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Autore: Soul Mancini    02/01/2019    3 recensioni
I cinque componenti dei Nothing But Thieves si riuniscono per festeggiare insieme l'arrivo del 2019. Tra alcol, fuochi d'artificio, deliri e sentimenti celati per troppo tempo, cosa potrà mai accadere? Come inizierà l'anno nuovo per i nostri ragazzi?
1. «“Solo voi sentite odore di marshmallow? Dev'essere lo shampoo di Joe...” borbotta il chitarrista, intrecciando le dita tra i miei capelli. Mi auguro che non siano impiastricciate di qualche alcolico, perché li ho lavati proprio oggi.»
2. «Prendo posto sul marciapiede accanto a Conor, accovacciato su se stesso e col mento posato sulle ginocchia, e gli circondo le spalle con un braccio. “Ehi...”
“Io voglio vomitare” mugola lui senza muoversi.»
NOTE:
- La storia si articola in due one shot che raccontano della stessa serata, ma possono essere lette separatamente, non sono collegate.
- La prima one shot, "My bloody lip never tasted so sweet", si è CLASSIFICATA TERZA a "Il contest del fluff" indetto da wurags sul forum di EFP.
- La seconda one shot, "I'm so drunk... on you" si è CLASSIFICATA PRIMA al "Imagine your Otp Contest" indetto da Emanuela.Emy79 e Arianna.1992 (ma valutato solo da Arianna) sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Conor Mason, Dominic Craik, Joe Langridge-Brown, Philip Blake
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

My bloody lip never tasted so sweet




Buon anno!” strillano tutti all'unisono, sollevando in aria i loro calici pieni di vino. Io faccio lo stesso con un grande sorriso stampato in faccia.

Non ho neanche il tempo di posare nuovamente il mio bicchiere sul tavolo, che subito James e Dominic mi si scaraventano addosso, intrappolandomi in un abbraccio soffocante.

Auguri, mio dolce chitarrista!” biascica James, già palesemente ubriaco. Percepisco il pungente odore di vino che si sprigiona sia da lui, sia da Dominic.

Quest'ultimo lancia un grido d'entusiasmo e mi scompiglia i capelli. “Che questo 2019 ci porti ispirazione, nuovi concerti, un nuovo album, nuovi fan e tanta birra!”

Mi divincolo dalle loro mani che mi si appiccicano ovunque, sentendo una nuova fitta alla testa che mi destabilizza.

La verità è che non sto tanto bene, ma ci tenevo a festeggiare il Capodanno con i ragazzi. Abbiamo condiviso tantissime cose insieme negli ultimi anni, sono senz'altro i miei migliori amici e non li volevo deludere, a costo di compiere un piccolo sacrificio.

Alla salute!” strilla Philip, stappando la bottiglia di spumante che stringe tra le mani. Nel locale si propaga un botto secco, seguito dalla risata di Conor che – anch'esso parecchio brillo – salta quasi addosso al bassista.

Quel suono così forte non fa che peggiorare la situazione all'interno della mia testa. Per fortuna ho portato con me anche gli antidolorifici. So che brindare al nuovo anno con acqua e pastiglia non è tanto d'effetto, ma sto per impazzire.

Evidentemente il mondo intero cospira contro di me, perché proprio in quel momento la musica nel locale aumenta di volume e prende a rimbombare tra le pareti.

Serro gli occhi e recupero la confezione degli antidolorifici dalla tasca della mia giacca. Sobbalzo appena quando una mano si posa sulla mia spalla.

Tutto bene?” domanda Philip al mio orecchio, nella speranza di farsi sentire sopra la musica a palla.

Più o meno...” bofonchio. Riapro gli occhi con cautela, recupero la mia bottiglietta d'acqua situata sul tavolino e mando giù una pillola con movimenti meccanici.

Non mi sembra” osserva il bassista preoccupato.

Gli regalo un lieve sorriso. “Sto bene, è solo un po' di mal di testa. Comunque... buon anno, fratello!”

