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Autore: direiellie    03/01/2019    1 recensioni
Vecchia fanfiction ispirata al film 'X-Men Le Origini: Wolverine.' (con pochi altri riferimenti agli altri film della saga) che ho deciso di portare avanti dopo un periodo di pausa abbastanza lungo.
Logan & Emily. Quello che ruota fuori e dentro loro lo scoprirete assieme a me.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Logan dormiva beatamente nella sua stanza, al piano superiore, e il suo russare invece di infastidirmi mi cullava come una ninna nanna. Era da molti giorni che i suoi incubi non gli facevano visita. Da quella notte in cui mi spaventò e lo sorpresi ad artigli scoperti tra le lenzuola martoriate avevo risposto poche volte al suo ringhiare notturno, unicamente per fargli credere che non tutte le volte i suoi incubi svegliavano anche me. Se capitava che scendesse al piano inferiore facevo finta di dormire, sperando di darla a bere ai suoi sensi sviluppati. Alcune volte si accendeva un sigaro, altre si stappava una birra, ed altre volte ancora, adesso, si divincolava da Jona, che ad ogni impercettibile fruscio rizzava le sue infallibili orecchie da cucciolo di lupo ed anche in piena notte scorrazzava tra le gambe di Logan sperando di giocare come fosse con un altro cucciolo del suo branco. In questo caso era per me difficilissimo resistere allo stimolo di sorridere e alla tentazione di aprire gli occhi.
Anche Jona in questo momento stava dormendo, appallottolato come un ghiro ai piedi del divano, sul quale stavo sistemando le mie coperte e di lì a poco sarei crollata. Mi voltai verso la finestra della cucina, poi posai nuovamente lo sguardo su Jona. Il pensiero fu immediato, un bisogno improvviso: uscire di casa. Mi imbacuccai per ripararmi dal freddo facendo meno rumore possibile e, poggiando la mano destra sulla maniglia della porta, mi voltai in direzione della scala, immaginando Logan dormire. Inspirai profondamente e aprii.
Il freddo pungente mi saltò subito in viso, avvolgendomi. Nel buio pesto della notte riuscivo a malapena a scorgere il paesaggio, guardai la casa di Logan dietro di me e senza distogliere lo sguardo feci qualche passo indietro, dopodiché mi voltai di scatto cominciando a correre in direzione della foresta. Me la ricordo bene la notte che trascorsi sul letto di terriccio umido dopo essere scappata dalle grinfie di chi aveva assassinato i miei genitori. Mente e corpo avevano fatto squadra e mi avevano protetta dall'abisso di quella vicenda, la foresta mi aveva cullata e mostrato la strada fino a Logan. Ero davvero riuscita a sopravvivere? Mi sembrava così irreale, ripensandoci. La foresta non mi faceva paura, al contrario mi sentivo parte integrante di essa. Così come uno degli animali in agguato che si nascondevano tra alberi e cespugli così anch'io scrutavo i dintorni, allerta. A braccia aperte sfioravo le foglie e i tronchi sul mio passaggio, poi chiusi gli occhi. Quando li riaprii vidi uno specchio di fronte a me, attorniato da piante rampicanti, ma su di esso non c'era il mio riflesso bensì quello di un orso. Istintivamente indietreggiai sorpresa ma notai che il riflesso dell'orso davanti a me fece lo stesso, per poi sfumare via lasciando il suo posto al riflesso di un lupo. Mossi il volto a destra e a sinistra e il riflesso fece lo stesso. Ci guardammo intensamente per qualche istante, quando il riflesso prese la forma di un altro lupo, e di un altro ancora, fino a riconoscere tra questi Jona. Lui mi guardava in modo diverso, quasi ammiccante, e a sua volta lasciò il suo posto ad un altro riflesso, quello di Logan. Sentii un brivido, non appena comparse davanti a me, mi sorrise lievemente e pensai che stesse per pronunciare qualcosa, invece non lo fece. Il suo mezzo sorriso si trasformò nel mio, e il suo riflesso si trasformò nel mio riflesso. C'era la mia figura adesso riflessa sullo specchio, ma qualcosa mi diceva che non fosse solo mia. Era quella dell'orso, dei lupi, di Logan. Era quella di tutti gli animali della foresta e della foresta stessa. Era quella della forza della natura. Lo specchio era ancora di fronte a me, in un susseguirsi di immagini sfocate più riflessi di tanti animali diversi cominciarono ad apparire velocemente su di esso. Poi una luce abbagliante mi tolse la vista e mi svegliai.
A pochi centimetri dal mio viso Logan, preoccupato, chiamava il mio nome, stringendo piano le mie spalle. «Sono...» non riuscii a pronunciare ciò che volevo dirgli, come se fossi ancora intrappolata nel sogno che avevo appena fatto. Una parte di me pensava allo specchio rivelatore e al suo vortice di animali, l'altra guardava Logan stranito che molto probabilmente aveva trascorso gli ultimi minuti cercando di svegliarmi per riportarmi alla realtà. Era ancora notte e la luce del soggiorno era accesa, ripensai al russare di Logan che aveva accompagnato il mio sonno. Strabuzzai un po' gli occhi.
«Emily, stai bene?» disse portando le sue mani dalle mie spalle alla mia fronte. Mi sollevai poggiandomi sui gomiti, portai la mia mano sulla sua che aveva spostato sulla mia tempia. Lo guardai negli occhi, poi guardai Jona che sull'attenti si trovava alla mia sinistra con le orecchie all'insù. Inclinò leggermente il muso verso destra. E in un triangolo di attenzioni riprovai a parlare guardando Logan. «Sono una mutante.»

 

   
 
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