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Autore: Ilreleonewikia    05/01/2019    1 recensioni
Questa all'inizio doveva essere una One Shoot , che dopo mesi da quando ho visto questo anime , ho deciso di scrivere di getto, alla fine pero ho visto che avevo molto più da scrivere , di quello che credevo , quindi è diventata una fanfic a più capitoli .
Non ho mi illudo di prendere views , spero solo che qualcuno , cercando un po di conforto dopo il finale indefinito del manga , si senta meglio .
Ho preso alcuni punti (molto buoni, che io penso sensati) che ho letto recentemente da una fanfic in italiano.
Non voglio copiarne il contenuto , ma mi ha colpito e vorrei raccontare la mia versione.
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Dopo 5 anni dalla morte di Ren e dalla scomparsa misteriosa della cantante dei Blast , Nana, Shin ritorna a Tokyo dopo mesi per via delle sue riprese del suo nuovo film.
Hachi dopo tanto tempo , decide di riunire tutti per il suo compleanno , invitando pure suo marito Takumi , finalmente libero dai suoi impegni londinesi .
Ma con lui anche degli ospiti
inattesi faranno ritorno in città.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naoki Fujieda, Reira Serizawa, Satsuki Ichinose, Shinichi Okazaki, Takumi Ichinose
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"Gli altri come stanno?"
Le chiese Shin,  appena uscito dalla camera da letto appena dopo aver sistemato  la valigia , ed essersi messo qualcosa di più  comodo. 
Il suo viso così fresco e morbido,  era diventato ancora più  attraente in quei ultimi anni , facendo impazzire le adolescenti di tutta la nazione e oltre oceano. Sembrava , che alcune indiscrezioni dicessero che fosse stato scelto per un ruolo ambitissimo in un  film molto importante a Hollywood e che avrebbe debuttato prossimamente negli schermi coreani in un nuovo drama al fianco di un'attrice molto famosa .
Hachi non riusciva a credere che quel ragazzo davanti a lei , era lo stesso che aveva incontrato 5 anni prima, a un provino per una band sgangherata in una sala prove improbabile , dopo essersene andato da casa e nessun posto in cui dormire . Eppure eccolo davanti a lei , con l'aria sorridente e spensierata , dopo tanti alti e bassi a raccogliere i frutti di una vita così corta ed eppure  così  dura con lui. 
Aveva 20 anni , gli stessi anni di una giovane Hachi , il quale  unico scopo era fuggire da quel paesino tra le montagne per arrivare finalmente a Tokyo , la città delle meraviglie dove tutto era possibile. Avvolte si era chiesta cosa sarebbe successo alla sua vita , se non lo avesse fatto. Se quel giorno di Marzo non fosse mai salita sul quel treno ,
e non si fosse mai seduta affianco a una sconosciuta dall'aria malanconica ; ora forse avrebbe avuto una vita diversa . 
Eppure era impossibile , perché  forse quella giovane Hachi era destinata ad arrivare lì. Perché dopo tutto quel tempo lei credeva ancora che lei e Nana si fossero incontrate per un motivo , lo stesso che l'avrebbero portate e rincontrarsi di nuovo . 
E che anche Shin facesse parte di questo disegno astrale , perché ormai le loro vite erano legate e sapeva che questo tipo di legame non si poteva cancellare così  facilmente. 
Eppure ; come era possibile che il fato fosse così  crudele e imprevedibile?  
Quello che sarebbe successo quel giorno avrebbe messo a dura prova molte persone , ancora una volta , ma lei era preoccupata sopratutto per lui .

Hachi aspettò  un momento prima di rispondergli e cercò  di guardare con la coda dell'occhio il cellulare per controllare l'ora , poi , con un leggero sorrisetto, disse : 
" Bene.
Nobu mi ha detto che sta gestendo l'albergo familiare egregiamente .
Purtroppo  i genitori si sono ammalati , ma non è  niente di grave .
Eppure per essere la prima volta che se la sbriga da solo , sta andando molto bene. " 
Shin ricambió il sorriso , immaginare Nobu diligente e attento mentre manda avanti un albergo era davvero un'immagine molto esilarante. 
"E Yazu? Quanti casi è  riuscito a mandare in prescrizione? " chiese ironico,  toccandosi la finta fronte dolorante . 
Hachi gli diede una pugnetto sulla spalla . 
"Smettila ! Guarda che sembra che anche per lui il lavoro stia andando buoni frutti !
Non si sa mai che voglia aprire uno studio in proprio per la fine di quest'anno , o forse gli chiederanno di diventare un associato , sarebbe una grande occasione per lui " gli rispose , anche lei, ridendo . 
Erano usciti dal'appartamento  e ora stavano per andare finalmente a casa di Hachi , dove Satsuki li aspettava inpaziente , eccitata di rincontrare di nuovo Shin , per il quale sopettava lei , avesse una cotta. 
Eppure il fatto che i due appartamenti fossero così  vicini l'uno dall'altro la fece sentire , per la prima volta , nervosa . 
E se Takumi non fosse arrivato in tempo?....