Philip ricambia il sorriso. Sta per ribattere, quando qualcuno giunge alle mie spalle e mi getta la mia stessa giacca addosso. “Joe, vestiti in fretta, usciamo, ci sono i fuochi d'artificio!” strepita Conor.

Oh no, ci mancava solo questa. Altri boati, altre esplosioni.

Comunque decido di accontentare il mio amico: mi metto in piedi con calma, sperando di non essere colto alla sprovvista da capogiri e fitte, e mi vesto. Conor mi osserva senza smettere di sorridere, il viso rotondetto e paffuto arrossato per il caldo e l'alcol.

Prima che me ne possa rendere conto, i miei amici mi hanno già trascinato fuori. L'aria fredda mi schiaffeggia il volto senza pietà e, lo devo ammettere, immediatamente mi fa stare meglio. La respiro a pieni polmoni, insieme al leggero odore di polvere da sparo dei fuochi d'artificio.

Poso lo sguardo sulla piazza gremita di gente davanti a me, poi lo sollevo verso il cielo privo di nubi e rimango meravigliato dallo spettacolo pirotecnico. È impossibile non cascarci, quei colori luminosi e brillanti riescono sempre ad attirare i miei occhi, seppur stanchi e poco vigili.

Conor e James esultano e ridono alla mia destra, mentre Philip tiene d'occhio un po' loro e un po' i giochi di luce in cielo, le mani affondate nelle tasche del giubbotto.

È incredibile quanto il nostro bassista riesca a reggere bene l'alcol, sembra perfettamente lucido nonostante abbia bevuto quanto gli altri.

Ehilà!” Dominic poggia il suo braccio sulla mia spalla in cerca di sostegno. Immagino stia per perdere l'equilibrio, ma forse non si è reso conto che, per uno esile e minuto come me, reggere il peso di uno della sua stazza è praticamente impossibile.

Così allungo a mia volta una mano verso Philip e la poggio sulla sua spalla. Lui si limita a lanciarmi un'occhiata interrogativa, per il resto non reagisce.

Che te ne pare di questo 2019?” mi chiede Dominic, scrutandomi attentamente.

Ma io non ricambio lo sguardo, sto ancora osservando il cielo trapuntato di piccole scintille rosse e azzurre. “Non lo so, Dom, è appena cominciato.”

Dovresti vedere come ti brillano gli occhi in questo momento” continua a blaterare lui.

Mi mordicchio automaticamente il labbro inferiore. Succede sempre quando Dominic esagera con l'alcol e inizia a vaneggiare, mettendomi spesso e volentieri in difficoltà. Non sono estroverso e spigliato come lui o James, non sempre riesco a rispondere a tono.

Finalmente il mio amico scosta il gomito dalla mia spalla e mi sento subito libero da un peso. Poco dopo, però, mi circonda le spalle con un braccio, sorprendendomi. “Buon anno, amico mio.”

Oddio. È già completamente fuori, e la serata è ancora lunga.

Buon anno anche a te” ribatto, poco prima che l'ultima esplosione di fuochi d'artificio squarci il cielo e ci assordi con i suoi rombi in grado di far quasi tremare il suolo. Resisto all'impulso di tapparmi le orecchie con le mani; in ogni caso sono intrappolato dalla stretta di Dominic.

Solo quando quell'incantesimo si spezza, mi rendo conto che la testa non mi pulsa più come prima.

Mi guardo attorno e sorrido.



Sono appena le quattro quando io e Philip, sfiniti, trasciniamo nuovamente Dominic fuori dal locale, sullo stesso marciapiede da cui abbiamo assistito allo spettacolo pirotecnico. È stato abbastanza difficile separarlo dalla birra che ha continuato a scolare per tutta la sera, ma l'impresa più ardua è tentare di capire i discorsi sconclusionati che sta biascicando.

Solo voi sentite odore di marshmallow? Dev'essere lo shampoo di Joe...” borbotta il chitarrista, intrecciando le dita tra i miei capelli. Mi auguro che non siano impiastricciate di qualche alcolico, perché li ho lavati proprio oggi.

