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Autore: Kemushi    04/01/2019    2 recensioni
Se siete qui, allora voi e i vostri potenziali compagni di viaggio avete deciso – inconsciamente, se volete un parere – di abbandonare il comfort e la sicurezza della vostra calda stella madre per esplorare il freddo, oscuro e indimenticabile vuoto.
Un errore, dico davvero; ma non sono qui per fermarvi.
Sono qui per elencare le regole che voi, fragili mortali, fareste meglio a seguire per avere salva la pelle. Oppure no, la decisione è vostra dopotutto.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quindi.. Voi siete qui per esplorare lo spazio?
Beh, come darvi torto. Chi non vorrebbe farlo al giorno d’oggi?!
Anche io, alla vostra età, avevo il desiderio di viaggiare per mille e mille anni luce, visitare pianeti sconosciuti, esplorare la galassia inesplorata..
E invece sono qui; sai, c’è un motivo se non tutti sono la fuori, nell’oscurità più assoluta, a bordo di una qualche navicella, dentro a delle tutine attillate in titanio..
Come dite? Usate ancora il lattice?
Per la vista di Needledorp, la vostra civiltà è davvero arretrata! Siete sicuri di quello che state facendo?
Va bene, va bene, non sarò io ad infrangere i vostri sogni da adolescenti privi di senso del pericolo.
A questo proposito, sono legalmente obbligata a leggervi le trenta regole principali da conoscere se desiderate sopravvivere nello spazio. Vi sembrano troppe vero? Non vi preoccupate, non siete tenuti a seguirle se morire è tutto ciò che desiderate.
Sedetevi cari, sarà lunga. Volete qualcosa di familiare da bere? Ho letto che nel vostro pianeta natale siete soliti preparare un infuso di.. erbe? Oh, tesori, siete davvero arretrati!
 
Dicevamo.
Se siete qui, allora voi e i vostri potenziali compagni di viaggio avete deciso – inconsciamente, se volete un parere – di abbandonare il comfort e la sicurezza della vostra calda stella madre per esplorare il freddo, oscuro e indimenticabile vuoto.
Un errore, dico davvero; ma non sono qui per fermarvi.
Sono qui per elencare le regole che voi, fragili mortali, fareste meglio a seguire per avere salva la pelle. Oppure no, la decisione è vostra dopotutto.
 
Regola numero uno.
Mai fare domande se non siete pronti a conoscerne le risposte.
A questo proposito, vi consiglio di non interrompermi per dubbi che – davvero – preferite non risolvere.
 
Regola numero due.
Sono sicura che voi, quali umani, possedete abbastanza orgoglio e non abbastanza conoscenza per credervi una delle maggiori civiltà mai esistite; ho sentito persino dire, da alcuni di voi, che tutto il resto dell’universo girerebbe attorno al vostro pianeta!
Fate ora ricorso a tutta l’umiltà che possedete, anche se poca, perché per quanto possente e mastodontica una cosa vi possa sembrare, fidatevi, nello spazio c’è sempre qualcosa di più grande.
Sempre.
 
Regola numero tre.
Mai incrociare il vostro cammino con quello delle Somme Divinità.
E no, la vostra preparazione non è tale per sapere altro a riguardo. Un’altra tazza di the?
 
Regola numero quattro.
Come dicevo prima, sempre seguire la regola numero uno.
Noiose queste regole vero? Sarebbe molto più semplice fare finta di non essersi mai conosciuti, cambiare il sogno della vostra vita e tornare alle vostre confortevoli case.. No? No, va bene. Ma quando morirete per non aver seguito le mie parole, e i vostri cadaveri esanimi e congelati viaggeranno senza meta per l’infinità dello spazio, non voglio ripetervi “ve lo avevo detto”!
 
Regola numero cinque.
L’energia basata sulla fusione. Se non la conoscete, non la possedete o se non avete capito nemmeno quello che ho detto,  vi consiglio di mettere nel vostro “zainetto apposito per l’avventura spaziale che state per intraprendere” un manuale di fisica, un ingegnere altamente specializzato, e un vocabolario.
L’energia basata sulla fusione sarà in assoluto la vostra migliore amica. Cos’è una navicella spaziale tirata a lucido e colma di tecnologie all’avanguardia se non avete l’energia basata sulla fusione?
La risposta a questa domanda siete pronti a sentirla, ed è “nulla”. E vi dirò di più, anche voi sareste nulla.
Sh, non parlate, so già cosa state per dire. La vostra civiltà usa ancora i combustibili fossili, non è vero? Beh, cosa potevo aspettarmi da degli umani che bevono ancora infusi di erbe.. Cari, non ci sono altri modi per dirlo; la vostra specie fa schifo.
Non siete al passo con la moda.
 
Regola numero sei.
Tenete bene a mente quello che sto per dire se volete colmare un minimo il gap di conoscenze che ci può essere tra una civiltà arretrata come la vostra e letteralmente qualsiasi altra entità nel resto dell’universo.
Parlare di combustibili fossili o accennare a razzi avviati grazie spicciole formule chimiche fa schifo almeno quanto la vostra specie. Provate invece ad introdurre un discorso sulla curvatura spaziale o sui ponti quantici. E prima che voi possiate dare inutilmente fiato alle vostre domande, anche la velocità della luce fa schifo. Cercate di stare al passo.
 
