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Autore: AleDic    28/12/2018    2 recensioni
[Christmas serie ⎸Yorozuya!centric ⎸Spoiler Silver Soul Arc ⎸759 parole]
«Gin-chan! Gin-chan! Svegliati!»
Gintoki si alza dal futon ancora assonato, gli occhi da pesce lesso più vacui del solito. Kagura è corsa fuori con un tale entusiasmo da far quasi saltare la porta dai cardini.
«Insomma, cos’è tutto questo baccano di prima mattina?»
«Gin-chan, guarda, qualcosa di bianco sta cadendo dal cielo-aru!»
Lo Yorozuya le lancia un’occhiata stranita mentre si gratta la testa.
«Eh? Parli della neve?»

{Terza classificata al contest “Il Natale dei Ricordi” indetto da _Vintage_ sul forum di Efp}
{Storia partecipante all'event natalizio del gruppo Facebook Gintama Fanfiction ITA}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gintoki Sakata, Kagura, Shinpachi Shimura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Christmas Stories'
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Nome (EFP e forum): AleDic
Fandom: Gintama
Titolo: Almeno a Natale i ricordi dovrebbero essere più dolci
Personaggi: Gintoki Sakata, Kagura, Shinpachi Shimura
Pairing: nessuno

Generi: Slice of life, Malinconico, leggermente(?) Angst, Introspettivo, semi-comico (ci ho provato, ma con scarsi risultati temo)
Rating: Verde
Avvertimenti: tripla flashfic
Contesto: Silver Soul Arc, durante il time skip di due anni
Parole: 759 (conta-parole online Utelio)
Ricordo scelto: una battaglia a palle di neve
Note d’autore: Eccomi tornata sul fandom con una storia natalizia! Ringrazio _Vintage_ e il suo bellissimo contest per avermi dato l’opportunità di scrivere questa cosina; inoltre, la storia partecipa anche all’iniziativa natalizia indetta sul gruppo Facebook di Gintama di Hebi_Grin (Gintama Fanfiction ITA). Spero vi piaccia. ^-^ Ringrazio chi passerà a leggere e chi sarà così buono da lasciarmi una recensione.

Alla prossima,

Ale

 





 

 

 

 

Almeno a Natale i ricordi 

dovrebbero essere più dolci

 

 

 

 

 

 

 

«Gin-chan! Gin-chan! Svegliati!»
Gintoki si alza dal futon ancora assonato, gli occhi da pesce lesso più vacui del solito. Kagura è corsa fuori con un tale entusiasmo da far quasi saltare la porta dai cardini.
«Insomma, cos’è tutto questo baccano di prima mattina?»

«Gin-chan, guarda, qualcosa di bianco sta cadendo dal cielo-aru!»
Lo Yorozuya le lancia un’occhiata stranita mentre si gratta la testa.
«Eh? Parli della neve?»

 

Kagura osserva i fiocchi nivei posarsi delicatamente sul paesaggio che le si stende davanti: da quella collina sembra di trovarsi sulla riva di un mare bianco.
La prima volta che li ha visti cadere, su un pianeta distante anni luce da lì, era insieme a un inugami due volte più grande di lei, un ragazzino con l’anima di un paio di occhiali e un samurai buono a nulla con i capelli d’argento. Alla fine è come pensava: guardare la neve da sola non è la stessa cosa.
È stata lei a scegliere di andarsene, inseguendo un’illusione che svanisce pian piano col trascorrere del tempo; è partita per lo spazio volendo conservare intatta la famiglia che aveva trovato, senza avere più un luogo in cui ritornare.

Stringe la piccola sfera nella tasca un po’ più forte: si chiede se anche quando ha lasciato Rakuyou per andare sulla Terra, la nostalgia di casa fosse così dolorosa.