Dom, ma tu sei venuto in macchina?” s'informa Philip, che lo sostiene quasi interamente da solo.

Certo, tesoro. L'ho parcheggiata nel ripostiglio, ma non rubarmela eh!” risponde prontamente Dominic.

Non posso fare a meno di ridacchiare. “Nel... ripostiglio?”

Tesoro?!” borbotta Philip tra sé, poi si rivolge a me: “Tu che sei venuto in taxi potresti portare via auto e proprietario? Non penso che sia in grado di guidare”.

Faccio spallucce. “Non vedo altre alternative. Lo porto da me. Piuttosto... mi sa che Conor non è conciato molto meglio” osservo, facendo un cenno alle mie spalle.

A qualche metro da noi, infatti, James ha fatto accomodare il cantante sul bordo del marciapiede. Conor ha il volto verdognolo, sicuramente è in preda alla nausea, e ha la testa posata sul palo di un lampione.

Philip si lascia sfuggire un sospiro esasperato, ma non sembra particolarmente irritato. In fondo ci è abituato. “Ti posso lasciare solo con Dom? Così vado a dare un'occhiata a quei due. Cerca di capire dove ha le chiavi della macchina.”

Va bene” acconsento.

Non appena il bassista lascia andare Dominic, lui subito cerca un appiglio su di me, premendomi una mano sulla spalla. La stessa su cui si è adagiato mentre guardavamo i fuochi d'artificio. Domani non riuscirò a muovere il braccio, me lo sento.

Ma non mi lamento.

Incrocio lo sguardo di Dominic, annebbiato dall'effetto dell'alcol, e domando con calma: “Dove hai messo le chiavi della macchina?”.

Nella busta dei marshmallow” risponde lui in tono ovvio.

Okay... e dov'è questa busta? In una tasca?” cerco di capirci qualcosa, imperterrito.

E che cazzo ne so? In qualche tasca, sì...”

Mi mordicchio il labbro, nervoso, quando apprendo che dovrò frugare in tutte le sue tasche per riuscire a trovare le chiavi. Non mi piace perquisire qualcuno senza il suo consenso, anche se si tratta di uno dei miei migliori amici.

E il vino era buono, sapeva di marshmallow, mentre stavamo a quel tavolo... tu c'eri, Joe? Ma che dico! Stavamo leggendo poesie di Shakespeare, e a un certo punto Conor ha detto: ehi, quella è la mia canzone, quello stronzo del Seicento mi ha plagiato!” blatera Dominic tra una risatina e l'altra, con le mani sulle mie spalle, mentre io infilo cautamente le mani nelle tasche del suo giaccone blu notte. Nella sinistra trovo le sigarette, l'accendino, una banconota dal valore imprecisato e qualche spicciolo. Nulla.

Faccio per ritrarmi quando le mie dita, nella tasca destra, si scontrano contro uno degli oggetti preferiti di Dominic: un preservativo. Non avevo dubbi, non esce mai senza.

Sbuffo e sento le guance che mi si infuocano, ma proprio in quel momento la mia ricerca si conclude: sfioro un oggetto di metallo e lo porto fuori lentamente, facendo attenzione a non trascinare qualche altro oggetto.

Sorrido trionfante: sono le chiavi della sua Ford.

Per tutto il tempo mi sono mordicchiato il labbro inferiore e ora comincia a far male. La devo piantare, altrimenti presto mi procurerò una vera e propria ferita.

Oh, perfetto. Se tu ora mi dici dove hai parcheggiato la macchina, ti porto da me e ci facciamo una dormita.” Cerco di estrapolare qualche informazione a Dominic. Gli devo parlare come se fosse un bambino perché sembra non capire, la cosa mi irrita parecchio.

Guarda la luna, Joe: sembra un fuoco d'artificio bianco, tra poco esplode!”

Sbuffo, già spazientito dal suo continuo vaneggiare, ma non posso fare a meno di rivolgere un'occhiata alla luna lattiginosa sopra di noi.

