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Autore: PabloX    28/12/2018    0 recensioni
Faith- Nuovo Inizio” Riprende la fan fiction “Faith ritorno a Los Angeles”, che si concludeva con la morte di Faith nel tentativo di salvare il mondo e contemporaneamente restituire l’essenza umana ad Angel. Dovevo quindi trovare un modo di far tornare in vita Faith, ma volevo anche usare altri personaggi che non avevo usato nel primo racconto. Spike ad esempio. Ed ecco che vedrete Spike in azione, e naturalmente il suo rapporto conflittuale con Angel è uno dei temi del racconto, oltre al problema che ora Angel non è più un vampiro. E’ quello che ha sempre desiderato ma davvero è felice ora? Oppure rimpiange i vecchi tempi? Aggiungiamoci una Kennedy che aspira al ruolo che fu di Buffy (e Faith) gli avvocati della Wolfram & Hart e che gli effetti della Magia hanno sempre delle conseguenze… ed ecco che il pranzo è servito !
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 5
L’apparenza inganna




Venerdì ore 5.30 P:M:
Faith stava finendo di prepararsi alla spedizione che lei e le altre ragazze avevano organizzato per cercare il temibile Thanatos. Vestita di pelle come nella sua migliore tradizione, aprì l’armadio delle armi e incominciò a valutare quali erano quelle più adatte alla bisogna. Kennedy e Willow la raggiunsero.
Kennedy sembrava anche lei essersi preparata a dovere, vestita col suo giubbetto di jeans preferito, e pure Willow si era vestita da cacciatrice, indossando un inedito giubbetto nero, dei pantaloni dello stesso colore e degli stivali neri.
Faith si girò e le salutò. Qualcosa di insolito le era saltato all’occhio e tornò a girarsi squadrando questa volta bene Willow.
- Ehi, Will, che fai, mi imiti? Ti devo far pagare il copyright!-
- Ho pensato che fosse più comodo essere vestiti così. Non potevo andare in missione con i sottanoni e gli zoccoli!-
- No, certo-  rispose compiaciuta Faith -  Sappiamo dove dobbiamo andare?-  domandò poi.
- Abbiamo fatto delle ricerche, ricerche magiche-  puntualizzò Willow.
- Bene, allora stavolta la pista è reale-  rispose sardonica Faith.
- Sì, ed è reale la mia rabbia-  aggiunse seria Kennedy - Voglio proprio farla pagare a quel Thanatos e alla sua ciurma.-
Faith l’afferrò per un braccio- Sicura di essere pronta?-
- Sicura-
- Bene-  Faith mollò la presa -  Però patti chiari. Comando io, niente mattane, e prudenza. Non siamo in gita di piacere. D’accordo?-
- D’accordo-  rispose convinta Willow.
- D’accordo-  disse Kennedy con aria rassegnata.
Faith incominciò a distribuire le armi.
- Allora, Ken prende il paletto e quest’ascia. Tu Willow potresti prenderti queste frecce, visto che starai dietro a noi, e questo coltello per difenderti. O preferisci il paletto?-
- Meglio il paletto, lo conosco meglio-
- Ok, ti do il paletto, ma prendi anche il coltello. Meglio abbondare. Io prendo l’archetto, e questo bel pugnalone. Siamo pronte?-
- Sì!-  risposero le altre due entusiaste.
In quel momento arrivò Angel nella sala delle armi.
- Cosa state facendo?-
- Non lo vedi. Stiamo andando a fare quello che va fatto-
- State andando a cacciare Thanatos?-
- Bravo!-  rispose Faith sempre un po’ sarcastica.
- Ma…perché non avete detto niente. Io sarei venuto volentieri-
- Sicuro? Non mi pare che tu abbia tutto questo entusiasmo. Comunque non ti preoccupare, se staremo per soccombere ti chiameremo senz’altro a salvarci. Ciao ciao-
- E immagino che ci sarà Spike vero?-
- Spike?-  chiese di rimando Faith guardando le altre due ragazze-  No, è una cosa per ragazze questa. Poi tra te e lui state tutto il giorno a bere, lamentarvi e guardare la tele. Potreste raccontarvi dei vecchi tempi andati. Magari lui potrebbe darti dei consigli su come tingere i capelli. Stanno diventando bianchi. Ciao, a più tardi –
Le ragazze uscirono. Angel si toccò i capelli e andò allo specchio più vicino guardandosi con aria disperata.
- Cazzo, stanno diventando bianchi, sto invecchiando. E se me li facessi tingere sul serio?-
Le meditazione triste di Angel fu interrotta da Spike.