Quel pensiero la perseguitó come un fantasma , il fatto che loro due si incontrassero così  , che anzi Shin potesse incontrare....
No , sarebbe andato tutto bene , sarebbe bastato tergiversare un po e sarebbe andato liscio come l'olio .

"E a te invece?" La domanda la fece trasalire. 
"Io..Io sto bene. Certo Satsuki in questo periodo ha un po di raffreddore , ma me la cavo , non è  come quando era appena nata . Tutte quelle notti insonni !
E poi fare la madre mi piace " ed era la verità  , anche se non aveva mai immaginato di farlo così.  
Quando da bambina giocava con le bambole alla famiglia felice , sicuramente non aveva mai pensato che il suo dolce marito se ne sarebbe andato dall'altra parte del globo , senza di lei , lasciandola  sola e con una bambina alle spalle . 
Eppure i primi tempi non era stato così.  
I primi anni erano davvero come l'aveva sempre sognati. 
Solo lei , Takumi e Satsuki , ma poi....
No , doveva scacciare quel pensiero . 
Perché per una singola settimana tutto sarebbe tornato normale. 
Suo marito era a Tokyo e voleva credere che ci fosse solo per lei . 
Anche se di normale quella giornata non aveva niente . 
E dovette ricordare perché quello spettro la stava perseguitando ....

"Pronto, Hachi?" Aveva chiesto una voce famigliare dall'altra parte della cornetta. Hachi era quasi arrivata all'aeroporto quando qualcuno l'aveva chiamata sul cellulare dal numero di casa sua. 
In un primo momento non si era preoccupata , credeva che fosse Takumi il quale era passato un po prima per fare visita a Satsuki , invece a posto suo sentì la voce di qualcun'altro. 
"Hei ciao sono Naoki!  Volevo chiamarti prima ma mi si era scaricato il telefono appena un momento prima di salire in aereo ! " aveva continuato lui ridendo. 
Naoki? L'ex batterista dei Trapnest? Era da anni che non lo vedeva in carne e ossa...ma non era a Londra? Perché  si trovava a casa sua? Era lì insieme a Takumi ? E se lui era era a Tokyo,  allora chi stava badando a Ren? 
"C-ciao Naoki! Da quanto tempo! Come stai? Perché sei a casa mia? E Takumi? È   con te? Perché  non mi ha detto che venivi anche tu? Mi dispiace di non essere lì,  ma sto andando verso l'aeroporto , ma tra una mezz'oretta sono li da te...." stava per continuare quando in sottofondo sentì  delle risatine di bambini.
Per un momento il suo cuore aveva smesso di battere. 
"Naoki...Ren con chi è , se tu sei là? " si sentì chiedere senza fiato. 
"Ren? Ren è  qui con me! Sai , appena aveva saputo che Reira e Takumi sarebbero andati in Giappone per quella cosa , aveva insistito così tanto per ritornare e vederti per il tuo compleanno! Voleva farti una sorpresa , quindi non ho detto niente a Takumi , imbronciato com'è  avrebbe rovinato tutto! Satsuki è  così  felice!". 
No. Fu l'unica cosa che riuscì a pensare mentre finalmente il taxi arrivò  al parcheggio davanti all'aereoporto  . 
Non oggi. Non poteva succedere oggi , proprio quando anche Shin era in città  e doveva fermarsi a casa sua. 
Se l'avesse visto , se avesse visto Ren avrebbe capito...
Avrebbe saputo dove era stata Reira in tutto quel tempo. No , non poteva succedere. 
Chiuse la telefonata con una scusa frettolosa e prima che se ne accorgesse cliccó il nome di suo marito nella rubrica. 
Dopo alcuni secondi interminabili , in cui il telefono squilló a vuoto e la porta del taxi si aprì,  una voce stanca ripose:
"Pronto sono Takumi". 
"Vai a casa " gli ordinò senza nemmeno salutare o spiegare la situazione. 
"Hachi? Ma che succede? Perché  dovrei andare a casa ? Sono imbott.."
Ma lei non gli lasciò tempo di finire :" Naoki. È qui  a Tokyo , a casa nostra . C'è Ren con lui". 
Sentì un rumore di frenata .
"Che cosa stai dicendo? Ren è  qui? Com...Da quanto ? Sono usciti ? "
Chiese tesò . 
"No sono appena arrivati. Devi andare a riprenderli , subito . Portali da qualche parte! Sono all'aeroporto da Shin ! Se lo vede siamo finiti! " 
Altre imprecazioni dall'altra parte della cornetta. C'era in sottofondo un rumore assordante di clakson  che copriva la voce di Takumi.
"Sono intrappolato dal traffico! C'è una fila interminabile e devo andare a prendere Reira in Hotel per quell'intervista! "
Disse spazientito
"Non mi importa come , ma devi riuscirci , se per quando  arrivo a casa non sono andati via , sarà  un disastro! " Gli rispose grave. 
"Ok ho ricevuto! Tu cerca di , non so ... distrarlo , io penso a Naoki e a Ren . A dopo" e chiuse la chiamata.