Proprio in quel momento sento una mano scorrere tra i miei capelli, le dita districare qualche nodo che si è formato tra le ciocche mosse. Rabbrividisco appena e poso lo sguardo sul suo volto dai lineamenti marcati e distesi, illuminato appena dalla luce giallastra di un lampione. Dominic mi sorride e gioca con i miei capelli.

Quei suoi gesti così affettuosi mi imbarazzano e mi inquietano. So che non ci dovrei fare caso perché il mio amico è completamente sbronzo e non sa quel che fa, ma io invece sono sobrio. Non mi piace che il mio cuore batta così veloce, fuori dal normale. Non mi piace sentire tanto calore sul viso. Non mi piace che i miei denti intrappolino di continuo il mio labbro inferiore, torturandolo.

Scuoto la testa e mi sottraggo gentilmente al suo tocco. Lo afferro per un braccio e lo trascino lentamente verso Philip, James e Conor.

Tutto bene, ragazzi? Io e Dom leviamo le tende, grazie per la bella serata!” annuncio.

Beato te. Conor sta per vomitare, non sappiamo come ficcarlo in macchina e portarlo via” borbotta James con uno sbadiglio. Il batterista sembra già aver smaltito la leggera sbronza che si è preso, stasera ha deciso di non dare il peggio di sé.

Se vuoi facciamo cambio. Ma non so quanto ti convenga, questo qui non fa che delirare” ribatto, sollevando gli occhi al cielo.

Intanto Dominic, dietro di me, si è poggiato contro la mia schiena e rischia di farmi cadere in avanti.

Vorrei dirgli che quel giorno ne sta combinando una dietro l'altra, che mi sta facendo male, che mi porterò i dolori appresso per una settimana, ma non ce la faccio. E soprattutto non è questo il momento.

Allora ciao, buon ritorno, ma se hai bisogno d'aiuto chiedi pure” mi saluta Philip. Adesso si trova rannicchiato accanto a Conor che, in stato confusionale, ha cominciato a piangere senza motivo.

Conor stavolta ha davvero esagerato, forse è la prima volta che lo vedo in queste condizioni. Domani gli racconterò tutto e potrò prenderlo per il culo per tutto il 2019.

Ma intanto devo pensare a Dominic. Avvolgo il suo braccio destro intorno alle mie spalle in modo che si sorregga a me, saluto gli altri tre frettolosamente e mi trascino a fatica sul marciapiede alla ricerca della Ford nera del mio amico, mentre lui ride e mi canta We Wish You A Merry Christmas nell'orecchio.



Ringrazio mentalmente la buonanima che ha montato l'ascensore nel palazzo in cui abito, perché non saprei come trascinare Dominic su per quattro piani di scale. Alle cinque meno un quarto del mattino, per giunta.

Sono stremato. Mentre guidavo, il chitarrista ha ben pensato di farmi l'intero ripasso della Seconda Guerra Mondiale, aggiungendo dettagli completamente inventati da lui. Spero almeno che si addormenti subito una volta in casa, perché dovrò condividere con lui il letto e ho davvero bisogno di riposare.

Apro la porta del mio appartamento, accendo la luce del piccolo soggiorno e spingo Dominic all'interno. Mi affretto a chiedere la porta, nella speranza di non aver svegliato nessun inquilino dormiente.

Che poi, la gente a Capodanno dorme?

Il mio amico conosce bene la mia casa e sembra pure riconoscerla, quindi si avvia a passo spedito in bagno, chiudendosi dentro.

Tiro un sospiro di sollievo e corro subito in camera mia; mi scaravento sul letto da una piazza e mezzo senza neanche accendere la luce, chiudo gli occhi e mi godo quegli attimi di silenzio. Per fortuna il mal di testa è passato, ho preso un antidolorifico molto efficace.

La porta del bagno si apre piano, accompagnata dal passi pesanti di Dominic. “Joe?” mi chiama sottovoce.

