«ROGERS!»
La voce di Tony risuonò minacciosa dal corridoio della loro nuova casa. Steve alzò esasperato gli occhi dal libro che stava leggendo, osservandolo con aria interrogativa.
«Tu mi nascondi qualcosa, Steve!»
L'espressione del Capitano era sempre più perplessa. «Non ti ho tradito e non ho finito i tuoi mirtilli, posso finire di leggere il mio libro in santa pace?»
«Ma davvero?»
«Davvero, li avrai messi da qualche altra parte!»
«Non sto parlando dei mirtilli! Sono giorni che ti sento parlare con qualcuno al telefono a bassa voce, che rientri ad orari strani ed esci in momenti ancora più improponibili, non ti sei mai comportato in questo modo!»
Steve si strinse nelle spalle con aria colpevole.
«Ma no, ho solo avuto molto da fare a... lavoro.»
«Lavoriamo insieme, deficiente! Se hai qualche problema con la nostra relazione, dimmelo chiaramente!»
«Perchè deve sempre esserci un problema per ogni cosa che faccio? Non c'è nulla che non va, è solo che avevo del lavoro da sbrigare.»
Tony era sempre più diffidente; qualcosa non quadrava. La donna dubbiosa che era in lui prese il sopravvento e decise di perquisire il telefono del compagno alla prima occasione utile. Ci metteva due ore per registrare un contatto nella rubrica, figuriamoci se aveva idea si potesse mettere un codice di sicurezza.

«Dannazione!»
Mentre Steve si concedeva una doccia calda, Tony constatò con disappunto che qualcuno aveva evidentemente spiegato a Rogers l'esistenza delle password. Stava senza ombra di dubbio nascondendo qualcosa,, ragion per cui Tony decise di fare qualcosa di ancor più paranoico.
«Quindi esci anche oggi?» chiese con nochalance al compagno non appena questi uscì dalla doccia.
«Sì, ho delle commissioni da fare. Qualcosa in contrario?»
«Niente affatto! Divertiti!»
Tony gli concesse un paio di minuti di vantaggio, per poi entrare il modalità Nick Fury e iniziare a seguirlo nella maniera più furtiva possibile.
Il Capitano si dirigeva effettivamente verso il quartier generale dello SHIELD; probabilmente era davvero lì per lavoro e lui si stava preoccupando come un'adolescente alla prima cotta.
Fatta eccezione per Bruce, il posto era deserto. Steve si diresse verso di lui con un sorriso a trentadue denti.
«Tony non sospetta niente, vero Rogers?»
«Ma figurati! Direi che è il caso di metterci all'opera, non abbiamo molto tempo...stanotte faremo le ore piccole» disse ammiccante Steve.
«EH NO!» Stark sbucò dal lato del corridoio come un ninja, facendo trasalire i due. «Rogers, per la miseria, credevo mi amassi, io non ti ho fatto mai mancare niente! E soprattutto, se devi tradire una persona fallo bene! Piuttosto scopati Thor, ma Banner! Potevi dirmelo che avevi prob...»
«TONY!» urlarono i due in coro, interrompendo il suo monologo. Si guardarono per un paio di secondi con aria colpevole, poi Steve prese la parola.
«Non è come credi, noi volevamo sol...»
«E' la classica frase chee si dice sempre! Non cercare di giustific...»
«Non hai capito, io ho chiesto l'aiuto di Bruce per...»
«Oh, vi chiamate anche per nome ora, lo fate anche a letto o...»
«IL TUO REGALO DI COMPLEANNO, TONY!»
«Avete avuto una bella idea a venire qui, è un bel posto per fare sess...aspetta, cos' hai detto?»
Steve sospirò. «Eri molto giù per il fatto che la tua armatura fosse distrutta, così ho pensato di ripararla per il tuo compleanno ma ovviamente non sapevo da dove cominciare, perciò ho chiesto aiuto a Bru...a Banner. Mi dispiace non avertelo detto e averti fatto stare in pensiero, ma sai com'è, in genere funzionano così le sorprese.»
Stark si sentì un completo e totale idiota. Non solo lo aveva accusato ingiustamente, ma lo aveva fatto mentre cercava di fare qualcosa di carino per lui.
«A questo punto, tanto vale che tu venga a vederla» propose Bruce cercando di calmare gli animi e facendo loro strada verso il suo ufficio.
Tony era sbigottito: la sua armatura non era mai stata così curata e all'avanguardia. Ogni singolo pezzo era stato rimesso al suo posto e sicuramente avrebbe avuto molta più potenza di prima.
«La vernice l'ho passata io!» disse entusiasta Steve, osservando divertito l'espressione sconcertata di Stark e facendo cenno a Bruce di lasciarli soli.
«Rogers, credo di essere senza parole per la prima volta in vita mia. E' davvero...grazie.» Tony lo strinse in un caloroso abbraccio e si scambiarono un tenero bacio. L'orologio alle loro spalle battè la mezzanotte.
«Beh, allora buon compleanno, guastafeste.»
«A quanto pare ora dovrai pensare a un altro regalo» disse ironicamente Tony stringendosi nelle spalle.
«Diciamo che ho una mezza idea» gli rispose Steve, sorridendo lascivo «l'hai detto tu, è un bel posto per fare sesso.»


Spazio autrice: Ciao a tutt*! Solitamente non pubblico note finali, ma vorrei tanto ringraziare chiunque abbia avuto il coraggio di leggere fino alla fine questa one-shot demenziale partorita un freddo pomeriggio di gennaio su un treno senza riscaldamento quindi la colpa di questo scempio non è mia, bensì di Trenitalia.
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, quindi sentitevi liberi di lasciare una recensione se vi va!
Alla prossima e auguri di buon anno!