-  Ehi, ma dove stanno andando, a qualche ballo in maschera?-
- Vanno in missione. Ad uccidere Thanatos -  rispose distrattamente Angel
-  Da sole?-
-  Eh sì caro mio, noi siamo vecchi ed inutili…-  
- Parla per te. Io non sto invecchiando-  Angel non si era  mai abituato al sarcasmo di Spike, lo sopportava poco perfino quando erano due vampiri coi controfiocchi, figuriamoci ora. In quel momento la perfida ironia del vampiro ossigenato gli sembrò un affronto intollerabile. Senza dire niente si avvicinò alla mensola delle armi, lasciata aperta dalle cacciatrici. Con calma apparente soppesò alcune delle armi sotto gli occhi incuriositi di Spike.
- Pensi di raggiungerle ed aiutarle?-
- No-  rispose Angel, con aria serafica impugnando una grossa spada e osservando con sguardo torvo il vampiro-  Penso di ucciderti-
- Ehi, calma, calma, ragioniamo. Capisco, è un momento difficile, forse ho detto qualcosa che ti ha urtato, ma ti prego, Angel, non fare cose di cui potresti pentirti-
- Non credo che mi pentirei di questo-  Angel si avvicinò con aria poco rassicurante e brandendo l’arma da taglio.
Spike non stette a pensarci su troppo, capì che non era il caso di discutere ed imboccò l’uscita a tutta velocità, infilandosi nel sottoscala e aprendo la porta della cantina ci si infilò dentro richiudendola dietro di sé. Con le orecchie appiccicate alla porta ascoltava Angel che lo sfidava a farsi vedere ma i passi si allontanavano.
- Se ne è andato, che imbecille!-  sentenziò prima di accendersi una sigaretta.
- Non lo sai che il fumo fa male?-  chiese una voce venuta fuori dal nulla.
Il vampiro si guardò attorno. Ma non vide nulla e nessuno.
- Chi è ? Che scherzo è? – disse a voce alta ed agitata.
Poi dal nulla una forma ectoplasmatica emerse.
- Lascia che mi presenti. Mi chiamo Tavros, il monaco.-


Faith e le altre ragazze avevano iniziato le ricerche nella zona in cui era avvenuto l’agguato dove era stato ferita Kennedy. Non era ancora tramontato, e queste gli permetteva il vantaggio di trovare il covo e magari distruggerlo prima che i vampiri fossero al culmine della loro potenza, altrimenti le cose potevano diventare più difficili e pericolose.
- Ferme!-  disse Kennedy ad un tratto-  E’ stato qui. E’ da qui che venivano-  La ragazza indicò una stretta porta di ferro da cui si entrava in uno dei tanti edifici abbandonati e cadenti di quella zona di Los Angeles.
- Se è qui non sarà facile entrare-  constatò Faith dopo aver provato se la porta era chiusa e lo spessore del metallo – Dovremo entrare dalla finestra, ma questo potrebbe toglierci delle utili vie di fuga-
- Spostatevi!-  il tono perentorio con cui Willow pronunciò questa frase indusse le due cacciatrici a togliersi da dove si trovavano e spostarsi di qualche passo a destra della porta metallica, lasciando spazio alla strega dai capelli rossi.
Willow distese le braccia in avanti e genuflesse il corpo all’indietro, in un equilibrio instabile e quasi inspiegabile, poi riportò in avanti il busto e gridò -  Apriti!-
Lentamente, cigolando, la porta si aprì sotto gli occhi meravigliati delle altre due ragazze.-
- Wow! Alle volte mi dimentico di quanto tu sia potente-  disse estasiata Kennedy.
- Ha fatto un bel colpo la rossa, ma non è il caso di bagnarsi per così poco. Su andiamo!-  ribatté Faith sarcastica.
Le tre ragazze varcarono la porta, Faith davanti e, a chiudere, Willow.
Si inoltrarono nel buio di quel ambiente fatiscente, rischiarato solo dal sole calante che entrava dalla porta aperta.

Spike osservò la forma ectoplasmatica di fronte a lui. Non era perfettamente formata, era grigiastra, ma poteva scorgere una figura che ricordava quella di un monaco, un uomo di non alta statura con una barbetta e l’aspetto un po’ ingobbito.
- Non sembra che te la passi tanto bene, amico-
- No, ho visto giorni migliori, ma anche peggiori-
- Non sei l’unico, qui-  Spike fece un altro tiro di sigaretta-
- So chi sei, e qual è il tuo scopo-  disse Tavros con voce cavernosa.
