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Autore: Ino chan    28/12/2018    2 recensioni
“Perché sei venuto a chiedermi di Peter?” lo sente mormorare.
Peter? È così che si chiamava? Peter?
“Perché era…”
Che cazzo era Spider-Man per lui? A parte ovviamente il suo pseudo interesse amoroso in una fanfiction di quarto ordine.
[Spideypool - Pre Slash]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Deadpool, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Stai cercando di attirare l’attenzione? Che stai facendo?”
Wade alza il viso e incrocia,  a una distanza di una decina di metri, l’amichevole Spider-Man di quartiere seduto sulla ringhiera del ballatoio di una scala antincendio. Voci, giù al Sister Margaret’s,  volevano il pupillo di Iron Man fin troppo giovane , ma ora che l’ascolta, ma non può fare a meno di chiedersi se  gli sono scesi i testicoli e se Tony Stark l’ha rapito davvero dal seggiolone come ironizzato da Weasel la prima volta che s’è sparsa la voce che era diventato un Avenger.
“Le fangirl devono andare matte per te. Più carino di Tobey Maguire e più adorabile di Andrew Garfield, non voglio pensare alle fanfiction DaddyKink che circolano su di te e Stark.” tace un attimo accigliandosi “ Anzi no… Voglio proprio pensarci.”
Spider- Man borbotta di non star capendo, e le labbra di Wade si tirano in un sorriso. Alza la bottiglia di antigelo nella mano sinistra e riprende a bere. Se deve essere sincero, un po’ se l’aspettava che i suoi tentativi di suicidio  avessero attirato l’attenzione degli Avengers, visto che nel mezzo qualche morto c’è scappato, ma s’aspettava almeno IronDad in persona e non il suo cucciolo a tirargli la giacchetta.
“Smettila! Sei impazzito?” la ragnatela gli strappa via la bottiglia dalla mano facendola volare per terra e Wade torna a guardare Bimbo Ragno.  Si umetta le labbra, prima di tirare giù la maschera che aveva arrotolato fin sopra al naso per poter bere: “ Visto che ho sniffato più di mezzo chilo di coca, mi sono lanciato  di testa nella gabbia di un orso polare e fatte altre cose fighe off-screen di cui gli amici spettatori di Deadpool 2 ignorano, direi che pazzo sia una definizione piuttosto ristretta mio amichevole Spider-Man di quartiere.”
Altro silenzio, mai nei fumetti, Spider-Man non ha una lingua sciolta quanto la sua? Che c’è? La ficcynara non ha idee oltre quello che far rimanere il suo interlocutore in silenzio? Lo guarda scendere in strada, un balzo e gli atterra davanti, alla distanza di un paio di metri. Per quanto quella tutina lasci poco all’immaginazione, Spider-Man è un nanetto, e non riesce a trattenere un sorriso quando lo vede avvicinarsi “Non solo per Cable, anche per te hanno scelto un attore più basso.”
“Si può sapere di che parli?”
Wade scrolla il capo. Niente di che, nulla di importante.
“Perché stai cercando di ammazzarti in giro per la città?”
Wade  smette di cercare di liberare la mano dai residui pastosi della ragnatela che gli ha strappato di mano la bottiglia di antigelo. Questo dovrebbe essere il momento in cui racconta di aver perso la madre futura madre dei suoi figli, praticamente l’amore della sua vita. A diciotto anni, oltre che avere la vocina bianca, hai il pene che ragiona per fatti propri. Valli a capire discorsi come il per sempre e finche morte non ci separi.
“L’immortalità è noiosa. Mai sentito parlare di Twilight? “ gli chiede  intanto che lo sente avvicinarsi, il rumore dei passi reso acquoso dalle pozzanghere “ Sono troppo vecchio e troppo brutto per fare il liceale a vita e…”
“ Per davvero… Com’è che vuoi ucciderti?”  la voce di Spider-Man è serena, come se stesse parlando ad un amico e non ad uno a cui, probabilmente deve staccare la testa se fa troppo casino. Wade alza il viso e ruota il capo verso di lui. Odia i buoni, hanno il potere di farlo sentire sbagliato.
“Hanno ucciso la mia ragazza. Sai sceneggiatori con poche idee, ficcynara che ama l’angst.  Vanessa è morta e per quanto cerchi di tornare indietro a salvarla con questo coso, non riesco a fare a meno di vederla morire ogni volta.” gira il polso, mostrando il dispositivo del tempo di Cable e Spider-Man piega il capo verso una spalla osservandolo “ Secondo il vecchio ci sono alcuni fatti che non possono essere cambiati, punti cardine della storia, ecco come li ha chiamati.  Vanessa doveva morire… Quindi, tanto vale, andarsene da lei con il botto. Nessuno ha bisogno di me.”
“Sono certo che non è vero.”
Oh andiamo, non può essere così… così… così buono.
Wade sente un brivido di fastidio arrampicarsi lungo la spina dorsale mentre osserva Spider-Man avvicinarsi ancora. Da che ha iniziato a vestire i panni di Deadpool, sono poche le persone che si sono fidate così tanto da entrare nel suo spazio personale senza conoscere Wade, ma solo il mercenario. Arretra, preso da una strada onda di disagio, mentre Spider-Man porta le mani alla maschera e la solleva per scoprire la bocca “ Che ne dici di fare un giro di pattuglia con me? Magari la smetti di fare il mercenario e ti appassioni alla vita del Supereroe.”
“E questo come potrebbe  distrarmi da…” Spider–Man arriccia le labbra in un sorriso, e Wade pensa che è per quello che ha tirato su la maschera… Per farsi vedere sorridere. È un bambino cazzo, si dice, però un bambino carino. A differenza di Russell e la sua vena di stronzaggine.  “…Dal volermi uccidere.” Conclude.
“Perché potresti renderti conto che molte persone  hanno bisogno di te e sentirti meno solo.” ribatte Spider-Man semplicemente e Wade alza le mani davanti a quella logica infantile.