Sono qui” rispondo automaticamente, senza aprire gli occhi. Devo anche trovare la forza per alzarmi, andare in bagno e lavarmi almeno i denti.

Dominic strascica i piedi nel piccolo corridoio su cui si affaccia la porta della camera, poi sento un tonfo secco. “Potevi almeno accendere una cazzo di luce.”

Ridacchio, ricordandomi solo ora che l'ho lasciato al buio. “Scusa!” Allungo una mano e accendo l'abat-jour sul comodino accanto a me.

Quando riapro gli occhi, Dominic è in piedi davanti al letto e mi sorride, la testa leggermente inclinata di lato. “Avresti dei marshmallow? Ho voglia di marshmallow!”

Mi fa tenerezza, così grande e grosso, col viso da duro addolcito da un'espressione smarrita, i capelli scuri e disordinati che ormai nemmeno il gel riesce a tenere a bada.

Mi sollevo a fatica dal materasso e sbadiglio. “Sdraiati, sto tornando. E non occupare tutto il letto, ci devo stare anch'io.”

Mi dirigo verso il bagno con passo felpato, i piedi già scalzi sfiorano appena il pavimento tiepido. Quando mi ritrovo davanti allo specchio, quasi mi spavento: la mia chioma bionda ormai non ha più un ordine, il mio viso è ancora più pallido del solito e sotto gli occhi si stanno formando delle occhiaie scure. Per non parlare del mio povero labbro, quasi sul punto di sanguinare a furia di essere mordicchiato.

Distolgo lo sguardo, mi sciacquo il viso e mi preparo per tornare in camera.

Una volta fuori dal bagno, torno da Dominic e lo trovo sdraiato su un fianco, lo sguardo che vaga tra me e il disordine che regna nella piccola stanza. In questo io e lui siamo sempre stati simili.

Che te ne pare di questo Capodanno, piccolo Joe?” mi chiede, mentre ripongo la maglia e i jeans utilizzati quella sera sulla sedia della scrivania.

Veramente sono più grande di te.”

Sei un marshmallow.”

Mi mordicchio il labbro. Perché ancora non si è addormentato?

Mi sdraio accanto a lui, tenendomi comunque in un angolino del letto. Non è la prima volta che dormiamo nella stessa stanza, eppure oggi mi sento particolarmente agitato. Dominic è ubriaco, quindi imprevedibile. E questo non mi piace granché.

Affondo nuovamente i denti nel mio labbro inferiore, ormai è diventato un gesto automatico. Ma stavolta devo trattenere un gemito di dolore; è già troppo tardi per porre rimedio, sento il sapore del sangue in bocca.

Joe!” esclama Dominic al mio fianco, facendosi più vicino.

Non mi muovo, tengo lo sguardo puntato sul soffitto.

Smettila di morderti il labbro, vai avanti così da ore.”

Si mette a sedere sul materasso e mi osserva con attenzione.

Eh...” mugolo, senza sapere che dire. Spero mi levi quello sguardo profondo e annacquato allo stesso tempo di dosso.

Ma lui solleva una mano e con l'indice sfiora il mio labbro ferito con delicatezza.

Sono immobile, trattengo il fiato. Non so proprio che fare, come reagire, non so cosa aspettarmi. Così lo lascio fare. Sono abbastanza curioso di sapere cosa la sua mente annebbiata lo porterà a fare, ma al contempo sono impaurito.

Forse sto fermo perché non mi voglio muovere.

Dominic mi rivolge uno di quei sorrisi sbilenchi tipici di lui, poi avvicina il suo viso al mio.

No, per favore, no!

Automaticamente mi mordo il labbro, ma una fitta di dolore mi ricorda che è già abbastanza compromesso. Strabuzzo gli occhi, il sangue mi inonda la bocca.

Hai visto che hai combinato?” sussurra Dominic.

E posa le sue labbra sulle mie.

No, Dom, perché? Non lo fare!

Tutto si blocca. Mi irrigidisco completamente, pianto le unghie sul materasso sotto di me. Serro gli occhi, sperando ingenuamente che tutto ciò sparisca. E inizio a sudare freddo.