- Addirittura. E quale sarebbe il mio scopo?-
- Il mio stesso scopo. Recuperare quel medaglione.-
- Non so di quale medaglione tu stia parlando.-
- Ma quelli della Wolfram&Hart lo sanno. E non penso che si accontenteranno di qualche scusa banale. Se non ti uccide Angel, lo faranno loro-
- E’ da vedersi.- Spike fece per uscire.
- Sicuro di voler uscire? Angel ti sta aspettando…-
- Hai ragione, aspetterò un po’. Dimmi un po’ di te. Come mai questo aspetto…sì, insomma, questo aspetto ripugnante-
Gli occhi di Tavros fiammeggiarono nell’oscurità della cantina.
- E’ stata Faith, e quell’altra peccatrice. Sono state loro, ma avranno quello che gli spetta!-
- Senti ectoplasma, non so bene chi tu sia e cosa voglia da me, ma quello di cui sono certo è che le ragazze sono mie amiche, come lo è Angel. Certo abbiamo le nostre discussioni, ma alla fine ci intendiamo, per cui adesso ti lascio qui e vedi di non seguirmi-
- E come pensi di cavartela con la Wolfram&Hart?-
La domanda bloccò Spike per l’ennesima volta sulla soglia della porta. Il vampiro ci pensò su un attimo e poi disse. –Penso che parlerò con i ragazzi. Quelli hanno minacciato Buffy e Dawn, e meritano una lezione. Cavoli, sono un vampiro, ma non un lestofante. Non tradirò mai gli amici con i quali ho combattuto a lungo!-
- Questo è quello che pensi tu!-  esclamò Tavros.
Spike stava per replicare ma qualcosa lo bloccò. I muscoli gli si irrigidirono improvvisamente, dalla bocca non gli usciva più un suono. Nel mentre la figura fantasmatica che gli stava di fronte si era smaterializzata per ricomporsi a pochi centimetri da lui sotto forma di una specie di melassa grigiastra. Spike voleva chiudere la bocca ma non ci riusciva. La melassa gli si infilò nella cavità orale e andò giù nelle viscere spandendosi nel suo essere. Spike iniziò a tossire, doveva vomitare se non voleva morire soffocato.
Barcollando iniziò a camminare, inciampò per terra, cercò di rialzarsi, poi il corpo gli si irrigidì come se fosse morto. Morto sul serio.
Trascorse un po’ di tempo. Poi Spike si alzò, si stirò come si fa la mattina appena svegli. Iniziò a toccarsi come se fosse stata addormentato per un tempo immemore, o come se fosse stato paralizzato per molti anni.
- Che bello, un corpo nuovo!. Atletico, magro, giovane. Ci ho guadagnato dal cambio. Ma presto avrò di nuovo il mio vero corpo. E tutto il mio antico potere-
Sogghignando il nuovo Spike si avvicinò alla porta della cantina e la aprì.


-  Di qui-  bisbigliò Faith alle altre aprendo una porta che dava in un’ampia stanza. Un fetore immondo salì per le narici delle ragazze.
- Bleah-  commentò disgustata Kennedy.
- Tieni questo e caricalo-  Faith passò l’arco a Willow e impugnò il suo pugnale, mentre ispezionava la stanza. Spostò uno dei lerci materassi che erano per terra e qualcosa balzò fuori squittendo
- Ah! –Urlò Kennedy
- Shh. Ma sei impazzita? – Faith le aveva chiuso prontamente la bocca - Erano solo dei fottuti topi-
- Scusa non accadrà più-
- Certo che no-  rispose una voce da un punto imprecisato.
Un vampiro si lanciò verso Faith, e la ragazza fu molto veloce nel reagire, nell’evitare l’attacco e nel contrattaccare buttando per terra l’aggressore e colpendolo con il coltello.
- Ci siamo!- disse rivolta alle altre due.
Faith avanzò verso la stanza successiva da dove presumibilmente era spuntato il vampiro. L’intuizione era giusta, difatti un altro le si parò davanti, Veloce, Willow, scagliò una freccia verso di lui, che però la evitò. Nel fare questo movimento però si distrasse e si avvicinò troppo a Faith, che fu lesta ad attaccarlo e colpirlo al cuore.
- Visto?-  disse girandosi verso le colleghe con l’aria tranquilla, quasi spavalda-  E’ come bere un bicchiere d’acqua, Dai Ken, all’attacco!!-
Così dicendo si precipitò dentro la stanza, seguita da Kennedy.
Ma una volta entrate le due ragazze si trovarono circondate da diversi vampiri, evidentemente svegliati dai rumori dello scontro precedente.
Faith e Kennedy si guardarono in faccia.