Regola numero sette.
Ho letto molti libri che narrano la storia della vostra civiltà – pessima trama comunque. A differenza di quanto vi è stato detto nel corso dei vostri pochi secoli, non è necessariamente un male per la vostra specie essere dei maniaci xenofobi genocidi nei confronti di qualunque cosa all’infuori di voi stessi. Solo, ricordatevi di avere un lanciafiamme in quello zainetto apposito per l’avventura spaziale.
Così, per sicurezza..
 
Regola numero otto.
Nuovamente perché conosco la vostra storia, mi chiedo come abbiate fatto a sopravvivere sino ad oggi senza distruggervi tra di voi.
Comunque sia, consiglio caldamente la totale unione all’interno della vostra specie. Se siete troppo occupati a combattere contro voi stessi, cosa potreste mai fare quando arriverà il Needledorp?
 
Regola numero nove.
Niente domande. Abbiate paura del Neddledorp, e niente domande.
 
Regola numero dieci.
Ricordare sempre la regola numero nove, altrimenti non sarò in grado in nessun modo di garantire la vostra incolumità.
Non che io sia in grado di garantirla anche se ricordate attentamente la regola numero nove, ma ricordarla non vi farebbe male, ecco.
 
Regola numero undici.
Nel vostro viaggio, se tutto andrà liscio, almeno all’inizio, ci sarà una probabilità che voi possiate trovare altri pianeti. Alcuni pacifici, alcuni bellici, alcuni tanto attraenti che per voi sarà difficile non fermarsi e rimanerci per sempre.
Se vi capita invece di trovare un piccolo, roccioso pianeta, con un solo abitante che si fa chiamare “Frank”, per l’amor delle Somme Divinità, evitatelo a tutti i costi. Non me ne frega niente se è ricco di risorse, e non dovrebbe fregare niente nemmeno a voi.
Solo, evitatelo.
 
Regola numero dodici.
Questa mi sembra tanto sciocca che sono tentata di saltarla e passare subito alla regola numero tredici, ma come dicevo, sono legalmente obbligata ad esporvi tutte le regole. Immagino che per voi non sarà una sorpresa sapere che alcuni buchi neri sono vivi, sbaglio? Certo che no, anche un invertebrato che non è mai salito su una navicella spaziale potrebbe dirvelo. Per dover mettere una regola tanto stupida in un elenco tanto importante, vuol dire che il viaggio spaziale al giorno d’oggi è aperto davvero a tutti..
Comunque sia, non accarezzate i buchi neri.
 
Regola numero tredici.
Alcune cose sono così, e basta.
Rassegnatevi. Per quanto possiate incrementare la vostra conoscenza, non esiste mortale in grado di comprendere l’interezza dell’universo.
 
Regola numero quattordici.
Avete mai avuto la sensazione di essere seguiti da qualcuno, o qualcosa, con la sicurezza però che nulla vi stesse davvero seguendo?
Beh, d’ora in poi sarete nell’universo aperto, e non nel vicolo stretto e buio sotto casa vostra.
Se avete la sensazione che qualcosa vi stia seguendo, probabilmente è così.
Posso solo consigliarvi di far si che nulla, ripeto nulla, vi segua. A qualunque costo.
 
Regola numero quindici.
Se qualcuno del vostro equipaggio possiede poteri psichici – anche se, a vedervi, dubito fortemente – aspettatevi che, usciti dai limiti della vostra stella madre, possano andare fuori di testa. Non vi preoccupate, è una reazione assolutamente normale. Vi basterà chiuderli in uno sgabuzzino e lasciargli a disposizione qualche pennarello, e vedrete che tutto andrà bene. Ah, si, controllate ogni tanto che abbiano cibo e acqua a sufficienza; ma ripeto, non ci saranno problemi.
Finché non cominceranno ad urlare “Carol”, a quel punto l’unica cosa che vi rimarrà da fare sarà gettarlo fuori dalla camera stagna e viaggiare veloci senza voltarvi.
Faranno da diversivo.
 
Regola numero sedici.
Mi state ancora seguendo? Volete altro rozzo infuso di erbe?
Cercherò di mantenere viva la vostra attenzione con una regola semplice; sempre ricordare la regola numero uno.
 
Regola numero diciassette.
Siete immortali fin tanto che non dimostrate il contrario.
Si, lo so, va contro a come vi ho chiamati fino ad ora. Ma vedete, la vostra specie mi ha dato prova più e più volte di non essere in grado di guadagnarsi la vita eterna.
Come dite? Io? Se me lo state chiedendo, significa che non ricordate nulla della regola numero uno.
 
Regola numero diciotto.
Ogni singola pietra extraterrestre potrebbe possedere proprietà anomale o sconosciute per la vostra limitata conoscenza. Vi consiglio di procedere con attenzione e cautela ogni volta, non volete diventare zombie o qualcosa di simile, giusto? Non sarebbe per niente alla moda, qui nello spazio.
 
