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Autore: MerasaviaAnderson    31/12/2018    2 recensioni
•{Terribilmente No-Sense ~ 396 parole}
"Risate e disperazione si intrecciano tra un copione e l'altro, tra un personaggio e il suo interprete. E un riscaldamento vocale che fa sentire tutti un po' stupidi... Ma dio, la vita che vi è su quel palcoscenico durante quei momenti non può esser rimpiazzata da nessun altro dramma."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A M., mio meraviglioso compagno di avventure in questo mondo.
Non abbandonarmi.
Ti voglio bene, per sempre.

Ad A., che tante volte ha detto di volermi vedere recitare.
Be'... Eccomi.


ECCOMI


Silenzio.
Il sordo silenzio fa da padrone, interrotto solo da leggeri respiri, battiti di cuore e strani mormorii senza senso alcuno.
Eccomi.
Caldo.
Il calore dei riflettori inonda i volti neutri, bruciando dolce sui lineamenti di giovani attori e illuminandoli di vita. La goccia di sudore scende lungo la tempia, ma resta lì, indisturbata mentre l'attore porta a termine il suo compito.
Eccomi.
Contatto.
Le assi rigide del palco scricchiolano un po' sotto ai piedi nudi, che vagano in giro con un'andatura composta o con una corsa frenetica. Sguardi che si incontrano, vite che si baciano, mani gelide che si accarezzano. Lacrime che scendono lungo le guance, incuranti di essere ammirate da altri occhi.
Eccomi.
Parole.
Fogli che narrano storie di vite passate, lette e rilette in un linguaggio antico e perfetto, conosciuto da pochi. Risate e disperazione si intrecciano tra un copione e l'altro, tra un personaggio e il suo interprete. E un riscaldamento vocale che fa sentire tutti un po' stupidi... Ma dio, la vita che vi è su quel palcoscenico durante quei momenti non può esser rimpiazzata da nessun altro dramma.
Eccomi.
Emozioni.
Sentimenti veri, barricati nel petto dei giovani attori, spaventati di uscire e mostrarsi un po' di più. Verità delle passioni, lacrime reali o risate forzate, indugi, contatti evitati o abbracci che soffocano l'anima. Emozioni qua e là, sparse per tutto il palcoscenico, che si dissolvono al terminare della ribalta.
Eccomi.
Vita.
Il luogo dove la vita si fa Vita, dove un'acqua inesistente soddisfa la sete, dove vestiti vengono cuciti addosso a personaggi vivi, dove tutta la finzione diviene solo una congettura astratta. Appena il sipario si apre, rosso come il sangue su una scena del delitto, inizia la vita di un testo, di tanti personaggi, ma soprattutto di tutti gli attori. Attori che sono vivi quando interpretano e sono loro stessi quando sono altre persone.
Eccomi.
Lui.
L'uomo con la maschera sugli occhi e una valigia accanto, vestito di nero, sorride... E mi porge la mano.
Eccomi.
Tu.
Bella come sei su quel palcoscenico, con la tua veste rossa e nera, con la tua maschera, con le tue parole perfette. Tu che mi dai la forza, tu che mi tieni in piedi giorno dopo giorno. Mi osservi, lo osservi e mi dici di fidarmi, e gli dici di fidarsi. Che siamo entrambi tuoi discepoli.
Ed io mi fido.
Eccomi.

   
 
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