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Autore: Harry Fine    30/12/2018    4 recensioni
[Anime/manga fantasy]
Al mondo ci sono tantissimi ragazzi che soffrono. Oppressi dai bulli, soggetti a violenze e che annegano nella loro disperazione. E in cambio tutti loro ottengono qualcosa di molto speciale. Gli Stick. Oggetti venduti da uno strano sito che dona poteri che gli concederanno la loro vendetta. Almeno fino al giorno dell'arrivo di Tempest, il cataclisma che distruggerà e ricostruirà il mondo da zero. Riusciranno i protagonisti a svelare il mistero dietro il sito per maghi prima che ciò accada?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: OC
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Midori, Runa, Dimitri e Sarah si aggiravano guardinghi per le strade della città. Come avevano pattuito, avrebbero ricominciato a cacciare per trovare uno Stick dai poteri curativi che potesse aiutare Hana, Loki e Mayumi a riprendersi completamente.

La loro vita non sarebbe stata rigenerata, una volta usati i propri poteri non si poteva tornare indietro, almeno a quanto ne sapevano, ma almeno sarebbero sopravvissuti più a lungo con un corpo più forte.
Sarah usò per un attimo la sua magia e fece segno di andare avanti in quella direzione, verso quello che sembrava un agglomerato di case popolari vagamente in rovina. Il che non era tanto bizzarro.
Avevano deciso di cercare un branco neutro, uno di quelli che non andava contro gli amministratori, quindi era probabile che si sarebbero nascosti senza far nient'altro.

Appena ci entrarono, Midori si posizionò meglio gli occhiali sul naso, pronta a pietrificare chiunque li avesse attaccati. 
Il suo stato delicato era sempre più problematico quando si parlava di combattere, data la fatica e la pesantezza, oltre che gli eventuali sbalzi. L'uso della magia costava inoltre un grande sforzo al fisico della maga e quindi tutti i suoi amici le avevano chiesto di rimanere in ospedale, ma lei si era rifiutata. 

Il simbolo sul suo polso era ancora quasi del tutto presente, segno del fatto che non aveva usato molta magia e che quindi non aveva aiutato quasi per nulla. Sapeva di non potersi permettere di perdere troppa vita, ma a volte capiva quanto fosse inutile in certe situazioni.
Dimitri notò la sua espressione e le fece segno di concentrarsi. Quella ragazza gli stava abbastanza simpatica, aveva avuto fegato nel scegliere di combattere con loro nonostante fosse incinta, ma proprio per questo doveva mantenere la guardia alta.

L'albina annuì ed entrambi raggiunsero le loro compagne e cominciarono ad esplorare i corridoi fatiscenti, gli Stick sempre pronti all'uso e i sensi all'erta.
Ad un certo punto, però, Runa sentì qualcosa, una specie di scricchiolio, e fece segno a tutti di fare silenzio. La visibilità era limitata dal buio serale lì dentro e sicuramente c'erano topi e altre mille cose che avrebbero potuto far scricchiolare la struttura indebolita, ma lei era certa che fossero vicini a qualcosa che sicuramente non era un animale o qualcosa del genere. 

E ne ebbe la conferma quando un raggio luminoso emerse dal corridoio buio e le arrivò contro. La ragazza si spostò per riflesso e meno male, perché vide il lembo della sua maglia, travolto dalla luce all'ultimo secondo diventare istantaneamente cenere leggera e cadere a terra.
《Bene bene.》 Disse all'improvviso una voce dalle ombre. 《Guarda un po' che cosa abbiamo qui. Quattro maghetti tutti soli che vengono a cercare Stick nel posto sbagliato e contro il branco sbagliato.》

A parlare era stato un ragazzo dell'età di Runa e poco più alto di Midori. Pensati occhiaie circondavano gli occhi grigi nei quali era riflesso il simbolo zodiacale della vergine, mentre lunghi capelli castani e leggermente sfumati di grigio scendevano ribelli sulle spalle.
Aveva un sorriso vagamente viscido, ma la faccia allungata dava l'impressione che fosse un tipo pericoloso, tesi avvalorata dal ciondolo pentagonale che teneva al collo. Era sicuramente quello il suo stick.

《Non sottovalutarci. Potresti pentirtene.》 Commentò Dimitri, con in mano la sua bambola.
《Ohhh. Che paura.》 Commentò un'altra voce, stavolta femminile.