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Avevano quasi attraversato la strada adiacente al suo appartamento , quando Shin si accorse di aver dimenticato qualcosa . 
Mancavano pochi passi alla casa di Hachi , un bellissimo attico nel centro di Tokyo , con tutti i comfort , ma un po malinconico con solo due persone ad abitarvi ,  quando si mise le mani in tasca per prendere qualcosa e si rese conto di aver lasciato le sigarette nel sedile dell'aereo. Ormai non poteva andarle a riprenderle e non ne aveva un 'altro , nemmeno dentro la valigia , quindi si mise le mani nei capelli e guardò Hachi dispiaciuto. 

"Non è  che puoi andare avanti? Credo di aver dimenticato qualcosa ,  corro di corsa indietro e poi ti raggiungo" le disse mentendo. 
Non poteva dirle delle sigarette , aveva promesso che avrebbe smesso con quelle , ma più  il lavoro aumentava più  il desiderio di dopamina aumentava e i pacchetti si moltiplicavano .
Per fortuna vicino , a pochi metri da lì  c'era un'edicola che vendeva proprio la sua marca preferita. Nere , come quelle che Yazu fumava prima di ogni prova dei Blast , in gran segreto. 
Erano una tipologia molto strana , pochi le sapevano apprezzare , ma col tempo Shin aveva imparato a farlo. Era come tenere con sé un ricordo dei tempi passati , persino il loro sapore amaro diventava dolce al pensiero delle sere d'estate passate nell'appartamento 707.

"Certo! Non ti preoccupare ! In tanto cercherò di rimettere la casa un po in ordine" rispose lei raggiante.

Infatti , appena si accertò che Hachi se ne fosse andata si mise la mascherina nera ed accese il suo mp3 .
Cercò di rimanere il più  normale possibile mentre si dirigeva  verso il parchetto pieno di bambini e scolarette imbacuccate . 
La gente gli passava d'aventi senza fermarsi , bene,  era fortunato. 
Proprio in quel momento vide passargli davanti una macchina famigliare . 
Ma l'immagine del guidatore non era distinguibile , quindi non ci fece troppo caso.

Mentre passeggiava osservo le coppiette di adolescenti che si tenevano per mano , che si guardavano in un modo che lui ormai non sapeva cosa fosse. 
I sorrisi così  larghi , l'espressioni rilassate , gli occhi dilatati : sembrava che nemmeno il freddo riuscisse a spegnere quella leggerezza in quegli animi così  giovani.

Eppure , pensò,  io ho pochi anni in più  di loro . Com'è  che io non ho mai provato cose come quelle.

No. Una volta gli era capitato. Forse prima del dovuto. 
Ma quella persona aveva provato le stesse cose per lui? 
Se lo chiedeva ogni volta che la sua mente non era troppo impegnata con il lavoro e quando la nicotina  lo teneva sveglio 
tutta la notte . 
Si mise incondizionatamente la mano al petto , dove si trovava il suo accendino .

Perché lo aveva tenuto ? 
Perché  era un ricordo di sua madre , si diceva . 
Ma della donna che lo aveva partorito non aveva nessun immagine .
Invece di lei...
Ogni volta che cercava di sbarazzarsene , qualcosa lo fermava.