«Gin-san,  cosa prende a Kagura-chan?»
La giovane Yato, ancora in pigiama, sta saltellando per strada con Sadaharu, entusiasta come una bambina.
«È perché sta nevicando.»
Shinpachi non capisce.
«Be’, è Natale, è più che normale. Anzi, quest’anno ha tardato molto ad arrivare.»
«Già. Ma Kagura ha detto di non aver mai visto la neve prima d’ora.»

 

Il distretto di Kabuki-cho è finalmente coperto da uno strato innevato: quell’anno sembrava non volerne proprio sapere, nonostante fossero quasi a Natale; quella mattina, però, quando è uscito di casa per andare a lavoro, ha trovato la città immersa nel bianco.
Shinpachi la osserva dall’entrata della Yorozuya; ricorda che anche quel Natale di anni fa – il primo passato con Gin-san e gli altri – la neve aveva tardato ad arrivare. Si volta indietro, facendo vagare lo sguardo lungo l’abitacolo vuoto e malandato da cui è appena uscito: non può fare a meno di domandarsi se anche Gin-san e Kagura-chan, ovunque si trovino, stiano osservando la neve proprio come lui in quel momento.

 (Potrà essere un pensiero infantile e stucchevole, ma è un’immagine che lo fa sorridere).

 «Ehi, Shinpachi-kun, vieni ad aiutarci con questi pacchi o tua sorella si arrabbierà con noi per il ritardo!»
La voce di Catherine lo riporta al presente, svegliandolo da quelle dolci fantasie: quei giorni ormai non torneranno mai più.

 Gira su se stesso e corre giù per le scale, questa volta senza guardarsi indietro.

 

 

Kagura si ferma all’improvviso, attirata dal baccano scatenatosi in strada, una ventina di metri lontano: un gruppo di bambini ride spensierato mentre si lancia addosso della neve.
«Gin-chan, Shinpachi, cosa stanno facendo?»
I due, che l’hanno appena raggiunta, seguono la direzione indicata dalla ragazza finché il loro sguardo non si posa sui bambini che giocano più avanti.
«Quella è una battaglia a palle di neve. Non sai nemmeno una cosa così stupida?» le chiede Gintoki, canzonatorio.
Shinpachi gli tira una gomitata negli stinchi, sistemandosi gli occhiali.
«Non hai mai giocato con la neve, Kagura-chan?»

 

Il Festival Natalizio di Kyoto è in pieno corso: ci sono luci e decorazioni ovunque, e nel parco del centro le statue di ghiaccio adornano ogni angolo. Gintoki cammina in quel mare festoso come un fantasma: tutto sembra passargli attraverso, senza poterlo raggiungere in alcun modo. Non è lì per festeggiare dopotutto; è solo di passaggio: c’è qualcosa che deve fare e ha abbandonato tutto per riuscirci, perciò l’unica cosa che gli resta è andare avanti senza fermarsi, senza guardare indietro.
Le risate di alcuni bambini lo spingono a voltare il capo e una palla di neve lo colpisce in pieno volto.

 

Shinpachi osserva con stupore e terrore la figura di Gintoki a testa in giù nella neve, dopo aver ricevuto in pieno la palla lanciata da Kagura.
«Ti ho preso!»
La giovane Yato saltella entusiasta per il colpo andato a segno, con Sadaharu che la imita abbaiando felice.
«K-kagura-chan… n-non con tutta quella forza!»
Shinpachi corre al fianco dello Yorozuya, ancora piantato nella neve, afferrandolo per la vita, cercando di tirarlo fuori.
«Gin-san! Resisti, Gin-san!»
«Shinpachiii! Ora tocca a te! In guardia-aru!»
L’ultima cosa che il minore dei fratelli Shimura sente è il “bau” festoso di Sadaharu.

 

Le risate dei bambini continuano spensierate, sembrano non essersi accorti minimamente di averlo colpito.
Gintoki resta immobile, alzando il viso per osservare i fiocchi di neve che hanno iniziato di nuovo a cadere dal cielo.

Se fosse davvero capace di non guardarsi indietro, sarebbe tutto estremamente più facile.

 

   
 
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