- Come bere un bicchiere d’acqua eh?-
-  Beh, diciamo un Gin Tonic!-
Non ci fu tempo per altre battute perché i vampiri attaccarono velocemente e le due cacciatrici furono costrette sulla difensiva, riuscendo a malapena a parare gli attacchi, ma senza riuscire a colpire nei punti vitali gli avversari, che sembravano prendere coraggio.
Ad un certo punto Kennedy esclamò –Willow! dove sei Willow!
La risposta non si fece attendere. Abbandonati arco e freccia, non molto utili nella circostanza, la ragazza dai capelli rossi  era entrata nella stanza, decidendo di dare il suo apporto alla lotta.
Pronunciò qualche parola, seguite da un gesto veloce della mano e i vampiri sulla sinistra furono lanciati da una forza misteriosa contro il muro. Ripeté la stessa operazione con quelli a destra, e anch’essi furono buttati per terra.
- Tocca a noi adesso!-  esclamò Faith che si lanciò su quelli più vicini a lei colpendoli ferocemente e riducendoli in polvere. Kennedy estrasse finalmente la sua ascia e fece altrettanto. Solo uno riuscì  a fuggire ma Faith lo bloccò in tempo per la schiena e lo buttò contro il muro.
- Dov’è Thanatos, diccelo!-
- Non saprai niente da me, cacciatrice-
- Vuoi che ti riduca in polvere, forse?-
- Lo faresti lo stesso-
- Vero!-
- Ho io degli argomenti convincenti-  disse Kennedy che era sopraggiunta.
- Per esempio vedi questo?-  disse mostrando l’ascia al vampiro, mentre Faith gli teneva le mani dietro la schiena-  potrei usarlo così-
Kennedy colpì la caviglia del vampiro. Un fiotto di sangue uscì mentre il disgraziato urlava
- Fa male eh? Ma il piede non si è ancora staccato. Al secondo colpo, forse, si staccherà. Ma poi rimane l’altro, e le mani, le braccia…devo continuare?-
- No, per favore, ammazzatemi, ma fatelo in fretta-
- Dicci dov’è Thanatos, e ti liberiamo della tua non vita-  aggiunse Faith.
- Di sopra-
- Quanti vampiri con lui?-
- Credo nessuno. Forse la sua guardia del corpo.-
- Bene, come promesso ora-  Faith lo tenne fermo mentre Kennedy lo colpiva al cuore polverizzandolo.
Togliendosi la polvere ossea del vampiro di dosso Faith  disse all’indirizzo di Kennedy -  Sai, non ti facevo così trucida, mocciosa!-
- Sai, ho avuto una maestra imbattibile.-
- Ti riferisci a me, per caso?-
- Sì. Ma non è il caso che tu ti bagni per così poco-  ripose sorridendo ammiccante la moretta.
Faith rimase interdetta dalla risposta della ragazza
- Touché, direbbe Lorne-  commentò a bassa voce


Spike uscì dalla cantina, salì le scale ed entrò nella ampia Hall. Si guardò intorno, osservando attentamente i locali nei quali si trovava.
- Bene, questo è il famoso covo dei cacciatori di vampiri-  disse tra sé e sé.
Angel fece capolino dall’altra parte del salone. Teneva ancora la spada in mano, ma non sembrava determinato ad usarla.
- Ah, sei qui- disse avanzando verso di lui-  Volevo dirti che forse sono stato un po’ eccessivo. Anzi, senz’altro lo sono stato. Devo chiederti scusa. Non so cosa mi ha preso.-  disse scuotendo la testa.
- Non ti devi scusare. Momenti difficili che capitano a tutti-
Angel lo guardò incuriosito
- Che strana voce che hai, Spike-
Spike tossì violentemente
- Colpa di tutte queste sigarette che fumo!-
Estrasse il pacchetto e lo gettò con forza sul tavolo più vicino-
- Dovresti smettere, non sai che il fumo uccide?-  disse con una lieve ironia Angel.
-  E’ un problema che non si ha, quando si è immortali-
Angel gli lanciò un’occhiataccia. Ecco il punto debole, pensò il nuovo Spike.