Accanto al ragazzo sbucarono altri tre maghi, due ragazze e un ragazzo. Le prime due erano alte come Hana e Sarah, rispettivamente con delle voluminose code di capelli ricci e un caschetto castano chiaro, mentre lui sembrava un tipo abbastanza allenato e con i capelli più ribelli che avessero mai visto.

Tutti avevano le stesse occhiaie pesanti del loro capo e i capelli e vestiti non erano ridotti molto bene. Sicuramente quei maghi non erano facoltosi.
Le uniche cose che non presentassero uno spesso strato di sporco addosso erano i loro oggetti magici. La prima delle due ragazze tenevano in mano una vivace girandola, mentre l'altra aveva in braccio un orsacchiotto di peluche e il ragazzo portava una lunga lancia sulla schiena. 

《Mi sa che avete scelto il gruppo peggiore con cui confrontarvi.》 Commentò quest'ultimo con un ghigno, scattando subito verso Runa, che era la più vicina, cercando letteralmente di impalarla con lo Stick.
Lei però fu più veloce e dopo aver dato un cenno di assenso ai suoi compagni, scivolò tra le sue gambe e gli rifilò un calcio al fianco di considerevole potenza, cogliendolo di sorpresa.
Lui si rialzò, furente, ma uno dei raggi pietrificanti di Midori lo costrinse a spostarsi. L'ampiezza limitata della sua arma era un problema e la ragazza sembrava parecchio agguerrita, esattamente come tutti gli altri, solo che di colpo si sentì uno strano rumore, come tanti passetti, accompagnati da quello che sembrava un inquietante squittio. 

Dimitri vide la ragazza con il peluche in mano perdere sangue dall'occhio sinistro e un simbolo a forma di goccia riflettersi nella sue iridi. Tentò di fermarla, ma di colpo dal soffitto crollarono decine e decine di ratti grossi e sudici, che si riversarono come una marea verso di loro.

Sarah lanciò un urlo acutissimo di fronte a tutti quegli esseri disgustosi che le stavano arrivando addosso, mentre Runa cercava di tenerli lontani con le onde d'urto della bacchetta da direttore.
Midori cercò di pietrificarne alcuni, ma ne arrivavano a centinaia, schioccando le mascelle e squittendo in modo orribile. 
Era impressionante, stavano venendo messi in difficoltà da un branco di ratti! E per di più il capo di quel branco aveva scatenato una nube ci cenere che stava rendendo difficoltoso respirare e difendersi, mentre la ragazza che controllava quelle bestiacce rideva.

《Attaccate, piccolini. Attaccate, attaccate!》 Continuava ad urlare lei con voce sguaiata, mentre l'altra ragazza tirava fuori la sua girandola.
《Avete scelto il branco sbagliato con cui attaccare briga. I vostri Stick sono comunque molto forti. Sarà un piacere prenderveli.》

Immediatamente il simbolo di un punto esclamativo apparve nei suoi occhi e una folata di vento assolutamente tremenda travolse tutto, facendo volare i giovani maghi oltre la finestra.
Il vetro andò in frantumi, mentre tutti e quattro vedevano il suolo avvicinarsi sempre di più. Fu solo la prontezza di riflessi di Sarah a salvarli da una caduta letale.
Attivando lo Stick penna, generò la barriera che attutì il colpo appena in tempo, impedendo i danni maggiori, soprattutto a Midori. Ma la battaglia non era ancora finita.

Il ragazzone con la lancia aveva visto tutto e adesso stava correndo velocissimo verso di loro, il simbolo della Z negli occhi e la sua arma pronta a colpire, ma la barriera lo respinse con forza.
E appena questa si dissolse, Dimitri gli rifilò una poderosa gomitata al collo, facendolo vacillare, mentre Midori finalmente coglieva l'opportunità e gli riduceva il braccio ad un semplice pezzo di marmo.
I suoi compagni dovettero vederlo in difficoltà, perché si lanciarono in suo soccorso, ma un'onda di serenità verde si propagò dalla bussola di Runa, bloccando di colpo i quattro maghi nemici, lasciandoli dove si trovavano con un'espressione beata in faccia.

