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Autore: Lady Aquaria    02/01/2019    1 recensioni
"Prima o poi qualcuno sarà in grado di curare le malattie del cuore e io smetterò di esserti di peso e di recarti fastidio." biascicò Kardia, qualche istante dopo.
"Non mi sei di peso. Non lo sei mai stato." lo zittì Degél, facendosi serio. "Solo le sciocchezze di questo genere mi irritano, e parecchio. Quindi taci, fammi questo favore."
Storia partecipante al contest #12DaysAfterChristmasChallenge del gruppo Facebook Hurt/Comfort Italia
Giorno 7
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Degel, Scorpion Kardia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Task: Realizzare un'opera HURT/COMFORT che faccia riferimento a questa immagine
 
***
 
Era rientrato al Santuario immediatamente, lasciando la Francia senza tanti ripensamenti. Quando Shion l'aveva contattato, avvisandolo dello stato nel quale Kardia versava, aveva lasciato il ballo con una scusa.
La febbre l'aveva ghermito da almeno quattro giorni, e nessun preparato né spugnatura l'aveva aiutato. Solo quando erano iniziate le allucinazioni, Sage si era deciso a richiamarlo.
"Il Maestro Sage sarà alquanto contrariato del mio comportamento, ma non sapevamo più che cosa fare: il medico di Rodorio ha potuto ben poco."
"Nessun intruglio può guarire Kardia, pensavo fosse chiaro. Preferisco incrinare il successo di una missione piuttosto che perdere un amico. Di balli ce ne sono tanti, di Kardia ce n'è uno solo e l'ottava casa non può permettersi di rimanere sguarnita." commentò Degél, con disappunto. "Piuttosto vorrei sapere per quale motivo non sono stato avvertito prima che la faccenda degenerasse a tal punto."
"Ma che graziosa veste, Degél." lo prese in giro Manigoldo, quando lo vide attraversare la quarta casa insieme a Shion; ancora vestito del suo habit à la française blu notte, Degél lo guardò in tralice. In altre occasioni gli avrebbe risposto a tono, ma in quel momento aveva altro cui pensare. "Suvvia, non sei più capace di tollerare una battuta di spirito?"
Degél sollevò lo sguardo al cielo: aveva sopportato fin troppe battute negli ultimi giorni, alla corte di Luigi XV, da esaurire la sua scorta di pazienza. Ma certo Manigoldo non poteva saperlo, e sicuramente non meritava di essere lo sfogo delle sue frustrazioni.
"Posso indirizzarti dalle mie sarte parigine, sai." gli rispose. "Chi lo sa, potresti anche diventare un gentiluomo."
Manigoldo scoppiò a ridere.
"Non ci sperare."
Degél scosse la testa, tornando serio.

"Dovrò tornare a Parigi il prima possibile, o a corte potrebbero insospettirsi. Riferisci al Maestro che andrò a conferire con lui appena mi sarà possibile." lo congedò Degél, prima di sparire nei meandri dell'ottava casa.
La situazione era anche peggiore di quanto Shion gli aveva descritto: riverso a letto, fradicio di sudore, Kardia dormiva di un sonno indotto e senza sogni. Sulla cassapanca accanto al letto, Degél trovò una tazza colma d'un liquido torbido e dall'odore pungente.
"Infuso di papavero." brontolò tra sé e sé. Utile per quietarlo, ma del tutto vano contro la malattia che lo affliggeva. 
"...basta..." mugolò Kardia, flebile. "Non ingoierò più una sola goccia di quell'orribile intruglio."
Degél si liberò della giacca, piegandola con cura e riponendola sul dorso di una sedia.
"Sei sveglio dunque. Rilassati, non era mia intenzione somministrartene ancora." lo tranquillizzò, allungando una mano alla sua fronte e stupendosi di quanto scottasse. Il polsino lavorato della sua camicia solleticò il naso di Kardia, e la sua reazione non si fece attendere.
"Sei in ghingheri." notò Kardia mettendolo a fuoco e sogghignando nonostante i tremori, osservando il panciotto di broccato e i pantaloni al ginocchio che fasciavano elegantemente Degél. "E dal profumo che sento, devo averti interrotto con una gentil pulzella: è rossetto quello che vedo lì, sul collo?"
"La febbre non ha effetti sulla tua lingua lunga, vedo." lo riprese. Corrugò la fronte, annusando la manica e storcendo il naso in una smorfia poco dopo. Mughetto, il profumo preferito di una delle dame di compagnia della seconda amante del re, una giovane che aveva cercato di monopolizzarlo e approfondire la sua conoscenza in tutti i modi, arrivando persino a tentare un contatto ravvicinato che lui aveva freddato immediatamente: consentiva soltanto a Seraphina gesti tanto intimi. 
"La febbre brucia il mio corpo, non il mio cervello."
"...già. È una cosa che, mio malgrado, tendo sempre a dimenticare." replicò Degél, sedendosi sul bordo del letto e imponendo le mani sull'amico prima di emanare il proprio Cosmo.
"Prima o poi qualcuno sarà in grado di curare le malattie del cuore e io smetterò di esserti di peso e di recarti fastidio." biascicò Kardia, qualche istante dopo.
"Non mi sei di peso. Non lo sei mai stato." lo zittì Degél, facendosi serio. "Solo le sciocchezze di questo genere mi irritano, e parecchio. Quindi taci, fammi questo favore."

 
***

Lady Aquaria's corner
Secondo miei personali headcanons, Degél è il diplomatico del Santuario di Athena, e Sage spesso lo manda in missione all'estero, soprattutto nella natia Francia. Il sovrano regnante alla sua epoca è Luigi XV.
Un esempio di habit a la française lo possiamo vedere nel gaiden dedicato a Degél, come quello indossato alla festa di Madame Garnet.
Alla prossima e ancora buon anno.

 
Lady Aquaria
   
 
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