La piccola luce sul comodino era rimasta accesa, creando una piacevole atmosfera soffusa nella stanza, il che non sembrava dare particolarmente fastidio a Steve che dormiva beatamente già da un paio d'ore.

Tony si girò mollemente sul fianco, trovandosi faccia a faccia con lui; era la prima volta che lo vedeva con un'espressione così rilassata.

Effettivamente, era la prima volta che lo guardava dormire. Prima di allora i loro incontri si erano limitati ad un paio d'ore di sesso e Steve tornava a casa ben prima che lui si svegliasse.

Tony pensava che una vera e propria relazione fra di loro non avrebbe mai funzionato; quel ragazzo era veramente una palla al piede, con il suo buonismo e la sua straordinaria abilità di dire, fare e capire l'esatto contrario di lui, senza contare che i loro scambi verbali erano principalmente composti da insulti.

Eppure, per qualche strano, malato motivo avevano deciso di provarci ugualmente. Probabilmente era l'idea più cretina che avessero mai avuto, ma Tony non poteva fare a meno di pensare che in quel momento tutto sembrava esattamente come sarebbe dovuto essere. Il petto nudo di Steve si alzava e abbassava lentamente in sintonia con i suoi respiri, la testa poggiata mollemente sul braccio. Per la prima volta si ritrovò ad osservare dettagli che non aveva mai notato; il piccolo neo sotto l'occhio destro, i riflessi color oro nei suoi capelli...o era completamente impazzito, o si stava seriamente innamorando. E Tony avrebbe preferito con tutto il cuore la prima opzione.

Forse è per questo che non riusciva a prendere sonno. Aveva paura di allungare la mano verso di lui e tastare solo le lenzuola fredde, come quando non stavano "insieme" se non fisicamente.

Gli accarezzò piano la guancia, passando delicatamente le dita sulle labbra calde.

Era davvero lì. Era reale.

Bastò quel piccolo tocco per far sussultare Steve, che aprì lentamente gli occhi.

«Hai il sonno leggero, per essere uno che ha dormito 70 anni.»

«Mhh... Ti stancherai mai di questa maledetta battuta?» biascicò Steve con la voce impastata. «Che c'è? Cosa ci fai ancora sveglio?»

«Nulla, pensavo te ne fossi andato come...le altre volte.»

«Non è come "le altre volte". Sono qui, e sono qui per restare.»

Istintivamente Tony si avvicinò a lui, stringendolo a sè. Il pensiero che avesse paura di perderlo lo fece sorridere.

«Sapevo avessi un lato tenero, sotto sotto.»

«Non farci l'abitudine Rogers, ci metto meno di tre secondi a farti volare dalla finestra, se voglio.»

«E lo desideri ardentemente, vero?»

«Più di quanto tu creda. Il fatto che mi stia innamorando di te mi porta ad odiarti ancor più di prima, probabilmente.»

Steve alzò piano la testa per baciarlo. Probabilmente era la frase più romantica che avesse mai concepito e non era il caso di dargli il tempo di rovinare tutto con una delle sue solite cretinate.

«Se le cose stanno così, allora direi che ti odio molto anche io, signor Stark.»