho mai permesso di guardarmi in questo modo, di vedere il lato
più nudo e
indifeso di me. Non perché me ne vergognassi, ma
perché non volevo distrarti,
esserti di peso, condizionarti. Non ho mai temuto la tua indifferenza.
Conosco
il tumulto che ti si agita dentro. Tu non sei freddo. Sei
bruciante. E i buoni sentimenti, in tutta questa faccenda, ti sarebbero
soltanto di intralcio.
«Domani sarà
una giornata lunghissima.» Hai appena parlato e io ho
annuito.
«Allora buon
riposo, Mello.» Faccio per andarmene e tu mi trattieni per un
braccio. Mi
volto, il mozzicone mi cade dalle labbra e osservo la tua mano stretta
di
traverso sulla maglia a righe.
«La mia camera
è dall'altra parte.» Mi fai un cenno con la testa.
«Lo so dove
dormi.» La mia bocca senza sigaretta spara solo stronzate.
«Allora non ti
devo spiegare la strada.» Mi strattoni e io ti seguo come se
stessi
galleggiando in un sogno. Poi ti giri e mi punti con aria severa.
«Ma se ti
addormenti, Matt, giuro che ti ammazzo.»
Scoppio a
ridere. Non mi avevi mai detto nulla di così meraviglioso.
Grazie
per la lettura e grazie se vorrete lasciare un commento!
<3