Dopo una quindicina di minuti arrivo all'edicola e vedendo la gente avanti a lui ,  cercò di guardarsi intorno , intanto che la fila si dilatava. Quando finalmente arrivò il suo turno , non aveva nemmeno   finito a dire " Un pacco di Black..." 
quando sentì  il campanellino dell'entrata suonare anticipando l'arrivo di un secondo cliente. 
Il suo profumo lo colpì  ancor prima che potesse girarsi . Era un profumo dolce e leggero. Sapeva di rose e gelsomino. 
È  il mio preferito. Mi ricorda il profumo che mia madre metteva quando vivevamo a New York . 
Quel ricordo lo colpì  come uno schiaffo , senza che lui potesse fare qualcosa per evitarlo. 
No. Non poteva essere vero.
La persona , aveva in mano un cellulare,  era vestita con un cappotto bianco e beige , i capelli chiari nascondevano il viso , e gli occhiali da sole facevano in modo che la gente non la riconoscesse. 
Ma da quella angolazione , nessun travestimento poteva ingannarlo.

Rimase a fissarla , non riusciva a muoversi , si sentì i piedi pesanti come macigni , la gola divenne improvvisamente secca , mentre il suo nome echeggiava nella sua testa.
Le sue labbra rimasero serrate , non sentiva più  l'ossigeno arrivargli al cervello. 
E poi lei si girò.  
La sua mano aveva allontanato in telefonino all'orecchio. 
E finalmente i loro sguardi si incrociarono , facendo dissolvere tutto intorno a loro : lo spazio , i suoni , i colori , tutto sembrava sfocato e insignificante , tranne lei. Il suo viso era l'unica cosa che riusciva a focalizzare , l'unica cosa importante . 
Avrebbe voluto rimanere così  per sempre , in quel limbo così  fragile .

L'unica cosa che Shin riuscì  a sentire fu  la voce dall'altra parte del telefono  che disse "Reira".  Ma nessuno ripose.

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Si stava veramente annoiando , erano passati altri 15 minuti e ancora nessuna traccia di Takumi , sembrava che l'avesse abbandonata , quindi gli scrisse un messaggio :

È  un eternità  che ti aspetto . Non riesco più  a rimanere qui ferma, quindi credo che uscirò dall'Hotel e farò  una passeggiata nei dintorni. 
Quando arrivi , chiamami .

Reira.

Prese la sua borsa e il cappotto , si sistemo i capelli e per essere più  sicura indosso un cappellino non troppo leggero ed uscì  dalla reception. 

Fu meravigliata da quanto quella città  fosse cambiata dall'ultima volta che l'avesse vista. 
I grattacieli , le strade , persino i marciapiedi sembravano avere una nuova forma e una nuova faccia. I palazzi si erano alzati di tra o quattro piani , enormi lastre di vetro scuro ,  lucidissime li ricoprivano , rendendoli irriconoscibili. 
Si sentì  disorientata e sollevata allo stesso tempo , gli era mancata Tokyo , così  brillante e brulicante di vita , così  lontana da Londra . 
Si fermò  a guardare un cartone pubblicitario davanti alla fermata dell'autobus . 
A fissarla c'era una bellissima ragazza dalle ciglia lunghe e dai capelli scuri , lisci e brillanti. 
Una volta c'ero io , si ritrovò a pensare d'un tratto.  Una volta la gente mi guardava con la stessa meraviglia con cui io la sto guardando in questo momento
Era nostalgia quella che stava provando? 
Nessuno l'aveva costretta a rinunciare a tutto questo , era stata una sua scelta. Era stato uno sbaglio? 
Non lo sapeva , non aveva ancora trovato la risposta , aveva avuto molti rimpianti in questa vita . 