L'albina si concesse un sorrisetto di vittoria. In quelle condizioni sarebbe stato facile farli fuori e prendersi i loro Stick, nonostante nessuno di loro avesse la magia che cercavano. 
Ma di colpo venne presa da un forte senso di vertigine, mentre sentiva il sangue che le colava fra le gambe farsi molto più copioso e scenderle anche dalla bocca e dalle orecchie. Il simbolo sulla sua clavicola era arrivato a metà ormai.

Di riflesso, interruppe il suo attacco e i quattro nemici furono liberi, specialmente il ragazzo con la lancia, il più vicino a lei. Nonostante il braccio pietrificato pesasse molto, aveva ancora abbastanza forza da tentare di impalare l'albina. 

Midori, Dimitri e Sarah tentarono immediatamente di raggiungerla, però erano troppo lontani e la loro compagna non riusciva a muoversi, era come se il suo corpo fosse stato fatto di pietra.
Il ragazzone alzò lo Stick con espressione vittoriosa, calandolo con foga su di lei, ma si sentì il rumore di uno sparo e un buco sanguinante si aprì sulla sua fronte.
Quello che ormai era un cadavere, lasciò cadere la lancia e si accasciò a terra con gli occhi sgranati e vitrei e una vaga espressione sorpresa in faccia, sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti.

《È incredibile.》 Commentò poi una voce maschile proveniente da chissà dove. 《Non ci si può fare neanche una doccia in pace senza che qualcuno disturbi al giorno d'oggi.》.
I maghi ancora vivi si guardarono intorno confusi, cercando il proprietario della voce. E appena lo individuarono, tutte le ragazze presenti diventarono rosse.

Sul cornicione del palazzo stava un ragazzo di come non ne avevano mai visti. La pelle era bianca come cera, il corpo slanciato e magro, le labbra sottili, il naso all'insù e i morbidi capelli dorati gli incorniciavano il volto. 
I suoi tratti vagamente androgini e aggraziati gli davano un'aria angelica quasi inquietante. Era talmente bello... da sembrare una bambola di porcellana. Ma la cosa che aveva lasciato tutti interdetti era che non aveva quasi nulla addosso!
A parte una morbido accappatoio, era completamente nudo! E come se non bastasse, teneva in mano un lungo ed elegante fucile a pietra focaia. Doveva essere quella l'arma che aveva ucciso il ragazzone.

《Tu chi diavolo sei!?》 Urlarono i membri del gruppo nemico.
Il nuovo arrivato sorrise leggermente, mentre i suoi capelli si tingevano di arancione, il simbolo della M appariva nei suoi occhi castani e il sangue cominciava a colare dal suo sopracciglio sinistro. 
《Chi sono? Io sono uno dei maghi a cui appartiene questo territorio, Mirai Higurashi, e io e i miei amici stavamo giusto cercando un gruppo di topi che si era rifugiato da qualche parte.》 Commentò, mentre puntava il suo fucile verso i tre e rivolgendo uno sguardo quasi di intesa a Midori e i suoi amici.

Il ragazzo col ciondolo cercò immediatamente di incenerirlo, aveva capito quanto quel tipo fosse pericoloso, e aveva cercato di toglierlo di mezzo, ma il biondo saltò con nonchalance, evitando il raggio con eleganza.
Scattando velocissimo, sparò poi molti altri proiettili luminosi con il suo fucile, mentre i maghi tentavano di pararli con i loro Stick. 

La ragazza con la girandola creò subito un'altra ventata d'aria, allontanandoli con energia, ma questi ripresero nuovamente la loro corsa, prendendoli di nuovo di mira.
《Cosa!? Che diavolo sono questi affari!?》 Urlarono i nemici, mentre il biondo sorrideva in modo serafico. 
《Sono il potere del mio Stick. Qualcosa di davvero molto utile. Inseguono il bersaglio fino a colpirlo. Quindi, davvero perfetto per far fuori qualche topo.》 Disse, con una calma inquietante.

《Maledetto!》 Ringhiò la ragazza col peluche, sollevandolo di nuovo e scatenando nuovamente l'invasione di ratti, mentre Dimitri buttava a terra la ragazza coi codini e Midori, dopo aver aiutato Runa a rialzarsi, aveva attaccato insieme a lei il capo del branco.
Quest'ultimo lanciò dei raggi grigi in rapidissima successione, ma le due albine li evitarono. Avevano entrambe il fiato corto e si sentivano pesanti, la prima per la gravidanza e la seconda per l'uso della sua vita, ma non avevano intenzione di demordere.