- Sai ripensandoci, devo dire che non avevi tutti i torti.-
- A che proposito?-  chiese con aria sospettosa Angel
- A proposito del discorso di prima. Credo anch’io che Faith non abbia più una grande stima di te. Altrimenti non sarebbe andata a caccia portandosi dietro quelle due imbranate.-
- Dici?-  chiese con aria angosciata Angel
- Sì caro amico, purtroppo mi sa che i tuoi dubbi erano sensati. Credo proprio che si sia stancata di te-
Angel lo guardò annuendo. – Non mi ama più. Non mi desidera più. Mi considera una palla al piede. Ti prego Spike, fa qualcosa!-
- Io posso fare qualcosa per te, ma tu devi fare qualcosa per me. Un equo scambio-
- Va bene, dimmi cosa vuoi?-
- C’è una cosa che dovrebbe essere custodita qui. Un medaglione. Ne ho sentito parlare e mi piacerebbe tanto vederlo; Sai dove posso trovarlo?-
Angel ci pensò su un attimo, poi disse-  Ah, sì! Il medaglione di quel pazzo monaco. Credo che ce l’abbia Willow. E’ nella sua stanza-
- E che numero di stanza è?-
Angel si alzò dalla poltroncina dove si era seduto, afferrò di nuovo la spada e la puntò al collo di Spike.
- Eh, no, conosco i tuoi trucchi. Adesso devi fare quello che tu sai. Se no…niente più Spike!-
- Va bene, calmati, posa quell’arma-
Angel adagiò la spada sul tavolo. Spike gli prese il collo tra le mani e lo morse.
- Ah, non ricordavo facesse così male-  urlò Angel.
- Adesso tocca a me-  Spike si incise con un’unghia il polso e lo porse  ad Angel
- E adesso bevi!-
Angel non se lo fece dire due volte e bevve avidamente il sangue del vampiro.
- Basta, basta! Mi vuoi uccidere?-
Angel si alzò con un’espressione estasiata. Spike si voltò, afferrò un bicchiere che era sul tavolo, si versò un goccio da una bottiglia che era lì, senza fare troppo caso al contenuto.
- Un po’ di cordiale per mandare giù il tuo sangue. E ora se mi vuoi dare quello che ti ho chiesto…-
- Eccotelo!-  Una sedia si fracassò sulla schiena di SPike mandandolo per terra svenuto.
- Spikuccio caro, ti devo dare una bella notizia. Angelus è tornato!-



Kennedy salì per prima le scale, seguita da Willow e poi da Faith, imbufalita per la troppa iniziativa che Kennedy stava prendendo. La scala era di metallo, di tipo a chiocciola, stretta stretta e sembrava dovesse crollare sotto il peso e, soprattutto, la velocità delle tre cacciatrici di vampiri.
Kennedy entrò in una stanza, agitò davanti a sé la scure
- Niente non c’è niente-
Faith ne approfittò e salì al piano successivo. Il suo istinto gli diceva che quella era proprio la stanza di Thanatos, ma che il vecchio e potente vampiro non era solo. Prima di essere polverizzato il vampiro gli aveva confessato che c’era una guardia del corpo.
 Almeno una.
 – Prudenza-  si disse Faith. Aspettò che giungessero le altre. Fece cenno a Willow di stare pronta con l’arco e a Kennedy di coprirla. Poi con una potente spallata buttò giù la porta e si precipitò dentro. Come previsto Thanatos, sempre che fosse stato in quella stanza, non era solo. Un enorme vampiro, talmente grosso che sembrava un orso, era pronto ad accogliere la cacciatrice e le sue compari. Il mostro afferrò Faith, che si divincolò disperatamente menando fendenti con il coltello. Ma il gigante non la mollava. Digrignando i denti e urlando la teneva per la manica sinistra del giubbetto. Faith colpiva, col coltello e i calci all’impazzata, colpi che nessuno avrebbe potuto sopportare, ma quella creatura bestiale, seppur scosso ce la faceva. Ad un certo punto il gigante cacciò un urlo. Una freccia si era conficcata nel suo occhio destro. Mollò la presa. Faith, che stava spingendo verso la parte opposta per divincolarsi, non essendo più tenuta finì per terra. Rapida Kennedy, che fino a quel momento non era intervenuta non sapendo bene cosa fare, si precipitò verso il mostro e lo colpì al ginocchio. Il vampiro gigante cadde, Kennedy lo colpì ancora, ma questi, con un movimento dell’enorme braccio, scaraventò per terra la cacciatrice, che perse l’ascia. Faith colse al volo il momento, sapeva che doveva essere rapida e spietata, si gettò in avanti e colpì il bestione proprio al cuore, nonostante il tentativo di questi di parare il colpo. Tuttavia egli trovò ancora la forza di un ultimo movimento disperato e Faith fu scaraventata via, cadendo pesantemente a terra a un paio di metri di distanza. Ma il coltello era rimasto nel cuore del bestione e questi, dopo un ultimo grido pieno di rabbia e paura, stramazzò al suolo riducendosi in polvere.