Continuò  a camminare  , a confondersi con la gente , fino a quando non si rese conto  di essere molto lontana dall'albergo. 
Vicino a lei , vide  , c'era un parco pieno di adolescenti dall'aria spensierata , nelle loro divise invernali . 
Passò accanto a un paio di loro e li invidio molto.
Anche lei molto tempo fa era stata una di loro. 
La cartella in mano e gli scalda muscoli bianchi fino alle ginocchia . 
Questo la fece sorridere.
Quegli scaldamuscoli erano davvero inguardabili! Fu sollevata che nessuno , ormai,  li indossasse più .  
Dopo un po di minuti in cui si sedette su una panchina sentì  il telefonino squillare : era Takumi. 
Aprì  il telefono e ripose:
"?" . 
"Reira dove sei? L'intervista comincerà a minuti , se ci sbrighiamo riusciamo ad arrivare in tempo " le disse con voce stanca , sembrava che avesse avuto una brutta giornata. 
"Non lo so . Sai è  che è  passato tanto tempo da quando vivevo qui , e le strade sono così  diverse e  cambiate...Be ecco..Mi sono leggermente persa..." cercò  di spiegargli. 
"Mio Dio Reira!  Hai 28 anni e non sai nemmeno  orientarti ! 
Ok , senti lascia perdere , ne parliamo in macchina , dimmi cosa vedi e ti vengo a prendere. " le disse Takumi esasperato . 
Lei cercò  di guardarsi in torno , per vedere se almeno,  per caso,  ricordasse un particolare che le facesse venire in mente qualcosa di familiare. 
"Sono su un parco...Ci sono molte persone , c'è. .Un edicola! Me la ricordo! È  dove Yazu comprava spesso le sigarette , quella vicina a casa tua!" Disse sollevata. Almeno c'era qualcosa di famigliare a cui aggrapparsi. 
"Ok , ho capito , sarò  lì  in pochi minuti , ah già che ci sei , mi prenderesti un pacchetto di quelle che uso io ? Mi servirebbe davvero una bella tirata" e detto questo agganciò.

Lei sbuffò e si diresse verso l'edicola . Non era colpa sua se le strade le avevano fatto un brutto scherzo! Era da quasi 7 anni che non metteva piede a Tokyo , non poteva prendersela solamente con lei se si era "leggermente" persa. E poi non era mai stata brava a ricordarsi gli incroci e le vie...ok ,forse era stata un po colpa sua , ma lui l'aveva lasciata lì  a marcire , non poteva rimanere lì dentro per sempre!

Controllò l'orologio : erano ormai le 14 : 54 e l'intervista sarebbe cominciata da lì  a un quarto d'ora , e questo la rese ancora più  tesa .

Andò quasi a inciampare contro un sasso , rovinandole gli stivali nuovi. 
Perfetto ! Pensò  guardando il cielo . 
Ci mancava solo questo. 
Finalmente  arrivò  all'edicola ,sana  e salva e con un piede dolorante e andò  dritta verso il bancone . 
Il suo telefono squillò  di nuovo e senza vedere chi fosse ripose: 
"Sì , cosa c'è  di nuovo?"
Niente , volevo solo controllare e se ce l'avessi fatta prendermi le sigarette senza perderti tra i cespugli del parco " 
Le rispose ironico il suo manager . 
Gli avrebbe quasi risposto  in modo poco garbato se non si fosse accorta che qualcuno la stava fissando.

Tutto avvenne così velocemente che non riuscì  a capire come' era successo  esattamente,  ma quando si girò  verso di lui   la prima cosa che vide furono i suoi occhi . 
E capì  subito di chi si trattava .
Sh..
Se li ricordava ancora , era una memoria che  le era rimasta impressa fino ad ora , i suoi bellissimi  occhi , così taglienti e intensi che la guardavano , e lei che guardava loro . 

La bocca invece , era coperta da una mascherina scura , mentre la pelle chiara era scoperta da un cardigan , un po troppo leggero per quelle temperature , poi il suo sguardo andò un po più basso , e finalmente lo vide , l'accendino intorno al suo collo .

Il telefono che aveva in mano cominciò a vibrare per la voce preoccupata di Takumi , dall'altra parte della cornetta : "Reira? Reira, mi rispondi ?!" continuava ad urlare spazientito , ma lei non ci fece nemmeno caso . 

Senti di nuovo una scossa , alla vista di quell'oggetto , immagini così lontane nel tempo sembravano ritornarle alla mente .  Le sue mani che giocavano con quella catenella , mentre la luce della lampada faceva brillare il metallo dell'accendino . Le mani di Shin che accendeva una sigaretta nella penombra della stanza dal'albergo in cui dormivano . 

"Shin.." , disse la voce dentro la sua testa , " Shin sei veramente tu..." , mentre il suo cuore continuava a battere in modo irregolare  e il respiro cominciò a mancarle . 

Era  così vicina che  le sarebbe stato necessario solo allungare la mano per toccare la sua , eppure non ci riusciva , ogni muscolo l'aveva abbandonata . 

Nemmeno lui si mosse. 
Sbrava essere nella sua stessa trance. 
Non riusciva a credere di averla d'avanti ....