Solo che poi videro il loro amico russo volare letteralmente sopra le loro teste e schiantarsi dolorosamente a terra. Aveva i capelli verde acqua, e questo significava che era riuscito ad utilizzare la sua bambola, infatti la sua avversaria aveva un lungo squarcio sulla gamba, ma lei doveva averlo colto di sorpresa e lo aveva scaraventato via con i suoi poteri e adesso, con il volto stravolto, brandiva la girandola e la lancia del loro compagno caduto, pronta ad infilzarlo.

Il russo, con un forte dolore alla schiena, cercò di rigirarsi e schivare il colpo, ma ci fu qualcos’altro a salvarlo.
《Non toccarlo!》 disse una voce tagliente, mentreQualcosa di lungo, morbido e sottile si avvolse rapidamente attorno alle braccia del castano e lo tirò via, facendolo atterrare in una specie di tela fatta dello stesso materiale e facendo cozzare la punta della lancia sul terreno.

Il russo guardò sorpreso la cosa che lo aveva salvato. Nastri. Dei lunghissimi nastri viola lo avevano accolto in una sorta di ragnatela protettiva, portandolo al sicuro. E c'era un'altra sorpresa. 
Davanti a lui si stava lentamente componendo una figura. I nastri danzanti si stavano raggruppando a formare un corpo sottile, slanciato e pallido come cera. Lunghi e liscissimi capelli neri coprivano quasi completamente la sua schiena e gli stava dando le spalle.

Solo che poi si voltò e Dimitri sbarrò gli occhi. Il suo viso era uguale identico a quello di Mirai, con la stessa bellezza angelica a causa dei tratti dolci e vagamente androgini, però il sorriso lucido e serafico mancava. I suoi lineamenti avevano un che di malinconico, esattamente come l'iride viola del suo occhio sinistro, che era una l'unico visibile, visto che l'altro era coperto da una benda arabescata, e anche una delle poche differenze che lo distinguevano dall'altro ragazzo, insieme ai capelli.

《Stai bene?》 Chiese il ragazzo, con una bella voce flautata che gli fece in qualche modo mancare le parole, tirando fuori solo un “grazie" balbettato.
Si diede mentalmente dell'idiota. Quel giovane sconosciuto gli aveva appena salvato la vita e la sua lingua aveva scelto proprio quel momento per bloccarsi!?
Solo che, in quel preciso istante, Mirai scese dal tetto su cui era appollaiato e si mise al fianco del ragazzo con la benda, avvolgendolo col braccio.

《Ce ne hai messo di tempo, fratellino. Pensavo vi sareste persi tutto il divertimento.》 Disse, parlando a quello che chiaramente era il suo gemello con un bel sorriso sulle labbra.
《Scusa, fratellone. Abbiamo avuto qualche problema a trovarvi. Per fortuna siamo arrivati in tempo.》 Replicò lui, il tono tranquillo e monocorde tanto quanto quello di Runa, per poi aiutare Dimitri a tirarsi di nuovo in piedi. 

《Grazie.》 Riuscì finalmente a dirgli, ricevendo in cambio un cenno e solo una piccola ombra di sorriso che lo fece sentire un po' strano. Come mai era diventato di colpo tanto goffo!?
Solo che vennero interrotti da una potente corrente d'aria scatenata dalla ragazza coi codini biondi.
《Ancora tu?》 Chiese tagliente il russo, rialzandosi.

La sua bambola era stretta tra le sue mani e lui strinse ancora di più, facendo sentire a quella scocciatrice una presa ferrea su tutto l'addome, ma in qualche modo lei mosse il braccio e un raggio giallo partì dalla lancia, rischiando di colpirli tutti e tre.
Rapidamente, il gemello coi capelli neri toccò la benda, che doveva essere il suo Stick, e lui cambiò all'istante. I capelli si tinsero di viola, il sangue cominciò a scendere dal suo sopracciglio sinistro e nel suo occhio venne riflesso il simbolo del numero romano tredici. 

Il braccio che aveva teso, poi, si trasformò in un lunghissimo fascio di quelli stessi nastri che lo avevano salvato, dirigendosi velocissimi verso la bionda. 
Lei tentò di respingerli, ma il russo le aprì uno squarcio che andava dalla spalla al gomito usando uno spillo sulla bambola, ferita che le fece perdere la presa sulla girandola, mentre le strisce di tessuto si facevano sempre più vicine ed affilate. 