Regola numero diciannove.
Ho studiato la scarsa capacità di attenzione tipica della vostra specie, quindi ve la farò semplice; seguite la regola numero tredici.
 
Regola numero venti.
Fate in modo che nulla vi segui.
Mi sto ripetendo? Ma allora mi state davvero ascoltando, complimenti. Forse, e dico forse, potreste non morire appena usciti dalla vostra atmosfera.
O forse no, chi lo sa.
 
Regola numero ventuno.
La violenza a volte può essere la risposta nelle dispute con entità extraterrestri. Ma ricordate; la copulazione solo come ultima spiaggia. Tenete a freno la vostra sete, insomma! Essere impulsivi non è molto alla moda.
 
Regola numero ventidue.
Armate pure la vostra navicella di cannoni galattici e mitragliatrici spaziali, tenete sempre una pistola carica nella cintura e siate pronti a colpire in ogni occasione.
Ma ricordate, se i proiettili non funzionano, i pugni andranno bene senz’altro.
 
Regola numero ventitré.
E comunque, in ogni occasione, ricordate sempre la regola numero diciassette.
Non c’è spazio per la codardia nello spazio; mi ringrazierete.
 
Regola numero ventiquattro.
Ve lo chiedo di nuovo, siete sicuri di voler lasciare la vostra stella madre per esplorare il vuoto e freddo universo? Avete vissuto nel lusso e nella bambagia per tutta la vostra vita, ricordate che lo spazio non sarà un posto altrettanto confortevole per voi. Se a casa vi aspettava mammina con il pasto già cotto e masticato, pronto per essere ingerito, nello spazio non potrete nemmeno avere la certezza di trovare il cibo adeguato per il vostro sostentamento.
Siate perfettamente coscienti del fatto che il vostro obbiettivo primario è la sopravvivenza.
 
Regola numero venticinque.
A proposito di quello che vi ho appena detto, avete presente i bambini? Paffuti, fastidiosi e morbidi, sembrano perfetti per essere mangiati.
Bene, dimenticatevelo. I bambini non sono cibo.
Sono armi.
 
Regola numero ventisei.
Tutto questo vi sembra troppo difficile?
Come biasimarvi, il vuoto è un posto pericoloso, le insidie potrebbero essere letteralmente ovunque, e non sempre sarete in grado di gestirle con tale efficienza da uscirne vivi.
Ma vi dirò un segreto, che in realtà conosce l’intero universo tranne la vostra specie.
Esistono i codici per barare.
 
Regola numero ventisette.
Quali? Beh, regola numero uno.
 
Regola numero ventotto.
Il vuoto vi guarda, fate in modo che si senta a disagio.
Lo so, questa regola potrebbe non sembrarvi sensata detta così. Solo, ricordatevela, i ringraziamenti dopo.
 
Regola numero ventinove.
Per l’amor delle Somme Divinità, evitate Frank l’anomalo.
Lo dico per voi.
 
Regola numero trenta.
Siamo alla fine. Questa ve la farò semplice, so perfettamente quanto noioso possa sembrare per una specie arretrata come la vostra seguire così tante regole che apparentemente non vi dicono nulla.
Vi chiedo, per la vostra sopravvivenza più che per me stessa, di ricordare attentamente le regole numero uno, due e tre.
 
Vi siete addormentati? Spero di no; sembrate svegli per essere dei semplici umani mortali.
Chissà, magari riuscirete davvero nel vostro intento di viaggiare nello spazio profondo, e magari le vostre azioni porteranno a qualcosa di importante, eccetera, eccetera, eccetera.
O forse no, che importa a me? Le frasi pre-costruite di incoraggiamento non vi aiuteranno certamente ad affrontare il vuoto, ne vi salveranno se qualcosa vi osserverà, vi attaccherà, vi inseguirà, vi mangerà o tenterà di stabilire dei rapporti con voi.
Tenete pure le tazzine del vostro infuso di erbe, forse sarà l’unica cosa di cui vi potrete fidare in futuro, compagni di viaggio compresi.
Cosa state aspettando? Andate, avanti, alzatevi e cominciate il vostro entusiasmante viaggio, che sia verso l’ignoto più assoluto o verso casa per piangere dalle vostre madri, a me non importa.
Avanti il prossimo!
 
 
[ n.d.a
Grazie per essere arrivati qui! Che voi siate lettori nuovi o vecchi, grazie.
Questo racconto breve è stato ispirato da un post di @writing.promp.s , un pagina di instagram che pubblica spunti per racconti. Onestamente, trovo che sia stupenda per allenare la scrittura.
Pensavo di scrivere più racconti brevi ispirati dalla stessa pagina; se il genere è di vostro gradimento vi spingo a lasciare una recensione. Se siete lettori o scrittori, saprete sicuramente che le recensioni sono la base da cui nasce la scrittura.
Bando alle ciance, non voglio dilungarmi oltre. Solo, grazie! ]
  
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