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Autore: Ely_Pommy    29/12/2018    3 recensioni
Cosa possono vedere due occhi quando un oggetto ci è caro?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’odore che quella fredda serata d’inverno portava con sé era qualcosa di meraviglioso.
Sembrava che l’aria fosse passata in ogni edificio e da ciascuno avesse preso una fragranza particolare.
In quell’armonia di odori che faceva intuire i preparativi dei pranzi natalizi, mentre i negozi aperti erano ben pochi, il centro del paese si riempiva man mano di mercatini.
Le casette in legno illuminate e decorate di rosso e verde, contribuivano a creare quella magica atmosfera natalizia che rende così atteso l’arrivo del 25 dicembre.
I rumori che echeggiavano tra le vie erano le voci di venditori che mostravano la merce, di passanti intenti a guardarla, di amici che si scambiavano gli auguri e di bambini che, sommersi dalle mille sensazioni, correvano da una parte all’altra della strada per cercare di vedere tutto.
Tra le varie bancarelle affollate, tra centinaia di persone, camminava una molto intenta ad osservare qualcosa.
Una bambina aveva gli occhi puntati verso un anello che rifulgeva di una luce tutta sua.
Lo portava al suo anulare sinistro, come imitando la fede della madre che le era a fianco.
La storia di quell’oggetto non faceva altro che renderlo ancora più prezioso: un dono della nonna in un mercatino proprio identico a quello.
Sebbene fosse un oggetto semplice: un cerchio e un punto luce, la piccola aveva visto altro: il suo valore era un altro e lo rendeva più prezioso di qualsiasi altro oggetto, per questo la sua brillantezza, per lei, era la più intensa.
La luce emanata dal semplice oggetto faceva danzare alcuni riflessi sul cappotto invernale che la bimba indossava.
Sembrava che non fosse lui ad esser illuminato dalle lampadine ad incandescenza, ma fosse esso stesso a dar luce all’intera via.
Brillava in modo così potente e dolce allo stesso tempo, quasi parlasse con la sua luminosità con una voce tutt’altro che flebile, ma al tempo stesso suadente e ammaliante.
Col suo splendore agli occhi della bambina, quel semplice anello di acciaio e vetro era più bello della stella più brillante nel cielo.
I riflessi arcobaleno che si creavano tra le sfaccettature del falso brillante centrale, erano qualcosa di ipnotico e affascinante, ora c’erano, ora scomparivano.
La luce giocava rimbalzando tra le forme del vetro.
Alla bambina non importava la preziosità del materiale: per lei quel semplice piccolo anello era più prezioso del più grande e puro diamante.
   
 
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