Lei tentò di recuperare terreno, ma Dimitri le aprì un altro lungo taglio, stavolta in faccia, che la fece sanguinare ancora di più e permise all'attacco del nuovo arrivato di trafiggerle lo stomaco.
Quei nastri ormai erano taglienti come spade e non le diedero il tempo di dire nulla, perché la tagliarono completamente in senso obliquo.
Una fontana di sangue zampillò dalle due parti spezzate, riversandosi sul terreno e imbrattandolo di rosso, mentre i tre scendevano veloci  verso Midori, Runa e Sarah, che se la stavano ancora vedendo contro i due maghi rimanenti.

I due sembravano essere in difficoltà. Le piccole emorragie date dagli Stick si stavano ingrandendo ed erano sempre più stanchi e con meno alleati.
《Allora, avete intenzione di morire, o preferite arrendervi?》 Chiese loro Mirai con fare retorico, puntando il suo fucile a pietra focaia contro di loro.

I due si fecero indietro. Erano circondati, ma non avevano intenzione di demordere! Infatti sollevarono subito i loro Stick, continuando a lanciare raggi inceneritori e facendo si che i topi arrivassero a frotte, ma questi attacchi furono scongiurati dalla telepatia di Sarah, che diede immediatamente istruzioni ai suoi compagni su dove andare per schivare.
Era incredibile poi. Lei e i suoi amici non conoscevano affatto quei due gemelli, eppure erano in una sincronia quasi perfetta mentre attaccavano tutti insieme e mettevano con le spalle al muro i loro nemici. Era quasi come se fossero compagni da sempre.

E il biondo, provando questa teoria, sorpassò l'americana con un salto e si gettò addosso alla ragazzina rimasta. Lei tentò nuovamente di bloccarlo richiamando a sé ratti e uccelli di ogni sorta, ma lui premette il grilletto e fece partire tantissimi proiettili, uccidendo tutti gli animali e scavando un buco sulla sua fronte, facendola crollare a terra, ormai morta prima ancora che se potesse accorgere.
E il suo compagno si ritrovò da solo. Il simbolo zodiacale della vergine sulla sua mano era quasi del tutto svanito e stava ormai perdendo sangue a fiotti. Ma voleva comunque ucciderli tutti. Avevano attaccato briga col branco sbagliato, glielo aveva detto, quindi li avrebbe ridotti a niente più che mucchi di cenere.

Immediatamente un'ondata di energia travolse tutto, scaraventando via i maghi, mentre raggi grigi uscivano dal medaglione del giovane uomo e si abbattevano a casaccio attorno a lui. La vita rimasta svanì quasi del tutto dalla sua mano e i gemelli si scambiarono uno sguardo d'intesa.
Dovevano ucciderlo subito, non potevano lasciare che accadesse l'inevitabile. Infatti, le scarpe che il corvino aveva ai piedi si accesero di verde chiaro e il simbolo nei suoi occhi cambiò. Era un'elica.
Corse ad una velocità inaudita verso il loro nemico. Se quello stupido avesse continuato ad usare la magia in tale quantità, avrebbe vanificato tutti gli sforzi suoi e dei suoi amici, ma non riuscì ad avvicinarsi. I raggi erano aumentati di numero e ormai l'unica scelta che tutti avevano era cercare un riparo.

E fu proprio quello che fece anche lui, mentre Mirai stringeva le dita sul suo fucile. Avevano lavorato tanto nell'ultimo periodo… solo per vedersi sfasciare il piano da un imbecille qualunque!? Stava nuovamente per sparare, i capelli arancioni e il simbolo negli occhi, però successe qualcosa di incredibile.

Un paio di gemme blu sembrarono balenare nel buio e ci fu come un rapidissimo lampo verticale. Il loro nemico interruppe di colpo il suo attacco e rimase fermo. Un’espressione vagamente confusa si era dipinta sulla sua faccia… poco prima che tutto il suo addome e la sua testa si spaccassero in senso verticale.
Il sangue caldo schizzò a fiotti sui volti stupefatti di Midori, Dimitri, Runa, Sarah e i gemelli, mentre il ragazzo muoveva qualche passo e crollava a terra, facendo vedere una figura che si avvicinava.