-  Come state? Tutto bene?- chiese Willow, preoccupata per le condizioni di salute delle sue compagne.
- Non così male-  disse rialzandosi Kennedy-  Tu, Faith?-
Non giunse risposta
- Ehi, Faith, tutto OK?-
Un lamento giunse dalla zona dove Faith era caduta. Barcollando la cacciatrice si alzò tenendosi la schiena
- Stai bene Faith?-
- Sì, come un porco in altalena!-  rispose Faith con una smorfia di dolore
- Bene, ce l’abbiamo fatta-  esclamò Willow
- Quello non era Thanatos, ma la sua guardia del corpo-
- E dove sarà allora Thanatos-  Chiese Kennedy
Una figura si stagliò nella penombra
- Mi cercavate?-

****

Lorne scese le scale. Vestito con un completo grigio su cui spiccava una cravatta rossa-
- Cos’è tutto questo baccano? Connor, Connor, sei tu Connor ? Quel ragazzo si sta prendendo troppe libertà!-
Guardandosi in giro però Lorne si rese conto che Connor non doveva centrare per niente, almeno questa volta. Sedie rovesciate e bicchieri rovesciati, persino bottiglie rotte.
Poi vide vicino al bancone della reception un corpo esanime per terra. Si avvicinò con cautela, mise una mano sulla spalla dell’uomo per terra e lo scosse, prima con prudenza, poi con più forza. Finalmente Spike dette segni di vita, si girò e lo guardò in modo strano
- Chi diavolo sei?-
- Non mi riconosci, sono Lorne-
- Ah, sì scusa Lorne. Ho preso una bella botta-
- Vedo. Chi è stato?-
- Angel-
- Angel?-
- Sì, proprio lui.-  disse Spike alzandosi in piedi e togliendo dal maglione scuro la polvere.
Lorne lo guardò incredulo-  E perché mai avrebbe dovuto fare questo?-
- Non so. Gelosia presumo-
- Accidenti-  Lorne scosse la testa-  Bisogna che gli parli. Le cose non stanno proprio andando bene ultimamente tra lui e Faith. E anche tu Spike dovresti evitare di avere certi atteggiamenti provocatori-
- Giuro che farò il bravo bambino. A proposito qual è la camera di Willow?-
- La 320? Perché?-
- Ah, niente, mi aveva chiesto di riparare la finestra.-
- Riparare la finestra?-
- Sì, questo vecchio hotel sta cadendo a pezzi. C’è una tapparella da riparare-
- Strano, non me ne ha parlato. Avrei chiamato il tapparellista-
- Non ce n’è bisogno -  disse Spike battendo la mano sulla spalla di Lorne-  me ne occupo io volentieri-
Il vampiro iniziò a salire le scale, nel mentre si mise a canticchiare un vecchio motivo degli Who
“No one Knows what it’s like to be the bad man, to be the sad man, behind blue eyes” Lorne si chiese dove aveva già sentito quel pezzo. Poi rimase come fulminato. Si girò verso la scala, vide i piedi di Spike che salivano gli ultimi gradini e poi scomparire.
- Che mi venga un colpo. Quello non era Spike!-  Lorne si guardò con aria smarrita intorno. Cercò di raccogliere mentalmente tutte le informazioni di cui disponeva. Aveva trovato Spike per terra in mezzo a quella che sembrava una rissa. Spike diceva che era stato aggredito da Angel, e però qualcosa gli diceva che quello non era Spike. Cosa stava per accadere all’Hyperion Hotel?
Per la prima volta da molto tempo Lorne si sentì sperduto e solo, come se fosse ancora in quell’odioso mondo da dove proveniva. Erano tutti via e non sapeva di chi poteva fidarsi. E se fosse stato un suo errore, se avesse “letto” male Spike? In mancanza di risposte sicure Lorne si avvicinò all’armadio della armi, afferrò una spada, la spada che generalmente usava Angel, poi si versò da bere un goccio di rum puro, si sedette e si mise ad aspettare.

****

Faith, Kennedy e Willow guardarono la figura che stava in mezzo al locale. Alto, calvo, vestito di nero, aveva un’aria imponente. Era il più antico vampiro di Los Angeles. Questo è quello che lui diceva, ed è quello che si diceva di lui.  
Thanatos guardò ad una ad una le tre ragazze, poi il suo sguardo si soffermò su Faith.
- Sei venuta a cercarmi, alla fine, cacciatrice-  Thanatos pronunciò questa frase con la sua voce cavernosa, in cui si poteva leggere qualcosa di diverso dal solo odio e dalla sola arroganza. Forse una punta di paura, o di rassegnazione.