"Sì cosa desiderá ?" Le chiese all'improvviso il cassiere guardandando prima lei e poi Shin  confuso . 

Ci vollero un po di secondi , prima che si rendesse conto della domanda che gli era stata posta .
La sua faccia scottava , l'aria le sembrava improvvisamente troppo poca e il posto troppo piccolo , dopo un pó imbarazzo Reira , dopo essersi sistemata nervosamente i capelli ,  riuscì a dire : " Un pacco di Gitanes  , senza filtro , per favore " .

Tenne lo sguardo basso mentre il cassiere gliele porse e gli diede i soldi in contanti . 
Come era finita in una situazione del genere?

Stava per riporre la scatola azzurra in tasca e ringraziare , quando  senza preavviso , da dietro la mascherina che portava ,  Shin , senza staccare lo sguardo dal bancone , le chiese :

"Non  ricordavo che tu fumassi . Di certo  non quel tipo  . Non è che te l'ha chiesto lui andarle a prendere?"

Non sapeva come rispondere , la domanda le sembrava del tutto inaspettata .

"Tak..lui era impegnato.  Mi ha chiesto,  già che ero di passaggio di andargliele a prendere " disse a voce bassa , poi , scorrendo lo sguardo verso la sua mano , sorrise e gli disse: 

"Non credevo che ti piacesse quel tipo , non è che Yazu ti ha contagiato?" gli chiese leggermente divertita . 

Rendendosi conto a cosa si riferiva, Shin  arrossi leggermente . 

I secondi passarono , senza che nessuno dei due parlasse , fino a quando  un altro cliente entrò  , e  un po teso dalla situazione e dallo spazio claustrofobico dell'ambiente , Shin le suggerì di andare fuori . Reira ne fu immensamente sollevata .
Ma no riusciva a sentirsi totalmente a suo agio . 
 

L'aria fredda del pomeriggio li travolse , facendoli raggelare . Vedendo che ormai il parco e la strada erano ormai deserti , decise finalmente di togliersi gli ingombranti occhiali da sole e di guardarlo senza filtri , alla  luce del sole . Anche Shin , fece lo stesso e abbassò la mascherina fino al mento , mostrando le sue labbra pulite , senza nessun segno di percing . 

"Te lo sei tolto " disse fissandolo , per poi abbassare lo  sguardo "Stai bene , anche i capelli , ti stanno meglio , così " disse , guardando il terreno sotto di se . L'altro annui . 
Shin la guardò  a sottecchi , un po titubante , fino a quando non le rispose:

"Tu invece sei rimasta uguale " .

Lei comincio a camminare insieme a lui , fianco a fianco , sempre tenendo una certa distanza.

"Vero. Tu invece sei cambiato in tutto. Non sembri nemmeno la stessa persona , quasi non ti ho riconosciuto. 
Eppure , ora che ci penso ,nemmeno io non riesco a sentirmi uguale a come prima " disse lei . 

Lui non rispose , ma so limitò solo a dire :
"Non pensavo che saresti tornata , qui a Tokyo . 
Ho letto che stai pensando di ritornare a cantare , da sola." . 
Lei annui. 
"Ci ho pensato e alla fine credo che anche dopo tutto questo tempo , mi sia impossibile fare finta che non sia successo niente. 
Non posso continuare , così  , Takumi , dice che questa sarebbe stata un'opportunità  da prendere al volo. 
Ormai , ho un'età  avanzata per competere con le nuove idol , quindi non posso più indugiare " 
Rispose , cercando di non trasalire all'espressione che il ragazzo assunse   quando pronunciò  il nome del suo manager. 

L'atmosfera tra di loro sembrava dilatata mentre camminavano , fianco a fianco . 