Tutto nel giro di un istante.

Ma le labbra di Dominic sono incredibilmente morbide, sono in grado di anestetizzare il dolore, di curare la mia ferita.

Sanno di birra, ma non solo. Sono dolci.

Non avrei mai pensato che Dominic potesse essere così dolce.

Le guance mi si infiammano, così come tutto il corpo, e mi rendo conto solo in quel momento che quel contatto non mi dispiace. Anzi, ne sono inebriato.

Ma com'è possibile? Tutto ciò è assolutamente irrazionale! Cosa sto facendo? Perché mi sta piacendo così tanto?

Dominic si sdraia accanto a me e mi trascina su di sé. Non oso oppormi o staccare le mie labbra dalle sue, ma nemmeno approfondire quel contatto così dolce e bizzarro.

È lui a insinuare la sua lingua tra le mie labbra. Resisto per un istante, terrorizzato da ciò che sta accadendo, ma infine mi lascio andare. La punta della sua lingua accarezza con dolcezza il mio labbro ferito, come a volerlo curare e coccolare, mentre le sue mani affondano tra i miei capelli.

Ma dopo qualche secondo siamo a corto d'aria e siamo costretti a separarci.

Scatto in ginocchio sul materasso, confuso. Cos'ho fatto? Perché ho permesso al mio amico una cosa del genere?

Lui è ubriaco, ma io no.

Joe, vieni qui. Volevo solo pulirti via quel sangue, era inguardabile. Sai di marshmallow, sai?” se ne esce Dominic con nonchalance, prendendomi una mano e intrecciando le sue dita con le mie.

Scoppio a ridere nervosamente. Già, l'ha fatto solo per disinfettare la ferita.

Domani non ricorderà nulla di tutto ciò, per lui sarà tutto come prima. Non c'era malizia in quel gesto.

Peccato che ora io dovrò fare i conti con una verità che da troppo tempo cercavo di reprimere: sono attratto dal mio migliore amico. E ci sono cascato.

Mi sdraio nuovamente al suo fianco, dandogli le spalle. Mi lecco le labbra: sapore di sangue misto a sapore di Dominic.

Devo solo stare fermo, tenere le distanze e tutto andrà bene. Da domani fingerò che nulla sia accaduto.

Ma non è così semplice come speravo.

Dominic mi abbraccia da dietro, con un braccio, e mi trascina delicatamente contro di sé. Poi posa la testa contro la mia schiena e mormora: “Buonanotte”.

Respiro a fatica, scombussolato da quel contatto. Sento caldo, troppo caldo.

Resto così almeno per due ore, cercando di scacciare via l'adrenalina dalle mie vene, con gli occhi sbarrati che osservano la luce bianca dell'abat-jour.

Poi il sonno ha il sopravvento. E così, almeno per un po', potrò smettere di pensare. O meglio, cercare di mettere ordine tra i mille pensieri che mi frullano in testa.



A risvegliarmi sono due dita che mi scorrono sulla guancia, fino a raggiungere la fronte e poi attorcigliarsi tra i miei capelli. Questa è la prima sensazione che percepisco.

Avverto anche il materasso sotto di me, tiepido e morbido.

La mia schiena, poi, è posata contro una superficie calda e accogliente. È il petto ampio di Dominic, nascosto sotto la sua felpa.

Avverto anche un dolce e confortante calore propagarsi in tutto il corpo, somiglia alla sensazione che si prova dopo una tazza di cioccolata calda.

Infine la luce del giorno filtra dalla mia finestra e mi ferisce gli occhi, ancora nascosti dietro le palpebre.

Mezzogiorno dev'essere passato da un pezzo.

La mano di Dominic, che ha percorso per intero una mia ciocca di capelli, si posa sul mio fianco e rimane immobile lì.

Sono indeciso sul da farsi. Faccio capire al mio amico che sono sveglio? Una parte di me vorrebbe restare ancora così, a farsi cullare dalla sua vicinanza.

