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Autore: lmpaoli94    02/01/2019    0 recensioni
Un castello immerso nelle più profonde colline dell’Umbria.
Un castello dimenticato da tutti per la sua maledizione.
Un castello che nasconde un segreto proibito al di là di ogni immaginazione.
Una dama che vaga nell’edifico alla ricerca della sua millesima statua.
Ma cosa sarebbe successo se un giorno un’escursionista sperduto si sarebbe avvicinato ai cancelli di quel castello?
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La padrona del castello impugnava la sua spada con fare minaccioso, guardandoci con sguardo pieno di collera e di rancore.
«Pietro, non avrei immaginato che qualcuno potesse fuggire dalla mia torre.»
«C’è sempre una prima volta, signora.»
«Questo è vero… Infatti sarai il primo che morirai sotto i colpi della mia spada.»
Con una velocità fulminante, la padrona del castello piombò contro Pietro per trafiggerlo spietatamente.
«Non riuscirai a cavartela!»
S’eppur disarmato, Pietro riuscì a schivare ogni colpo della giovane donna.
«Eppure quando ti ho catturato ti volevo trasformare nell’uomo più potente di tutta la regione… Ma purtroppo non hai ascoltato i miei più profondi desideri…»
«I tuoi più profondi desideri erano di trasformarmi in una statua per aumentare i tuoi poteri oscuri. Peccato che tu non ci sia riuscita…»
«La mia vittoria è solo rimandata. Presto tu e il tuo amico capirete di cosa posso essere capace.»
Dopo averli avvertiti del male che avrebbe preso il sopravvento, la signora del castello cominciò ad accanirsi contro i due ragazzi, ferendo il povero Luca.
«Accidenti! Mi ha colpito alla spalla!»
«E questo è solo l’inizio, ragazzi miei… O siete con me, o contro di me. Decidete ora.»
«Non ci alleeremo mai con voi, signora. Anche a costo di rischiare le nostra vita.»
«Molto bene… Se è questo che volete… Vi darò un paio di minuti per fuggire da questo castello… Ma appena vi riagguanterò, non avrete nemmeno il tempo di recitare una preghiera… Andate!»
Senza attendere ulteriormente cosa aveva in mente la strega del castello, Luca e Pietro si gettarono fuori dal castello.
Ma qualcosa di molto più grande di loro stava per ostacolare il loro cammino.
Un drago, dalle proporzioni enormi, gli aveva bloccato la strada.
«E questo drago da dove spunta fuori?»
Nell’analizzare il contorno dei suoi occhi, Luca capì che si trattava di Leonard, il guardiano del castello.
«Piaciuto lo scherzetto, giovani intraprendenti?» domandò la donna con ghigno malefico.
«A che gioco state giocando?»
«Nessun gioco in particolare, Pietro… Presto tutte le 998 statue al mio comando si dirigeranno verso di voi e farete una brutta fine. Oppure potreste scegliere la strada del drago e provare a farlo fuori… Ma cosa credono di fare due omuncoli come voi?»
Purtroppo la signora del castello aveva ragione.
I due ragazzi erano disarmati e in trappola.
O sceglievano il volere della donna, o sarebbero morti in una maniera indescrivibile.
Luca e Pietro erano completamente circondati mentre le statue si stavano dirigendo verso di loro pronti per ucciderli.
«Allora, ragazzi miei… siete ancora in tempo per scegliere… ma fate in fretta. Le mie statue non aspettano.»
Ma nemmeno di fronte alla morte i due giovani ragazzi sarebbero tornati sui loro passi.
Avrebbero conosciuto la morte pur di non dargliela vinta.
Ma non si sarebbero mai immaginati che da lì a poco un aiuto insperato li avrebbe salvati.
Mentre le statue stavano per colpirli, il guardiano trasformato in drago dalla regina colpì tutte le statue che stavano provando ad uccidere i due ragazzi, scatenando la collera della Signora del castello.
«Anche tu hai intenzione di tradirmi?!» gridò la donna facendosi sentire al di sopra del fuoco che il drago continuava a sprigionare imperterrito «Molto bene. Preparati ad una fine ingloriosa.»
Mentre le statue stavano cadendo ad una ad una, la Signora del castello era pronta per entrare in azione.
Purtroppo per il drago, i due ragazzi non poterono fare nulla per aiutarlo.
A meno che…
«Che cos’è questa pergamena?» domandò Pietro una volta che Luca l’ebbe aperta.
«Non lo so… Non sapevo nemmeno di averla con me…»
Dopo avergli dato una lettura veloce, Luca capì che si trattava di una lingua antica della regione e che era la loro salvezza contro le forze del male che avevano maledetto quel castello e tutta la vallata di Spello.