Faith rimase in silenzio per un attimo, poi replicò
- Te l’avevo promesso, e ci tengo a mantenere le promesse-
- E ti sei portata qui le tue amiche-
- Sì, spero non ti dispiaccia-
Una sorta di sorriso amaro si dipinse sul volto rugoso dell’antico vampiro. Egli avanzò ancora di un passo. Kennedy fece un movimento con l’ascia ma Faith fece cenno di fermarsi.
- Non credo che siate qui per una visita di cortesia-
- Lo sai perché siamo qui.-
- Ah sì, certo, uccidere il cattivo vampiro che terrorizza Los Angeles da tempo immemorabile.-
- Proprio così-
-  Dovremmo batterci tu ed io, queste le regole-
- Prima c’erano una dozzina di vampiri che ci attaccavano, e nessuno ha citato delle regole. Comunque sta bene. Battiamoci-
- Prima di iniziare ti devo dire una cosa, anche se non ci crederai. Non sono io il vero pericolo da cui ti devi guardare. Non sono io-
Faith non riuscì a capire cosa volesse dire con questa frase. Ma non era il momento di meditare.
Era il momento di combattere.
Il vampiro si girò leggermente di lato e si slacciò il colletto del grande mantello nero che indossava. Faith mise la mano al pugnale e si preparò a battersi. Kennedy e Willow si fecero un attimo in disparte, pronte comunque ad intervenire se le cose fossero andate male.
Thanatos rapido si levò il mantello e con un solo gesto lo gettò addosso a Faith, poi si precipitò addosso alla ragazza, Faith riuscì in qualche modo a togliersi di dosso il mantello, ma ormai il vampiro le era addosso. Riuscì con l’avambraccio a parare il colpo e a fermare la mandibola di Thanatos, impedendogli un morso che sarebbe stato fatale. Il vampiro era infatti dotato di denti di misura eccezionale perfino per uno della sua razza. Intanto Kennedy, vista la scorrettezza di Thanatos, si era gettata nella mischia e  aveva colpito il vampiro alla gamba.
Urlando il vampiro si liberò di Faith con una spinta e rivolse l’attenzione a Kennedy, che stava per colpirlo di nuovo con l’ascia, questa volta ad altezza della testa
- Muori bastardo!-
Thanatos fu rapido abbastanza da bloccare l’attacco. Con la mano bloccò il polso della  vice cacciatrice, con l’altro braccio afferrò il gomito di Kennedy e lo spinse verso di sé . Kennedy urlò dal dolore e lasciò cadere l’ascia. Thanatos allora la strinse per la gola e la issò in alto, i piedi della ragazza si agitavano nel vuoto, mentre la mano del vampiro di stringeva sempre di più.
- Bastardo a chi?-
Una freccia scagliata da willow lo colpì al torace sul lato destro, distraendolo per un attimo e facendogli mollare leggermente la presa su Kennedy che riuscì a respirare. Ma era soprattutto dalla sua sinistra che Thanatos avrebbe dovuto guardarsi. Faith si era ripresa e si scagliò a peso morto contro di lui. Sotto il peso di Faith l’antico demone dovette mollare la presa. Kennedy finì per terra, ma almeno libera dalla mortale stretta di Thanatos  Faith cercava di colpire l’avversario col coltello. I due si rotolarono in un corpo a corpo furioso.  Fortunatamente Faith riuscì ad issarsi sull’avversario, e cercò di dargli il colpo risolutivo, ma quel demonio era rapidissimo e bloccò il polso della cacciatrice, Cercò di fare lo stesso trucco che gli era riuscito con Kennedy, ma Faith aveva imparato la lezione, e anche lei riuscì a bloccare l’altro braccio del vampiro, prima che questi si stringesse attorno al suo collo.
- Sembra che siamo in una situazione di stallo, cacciatrice.-
-  Risparmia il fiato, bastardo-
-  Siete un po’ ripetitive voi ragazze, e anche maleducate-
-  Ma a chi vuoi fare lezione di educazione?-
- Tutto qui cacciatrice? Posso andare avanti tutta notte, io.-
- Non ne avrai il tempo-
Una voce venne dall’alto. Willow aveva impugnato l’ascia, abbandonata da Kennedy ancora dolorante,.
Thanatos ebbe solo il tempo di volgere lo sguardo verso la ragazza dai capelli rossi, poi la scura si abbatté sul suo collo. Faith si tolse da sopra finalmente libera. Il corpo del vampiro si stava dissolvendo. Istintivamente lasciò cadere il coltello e abbracciò Willow.