"Quando sei arrivata? " si limito a dire. 
"Ieri sera . È  stato un viaggio lungo" ma si pentí subito di averlo detto. 
"Perché?  Il paesino di tua madre non è  solo a due ore di macchina da Tokyo?" Le chiese sorpreso , incalzandola. 
"Io..Sai è che è  da un pezzo che non vivo più con lei , io emm..." cercò di  dire qualcosa di sensato , ma non ci riuscì.  
"Io... diciamo che sono stata costretta ad andare lontano... " 
"Credevo che te ne fossi scappata via , non riuscivo a credere che non avessi detto niente a nessuno. 
Solo Takumi sembrava tranquillo. Quindi ho creduto che te ne fossi ritornata a casa da tua madre . " si limitò a dire , senza espressione. 
"Mia madre non sapeva che fare con me , non le dispiaceva la mia compagnia , ma....
Ho preferito andare per la mia strada , non le serviva un altro peso a cui badare . Quindi me ne sono andata un pó  all'estero . 
Volevo scriverti, a te a Yazu , ma eravate così  occupati che..."
"E a Takumi ?" Chiese all'improvviso. 
"Cosa?" 
Sì sentì  impallidire.
"Be lui...no cioè mia madre gli aveva..."
Ma Shin smise di camminare. 
"Eri con lui" disse d'un tratto Shin in tono freddo .
Lei si fermò.  
"È  questo che vuoi dire . Tu vivevi con Takumi , quindi non serviva che lo avvertissi . 
Yazu aveva capito il perché  del tuo silenzio e quando Takumi se ne andato via per lavoro , ne ha tratto le conclusioni . 
Giustamente non voleva riferirlo a Nana.
Giusto? Ho detto bene?"
La sua voce era diventata gelida come l'inverno . 
Reira si sentì  mancare il terreno sotto i piedi .

"No , Dopo che lui...Dopo che Nana è  scomparsa io non mi sono sentita molto bene. Sono stata per qualche mese in ospedale . 
Poi me ne sono andata dal Giappone , credendo che sarei migliorata così ". 
Cercò di spiegargli , ma lui non la voleva guardare.

"Perché? Perché   Takumi non lo ha detto? Perché tu non lo hai detto? Sai quante volte Yazu era stato a trovare tua madre? Lui...Io ...Hachi lo sa ? Sa che tu e lui ..." 
Shin stava cercando di rimanere inflessibile  , ma l'inclinazione della sua voce lo tradiva . 
Reira stava per esplodere. 
"Io.." la sua voce usciva a mala pena. 
"Io e Takumi , non abbiamo e non faremo mai niente. E lei lo benissimo . Se Takumi l'ha mai tradita , non lo ha fatto con me." Le parole le uscirono come coltelli .

Il ragazzo che era più  aventi di lei la guardò  a occhi spalancati , poi diventò  torvo.  
C'era del risentimento nei suoi occhi , e lei sapeva perché.  
"Perché?  Non lo volevi? Non hai aspettato tutta una vita per questo momento ? Perché? " 
Le chiese di traverso lui , sempre girato dall'altra parte.

Lei si sentì  ribollire dentro. La sua faccia era rossa , ma dentro di sé qualcosa si era acceso . 

Le parole che si era lasciata alle spalle , ora improvvisamente le stavano salendo in gola , come se quel silenzio fosse troppo doloroso e ingombrante . 

Le domande che stavano pensando , ora riecheggiavano nel vento come una presenza . 

Non poteva lasciare che tutto questo venisse spazzato via . 

"Perché?  Io dovrei chiedertelo no? " gli urlò da dietro la schiena. 
"Perché  non mi hai più  richiamata ? Perché  quando al  suo funerale , mi sentivo morire , non c'eri tu a consolarmi. 
Perché  te la prendi con Takumi per aver fatto , quello che tu avresti dovuto fare?"

Il ragazzo finalente si girò  e la guardo sconcertato . Non sapeva cosa dire . 
Il cielo  prima terso , ora si stava annuvolando .

"Reira ,io..." cominciò Shin , cercando di calmarla , ma lei lo interruppe . 
Lei si avvicinò ancora di più  , quasi fino ad arrivargli alle spalle. 
I suoi occhi si innondarono di lacrime amare. 
Si sentì un tuono in lontananza .

"Lo so quello che vorresti sentirti dire . Dopo tutto questo tempo , non ho nessun diritto di dire niente . Ma è stato pesante . Vorrei che lo sapessi. Dopo quello che è successo a Ren , non potevo avere la pretesa di piangere insieme a Nana , eppure non riuscivo a vivere al pensiero che lui non ci fosse. Avrei solo voluto svegliarmi , ma non potevo . Quando mi alzavo il mattino , speravo che Ren entrasse nella mia stanza e che niente di quello che era successo , fosse mai esistito . Ma lui continuava a non esserci . Quando Takumi mi portò in'ospedale perché anche il mio corpo si era stufato di me , avrei voluto che ci fossi stato tu  al suo posto , ogni volta avrei voluto che tu fossi  lì , al suo posto a stringermi e a dirmi che ce l'avrei fatta . Ma non potevo chiamarti , perché tu ormai mi avevi dimenticata . E un pezzo di me sperava che tu lo avessi fatto . La mia vita era distrutta , ma speravo che  almeno tu fossi stato più fortunato . Ma non ce la faccio ! Non ce la faccio a continuare se non posso averti ! " Urlò l'ultima parola con tutta la voce che le rimase , come se il suo cuore si sciogliesse insieme a lei.