«Avanti, perché non reciti la formula che ti è stata data?»
«Non riesco a capire cosa diamine c’è scritto! È una lingua che non so pronunciare!»
Mentre i due ragazzi stavano in ogni maniera per cercare di aiutare il drago, la Signora del castello si era anch’egli trasformata in una drago dalle proporzioni enormi.
«Non ho mai visto niente di simile» fece Pietro alquanto allibito.
I due giovani ragazzi dovettero allontanarsi da quel ponte che collegava il castello se volevano evitare di rimanere schiacciati sotto i colpi dei due draghi.
«Adesso come faremo ad aiutarli?!»
«Lasciate fare a me…»
Una voce dietro di li fece riscuotere dai loro pensieri.
Una statua che si era spezzata in due aveva incominciato a parlare.
«Conosco quella lingua… Potrò sciogliere per sempre le forze del male che albergano in questo territorio…»
Non avendo altra scelta, Luca porse il misterioso rito alla statua che era in pessime condizioni.
Nel mentre stava leggendo il foglio, Luca e Pietro furono colti da una strana sensazione.
Era come se fossero tornati indietro nel tempo.
Come se non si fossero mai incontrati e non abbiano mai messo piede in quel territorio misterioso.
Appena la statua ebbe finito di pronunciare tutte le parole di quella formula, i due draghi che stavano combattendo furono risucchiati dentro quella pergamena insieme a tutte le forze del male che avevano albergato in tutta la vallata.
 
 
Luca e Pietro riaprirono gli occhi.
Il sole puntava alto sopra di loro, facendo capolino ad una bellissima giornata.
Una volta che i loro occhi furono più nitidi per vedere, cercarono di capire dove si poterono trovare.
«Pietro, come stai?»
«Ho la testa che mi gira vorticosamente.»
«Ce la fai a reggerti in piedi?»
«Ci provo.»
Nel mentre continuava a toccarsi la testa, Pietro capì che quel posto non era nuovo per lui.
«Ma quella… è la vallata di Spello…»
«Come dici?»
«Sì. Siamo vicini alla cittadina di Spello.»
Non credendo ai suoi occhi, Pietro cominciò a correre per raggiungere il borgo dai fiori colorati.
Una volta raggiunta l’entrata della città, Pietro poté vedere che il paese aveva ritrovato lo splendore di un tempo.
«La gente che cammina per la strada… i fiori che contornano questa zona… Allora tutto è tornato alla normalità…»
«Sembrerebbe proprio di sì.»
Nel mentre Luca stava ammirando il piccolo paesino, vide una pergamena dentro un cesto pieno di fiori.
«Aspetta un attimo, Pietro…»
«Che cosa c’è?»
Senza la minima paura di fare una figura meschina, Luca si precipitò verso l’individuo che aveva con se quella misteriosa pergamena.
«Scusate buon uomo, non vorrei sembrarvi maleducato, ma potrei vedere cosa è quella pergamena che tenete con voi?»
L’individuo misterioso decise di non dire nulla, accettando la richiesta di Luca.
«Prendetela pure voi. A me non serve.»
«Cosa?»
«L’ho trovato dentro il castello che sovrasta questa collina… Il contenuto è scritto con una lingua a me  sconosciuta.»
Dopo averlo aperto, Luca capì che si trattava del rito per evocare l’oscurità delle statue.
«Tutto bene, giovane ragazzo?»
«Sì… credo di sì…»
«State molto attento a quel pezzo di carta… Ho sentito dire che è molto pericoloso.»
«Grazie dell’avvertimento, buon uomo» replicò Luca con sorriso smorzato.
Nel mentre Luca era ancora concentrata su quella pergamena, Pietro andò verso di lui per ridestarlo dai suoi pensieri.
«Le statue sono tornate ad essere degli esseri umani e ad abitare questo bellissimo posto… Non possiamo permettere che quella pergamena cada in mani sbagliate.»
«Che cosa credi di fare a questo punto?»
«Portiamola con noi. Nelle nostre mani non può esserci posto più sicuro.»
«Quindi hai intenzione di venire con me fino a Roma?»
«Non ho niente che mi possa trattenere a Spello… E poi un’avventura nella città eterna non può far altro che farmi bene.»
«Se è questo che vuoi, sono contento di avere un valido compagno di viaggio» replicò Luca con tono fiero.
«Ed io sono contento di continuare le nostre avventure insieme a te» rispose Pietro prima di incamminarsi insieme a Luca nelle lande colorate della regione umbra.
   
 
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