《Eccoti qui. Ma dove diamine eri finito? Abbiamo fatto tutto noi!》 Disse Mirai in tono fintamente stizzito, dopo un secondo di sgomento, guardando il ragazzo che era apparso con un sopracciglio alzato.
《Oh, non arrabbiarti Mirai. Mi stavo godendo un po' lo “spettacolo”. La vista era stupenda.》 Rispose lui con aria maliziosa, accennando al suo accappatoio, venendo finalmente sotto la luce e facendosi vedere dagli altri maghi, sempre più confusi per tutte quelle entrate a sorpresa. 

Non avevano idea se quei tre erano amici o nemici, però sicuramente quella serata era andata diversamente dal previsto. Ma il loro sgomento aumentò ancora di più appena videro in volto il nuovo arrivato. 
Era alto pressappoco come Dimitri ed era sicuramente piacente tanto quanto lui, ma era molto diverso. Aveva un'aria tranquilla e un sorriso amichevole sulle labbra, ma in qualche modo emanava un’aura di mistero, forse a causa del suo aspetto.

A parte la magrezza un po' troppo accentuata, il suo corpo era percorso da bei muscoli proporzionati sulle braccia e le gambe lunghe. I capelli neri molto mossi ricadevano leggermente sulla fronte e vicino al naso all'insù e al suo orecchio brillavano tre piercing di metallo, identici a quello sul lato sinistro del suo labbro. Ma non era questa la cosa che saltava all'occhio per prima. 
Sulla pelle chiara delle braccia spiccavano moltissime cicatrici bianche, dai bordi slabbrati e l'aria profonda, ma le più incredibili erano quelle sul suo viso. Scendevano in verticale sopra gli occhi blu, lunghe e bizzarramente tinte di blu acceso, cosa che le evidenziava ancora di più. 

Sicuramente facevano impressione, visto che servivano lame decisamente non comuni per lasciare segni simili, eppure sembravano essere mostrate con una certa disinvoltura, anzi… quasi quasi davano al suo volto un qualcosa di particolare che non lo sfigurava affatto, ma anzi lo rendeva ancora più affascinante, nonostante la lunghezza dei segni.

Il ragazzo, probabilmente sentendosi osservato, rivolse lo sguardo cobalto sui quattro ragazzi seduti a terra e rivolse un sorriso smagliante.
《Ciao ragazzi. È un vero piacere conoscervi finalmente. Il mio nome è Xsorof V, sono davvero contento di avervi incontrati e di avervi potuto aiutare in battaglia.》 Disse, scuotendo la mano di Dimitri, che lo guardava con aria leggermente confusa. Quello era il tipo così solare che aveva appena tagliato in due un mago?

E anche le sue compagne sembravano sorprese, soprattutto quando gli occhi del ragazzo, vedendo la pancia ormai sporgente di Midori, si illuminarono.
《Ohhh! Ma tu stai per avere un bambino! Che cosa adorabile! È maschio o femmina? Tra quanto nascerà? Sai già il nome?》 Chiese all'albina, che lo fissò ad occhi sgranati, facendo ridacchiare Mirai e far sorridere leggermente suo fratello, mentre Runa si faceva avanti.

Il suo viso era la solita maschera di ghiaccio, ma nella sua testa, nonostante fosse ancora dolorante, i ragionamenti continuavano a susseguirsi. Quello non era sicuramente il comportamento che si sarebbe aspettata dai loro salvatori, vista la situazione da cui erano appena usciti, ma ancor più strano le sembrava il fatto che quei tre maghi dai poteri tanto grandi fossero apparsi proprio in quel momento per salvarlo. Doveva esserci sotto qualcosa. Per forza.

Infatti, si avvicinò al moro, che stava ancora sommergendo Midori di domande mentre accarezzava la sua pancia, e gli picchiettò sulla spalla.
Appena si guardarono negli occhi, lei capì subito che quella persona era da non sottovalutare. Quegli occhi risplendevano di una luce allegra, ma c'era qualcos'altro in essi. E questo non le dava buone sensazioni, ma prima che potesse cominciare a parlare, il ragazzo la precedette, sempre con quel sorriso solare.
《Sentite, lo so che adesso siete stanchi, confusi e volete delle risposte e vi assicuro che ve le daremo. Ma prima… vi va una tazza di thè?》
   
 
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