Al…
Dopinder
Domino…
Tutti andati. Tutti polvere.
Wade non può fare a meno di pensare che la ficcynara deve aver avuto un infanzia orribile per essere così stronza mentre gira per la X-Mansion vuota alla ricerca di Colossus, Testata Mutante e Yukio.  Qualcuno ha lasciato il televisore accesso e la giornalista sta riferendo che, secondo alcuni fonti vicine al governo, Iron Man sarebbe stato recuperato e ricondotto sulla terra. Wade fissa il televisore in silenzio mentre un pensiero inizia a ronzargli nella testa e un nuovo nome s’aggiunge alla lista delle persone che deve riavere nella sua vita.


Arrivare a Tony Stark è difficile, ma non impossibile.
Lo stronzo è circondato da bodyguard, dagli Avengers sopravvissuti allo schiocco di dita di Thanos ed è sorvegliato a vista da Capitan America, che entra ed esce dalla sua stanza ad un ritmo di una volta ogni dieci minuti. Wade , girando per i condotti di areazione dell’ospedale è riuscito ad ottenere tutte le informazioni che desiderava tranne una.
Stark volta appena la testa sul cucino quando lascia cadere la grata e salta all’interno della camera. Ha gli occhi gonfi, arrossati, mezzo morto per la disidratazione, non sembra capire chi ha di fronte anche se, vivendo entrambi a New York, è capitato di incontrarsi e scontrarsi nei vari campi di battaglia.
Wade Wilson, ci conosciamo già. Iron-Dad, dov’è Spider-Man?” le labbra di Stark si arricciano in una smorfia e Wade non riesce a trattenere lo spasmo che gli fa chiudere le mani a pugno di scatto “ Dov’è?”
“E’ andato anche lui.” risponde Stark “ E’ morto.”
“Morto?” mormora con un filo di voce.
Thanos … Ha ucciso anche lui.” specifica Tony voltando il capo dalla parte opposta alla sua.
Wade non sa perché, di colpo, è così incazzato da sentire il sangue ronzare nelle orecchie. Si avvicina al letto, afferra Stark per la maglia e lo solleva dal cuscino.  Vorrebbe fargli del male, ammazzarlo di botte, lasciarlo morente in un lago di sangue, ma l’espressione che questo gli rivolge gli fa presumere che gli farebbe un favore e no…Non è in vena di far favori a chicchessia.
“Perché sei venuto a chiedermi di Peter?” lo sente mormorare.

Peter? È così che si chiamava? Peter?  

“Perché era…”
Che cazzo era Spider-Man per lui? A parte ovviamente il suo pseudo interesse amoroso in una fanfiction di quarto ordine. Preme le labbra una contro l’altra da sotto la maschera intanto che molla la presa su Stark che si lascia cadere di nuovo sul letto. “ Era…” mormora voltando il capo, ricordando ogni singola sera passata a pattugliare i tetti del Queens per poterlo a incrociare e mangiare ancora assieme dei chimichanga. La volta che lo aveva tirato via dalle mani di Electro, beccandosi una strigliata per aver fatto male un po’ troppa gente per farlo. E soprattutto ricordando il sorriso infantile di quella primissima volta. Quello che lo aveva fatto sentire un po’ al sicuro rispetto alle brutture del mondo.
 “Era …” sussurra con un filo di voce   “ …Era mio amico.”
E nient’altro ovviamente, eppure quella parola gli è dolce sulle labbra. Spider-Man era suo amico e lui sente di rivolerlo cazzo, rivolerlo ad ogni costo. Indietreggia di un passo dal letto di Stark “ Quando… Quando andrai a fare il culo a Thanos, verrò anche io. Se è così forte come dicono, lui può riportarlo indietro.”
Stark aggrotta la fronte, gli chiede perché lo rivoglia a tal punto di sfidare la morte. Wade  si chiude nelle spalle mentre sostiene  il suo sguardo “Devi stare attento a chi sorridi, potresti dare una ragione per cui vivere alla persona sbagliata.”


 

 

   
 
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