Il risentimento che teneva dentro , così  segreto e in profondità dentro di sé , si era dissolto , lasciandola svuotata. 
Non aveva mai creduto di potere avere il coraggio di pronunciare quelle parole.

Le labbra tremavano per la forza con cui le aveva pronunciate.

Tenne lo sguardo , senza mai abbassarlo , mentre Shin la fissava senza parole. Sembrava sul punto di scoppiare anche lui. 
"Dimmi che  mi sono illusa . Dimmi che non mi hai  dimenticata . Per favore . Dimmi che non mi vuoi lasciare andare di nuovo . " Gli disse solamente  , abbandonandosi a lui.

Due grandi braccia la cinsero la vita , e Shin portò  la sua testa al petto. 
"Credevo di non rivederti mai più  " le disse solo . 
"Credevo che te ne fossi andata per sempre , che mi avessi lasciato perché  ti eri stancata di me." .

Le sue mani la strinsero forte , mentre le prime gocce di pioggia cominciarono a coprire i suoi singhiozzi. 
"Shin , ho fatto un casino.." cominciò  a singhiozzare, con la voce spezzata da un profondo pianto. 
Lui si limito ad accarezzarle la testa e porgo le sue labbra sulla sua fronte.  
"Shhh, va bene , ora va tutto bene " . 
Fu l'unica cosa che riuscì  a dirle. 
Anche il suo cuore batteva allo stesso ritmo del suo.

Il suo profumo , pensò , era l'unica cosa che la faceva sentire a casa.

La pioggia si fece più scrosciante , ma loro non la sentirono , l'unica cosa che la fece riportare alla realtà fu il telefono dentro la sua tasca destra.

"L'intervista!" disse d'un tratto , come risvegliata da un sogno . 
Il telefono squilló  di nuovo . 
"Mhh?" Mogugnó Shin. 
Lei si liberò  a malin cuore dalle sue calde braccia e prese in mano il telefonino rosa. 
Il nome di Takumi compariva nella schermata delle chiamate.

O mio dio....

"Sì , pronto?" Rispose aspettandosi il peggio.

"Reira ..." cominciò   il suo manager. 
"Mi dispiace tantissimo! Ma c'era fila e poi la linea era caduta e.. tu non arrivavi .." cominciò  a balbettare . 
"Non ti preoccupare " la rassicuró calmo Takumi . 
"Eh?" Rimase sorpresa da quella risposta , aveva creduto che l'avrebbe fatto una bella ramanzina...
"La giornalista , mi ha chiamato e sembra che anche lei aveva avuto dei problemi , quindi ha posticipato l'intervista d'un' ora . 
Ha detto che per farsi perdonare ci invita a cena.." continuo lui .

"O mio dio , dici sul serio?!
" disse ad alta voce .

Si sentì  così  sollevata!

"Ma questo non toglie il fatto che tu sia stata una vera idiota! Ti avevo detto di non uscire e invece , ti sei persino persa! 
Guarda , lasciamo stare!
Fatti vedere alle 16. 30 davanti a casa mia e datti un'asciugata , che sta diluviando ! " Le disse severo e poi riattaccó .

Lei rimase col telefono in mano sconcertata , cosa era appena successo? 
Shin la guardò  di traverso , "Ancora lui? Ti ha sgridata per caso?" Le chiese curioso e leggermente esasperato . 
Proprio in quel momento doveva chiamare...
"Ha detto che l'intervista è  stata posticipata. Che sollievo ! Stavo per credere che non sarei più  riuscita ad arrivare in tempo , sopratutto che ora che mi ero persa..." rispose lei con un sospiro.
"In che senso ti sei persa?" Chiese lui sorpreso. 
"Be io volevo..." cominciò a dire ,  ma poi capendo quando fosse imbarazzante quella storia , disse solo " niente , non è  niente di che " . 
Ma prima che Shin potesse chiedere di più  , lo prese per mano e lo trascino via  , mentre la pioggia continuava a scendere.

"Meglio che ci sbrighiamo o ci prendiamo un bel malanno e non mi sembra il caso " gli disse solamente.

   
 
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