-  Sei stata forte Will, non so come ringraziarti-
Willow sorrise-  E’ stato un piacere, ma ora…-  il suo sguardo andò verso Kennedy, ancora a terra, si teneva il braccio. Le due ragazze la soccorsero.
- Accipicchia Ken, non è il tuo periodo fortunato-
- E’ morto, quel bastardo?-
- Sì direi di sì-  Faith lanciò un’ultima occhiata verso i resti in putrefazione di quello che era stato un antico vampiro-  E stata Willow ad ucciderlo. Ce l’abbiamo fatta-
Kennedy sorrise stanca
- Sei grande Will. E ora per favore, portatemi via da questo posto fetido-
 

Hyperion Hotel  
venerdì 10,30 PM

Lorne aprì la porta:
- Non avete visto il cartello? Siamo chiusi!-  Si rese alfine conto di chi aveva davanti
- Oh, ragazze siete voi! Prego entrate, entrate pure!-
- Ciao Lorne. Kennedy è ferita-
- Sta diventando un’abitudine-
- Niente di grave Lorne, stavolta-  disse Kennedy con un sorriso stentoreo mentre Willow la aiutava ad entrare.
- Ma che è successo qui?-  Disse Faith osservando il disastro che era la Hall dell’ex Hotel. Sedie rotte, cocci di bottiglia e bicchieri per terra facevano bella mostra di sé.
- Anche tu mi sembri malconcio-  disse Faith  osservando una ferita lacero- contusa sulla fronte di Lorne.- Ci vuoi spiegare che diavolo è successo?-
- Venite di su e vi racconterò tutto-  
I quattro salirono le scale e si diressero al  baretto.
Faith era rimasta un po’ più indietro, e prima di entrare nel bar sentì una voce chiamarla.
- Faith, ehi Faith-
Si voltò
- Ciao Angel, non pensavo fossi qui-
Angel sorrise, denotando una ritrovata sicurezza
- Certo che sono qui, Ti aspettavo. Tutto bene?-
- Sì, qualche graffio. Kennedy ha un braccio fuori uso, non vorrei che fosse rotto.-
- Uh, un braccio rotto, come mi spiace-  disse Angel accennando un sorriso sarcastico
- Comunque abbiamo vinto-  aggiunse Faith, che incominciava  ad intravedere qualcosa di strano nel comportamento di Angel-  Abbiamo ucciso Thanatos.
- Bene, sono contento. Uno di meno. Non vuoi venire da me a festeggiare-  disse spalancando le braccia.
Faith si avvicinò, un po’ indecisa.
- Non sei arrabbiato perché ti ho lasciato a casa, vero?-
- Oh ma no! Che dici mai, anzi mi hai fatto un grosso favore a non farti venire con te!-
- Dici sul serio-
- Dai su, abbracciami bambina, non farmi aspettare-
Faith notò qualcosa di diverso a questo punto
- I tuoi capelli…non sono più…-
-  I miei capelli…-
- E anche i tuoi occhi…sei diverso…-
Alle spalle di Faith risuonò la voce di Lorne
- Faith. allontanati da lui, presto!-
Faith fece un passo indietro. Troppo tardi.
Angelus la afferrò stringendola a sé.
- Perché non vuoi abbracciarmi, Non ti piaccio più forse?-
- Tu, tu non sei Angel-
- Come no. Sono io, non mi riconosci.?-
- Sei cambiato tu sei…
- DI nuovo un vampiro? Non è quello che volevi dolcezza?-
Angelus fece un movimento con la testa sfoderando i denti aguzzi, ma Faith riuscì con una spinta a scrollarselo di dosso, respingendolo più in là.
- Cosa è successo, dimmelo!-
- Devo arguire che non ti piaccio più. Ragazzina, sei proprio incontentabile. - Disse Angelus che aveva assunto ormai il suo aspetto da vampiro.
- Faith! viene via da lì-  urlò ancora Lorne alle sue spalle
Angelus aveva preso un vecchio mobile e l’aveva scagliato verso Faith
La ragazza evitò il colpo e si mise in posizione da combattimento.
- Perché Angel, perché?-  
- Tu che dici?-
Faith lo guardò con uno sguardo pieno di disperazione
-  Ci rivedremo!-  urlò Angelus con un sorriso sprezzante. Si diresse rapidamente verso la finestra in fondo al corridoio e saltò dentro, rompendo il vetro e scomparendo alla vista
- Lorne!-  disse Faith girandosi verso il suo vecchio amico- Cosa è successo?-
- Un disastro, Faith, ecco cosa è successo, un disastro. E siamo solo all’inizio-

 
   
 
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