Invece comincio a muovermi con cautela: prima sposto un braccio, poi la testa.

Dominic sbadiglia e si scosta da me, sdraiandosi a pancia in su. “Buongiorno, Joe. Mio dio, ho un mal di testa allucinante...”

Sorrido tra me e me. Beh, è il minimo, dopo i litri di birra e vino che ha fatto fuori ieri sera.

Tranquillo, ho gli antidolorifici a portata di mano” lo rassicuro, tentando di mantenere un tono leggero.

Joe, fingi che nulla sia accaduto. Dominic non ricorda nulla.

Dopo te lo chiederò.”

Mi allontano ancora di più da lui e mi metto a sedere sul bordo del materasso, poi lancio un'occhiata al mio amico. È scompostamente intrecciato alle coperte, tiene gli occhi chiusi e si preme una mano appena sopra l'orecchio.

Mi manca già averlo vicino...

Distolgo lo sguardo e lo perdo fuori dalla finestra, abbagliato dalla luce del pomeriggio.

Joe.”

Mmh?”

Ieri non ero così ubriaco da non ricordare niente. Non fare l'indifferente, so bene cosa è successo.”

Il mio cuore perde un battito e sento il sangue defluire dal mio viso.

Ma stavolta ci penso due volte prima di mordermi il labbro.

Guardami.”

Espiro bruscamente. “Dom, io...”

Guardami.” Mi posa una mano sulla spalla e mi incita a voltarmi.

Con il cuore in gola, faccio come mi dice e mi ritrovo a scrutare i suoi occhi, profondi e indagatori. “Ero ubriaco, non stronzo. Okay, forse quello lo sono sempre, ma... non avrei mai fatto qualcosa che non volevo.”

Sbatto le ciglia, confuso. Sta succedendo davvero? Per quanto mi riguarda, potrebbe apparirmi un unicorno di fronte e non mi sorprenderei.

Ti adoro, Joe.”

La mano che teneva sulla mia spalla slitta in fretta sul mio petto, lo accarezza piano, poi sale verso il collo e infine si ferma sotto il mio mento. Dominic ha un sorriso da un orecchio all'altro. “Ti fa ancora male il labbro?”

Allora mi sciolgo in un sorriso. Non avrei mai creduto che Dominic potesse essere così dolce e premuroso.

Lui azzera la distanza tra le nostre labbra e, per la seconda volta nel giro di poche ore, mi trascina accanto a sé.

Stavolta è diverso. Stavolta lui non è ubriaco.

Stavolta è tutto vero.

Ma ciò che non cambia è quel sapore dolce, quel sapore di Dominic.

Oh, Joe” mi soffia sulle labbra appena ci separiamo, poi mi stringe a sé e mi fa posare la testa sul suo petto.

Mi accarezza distrattamente i capelli, la schiena, le braccia, i fianchi.

È assurdo.

Stavolta lo sento anche io, l'odore di marshmallow” mormoro.

Scoppiamo entrambi a ridere.



♥ ♥ ♥



Ciao a tutti e, ovviamente, buon anno!!! Come potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di omaggiare il Capodanno, la mia festa preferita in assoluto???

E ho deciso di farlo in un fandom che ultimamente mi sta prendendo molto, attraverso delle ship che adoro!
Vi segnalo che il titolo di questa storia è un verso della canzone "Number 13" dei Nothing But Thieves, che vi consiglio di ascoltare *-*

Allora, che ne pensate di questa DomxJoe? Vi piace la coppia? Io li ADORO, li trovo perfetti, sono come il giorno e la notte: uno moro e l'altro biondo, uno ben piazzato e l'altro più minuto, uno esuberante e l'altro riservato... aww *-*

Ringrazio tutti coloro che si sono avventurati fin qui, Kim che adora e segue il fandom con la stessa mia passione, wurags che ha indetto un bellissimo contest e deciso di accettare i Nothing But Thieves! Grazie di cuore! :3

Alla prossima, vi auguro un 2019 pieno di ispirazione e belle storie!!! ♥



   
 
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